Israele sta facendo la voce grossa perché sa di avere il mastino alle spalle che lo protegge.
Comunque il fatto stesso che gli USA si vedano costretti ad entrare in guerra già dopo pochi giorni la dice lunga su quanto Israele abbia sottovalutato l'Iran.
"fare la voce grossa" è un modo di dire delicato; sta muovendo guerra con dei moventi molto labili creando un serio pericolo di generalizzazione del conflitto.
Mostra di PiùTranquilla. Per ora non è ancora il nostro tempo. Attualmente ci sono solo avvisaglie, ma nessun presupposto al conflitto, salvo che a qualcuno non scoppi la testa. (Ma credo fermamente non esista).
Vedi, ci sono molti conflitti in corso ed è innegabile, ma nessuno ancora ha veramente i pretesti per un conflitto, in particolare atomico.
Si tratta solo di paesi canaglia che continuano ad approfittarsi della situazione per colpire alle spalle altri paesi (molto piccoli) per chiudere contenziosi che da decenni sono in corso. Anche se l'Iran avesse l'atomica (ed è uno spauracchio come l'antrace della seconda guerra del Golfo), cosa userebbero come vettore? I media cavalcano sull'ignoranza delle persone e la cosa mi dà veramente ai matti, ed è per questo che non siamo mai stati liberi in questo mondo, se non liberi di credere a tutte le bestialità che ci propinano giorno per giorno.
La de-escalation si può ottenere con la diplomazia, ma il problema è che l'arroganza di alcuni sta pesando molto e convincendo molti in Occidente a perseguire una politica sbagliata. E di certo ora costoro provano sulla propria pelle cosa si sente a essere colpiti in modo indiscriminato.
Edit: una cosa che mi ha veramente irritato è leggere le litanie del fatto che un ospedale israeliano sia stato colpito dagli iraniani. Gli israeliani hanno raso al suolo interi ospedali con le persone dentro e quello non sarebbe terrorismo?
Chi ci smena, e lo ripeto fino alla morte, è sempre la povera gente, e il terrorismo lo fa chiunque fa la guerra, in tutte le maniere.
Ti quoto e ti stimo. Queste parole dette da chi la guerra l'ha fatta hanno tutto un altro peso.
Io non ho paura ma sono oltremodo pessimista sul nostro futuro di medio e lungo periodo, vedo da parte di alcune entità statali (criminali) un avventurismo sconsiderato. La cosa in assoluto meno tollerabile sono gli equilibrismi della maggior parte dei politici europei che, parlando delle imprese criminali dell'entità sionista, si arrampicano sugli specchi e si lanciano in dichiarazioni imbarazzate del tipo "bè sì le vittime civili a Gaza sono forse un po' troppe ma va assolutamente salvaguardato il diritto di Israele all'autodifesa".
Sono pessimista perché la spinta al riarmo sta subendo un evidente accelerazione ovunque e i vecchi e già precari equilibri globali sono saltati da un pezzo, e andiamo collettivamente verso un territorio incognito.
Se dipendesse dal solo istinto e dal mio cristianesimo sarei pronto ad aderire alle posizioni di un pacifismo radicale, ma riflettendo più a fondo mi chiedo se, a livello di nazione, in un contesto di crescente instabilità e incertezza sia lungimirante ed opportuno essere totalmente privi di una difesa efficiente e di un peso di deterrenza; il buonsenso risponderebbe di no. In questo senso il riarmo, che istintivamente mi ripunga, ha una sua logica. Non ho risposte certe.
Voi che ne pensate?