Ciao a tutti. Premetto che sono sempre stata ansiosa, molto ansiosa...e soffro di Doc dall'adolescenza...ho sempre superato e gestito tutto da sola senza supporto psicologico ma con l'aiuto di videocorsi per gestire l'ansia o sfogandomi con mio marito. Devo dire però che da due mesi a questa parte la mia ansia e le mie ossessioni sono peggiorate...a dicembre ho preso il covid e mi sono spaventata a morte...anche se ho avuto poca febbre ho avuto sintomi che mi hanno indotto a pensare di aver avuto danni neurologici: tremori a scatto, formicolii a gambe e braccia, abbassamento della vista e della lucidità mentale. Dopo due mesi mi sembrava che tutto fosse migliorato a parte la paura di morire o di sentirmi male davanti alle mie bambine...quella è rimasta e inoltre negli ultimi due giorni pensieri ossessivi nuovi e venuti all'improvviso mi stanno dando fastidio. Ho difficoltà a descriverli perché sono talmente assurdi che mi fanno sentire pazza solamente a parlarne...ho paura di perdere di nuovo lucidità mentale e di sbagliare qualcosa con le bambine (tipo quando do le medicine ho paura di sbagliare dosaggi oppure di fargli del male inconsapevolmente mentre dormo, anche se non sono mai stata una sonnambula). Un altro pensiero tanto assurdo da imbarazzarmi? Ho paura di essere in coma da tempo e che la mia vita fino adesso sia stata solo un sogno, compresi mio marito e le mie figlie...sto perdendo il senno? Può essere stato il covid a crearmi danni neurologici? Io non so più cosa pensare... esperienze simili? Alle mie bimbe non farei mai del male, questo è poco ma sicuro, piuttosto preferisco spararmi. E allora perché mi sono venuti questi pensieri? Perché mi devono venire sempre in prossimità di eventi belli come il compleanno delle mie figlie? È una catastrofe!
Pensieri ossessivi
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Qubit
Approvato il thread. -
Ciao Silviaisy78, tu non sei i tuoi pensieri, tu non sei le tue ossessioni. Frasi che io ripeto come un mantra spesso. Anche io ho il DOC, e mi sto curando seguendo la terapia breve strategica. Il doc purtroppo, che si può presentare in varie forme, se non viene trattato, muta e cambia forma. Tu pensi di esserne uscita, che il periodo più brutto sia trascorso, ma lui arriva e colpisce di nuovo. C'è il doc da ordine e simmetria, omossessuale, doc da relazione, da impulsi violenti, da pensieri ipocondriaci, da ossessioni pure ecc. Con la terapia breve strategica, trattamento d'elezione al momento per quanto riguarda il doc, io mi sono trovato benissimo. Terapia fatta online, breve appunto perchè definisci tu stessa con il terapeuta il numero di sedute che servono per portare miglioramenti alla tua condizione psicologica e strategica, perchè viene creata su misura per te una terapia fatta di esercizi e prove per aiutarti a guarire. Io l'ho fatta online, e nel giro di 3 mesi sono ritornato a stare bene e godermi la vita. Avevo doc da relazione, da pensieri ossessivi e ipocondriaci, pensieri ossessivi sul suicidio e forse ne dimentico qualcuno. Quindi dopo questa premessa rispondo alle tue domande? Sì a tutti vengono in mente questi pensieri almeno una volta nella loro vita, solo che i pensieri devono essere trattati come tali...cioè pensieri, eventi impermanenti...nuvole nel cielo se hai mai sentito una meditazione mindfulness... nulla di concreto. Siamo noi che presi dalla paura e dall'ansia gli diamo rilevanza, gli diamo forza attribuendogli attenzione più del dovuto. In una giornata, il cervello di un uomo elabora intorno ai 65000 pensieri, sono tutti veri e degni di nota e importanza? Tutti i dubbi e le domande che la tua mente ti propone che iniziano con un E Se...? E se sto diventando pazza? E se faccio questo? E se penso quello? Sono solo trappole del tuo doc che mette in atto ripetutamente per tenerti ingabbiato. C'è solo una vita d'uscita: lascia andare tutte le domande, tutti i dubbi ripetendo a te stessa "Io non sono i miei pensieri, io non sono le mie emozioni, io non sono il mio disturbo". Lascia passare tutto, serve allenamento e la meditazione può aiutarti molto. Se provi a rispondere al primo dubbio, a cercare una risposta razionale, non fai altro che aggrovigliare di più la matassa dentro la tua mente. Serve tempo, pazienza e amore per se stessi. ma è possibile tornare a stare bene. Prendi in considerazione l'idea di farti aiutare da un professionista, e in bocca al lupo.
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Ti ringrazio per la tua risposta... purtroppo il doc si basa sempre sulla domanda "e se..?". Hai proprio ragione! E poi più cerchi di uscirne e più lui (io lo descrivo come un'entità a sé) si diverte a intrappolarti con nuove domande che ti inquietano più di prima... Io penso che in tanti anni pensieri così forti non li avevo mai avuti... forse è veramente stato il covid a crearmi questa situazione? Perché era da anni che non mi sentivo così male.
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E se fosse causato dal Covid? E se non lo fosse? Questo pensiero ti aiuta in qualche modo? E' utile?
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Ciao Silviaisy78, Io concordo totalmente con cicciomozart, proprio perché in ciò che dici mi ci rivedo. Anche io ho sofferto di doc fin da giovanissima, senza sapere cosa fosse e senza che qualcuno mi avesse spiegato come funzionasse (c'è davvero pochissima informazione, anche nelle scuole sulla salute mentale, si pensi a quanti ragazzini che magari fanno le scuole superiori possono essere date preziose informazioni per non farli diventare adulti ansiosi come noi).
I primi doc li ho avuti da ragazzina, e l'unico modo che avevo per contrastarlo, non avendo strumenti adeguati, era non pensarci, allontanare il pensiero, distrarmi. Possiamo dire anche che per anni ha "funzionato" (anche se credo fosse solo un palliativo).
Ma poi cosa è successo? Un evento traumatico accaduto nella mia vita adulta mi ha fatto piombare nell'ansia più assoluta.
Un circolo vizioso e continuo di "e se.. e se.. ma se..." Non mi dilungheró su quanto io sia stata male, e su quanto io mi sia spaventata, tanto tu lo sai benissimo come si sta.
Ma il punto è che io ho deciso di farmi aiutare. Sono stata in terapia per più di un anno, ho combattuto, mi sono detta "sono nel pieno delle mie facoltà mentali, ce la devo fare". Ero molto arrabbiata, con me stessa soprattutto perché davo la colpa a me di quei pensieri. Ma se gli dai ascolto non ne puoi uscire. Oggi sto molto meglio e combatto ogni giorno per me stessa e per darmi nuove possibilità. Lo faccio per me e per i miei cari.
Tu pensa che quando mi è stato diagnosticato il doc dalla terapista, ero così spaventata e impaurita che per mesi non ho studiato il caso, non mi sono confrontata con nessuno, perché avevo paura che leggendo altre storie avrei potuto fissarmi ancora di più. Ho capito che stavo meglio quando non ho avuto più paura di sapere cosa avessi.
Il tuo doc è tornato perché non è stato affrontato e curato adeguatamente. La mia terapista ha scandagliato la mia vita, alla ricerca di quello che aveva potuto formare in me la perfetta malata di doc; questo per dirti che ci sono delle linee guida ma, essendo ogni caso a sestante, solo studiando la tua storia di vita si può capire perché è arrivato il doc e come contrastarlo.
Fatti aiutare, non sarà facile ma è l'unica strada possibile.
Non dare ascolto alla tua mente, stai solo enfatizzando le tue più grandi paure, che poi appunto se ti spaventano sono paure.
Coraggio, non sei sola.
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Scusate se mi attacco a questo messaggio ma mi ritrovo perfettamente nelle parole di Silviaisy78.
Anche io ho costantemente pensieri intrusivi e mi ritrovo anche in quello di essere in coma/stare sognando
Quest'estate ci sono stata malissimo per questo motivo e pensavo di impazzire ma poi è passato quindi mi sento di dirti tranquilla, è solo la mente che gioca bruttissimi scherzi!
Volevo chiedervi, ma voi come fate a staccarvi dai pensieri? Nel mio caso sono legati alle sensazioni fisiche... ad ogni pensiero ho una sintomatologia fisica dettata dalla suggestione, come un interruttore, e questo mi rende difficilissimo (a tratti impossibile) non andare dietro al pensiero. Come se ne esce? Come si blocca questa abitudine? Purtroppo le tecniche di immaginarsi i pensieri come nuvole con me non funzionano proprio per la suggestione che ormai si è attivata
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Ciao Polly, spiegami meglio cosa ti succede, nel senso il circolo vizioso che si attiva dentro di te, cosi riesco a capire come posso aiutarti.
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Grazie, grazie!
La mia testa ultimamente funziona come un interruttore... se penso "ho un problema al cuore" mi viene subito la tachicardia e male al petto, se penso "non respiro bene" subito mi si blocca il fiato e non riesco a respirare normalmente. E allo stesso modo, avendo paura della derealizzazione, in ogni cosa che faccio mi viene da analizzare "come la faccio" e quindi subito mi sembra di farla in maniera anormale, diversa dal solito...parlo a livello percettivo proprio... Per esempio se parlo con qualcuno mi arriva il pensiero "lo vedo bene o mi sembra ci sia un vetro tra noi?", "percepisco bene l’ambiente e la situazione?", quando esco di casa penso "oggi mi sento normale o derealizzata?" e in automatico scatta la suggestione. Come se in quel momento mi mettessi degli occhiali da sole che non mi fanno vedere la situazione per quello che realmente è e che non riesco a togliermi. Spero riuscirai a capirmi, è molto difficile da spiegare...
Premetto che so distinguere bene la derealizzazione vera e propria che mi viene durante gli attacchi di panico da questa che io considero più "suggestione"... sono sicura che se non avessi i pensieri non avrei neanche la percezione del problema, ma ahimè i pensieri ormai sono diventati un'abitudine.
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... sono sicura che se non avessi i pensieri non avrei neanche la percezione del problema, ma ahimè i pensieri ormai sono diventati un'abitudine.
Parti da questo: i pensieri non possiamo sceglierli, non possiamo limitarli, non possiamo bloccarli. La nostra mente elabora mediamente 60000 mila pensieri al giorno e purtroppo, dentro la tua, sì è attivato questo circolo vizioso che sei riuscita a descrivere perfettamente come un'abitudine. Bene, per uscire da questo circolo vizioso, per cambiare abitudine, c'è bisogno di tempo e pazienza e tanto impegno. Io ho utilizzato una tecnica descritta dal mio terapeuta (infatti ti consiglio vivamente di iniziare un percorso di psicoterapia, soprattutto terapia breve strategica) per uscire dal circolo vizioso dei miei pensieri, molto simili ai tuoi, riguardo atteggiamenti ipocondriaci causati da attacchi di panico giornalieri. Ogni qualvolta la mia mente iniziava a elaborare pensieri ipocondriaci, del tipo "mi fa male il petto, sarà infarto? oppure "non vedo bene, diventerò cieco?" ecc ecc... ripetevo a me stesso la frase "Io non sono i miei pensieri". Questo era il mio input per staccarmi dal circolo vizioso che in men che non si dica mi avrebbe portato a somatizzare e ad avere ansia, paura e attacco di panico entro poco tempo. "Io non sono i miei pensieri", porto l'attenzione al momento presente, provo a concentrarmi sulla respirazione del mio corpo, rimango nel qui ed ora. Tutto ciò che la mia mente elabora o cerca di enfatizzare come futuri catastrofici del mio stato di salute o collegamenti ad eventi del mio passato simili, cerco di lasciarli andare. Rimanere nel qui ed ora, distrarmi con lavoro o qualcosa da fare a cui portare attenzione è la miglior tecnica che abbia provato per uscire dal circolo vizioso dei mie pensieri.
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Anche il mio terapeuta mi consiglia di restare nel qui e ora. Purtroppo a volte è difficile perché per me è proprio come un interruttore, ancora non ho il tempo di razionalizzare che già somatizzo e non riesco poi a staccarmi dal sintomo
Proverò però sicuramente a ripetermi questo mantra che mi hai suggerito. Spero possa portarmi beneficio
Posso chiederti come ti trovi con la terapia breve strategica? Io sto facendo quella cognitivo-comportamentale (non so se sono la stessa cosa!) ma purtroppo è tanto che sono già in terapia e noto che il mio psicologo non mi da consigli pratici per sbloccare il circolo vizioso e l’abitudine.
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