Sì, c'è chi è più predisposto, esistono anche persone pressoché inscalfibili.
Chi è inscalfibile a eventi o esperienze potenzialmente traumatiche potrebbe però avere un problema di sensibilità.
Soffrire a fronte di determinati eventi è sano.
Sì, c'è chi è più predisposto, esistono anche persone pressoché inscalfibili.
Chi è inscalfibile a eventi o esperienze potenzialmente traumatiche potrebbe però avere un problema di sensibilità.
Soffrire a fronte di determinati eventi è sano.
Chi è inscalfibile a eventi o esperienze potenzialmente traumatiche potrebbe però avere un problema di sensibilità.
Soffrire a fronte di determinati eventi è sano.
Ehi bruce0wayne ma la depressione dove colpisce di più in Italia: nelle grandi città, nei luoghi interni di pianura o montagna, vicino al mare, isole, campagne, luoghi con più foreste?
Quello che voglio sapere se è anche l'ambiente fisico ad impattare, nel senso del paesaggio, l'altitudine, lo iodio o l'ossigeno del mare, l'aria più o meno inquinata, la pressione atmosferica, la minore luce solare (dovuto ad un costone di montagna), ecc.
Chiedo questo perchè anni fa ho letto in un altro forum un tizio della Valtellina che diceva che gli abitanti della vallata a sud dell'Adda erano più abbruttiti, depressi, soggetti alle dipendenze, alcuni pure spostati di mente ecc... mentre quelli a nord più solari, tranquilli felici...il tutto a causa del sole che a nord va di più.
Poi questo aveva anche detto che lì si mangia meno pesce ergo meno iodio e questo non aiutava...
Io non sono di lì e non ci sono mai stato, ma chissà se quello che ha detto è vero, e se è vero anche l'ambiente fisico ha un impatto.
Tu che puoi dire?
Mostra di PiùEhi bruce0wayne ma la depressione dove colpisce di più in Italia: nelle grandi città, nei luoghi interni di pianura o montagna, vicino al mare, isole, campagne, luoghi con più foreste?
Quello che voglio sapere se è anche l'ambiente fisico ad impattare, nel senso del paesaggio, l'altitudine, lo iodio o l'ossigeno del mare, l'aria più o meno inquinata, la pressione atmosferica, la minore luce solare (dovuto ad un costone di montagna), ecc.
Chiedo questo perchè anni fa ho letto in un altro forum un tizio della Valtellina che diceva che gli abitanti della vallata a sud dell'Adda erano più abbruttiti, depressi, soggetti alle dipendenze, alcuni pure spostati di mente ecc... mentre quelli a nord più solari, tranquilli felici...il tutto a causa del sole che a nord va di più.
Poi questo aveva anche detto che lì si mangia meno pesce ergo meno iodio e questo non aiutava...
Io non sono di lì e non ci sono mai stato, ma chissà se quello che ha detto è vero, e se è vero anche l'ambiente fisico ha un impatto.
Tu che puoi dire?
La depressione ha delle variabili ambientali e culturali, ma sono di tendenza generale. Significa che contano, ma non quanto quelle sociali ed economiche.
Qui trovi tutti i dati che riguardano l'Italia: https://www.epicentro.iss.it/passi/dati/depressione
Noterai che le regioni negli anni si accendono e si spengono senza una regola precisa. Le uniche regioni che restano al di sopra della media nazionale sono Emilia Romagna e Sardegna. Per la Sardegna ci sono ipotesi abbastanza evidenti che riguardano la scarsa economia, quasi interamente stagionale e la enorme differenza tra ricchi e poveri. L'Emilia Romagna è un tabù. Non se ne può parlare per motivi politici, anche se qualche teoria da insider la ho.
In generale le Nazioni con meno luce hanno una maggiore insorgenza di depressione e altri problemi dell'umore. Pare che anche l'economia abbia un ruolo importante quando è agli apici, ovvero: troppo buona o troppo negativa.
Per quanto riguarda i Paesi nordici c'è anche qui il solito paradosso per cui nonostante siano "un modello" e politicamente corretti su tutto: sono tra i più depressi del mondo.
Il ruolo dell'economia diventa evidente, poiché (solo per citare un esempio) generalmente dove le prospettive sono di crescita o comunque positive si tende ad avere poca depressione, mentre i Paesi economicamente "in stallo" o con prospettive future di decrescita o decadimento socio-economico hanno numeri sulla depressione che sono molto più alti (uno su tutti: la Germania).
Il clima sicuramente finora ha aiutato l'Italia a non avere numeri altissimi sulla depressione, anche se secondo me moltissimi ce l'hanno mascherata, ma questo sarebbe un discorso da fare a parte. Ma negli ultimi tempi queste temperature torride per molti mesi all'anno secondo me non aiuteranno, il caldo afoso fa male alla testa come il freddo e il buio.
Poi penso sia una questione culturale/economica, l'Italia seppur paese fortemente capitalista ancora non presenta uno stile di vita competitivo come Giappone, Corea, USA. Qui puoi essere pure povero ma fra rete sociale ampia, sussidi e altre cose riesci a campare senza sfigurare troppo, insieme a tanti altri poveri. Un giapponese che invece non può competere in società è perduto.
Poi qui ci sono mille altri motivi per cadere in depressione: malavita, malgoverno, crisi della famiglia... fattori diciamo sociali.
Chi è inscalfibile a eventi o esperienze potenzialmente traumatiche potrebbe però avere un problema di sensibilità.
Soffrire a fronte di determinati eventi è sano.
Sì, molto probabile.
Soffro di depressione proprio per la gente e per l'ambiente. È tutto sbagliato. Ho deciso di chiudere finalmente con chi mi piace, spero di stare bene. Me la sono giocata troppo male, mi dispiace tanto, poi si è intromessa altra gente e lui, anziché chiarire con me, ha dato ascolto a loro ed è andato tutto perso.
La depressione ha delle variabili ambientali e culturali, ma sono di tendenza generale. Significa che contano, ma non quanto quelle sociali ed economiche.
Certo.
Qui trovi tutti i dati che riguardano l'Italia: https://www.epicentro.iss.it/passi/dati/depressione
Grazie qui ci sono dati interessanti.
Noterai che le regioni negli anni si accendono e si spengono senza una regola precisa. Le uniche regioni che restano al di sopra della media nazionale sono Emilia Romagna e Sardegna. Per la Sardegna ci sono ipotesi abbastanza evidenti che riguardano la scarsa economia, quasi interamente stagionale e la enorme differenza tra ricchi e poveri. L'Emilia Romagna è un tabù. Non se ne può parlare per motivi politici, anche se qualche teoria da insider la ho.
Effettivamente Emilia Romagna e Sardegna sono agli antipodi eppure...
Però ho notato dalla mappa che le regioni montane addirittura stanno messe meglio di quelle di mare, quindi altro che il mare è meglio!
Ma la parte del leone come dici tu è la questione sociale ed economica: bassa scolarizzazione, solitudine, lavori precari, povertà...insomma il disagio vero materiale.
Pare che anche l'economia abbia un ruolo importante quando è agli apici, ovvero: troppo buona o troppo negativa.
Quindi tu dici che c'è più depressione se l'economia è negativa ma anche se è troppo buona parlando in generale?
Per quanto riguarda i Paesi nordici c'è anche qui il solito paradosso per cui nonostante siano "un modello" e politicamente corretti su tutto: sono tra i più depressi del mondo.
Vabbè, lì si sa la poca luce ed il clima fanno la parte del leone, anche se forse come hai detto tu sopra l'economia troppo buona alla fin fine può rivelarsi un malus.
Poi c'è anche il fatto che lì c'è una maggiore concentrazione di spostati, tipo quelli che prendono un'arma d'assalto e fanno stragi nelle scuole, nei luoghi pubblici...qui non lo dicono tanto ma lì il problema c'è. Breivik è solo il più famoso ma c'è ne sono tanti altri più piccoli.
Io credo che questi fenomeni, cioè quello degli spostati e della larga diffusione di depressione in quei posti, siano correlati.
Il clima sicuramente finora ha aiutato l'Italia a non avere numeri altissimi sulla depressione, anche se secondo me moltissimi ce l'hanno mascherata
D'accordo totalmente con questa frase.
Ma negli ultimi tempi queste temperature torride per molti mesi all'anno secondo me non aiuteranno, il caldo afoso fa male alla testa come il freddo e il buio.
Lo credo anch'io, anche se il sole, tanto sole, è sempre meglio dell'oscurità.
Poi penso sia una questione culturale/economica, l'Italia seppur paese fortemente capitalista ancora non presenta uno stile di vita competitivo come Giappone, Corea, USA. Qui puoi essere pure povero ma fra rete sociale ampia, sussidi e altre cose riesci a campare senza sfigurare troppo, insieme a tanti altri poveri. Un giapponese che invece non può competere in società è perduto.
Esattamente, questo l'avevo detto anch'io mesi fa in un thread simile.
malgoverno, crisi della famiglia
Questo...soprattutto il secondo a mio giudizio comporteranno un aumento della depressione.
Il clima sicuramente finora ha aiutato l'Italia a non avere numeri altissimi sulla depressione, anche se secondo me moltissimi ce l'hanno mascherata, ma questo sarebbe un discorso da fare a parte. Ma negli ultimi tempi queste temperature torride per molti mesi all'anno secondo me non aiuteranno, il caldo afoso fa male alla testa come il freddo e il buio.
Poi penso sia una questione culturale/economica, l'Italia seppur paese fortemente capitalista ancora non presenta uno stile di vita competitivo come Giappone, Corea, USA. Qui puoi essere pure povero ma fra rete sociale ampia, sussidi e altre cose riesci a campare senza sfigurare troppo, insieme a tanti altri poveri. Un giapponese che invece non può competere in società è perduto.
Poi qui ci sono mille altri motivi per cadere in depressione: malavita, malgoverno, crisi della famiglia... fattori diciamo sociali.
Ottima analisi.
Soffro di depressione proprio per la gente e per l'ambiente. È tutto sbagliato. Ho deciso di chiudere finalmente con chi mi piace, spero di stare bene. Me la sono giocata troppo male, mi dispiace tanto, poi si è intromessa altra gente e lui, anziché chiarire con me, ha dato ascolto a loro ed è andato tutto perso.
Mi spiace. Ora devi "elaborarla", in modo che non diventi causa di depressione.
Però ho notato dalla mappa che le regioni montane addirittura stanno messe meglio di quelle di mare, quindi altro che il mare è meglio!
Ma la parte del leone come dici tu è la questione sociale ed economica: bassa scolarizzazione, solitudine, lavori precari, povertà...insomma il disagio vero materiale.
C'è una grande differenza tra le zone di Mare e le zone di montagna. In montagna la vita è difficile e si tende a creare una migliore rete sociale. L'economia è scarsa, ma partecipano tutti e tutti sono indispensabili. La difficoltà di sopravvivenza in montagna diventa anche una distrazione costruttiva che si inserisce perfettamente nello stile di vita umano e aiuta molto.
Nelle zone di mare invece vige il capitalismo sfrenato. Nessuno è indispensabile: se non accetti il lavoro tu, trovano un altro che lo fa per 100 euro in meno. Il personale viene sfruttato dagli albergatori e dai gestori delle spiagge appaltate a quattro spicci. L'affluenza è elevatissima, per cui se anche ti mancano 4 collaboratori: quadruplichi il prezzo e con un solo dipendente gestisci tutto senza perdere un euro di ricavo (come hanno fatto questa estate).
Nelle zone di mare è molto più alta la differenza tra ricchi è poveri.
Quindi tu dici che c'è più depressione se l'economia è negativa ma anche se è troppo buona parlando in generale?
L'economia "troppo buona" porta due caratteristiche "patogene" in particolare:
1. le persone che non hanno problemi legati alla sopravvivenza: se li creano.
2. quando una economia è "troppo buona" di solito lo è perché con le forzature costringe enormi fette di popolazione silenti a soffrire.
Riguardo il punto 2: Se l'economia è "buona" o meno lo decidono quelli che abitano nelle ZTL. Fa niente se poi in periferia ci sono tre milioni di poveracci sfruttati.
Vabbè lì si sa la poca luce ed il clima fanno la parte del leone, anche se forse come hai detto tu sopra l'economia troppo buona alla fin fine può rivelarsi un malus.
Poi c'è anche il fatto che lì c'è una maggiore concentrazione di spostati, tipo quelli che prendono un'arma d'assalto e fanno stragi nelle scuole, nei luoghi pubblici...qui non lo dicono tanto ma lì il problema c'è. Breivik è solo il più famoso ma c'è ne sono tanti altri più piccoli.
Io credo che questi fenomeni, cioè quello degli spostati e della larga diffusione di depressione, in quei posti siano correlati.
I Paesi nordici soffrono anche perché sono campo di sperimentazione della "cancel culture" e di tutte le ipocrisie simili, ovvero sovrascrivono la realtà umana con la forma e con la repressione (non con la sostanza). Il risultato è che nonostante siano i più femministi sono gli unici ad avere una reale emergenza femminicidio. Nonostante siano quelli dall'economia migliore, sono tra quelli con più poveri. Nonostante siano tra quelli dove non esiste violenza nei media: sono tra quelli con più attentati e colpi di testa. Insomma: se chiudi la porta tappo senza disinnescare prima la bomba: l'esplosione esce dalle finestre.
Questo...soprattutto il secondo a mio giudizio comporteranno un aumento della depressione.
Si. Le crisi familiari sono sempre più frequenti a partire dalla seconda metà degli anni '90. L'incremento maggiore è dopo il 2010 ed è una crescita quasi esponenziale.
C'è una grande differenza tra le zone di Mare e le zone di montagna. In montagna la vita è difficile e si tende a creare una migliore rete sociale. L'economia è scarsa, ma partecipano tutti e tutti sono indispensabili. La difficoltà di sopravvivenza in montagna diventa anche una distrazione costruttiva che si inserisce perfettamente nello stile di vita umano e aiuta molto.
Nelle zone di mare invece vige il capitalismo sfrenato. Nessuno è indispensabile: se non accetti il lavoro tu, trovano un altro che lo fa per 100 euro in meno. Il personale viene sfruttato dagli albergatori e dai gestori delle spiagge appaltate a quattro spicci. L'affluenza è elevatissima, per cui se anche ti mancano 4 collaboratori: quadruplichi il prezzo e con un solo dipendente gestisci tutto senza perdere un euro di ricavo (come hanno fatto questa estate).Nelle zone di mare è molto più alta la differenza tra ricchi è poveri.
Chiaro.
le persone che non hanno problemi legati alla sopravvivenza: se li creano.
L'ho sempre pensata questa cosa.
I Paesi nordici soffrono anche perché sono campo di sperimentazione della "cancel culture" e di tutte le ipocrisie simili, ovvero sovrascrivono la realtà umana con la forma e con la repressione (non con la sostanza). Il risultato è che nonostante siano i più femministi sono gli unici ad avere una reale emergenza femminicidio. Nonostante siano quelli dall'economia migliore, sono tra quelli con più poveri.
Ce li vendono come il paradiso terrestre ed invece...
Nonostante siano tra quelli dove non esiste violenza nei media: sono tra quelli con più attentati e colpi di testa.
Ma questi fenomeni dei "colpi di testa" secondo te sono strettamente correlati alla depressione _azzardo: potrebbe essere una sua versione reattiva?_ od invece si...fanno parte della grande famiglia dei problemi mentali ma in realtà con la depressione centra poco?
Sta di fatto che non si può non notare come il fenomeno sia più diffuso deve la cancel culture, il nazi-femminismo, il progressismo sguaiato, ecc. prevale al massimo: paesi Scandinavi, USA ed anglosfera associata ad esclusione stranamente del Regno Unito.
Comunque questa dicotomia mare e montagna mi tocca particolarmente perchè abitando in zona mare quando vado su ammetto che una certa melanconia mi prende...
Non ho mai veramente capito da cosa dipende, forse non vedo bene l'orizzonte come al mare? Le montagne sovrastandomi generano in me una specie di claustrofobia, meno ossigeno...oppure semplicemente non essendo il mio territorio nativo genera in me estraniamento?
Non ho mai provato a viverci a lungo per vedere se mi abituo, comunque non ci tengo a provare a meno che ci siano cause di forza maggiore.
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