La percezione del male psichico.

  • Il lavoro dello psichiatra, per esempio, è dettato dal suo istinto.

    Credo che qui ci sia un fraintendimento, il medico anche psichiatra ha una formazione scientifica. Non si basa sugli istinti bensì su evidenze ripetibili e verificabili.


    Io non sono un medico, come posso far capire ad un medico che ciò che fa è dettato solo dal suo senso del dovere?

    il motivo per cui un medico fa il suo mestiere è abbastanza relativo, importante è che segua correttamente i suoi pazienti.

    Se poi lo fa per soldi, successo, senso del dovere, spirito di sacrificio o altro fa veramente differenza?


    Devo aggiungere altro, dubbi?

    É evidente che hai fatto brutte esperienze e cerchi una spiegazione. É giusto ma anziché trincerarti nel cinismo del tutto è m...da sarebbe più utile cercare esperti che godano della tua fiducia.


    Es personale: ho cambiato tre ospedali, sentito almeno cinque esperti e in dieci anni non ho ancora risolto. Succede per tanti motivi, nel mio caso perché le conoscenze non sono ancora sufficienti.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Il paradigma più attuale è il modello bio-psico-sociale che, come dice la parola, mette insieme tre aspetti e quindi, a seconda dei casi, può prevedere interventi sia farmacologici che psicoterapeutici che, molto importante, di inserimento sociale.

    Sì, certo, ma sono percorsi eventualmente complementari, e non alternativi l'uno all'altro.

    E la percezione di cui parla l'opener anche secondo me è fondamentalissima, ma lo è soltanto in ottica psicoterapeutica.

    O almeno: io mi sono posta analogo problema per ben tre volte, nel dialogare con due diversi psichiatri-psicoterapeuti di tre personalità terze, ma a me note quanto meno per storia personale e capacità intellettive. Particolarmente nel caso della personalità più strutturata delle tre ed avente la storia personale più intensa, che chiamerò X...so che mi trovai proprio a pensare: "non arriveremo mai a capo di nulla, perchè X (ossia lo "esaminato" non presente) ha storia di vita e brio intellettivo che questo caro psic non conosce proprio, non le ha mai vissute in proprio, e non riesce neanche ad immaginarle!".

    Che fu poi la ragione vera per la quale persi il 90% della fiducia nei confronti dell'approccio psicoterapeutico.

    D'altra parte, sperando di non apparire troppo semplicistica, io vedo la psicoterapia come un "prendersi per mano" tra paziente e terapeuta, e riguardare-ripercorrere insieme la vita interiore del paziente alla luce delle sue esperienze di vita. Non esiste nessun DSM che descriva tutte le SINGOLE personalità del mondo e rispettive storie (e sei vi fosse non sarebbe studiabile per mole), nè esiste alcun microchip che possa connettere la mente del terapeuta a quella del paziente e permettergli di osservare la vita dal suo punto di vista.

    Ne deriva aritmeticamente che nel migliore dei casi le due mani cercheranno di prendersi, e potranno anche illudersi di riuscire, e potrà anche andare benissimo fino a quando il problema da risolvere può vedere lo psic nel ruolo di adulto che prende la mano del paziente con problema "bambino", come può essere un disturbo post-traumatico o un doc, ma l'impresa diventa ardua ai confini con l'impossibile quando si tratti di riesaminare una vita psichica intera e il mondo psichico ed esperienziale del terapeuta non abbia nulla in comune con quella del paziente. Diventano due mani che non si incontreranno mai perchè protese da due persone che si trovano a distanze siderali tra loro.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Appena leggo parole come sintomi del male psichico, da vero schizzato con manie presumibilmente catalogate nel DSM V, ho avuto quasi un infarto dalle risate, quali sono i sintomi del male psichico? I sintomi definiti in ordine, rendono osservabile il male psichico come si può con un germe, un batterio, un virus? Se già ho riferito che non si comunica in modo diretto. Qui il problema che ho voluto esporre non prevede osservazione diretta, so che se smonto un personal computer ne distinguo le parti e posso quando si deve, intervenire per aggiustarlo. Ma non posso aprire la testa ad una persona, se fossi un medico, per aggiustargli il cervello da una semplice disfunzione. Se avessi una disfunzione all'intestino, non mi metterebbero in cura a vita, è comunque un altro organo fondamentale. La cura psichiatrica, solo farmacologia, serve solo come palliativo per poter rendere più collaborativo il paziente, e spesso lascia stordito il soggetto che non smette di soffrire presto come si possa pensare, ma i nostri cari esperti, chiunque essi siano, sanno solo e dico soltanto analizzare indirettamente... Per empatia si può solo elaborare una proiezione -- astratta -- non sempre esatta del problema psichico del soggetto, ma non possono agire per risolvere il problema in modo preciso e duraturo; così fanno solo diventare il paziente un drogato da psicofarmaci. Sono anche gli psicofarmaci sostanze psicoattive... Cos'altro sbaglio?

    Il linguaggio non ha il pregio del dettaglio.

  • Non mi pare tu abbia sbagliato nulla, anzi, hai fotografato chiaramente e lucidamente la situazione.

    Non che io ne vada fiero però, per vari motivi, per fortuna, qualcuno dalla cura ne esce; la maggior parte dei medici psichiatri preferisce intendere come un tabù la guarigione del paziente psichiatrico. Non capisco perché.

    Il linguaggio non ha il pregio del dettaglio.

  • Appena leggo parole come sintomi del male psichico, da vero schizzato con manie presumibilmente catalogate nel DSM V, ho avuto quasi un infarto dalle risate, quali sono i sintomi del male psichico?

    Non so colgo cosa possa rischiare di farti morire dal ridere nel parlare di sintomi dei disturbi psichiatrici...ma (ridendo o meno) sintomi sono codificati per ogni disturbo psichiatrico...

    La cura psichiatrica, solo farmacologia, serve solo come palliativo per poter rendere più collaborativo il paziente, e spesso lascia stordito il soggetto che non smette di soffrire presto come si possa pensare, ma i nostri cari esperti, chiunque essi siano, sanno solo e dico soltanto analizzare indirettamente... Per empatia si può solo elaborare una proiezione -- astratta -- non sempre esatta del problema psichico del soggetto, ma non possono agire per risolvere il problema in modo preciso e duraturo; così fanno solo diventare il paziente un drogato da psicofarmaci. Sono anche gli psicofarmaci sostanze psicoattive... Cos'altro sbaglio?

    Io non ti chiederei cosa sbagli.

    Ti chiederei cosa proponi.


    Le terapie farmacologiche possono avere anche tutte le controindicazioni che vogliamo. Resta di certo che :

    A) migliorano la vita quotidiana di una mare di persone, salvandone moltissime dal compimento persino di atti autolesionistici estremi (e non mi pare poco); e che

    2) quando il paziente o il suo clan familiare sono sufficientemente attenti alle reazioni ai farmaci e collaborativi con il Medico Psichiatra, la terapia farmacologica può sempre essere ricalibrata e adattata al maggior benessere possibile del paziente.


    Ma torno alla domanda inziale: tu quali alternative vedi e cosa proponi ?

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Parlo da persona che è stata semi castrata da un sedicente psichiatra dopo 10 minuti 10 di colloquio. Non ebbi nemmeno una diagnosi. La ebbi da altri tempo dopo e non era ansia o depressione, ma grave dipendenza affettiva...che non si cura dei farmaci. Quindi ho avuto una terribile esperienza. Ma... esistono cattivi psichiatri come cattivi insegnanti, cattivi idraulici e cattivi economisti (la mia categoria). Tra l'altro ritengo che oggi ci sia un consumo e eccessivo di psicofarmaci. Detto tutto questo dico anche che non sarebbe giusto buttare a mare tutta la psichiatria o demonizzare in toto i farmaci. I disturbi della psiche sono complessi, quasi mai è opportuna una sola forma di intervento (come ci dice il modello bio-psico-sociale). Io, dopo aver conosciuto tanti casi (non come professionista, ma come volontario), dico che ci sono casi in cui i farmaci, dati con attenzione, possono essere molto utili, accanto ad altri tipi di intervento

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

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