Ciao a tutti, scrivo per avere un'opinione oggettiva, forse aggrappato alle ultime speranze. Mi sono da poco lasciato con una ragazza che frequentavo, o meglio sono stato lasciato, ma alla quale tengo ancora molto, nonostante nell'ultimo periodo il rapporto si fosse un po' intesito.
Io ho 37 anni, lei 36... il rapporto andava avanti da qualche mese. Lei una persona molto orgogliosa e volubile caratterialmente, con una storia personale e familiare non fortunatissima, molto presa dal suo lavoro, il quale sta cominciado a dargli qualche soddisfazione dopo anni di gavetta e nel quale si identifica molto. Talmente presa, che tra lavoro ed impegni familiari succedeva che per settimane non ci vedevamo, anche se poi ci sentivamo spesso.
Questa situazione col tempo mi ha infastidito e fatto nascere sospetti, magari infondati, fino al momento in cui dopo l'ennesima che non mi tornava esplodo, smetto di ragionare e le scrivo un messaggio piuttosto duro dicendole che mi sentivo infastidito e diffidente.
Nei giorni successivi, resomi conto che magari avevo preso un granchio, cerco di riavvicinarmi ma quando ci rivediamo lei aveva già preso la sua decisione e mi lascia piangendo, baciandomi e con un lungo abbraccio, chiedendomi se potevamo risentirci e dicendomi che con me era stata bene e che ero stato importante per lei, ma che al momento la sua vita è così e vuole stare concentrata sul lavoro e che mi lasciava per il mio bene, per non farmi perdere tempo con lei.
Io appena ho capito che aveva già deciso me ne sarei anche andato immediatamente, ma mi ha trattenuto per ripetermi queste cose.
La motivazione che era per il mio bene non mi è mai tornata, razionalmente mi sembra assurdo che per il mio bene faccia il cotrario di quello che voglio e senza margini di discussione, oltretutto non sono possessivo e non sento l'esigenza di vedersi in ogni istante, ma essere sempre messo dietro a tutto il resto mi ha dato fastidio.
Sono quindi settimane che mi chiedo se la sua non sia stata altro che una reazione di orgoglio al mio messaggio, o se effettivamente è stata una scelta razionale di altruismo da parte sua (che in realtà non è molto altruista) o se semplicemente lei non provava più interesse e l'accaduto abbia solo accelerato le cose (quello che mi chiedo è come mai abbia deciso di troncare senza fare nessun tentativo di sistemare le cose). Mancasse l'interesse non ci sarebbe soluzione invece fosse solo un problema di orgoglio o di tempo vorrei recuperare la sitazione e mi rifarei vivo.
Certo non mi aspetto di avere risposte certe qui, ma quello che mi chiedo è se c'è una spiegazione "scientifica": che senso ha avuto il lungo abbraccio? E che senso ha dire di volermi risentire? Non capisco se abbia solo voluto addolcirmi il colpo oppure è prova del fatto che è andata contro quella che sarebbe la sua volontà... ammesso che si possa dare una risposta certa.