Qualcuno di noi è sociopatico?

  • Mi sto interessando alla questione perché credo e non temo, di avere dei tratti antisociali. Non sono sociopatica o fredda, ma tendo la maggior parte del tempo a razionalizzare i sentimenti e ho difficoltà ad empatizzare con gli altri. Sono innocua, anzi abbastanza sensibile, ma guardando una persona diagnosticata, ho notato che parlava della sua sociopatia proprio come una incapacità di sentire i sentimenti se non razionalmente. Mi succede la maggior del tempo.


    Qualcuno di voi ha un disturbo o forti tratti antisociali e vorrebbe parlarne e descrivere come si sente?

    Vogliamo parlare dello stigma dietro e fare un po' di informazione?

  • Probabilmente avrai tratti antisociali o psicopatici (attenzione a termine tecnico da zappa sui piedi :) ).


    Può accadere a tutti di avere momenti o comportamenti che possano essere considerabili antisociali, ma di solito sono racchiusi in particolarissimi contesti, molto spesso estremi.


    Su me stesso posso dire che quando raggiungo certi livelli di stress in cui percepisco (a prescindere che sia reale o meno) un pericolo per la mia incolumità ho un pensiero dai forti tratti psicopatici, ovvero dissocio totalmente la parte empatica (ipersensibile) da quella razionale e divento una macchina.


    Nel mio caso è il frutto di un disturbo post-traumatico da stress.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Mi sto interessando alla questione perché credo e non temo, di avere dei tratti antisociali. Non sono sociopatica o fredda, ma tendo la maggior parte del tempo a razionalizzare i sentimenti e ho difficoltà ad empatizzare con gli altri.

    Ciao, la razionalizzazione è un meccanismo di difesa ed in quanto tale è innato ed utilizzato a seconda dal contesto da qualsiasi persona.

    La difficoltà ad empatizzare può dipendere da molti fattori, sia educativi che biologici, come un minor numero di neuroni specchio o la mancanza dei vari collegamenti neuronali. La mancanza di empatia non è necessariamente indicata in senso negativo (che può essere quella dei borderline, narcisisti o psicopatici) perché ci sono anche casi positivi come gli autistici in senso classico oppure asperger.


    Non ti conosco personalmente, ma ti posso dire la mia opinione per i tanti topic dove ci siamo incrociate:
    per quanto tu possa razionalizzare non credo sia a quel livello;

    per quanto riguarda l'empatia secondo me ne hai troppa per avere quei tratti.


    Non so se conosci la storia di Tony Soprano, un terapeuta lo ha definito solo al 20% nello spettro antisociale.

  • Guarda non credo che basti razionalizzare i sentimenti per poter dire di avere tratti antisociali.

    Ho un'amica che ha questa diagnosi; è in cura da molti anni, e quello che lei mi racconta, avendo anche acquisito una certa contezza del problema, è che fatica a provare emozioni, ed ha faticato ad instaurare attaccamento persino verso le sue figlie; da una parte lei razionalmente tiene a loro e cerca di crescerle al meglio, dall'altra non riesce a provare affetto vero e profondo verso di loro, e la consapevolezza di questo la spaventa e la fa sentire in colpa e sbagliata. In particolare, lei mi ha descritto questo suo problema come qualcosa che è al di fuori del suo controllo: lei sa che "dovrebbe" provare affetto, amore incondizionato, e cerca di performarlo al meglio, ma non riesce a provarlo, al punto di provare piuttosto una sensazione di estraneità rispetto a loro. Lo stesso tipo di dinamica si verifica con le altre figure importanti della sua vita. Con i suoi partner ha rapporti di interesse, non riesce a innamorarsi nel vero senso della parola, e legandosi a persone per caratteristiche materiali, non è mai soddisfatta ma ha sempre l'impressione, fondata, che ci sia sempre qualcuno in grado di darle di più, in termini materiali; e non è quindi mai davvero serena, non sa cosa sia quell' appagamento che solo un amore vero e sincero e al di sopra di ogni interesse può donare, quando è ricambiato. La madre è totalmente anaffettiva e il padre poco presente, quindi il male nasce da lì probabilmente. Il risultato è che lei è profondamente infelice, perennemente in cerca delle proprie emozioni smarrite, che cerca di compensare e sostituire con beni materiali.


    Si può essere più o meno empatici senza arrivare ad avere tratti antisociali; onestamente dai tuoi post ti trovo molto lontana dal vuoto emotivo che attanaglia la mia amica.

  • Ti dirò Ipposam che un periodo ero molto come la tua amica. Ora decisamente meno. Però per dirti, quando morì mio padre, non provai nulla e ho passato un lungo periodo come la tua amica. Distanza, anaffettività. Ora meno, rimane una parte molto razionale. Poi vabbè, magari la verità è che mi annoio facilmente e tendo all'apatia. Però sai, delle volte fatico ad essere spontanea con le persone.

    Ciao, io ho tratti antisociali diagnosticati ma non sono tali da darmi "problemi" particolari, se hai domande sarò felice di risponderti, lascio a te le domande così ti rispondo miratamente a tutto ciò che vuoi sapere. :)

    Waoooo!!! Allora come percepisci le emozioni? Come le vivi? Questi tratti come si manifestano?

  • Psycho Mantis provo a rispondere come le percepisco: direi male, nel senso che sono forti a volte a volte distaccate, dipende dai contesti... I tratti che mi sono stati diagnosticati sono una alta soglia del dolore, competizione, resilienza, capacità di combattere, in sostanza sono dura da piegare o spezzarmi, ho una forza di volontà notevole. Poi ho un sistema di valori molto forti che però sono personali (cosa che differenzia gli psicopatici per la gran parte) perché i sociopatici hanno dei valori personalizzati, si affezionano alle persone. Poi conta che i tratti sono diversi tra persona a persona, per esempio nonostante ho questi tratti non ho mai avuto problemi con la legge. Ho problemi con la gestione della rabbia e tendo a soffrire di dipendenze (soprattutto benzodiazepine) in sostanza quando soffro rifuggo in certi schemi comportamentali. Se hai domande più precise che vuoi farmi cercherò di rispondere al meglio.

    Tutto è relativo :evil:

  • Psycho Mantis provo a rispondere come le percepisco: direi male, nel senso che sono forti a volte a volte distaccate, dipende dai contesti... I tratti che mi sono stati diagnosticati sono una alta soglia del dolore, competizione, resilienza, capacità di combattere, in sostanza sono dura da piegare o spezzarmi, ho una forza di volontà notevole. Poi ho un sistema di valori molto forti che però sono personali (cosa che differenzia gli psicopatici per la gran parte) perché i sociopatici hanno dei valori personalizzati, si affezionano alle persone. Poi conta che i tratti sono diversi tra persona a persona, per esempio nonostante ho questi tratti non ho mai avuto problemi con la legge. Ho problemi con la gestione della rabbia e tendo a soffrire di dipendenze (soprattutto benzodiazepine) in sostanza quando soffro rifuggo in certi schemi comportamentali. Se hai domande più precise che vuoi farmi cercherò di rispondere al meglio.

    Mi incuriosisce molto quello che hai scritto. Mi sembra di capire, sulla tua forza di volontà, che tu potresti eccellere in campi delle forze armate o nel body building ad esempio? Ho compreso il tipo di forza di volontà?


    Benzodiazepine, come mai??? :)

  • Io ho avuto seri problemi di fobia/ansia sociale, mi sforzavo tantissimo di avere rapporti normali con le persone che incontravo, ma non ci riuscivo mai e mi sentivo devastato.

    Ero estremamente sospettoso delle altre persone e mi rendevo antipatico anche se non lo volevo, mi ricordo che cercavo libri o siti internet che mi avessero potuto aiutare ad avere amici o comunque mi sarei accontentato di rapporti normali, ma niente di niente.

    Finalmente grazie alla psicoterapia sono guarito. Se avete domande fatele pure che vi rispondo volentieri.

  • Più sei in pericolo, più ti desensibilizzi... E questo ha comportato delle conseguenze nella tua vita? Episodi particolari?

    Io ho avuto seri problemi di fobia/ansia sociale, mi sforzavo tantissimo di avere rapporti normali con le persone che incontravo, ma non ci riuscivo mai e mi sentivo devastato.

    Ero estremamente sospettoso delle altre persone e mi rendevo antipatico anche se non lo volevo, mi ricordo che cercavo libri o siti internet che mi avessero potuto aiutare ad avere amici o comunque mi sarei accontentato di rapporti normali, ma niente di niente.

    Finalmente grazie alla psicoterapia sono guarito. Se avete domande fatele pure che vi rispondo volentieri.

    Come mai avevi questo muro verso gli altri? Mi interessa molto.

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