Ipocondria, ho bisogno di confrontarmi con qualcuno

  • Il problema di dottor Google non è che si trovano risposte errate, ma che si trovano risposte che non siamo in grado di interpretare.

    se cerchi mal di testa, esce dal non aver dormito abbastanza fino al tumore.

    tutto vero, può essere sia uno che l'altro, ma ovviamente non siamo in grado di andare oltre nella valutazione.


    Inoltre se cerco un sintomo e trovo 5 siti che parlano di cose brutte e 5 di cose non brutte, "stranamente" l'ipocondriaco da valore solo al sito che dice cose brutte.


    E' come quando si acquista una nuova auto, da quel giorno stranamente si vedono girare solo quelle auto.

    Vediamo e percepiamo migliaia e migliaia di situazioni al giorno, ma il nostro cervello seleziona e "vede" solo ciò che ritiene utile in quel momento, quindi la realtà viene distorta da questo.


    Cercare quindi un informazione su internet (e l'informazione è la malattia, non il sintomo) genera questo meccanismo di "vedere" solo quello che il nostro cervello ritiene importante, che sarebbe la malattia. Tutto il resto viene ignorato inconsciamente (e a volte consciamente).


    Quindi la ricerca su google può anche andar bene se siamo abbastanza lucidi, ma in fase di attacco ipocondriaco non lo siamo.

  • è vero, però i miei in questo caso non sono "sintomi", tipo vertigini o nausea o palpitazioni (non sto sminuendo minimamente). I miei sono segni reali e tangibili sul mio viso, visibili ad occhio nudo, ancor di più quando ci si guarda allo specchio ogni giorno più volte al giorno. C'è da dire, razionalizzando in modo molto forzato e credendoci poco, che se poi cerco "la macchia" o il tumore della pelle in questione, il mio non è mai "tipicamente" come quello delle foto. Magari è più attenuato, più rassicurante, meno palese diciamo così e questa è l'unica cosa che mi rincuora fino a lunedì.

    Diciamo che qualsiasi stimolo può diventare ossessione, dal neo alla vertigine.

    Il problema è che tu non sei dermatologa.

    Magari a te sembra una macchia pericolosa, però non puoi fare la diagnosi guardando una foto su Google.

    Aspetta la visita con serenità.

  • Il problema è che tu non sei dermatologa.

    hai davvero ragione, sembra una banalità incredibile, ma è proprio così.

    se servisse solo google a far diagnosi non esisterebbero più i medici.

    mi sto piano piano calmando, in attesa della visita che spero davvero di riuscire a fare, se il tampone me lo permette (sono positiva da dieci giorni).

    mi sto piano piano calmando anche perchè penso, se è vero che i miei sono sintomi "visibili" è anche vero che io mi ispeziono in modo certosino, a volte ho quasi paura a guardarmi allo specchio per paura di trovare qualcosa di nuovo. comunque apprezzo molto la vostra vicinanza, avrei solo bisogno di rassicurazioni che voi giustamente non potete darmi, ma sapere che c'è anche e soprattutto, una forte componente emotiva e il rimando costante su questo serve.

    A volte sono talmente esausta della mia ipocondria che penso non me ne frega niente in realtà di ammalarmi, l'importante è non provare l'angoscia che mi porto dentro ogni singolo istante.

  • Ciao di nuovo,

    ho necessità di scrivere come mi sento, anche solo per buttare fuori le parole che porto dentro.

    Da giovedì, giorno in cui mi è arrivato l'esito negativo del tampone che mi ha permesso di uscire finalmente di casa, mi sento molto molto meglio. Sono uscita, ho visto amici, ho fatto le mie amate sbiciclettate e mi sono sentita rinata, sentendomi quasi in colpa per questo.

    La paura per queste macchie è ancora li, oggi ho una seconda visita dermatologica per una seconda opinione, e sto morendo di paura, ma nonostante questo ho provato a non pensarci in questi giorni e credo di esserci riuscita.

    Forse la mia dottoressa aveva ragione, forse avevo solo bisogno di distrarre la mente e di uscire. L'isolamento mi aveva portato in un abisso e in una spirale di terrore dove difficilmente riuscivo a vedere la luce. Ora sono sempre sul chi valà, sempre preoccupata e conto i minuti che mi separano a questa visita, ma razionalmente mi sono detta "finora nessuno ti ha messo in allarme, finora hai già ricevuto delle rassicurazioni e c'è chi si farebbe bastare queste".

    Vi aggiornerò sulla visita, spero di ricevere una rassicurazione definitiva e di riprendere davvero in mano la mia vita lasciando ancora meno spazio a questi pensieri ossessivi.

  • La visita è andata bene, se vogliamo quasi più rassicurante dell'altra. Questa volta, invece di dirmi torna fra un anno grazie e arrivederci ì, mi ha dato anche una terapia.

    Mi sento dieci chili in meno e molto più serena perchè ho anche una soluzione in tasca.

    Come dicevo prima in realtà mi sono resa conto che l'isolamento mi aveva davvero cambiata e smostrata, uscendo e incontrando gli amici, oltre che a questa rassicurazione, mi sento bene.

    Spero non arrivi un nuovo attacco, era da tempo che non stavo così.

    Vi terrò aggiornati e per chi vorrà scrivere le proprie esperienze legate all'ipocondria qui mi farà piacere sempre leggervi e rispondere.

    Grazie a tutti.

  • Ottimo!


    Ora che ti senti meglio e sei più lucida approfitta per analizzare la situazione, nel panico non si riesce e quando si sta bene si tende a non farlo perchè ci si dice "ok, è passato non pensiamoci più".


    invece trovo sia importante riguardare dietro, come se guardassi un altra persona e non te stessa, per renderti conto se le paure erano reali oppure no, in cosa potevi fare meglio e in cosa no.


    Io per primo mi sono sempre reso conto di non avere imparato mai nulla da questi momenti per molto tempo, proprio per il fatto di non volerci più pensare. Quasi come per nascondere l'accaduto.

    Imparare dall'esperienza è importante anche per questi problemi.

  • Io per primo mi sono sempre reso conto di non avere imparato mai nulla da questi momenti per molto tempo, proprio per il fatto di non volerci più pensare. Quasi come per nascondere l'accaduto.

    Imparare dall'esperienza è

    Assolutamente, questa volta, vista anche la presenza e il supporto della psicologa ho intenzione di indagare a fondo questo mio comportamento di fronte alla solitudine e a come si innesca la fobia. Non si può andare avanti a rassicurazioni, rassicuranti nel breve termine, ma inconsistenti dal punto di vista della mia sicurezza sul lungo termine. Grazie per il tuo prezioso consiglio, mi sento così bene a parlarne e a tirare fuori tutto, serve davvero a sentirsi meno soli.

  • Ribuongiorno a tutti,

    Scrivo dopo qualche tempo per chiedere quanti più consigli ed esperienze possibili a fronte di un nuovo percorso di cura.

    Come vi dicevo stavo meglio e non avevo mai preso farmaci per l'ansia. Dopo un ulteriore attacco ipocondriaco e dopo un fortissimo stress lavorativo dovuto alla situazione Ucraina attuale (lavoro nella migrazione) ho accettato il fatto di non farcela con le mie forze.

    Così mi hanno prescritto due farmaci e ho un milione di domande. Premessa affronto questo nuovo percorso con entusiasmo, l'idea di poter stare meglio mi fa già stare meglio.

    Il primo è il Tavor oro solubile 1mg: dovrò prendere una compressa o mezza al giorno, al bisogno. Funziona? Dopo quanto fa effetto? Interazioni particolari?

    Il secondo, quello curativo a detta del bravo medico che mi sta seguendo, è il daparox, che dovrò prendere molto gradualmente fino a raggiungimento della dose necessaria (ovvero massimo 20 gocce). Qualche esperienza con questo farmaco? La mia terapia dovrà durare gradatamente per un anno.

    Ho paura di non potermi bere uno spritz con gli amici per paura che faccia interazione il farmaco o che non faccia effetto. Paura di non potermi fumare (ogni tanto) una "sigaretta un po speciale" per paura che mi faccia male.

    Accetto consigli, ma sono comunque felice di aver preso in mano la questione :)

    Grazie a chiunque mi aiuterà.

  • Buongiorno.

    io con il daparox mi sono trovata bene e mi ha aiutata tantissimo. All'inizio è come se non producesse effetto, talvolta si accentuano i sintomi. Io ho avuto parecchia nausea. Poi piano piano il tutto è andato scemando e i benefici si sono visti.

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