Difficoltà nelle relazioni

  • Ciao a tutti, scrivo perché sto attraversando un momento di crisi e ho bisogno di un confronto e di un punto di vista diverso dal mio.

    In buona sostanza ho 32 anni e mi ritrovo senza amicizie solide, soprattutto femminili e sto vivendo questa cosa come una mancanza. Ho delle amiche e amici con cui ogni tanto ci vediamo, che però hanno tutti amicizie più strette rispetto a me e questa cosa la vivo con difficoltà.

    Un’altra difficoltà che ho è l’approccio con gli estranei, ad esempio, vedo che conoscenti e parenti frequentando corsi o palestre prima o poi chiacchierano o fanno amicizia con le altre persone che frequentano lo stesso corso, io dopo mesi non spiccico mai parola con nessuno… insomma ho tantissime difficoltà ad inserirmi in gruppi già formati! Vorrei sapere se qualcuno ha o ha avuto le mie stesse difficoltà e come le ha affrontate, inoltre aggiungo che sono da 3 anni in terapia da uno psicologo, ma ho difficoltà ad affrontare l’argomento anche con lui perché rifiuto l’idea di apparire come "sfigata".

  • Ciao Mrs.Nobody!

    Ho qualche anno più di te ma gli stessi identici problemi: sostanzialmente mi sento sola, sono sola, e so che gran parte della responsabilità è mia. Ho superato una forma di timidezza patologica che mi ha accompagnata fin da piccola, ma rimane il fatto che non riesco a costruire relazioni (prima davo colpa appunto alla timidezza; adesso, però, mi sento molto più "sciolta", quindi non dovrei avere grossi problemi). Al massimo instauro rapporti a due, ma in gruppi già inseriti non c'è verso.

    Mi sono iscritta in palestra, poi ho fatto acquagym sperando di socializzare: niente di niente. Nel primo caso ho approfondito conoscenze con un paio di persone (più grandi di me per età e con poche possibilità di frequentazione, quindi alla fine il rapporto è stato piacevole ma si è limitato all'ambiente palestra); nel secondo il gruppo era già consolidato e mi sono sentita perennemente a disagio.

    Tu ti senti inferiore agli altri? Credi di non essere all'altezza di una conversazione con loro? Io ho notato che è così che mi sento e che probabilmente queste mie insicurezze mi bloccano o addirittura arrivano agli altri, che mi considerano poco. Nessuno mi tratta male, sia chiaro, ma ad ogni inizio non segue mai nulla... quindi è palese che il problema è in me. (oltretutto sono solitaria di mio e non amo la vita mondana: ormai devo ammettere che non creo nemmeno più occasioni, non mi impegno nemmeno più...)

    Però, se posso permettermi, a mio parere sbagli a non parlare di questo problema con lo psicologo: non è lì per giudicarti o etichettarti. Questa è una tua paura, che dovresti affrontare proprio con lui (lo dico con cognizione di causa perchè anch'io sono in terapia e anch'io ho dovuto "confessare" cose di cui mi vergognavo tremendamente). Prova a toccare l'argomento, magari sfioralo appena: sarà lui, poi, a gestire la situazione e ad aiutarti ad esternare quello che senti. Se lo frequenti da tre anni, immagino ti trovi bene con lui... vedrai che, a parte l'imbarazzo iniziale, poi parlerai liberamente (come sicuramente hai fatto/stai facendo per altre problematiche).

    Un abbraccio da un'altra "sfigata"! ^^

  • Eh sì, anch'io ho il forte sospetto che il problema sia mio :D diciamo che insieme a persone sconosciute non riesco proprio ad aprire bocca, in praticamente nessun contesto, sono proprio bloccata... soprattutto quando ci sono altre donne mi sento estremamente goffa e fuori luogo, diciamo che per ora riuscire a fare due chiacchiere in palestra per me sarebbe già un ottimo risultato, anche perchè non penso che si possa passare da non riuscire ad aprire bocca ad essere l'anima della festa tutto insieme, non so se mi spiego. E mi fa sentire strana perchè appunto vedo che per altre persone chiacchierare con gli sconosciuti è una cosa normalissima.

    Con lo psicologo sì, lo dovrò fare prima o poi, solo che è una cosa di cui mi vergogno talmente tanto che non riesco ad essere esplicita (nonostante in questi tre anni mi abbia aiutato tantissimo per altre cose) e poi ho paura che l'aiuto che può dare si limiti a farmi accettare che sono così, ma senza modificare la situazione nella pratica.

  • anche perchè non penso che si possa passare da non riuscire ad aprire bocca ad essere l'anima della festa tutto insieme, non so se mi spiego.

    Assolutamente! Si va per gradi.

    Io, di fronte a troppe persone (e per troppe intendo anche solo due), mi blocco proprio; motivo per cui parto sempre da una sola persona alla volta.

    Trovarmi a parlare con una sola persona mi dà più sicurezza, forse perchè non mi sento troppo giudicata (purtroppo mi trascino dall'adolescenza situazioni in cui il "gruppo" mi derideva: tuttora, d'istinto, percepisco quel senso di supremazia numerica... Nella mia testa bacata due persone e io diventiamo "loro contro me"; se invece ho di fronte solo una persona mi sento più sullo stesso livello, non so se riesco a spiegarmi).

    e poi ho paura che l'aiuto che può dare si limiti a farmi accettare che sono così, ma senza modificare la situazione nella pratica.

    Questo non lo saprai mai finché non provi. ;) Io credo che qualche suggerimento te lo darà comunque (che poi tu non riesca a metterlo in pratica o non funzioni è un altro discorso), motivo in più per tentare.

  • Ciao. Ho compiuto da pochissimo anch'io 32 anni e posso dirti che la situazione è praticamente molto simile. Anche io appaio impacciato con coloro che per primi mi rivolgono la parola e magari sembra che abbia qualche problema agli occhi altrui. Per quel che riguarda i gruppi già affermati posso tranquillizzarti circa il fatto che è difficile inserirsi se non hai una faccia tosta o comunque un qualche tramite che ti metta a contatto. Io queste mie difficoltà le estendo anche in campo sentimentale. Sono riuscito a darmi anche delle risposte parziali. Ho notato che a differenza del passato dove soffrivo il fatto di essere messo fuori per il mio carattere chiuso, adesso evito proprio di parlare con gli altri e ciò lo imputo alla mia insicurezza ma soprattutto al fatto di non avere un lavoro che mi dia dignità nel parlare della mia vita. Non posso parlare come uno di 22 anni. Purtroppo ho perso un sacco di treni perché ho voluto proteggere le persone lese all'interno della mia brutta situazione famigliare e sono stato divorato. Mi vedo ahimè sotto un ponte tra qualche anno. Quel che posso dirti è solo di cominciare a vivere tutto con più leggerezza, fregandosene degli altri. Anche io non voglio sentirmi sfigato, ma ho capito che anche amici che vedo ogni tanto e che preferiscono altri a me alla fine pensano questo. Mi consolo di considerarmi sfigato per necessità. Alla fine sfigato è solo una parola. Solo noi sappiamo a cosa è imputabile.

  • Assolutamente! Si va per gradi.

    Io, di fronte a troppe persone (e per troppe intendo anche solo due), mi blocco proprio; motivo per cui parto sempre da una sola persona alla volta.

    Trovarmi a parlare con una sola persona mi dà più sicurezza, forse perchè non mi sento troppo giudicata (purtroppo mi trascino dall'adolescenza situazioni in cui il "gruppo" mi derideva: tuttora, d'istinto, percepisco quel senso di supremazia numerica... Nella mia testa bacata due persone e io diventiamo "loro contro me"; se invece ho di fronte solo una persona mi sento più sullo stesso livello, non so se riesco a spiegarmi).

    Questo non lo saprai mai finché non provi. ;) Io credo che qualche suggerimento te lo darà comunque (che poi tu non riesca a metterlo in pratica o non funzioni è un altro discorso), motivo in più per tentare.

    In parte mi rivedo in quanto dici, nel senso che anch'io do il meglio di me nei dialoghi, però perchè se ci sono altre persone (anche solo due, come dici tu) mi sembra di rimanere in ombra, come se fossi sempre quella meno interessante. Al contrario tuo (e mi dispiace che ti sia successo, anche se non ci conosciamo!) non sono mai stata derisa dal gruppo in adolescenza, ma ero sempre quella più "bruttina" e impacciata e quindi meno considerata, soprattutto dai maschi. Però ecco comunque avevo le mie amicizie, anche se non ampissime e non ho subito cose gravi come il bullismo.

    Per quanto riguarda lo psicologo proverò alla prossima seduta, mi ha aiutato tanto per altre cose, spero con il suo aiuto di migliorare anche in questa.

    Ciao. Ho compiuto da pochissimo anch'io 32 anni e posso dirti che la situazione è praticamente molto simile. Anche io appaio impacciato con coloro che per primi mi rivolgono la parola e magari sembra che abbia qualche problema agli occhi altrui.

    Ecco è quello di cui ho paura: di sembrare una "scema" con qualche problema.

    Ho notato che a differenza del passato dove soffrivo il fatto di essere messo fuori per il mio carattere chiuso, adesso evito proprio di parlare con gli altri

    Io invece vorrei migliorare, non vorrei evitare il problema... Anche perchè per il resto ho una vita "normale", convivo, ho un lavoro... però anche nelle dinamiche dell'ufficio mi sembra sempre di rimanere ai margini, anche se cerco di essere carina e socievole con tutti.

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