Panico con agorafobia se mi allontano dal mio paese

  • Ops partito l'invia,dicevo sono stanco,sudato spesso lavorando in cucina,e per fare pochi km sono costretto a cambiare bus perché almeno nella mia città i trasporti fanno ca***e e di sera sono costretto a prendere l'auto perché alle 20.30 non c'è piu un mezzo,o meglio ce n'è uno che mi porterebbe a fare circa 1km a piedi ma c'è ogni mezz'ora e non ho un'uscita fissa quindi potrei anche aspettare per mezz'ora,il problema che lavoro in centro città ed è tutto a pagamento,i parcheggi etc.

    Sono mesi che penso di prendere uno scooter elettrico della miimoto e un servizio di affitto che con una app mi consentirebbe di raggiungere il lavoro in 5min pari ad un biglietto del bus in soldi,ma non vado in bici da quando son bambino e non ho mai avuto uno scooter,per cui tentenno,però sarebbe un opzione liberatoria sotto tanti profili.

    There is nothing like waking up somewhere in the mountains, far from everything.

  • ElleG su di me, ha risolto l'esposizione vera, grande, quella dell'autostrada dei 30 km. Perchè anch'io prima, prendevo la macchina e facevo 2 km stando male come un cane. Oppure la bici e facevo il giro della via ma stavo malissimo. Poi il mio psichiatra mi ha presa e mi ha costretta a fare quell'esposizione tremenda la chiamerei veramente "terapia d'urto" e quella mi ha risolto l agorafobia e, nella pratica, da quel giorno sono andata a lavorare, a far spesa, al ristorante senza provare più quello che provavo prima. Mi ha risolto. Mentre le "mini esposizioni" mi facevano stare peggio prima durante e dopo perché mi sentivo veramente un handicap, vedevo che non avanzavo, passava il tempo e lo stesso non sapevo fare 5 km in macchina. Oggi, guido anche per 1000 km, facendo gallerie ponti e tutto quello che prima mi annientava di paura. Anche per questo lungo tragitto (1000 km, abito a Parigi) ho dovuto fare terapia d urto. Non volevo partire ero spaventata ovviamente avevo agorafobia e panico alle stelle. Parto, dopo 100 km mi sento sempre peggio ed esco dall autostrada perché poi volevo riprenderla per tornare a casa. Ma prima mi fermo e tel al mio (Santo🙏😅) psichiatra e lui mi dice: dov"è? Sono uscita dell'autostrada dottore. Benissimo, allora adesso lei riprende quell'autostrada e va sparata, a destinazione. Ma lei è pazzo! 1000 km! Da sola!!. È pericoloso non ce la farò mai mi sento morire e impazzire dottore. E invece ce la farà benissimo. Ma sto male. No lei non starà male. Si! Svengo tremo! Le passa andando..Non è vero poi ho anche il tunnel del Monte Bianco ma lei è pazzo no torno a casa sto morendo! Vuole guarire? Vuole stare bene? Si ma ora sto male! Allora prende quell'autostrada e vada. Mi chiami quando arriva. A qualsiasi ora anche la notte. Mi chiami e mi dica ce l ho fatta.

    E ce l ho fatta. Dopo poco l ansia è scesa, ho guidato per 1000 km sono arrivata l ho chiamato, piangevo dalla felicità, gli ho chiesto scusa, lui mi ha risposto si è fatta e mi ha fatto il più bel regalo. È stata bravissima sono fiero di lei. Da allora, guido sempre anche per lunghi tragitti. Ecco la mia esperienza per dirti che dipende da noi. Il passo, dobbiamo farlo noi e solo noi. E ti dico, io stavo malissimo. Ho fatto la.stessa cosa con l aereo. Ma quello mi fa ancora paura perchè volo pochissimo, evito. Devo espormi di più 😥

    Quello voglio farlo di certo anche io. Le mini esposizioni graduali poco per volta mi aiutavano, ma forse dovrei provare come hai fatto tu. Ma che tu sappia, tu avevi, o ti è stato suggerito, un modo funzionante su di te per gestire l'ansia incipiente evitando che sfoci in panico? Pensare a qualcosa ad esempio, o non pensare a niente lasciando che l'adrenalina scorra? Mi servirebbe molto confrontarmi su questo elemento, anche perché quando il panico è già iniziato non puoi fermarlo. Dunque, se su di te c'è un modo utile per prevenirlo gestendo già l'ansia, ti sarei gratissima. Forse lasciare che il terrore si "saturi" portandolo al massimo?

  • Carissimi, mi fa tanto piacere sapere che alcuni di voi abbiano almeno risolto o sopito il panico. È già una grande battaglia vinta, e mi auguro che chi non ci è ancora riuscito, me inclusa, ci riesca presto. Anche io vorrei tanto vivere e fare una vacanza,ma diventa molto complicato...avevo anche una cerimonia a cui presenziare, ma l'idea di stare distante da un luogo sicuro per me in mezzo a tanta gente giudicante mi faceva stare male. Penso che sicuramente gran parte del nostro disagio, per chi è agorafobico o soffre di panico, sia dovuto anche al fatto di esser stato giudicato tante volte o comunque di non sentirsi sicuro. Leggo che alcuni di voi hanno una relazione: è importante che sia un arricchimento,io avevo peggiorato molto la mia condizione perche la usavo come "stampella" (per molto tempo sono stata con una persona che non mi volevo davvero, solo perché avevo paura). Va anche detto che trovare amici o familiari che capiscano questo disagio è un terno al lotto, ma può spingerci a capire che siamo noi a doverci amare per primi, cosa per niente facile ...Non è un caso che chi sviluppa questo disturbo sia spesso molto pensieroso, introverso, riservato, anche incline al senso di colpa e al rimuginio. Per scherzare una volta mi dissi che se fossi nata più s∙∙∙∙∙a, magari sto incubo non lo avrei vissuto.

  • Quello voglio farlo di certo anche io. Le mini esposizioni graduali poco per volta mi aiutavano, ma forse dovrei provare come hai fatto tu. Ma che tu sappia, tu avevi, o ti è stato suggerito, un modo funzionante su di te per gestire l'ansia incipiente evitando che sfoci in panico? Pensare a qualcosa ad esempio, o non pensare a niente lasciando che l'adrenalina scorra? Mi servirebbe molto confrontarmi su questo elemento, anche perché quando il panico è già iniziato non puoi fermarlo. Dunque, se su di te c'è un modo utile per prevenirlo gestendo già l'ansia, ti sarei gratissima. Forse lasciare che il terrore si "saturi" portandolo al massimo?

    Elle su di me, lo psicoterapeuta ha indicato alcuni esercizi da fare prima che sfoci in panico (il difficile all'inizio é proprio saper individuare il momento giusto per iniziarli, non troppo tardi, perché il panico é già partito e non si puo' piu fare nulla, né troppo tempo prima, perché se no "ci si ricorda" dell'ansia e viene la paura della paura e quindi richiamiamo noi l'ansia e il panico.. ).

    Contare da 100 a 0 saltando 2 poi 3 poi 4 numeri e da 0 a 100 con la stessa modalità; descrivere a voce alta tutto cio' che si vede, dicendo sempre prima "io vedo"... ; controllare la respirazione: trattengo e butto fuori piano poi inizio respiro lentamente col diaframma (gonfiando la pancia e non il petto) contando fino a 4 poi trattengo contando fino a 3 poi espiro lentamente contando fino a 7, poi conto fino a 2 e ricomincio a respirare sempre contando fino a 4.... fino a che non si sbadiglia e li significa che ci si é calmati, poi altro consiglio che mi ha dato, mai dirsi va tutto bene, non succede nulla perché sono una "conferma" che qualcosa non va, e invece non bisogna proprio farci caso e continuare come se nulla fosse.. ecco questi i suoi consigli.

    Poi le esposizioni, sempre su parere e indicazione dello specialista, mai il fai da te, ovviamente.

  • Carissimi, mi fa tanto piacere sapere che alcuni di voi abbiano almeno risolto o sopito il panico. È già una grande battaglia vinta, e mi auguro che chi non ci è ancora riuscito, me inclusa, ci riesca presto. Anche io vorrei tanto vivere e fare una vacanza,ma diventa molto complicato...avevo anche una cerimonia a cui presenziare, ma l'idea di stare distante da un luogo sicuro per me in mezzo a tanta gente giudicante mi faceva stare male. Penso che sicuramente gran parte del nostro disagio, per chi è agorafobico o soffre di panico, sia dovuto anche al fatto di esser stato giudicato tante volte o comunque di non sentirsi sicuro. Leggo che alcuni di voi hanno una relazione: è importante che sia un arricchimento,io avevo peggiorato molto la mia condizione perche la usavo come "stampella" (per molto tempo sono stata con una persona che non mi volevo davvero, solo perché avevo paura). Va anche detto che trovare amici o familiari che capiscano questo disagio è un terno al lotto, ma può spingerci a capire che siamo noi a doverci amare per primi, cosa per niente facile ...Non è un caso che chi sviluppa questo disturbo sia spesso molto pensieroso, introverso, riservato, anche incline al senso di colpa e al rimuginio. Per scherzare una volta mi dissi che se fossi nata più s∙∙∙∙∙a, magari sto incubo non lo avrei vissuto.

    Guarda posso dirti che pur avendo una relazione da ben 13 anni,mia moglie perché ormai la ritengo tale,non mi capisce appieno,e mi giudica giustamente per non essermi mai occupato della mia salute a discapito di tutto,per lei la cosa è molto risolvibile,mi son state date delle cure e dovrei farle,non è cosi semplice far collimare la paura e la ragione su cosa seguire,io ho sempre seguito il mio istinto,sbagliando spesso.

    Per quanto riguarda le amicizie è difficile avere chi ti supporta,perché in queste situazioni ti può capire chi le ha vissute,mentre chi non e mai stato sfiorato da queste,tende a darti un consiglio non di parte,un po' come quando tutti mi dicono che bello fai lo Chef,ma non sanno cosa vuole dire realmente passare la vita a lavorare,fare il cuoco o chef non e come i programmi che ormai fanno parte del quotidiano e che hanno rovinato questo duro ma bel mestiere economicamente.

    There is nothing like waking up somewhere in the mountains, far from everything.

  • ElleG  Allegria!

    Anche la mia psicoterapeuta mi aveva elencato delle strategia ai primi sintomi ansiosi alla guida nel mio caso:

    Dire ad alta voce un oggetto visto (ad esempio cartello stradale, oppure alberi, montagne,ecc) il colore e le due caratteristiche, essere impegnati in una telefonata (con le cuffie o altro chiaramente) e concentrarsi sul respiro: respiro profondo dal naso, conto fino a 3 e butto fuori dalla bocca. Così 3/4 volte.

    Sai che hai fatto bene a chiedere... perché ora che lo sto elencando mi sono resa conto di averli messi nel dimenticatoio e non li ho più utilizzati!!!!

    Però io ad esempio ho anche sintomi gastrointestinali...e ogni volta penso: e se mi scappa un bisogno impellente mentre sono in auto? Poi rimango a casa, magari mi succede di avere un attacco di dissenteria e mi dico: ecco brava, hai fatto bene a stare a casa! Uffa...che brutto circolo vizioso che si crea.

    "La felicità è benefica per il corpo, ma è il dolore che sviluppa i poteri della mente..."

  • Thecook

    Anche io ho una relazione da 15 anni con mio marito. Ma nemmeno lui mi sa capire ne sostenere. Nonostante negli anni sia venuto anche in terapia con me (trascinato da me non di sua spontanea volontà) per assestare meglio la nostra relazione di modo da aiutare anche me. Ma lui poi, dopo un periodo di attenzione verso di me ecc. Torna come prima: egoista, egocentrico e zero empatia.

    E pensare che quella forte della coppia sono io... X( .

    Ho capito che non devo aspettarmi comprensione, lui non ha mai avuto ansia o altro quindi per lui sono cose astratte. Se invece avessi un problema fisico allora lo terrebbe in considerazione. Quando la psichiatria gli ha detto che io ho un disturbo fobico pesante (, perché limita la mia quotidianità) associato ad un disturbo di ansia generalizzato e che quindi per il mio benessere lui avrebbe dovuto impegnarsi nel rapporto ecc. Lui ha risposto: e lei che ha il problema, non io. E ha aggiunto: se sono costretto a cambiare alcune cose che per me vanno bene così poi magari inizio a stare male io, meglio lasciare le cose così. 8| chiaramente dice di amarmi...ma in questo momento non ho energie da dedicare a lui è a chiedermi se voglio continuare la relazione o no.

    "La felicità è benefica per il corpo, ma è il dolore che sviluppa i poteri della mente..."

  • ElleG  Allegria!

    Anche la mia psicoterapeuta mi aveva elencato delle strategia ai primi sintomi ansiosi alla guida nel mio caso:

    Dire ad alta voce un oggetto visto (ad esempio cartello stradale, oppure alberi, montagne,ecc) il colore e le due caratteristiche, essere impegnati in una telefonata (con le cuffie o altro chiaramente) e concentrarsi sul respiro: respiro profondo dal naso, conto fino a 3 e butto fuori dalla bocca. Così 3/4 volte.

    Sai che hai fatto bene a chiedere... perché ora che lo sto elencando mi sono resa conto di averli messi nel dimenticatoio e non li ho più utilizzati!!!!

    Però io ad esempio ho anche sintomi gastrointestinali...e ogni volta penso: e se mi scappa un bisogno impellente mentre sono in auto? Poi rimango a casa, magari mi succede di avere un attacco di dissenteria e mi dico: ecco brava, hai fatto bene a stare a casa! Uffa...che brutto circolo vizioso che si crea.

    Si anche a me capita di dimenticarmene! :grinning_face_with_sweat: :face_with_tears_of_joy: sto male come un cane poi mi dico ma no! Quando faccio gli esercizi funzionano sempre!

    Si i sintomi gastrointestinali li aveva una mia amica e non usciva piu per paura di fare figuracce! Sono sempre limiti che ci pone l'ansia.. é esattamente la stessa cosa con tutti gli altri sintomi. E' tremenda ma non crediamole!!! :flexed_biceps: :flexed_biceps: :flexed_biceps: :flexed_biceps: :red_heart:


    Thecook

    Anche io ho una relazione da 15 anni con mio marito. Ma nemmeno lui mi sa capire ne sostenere. Nonostante negli anni sia venuto anche in terapia con me (trascinato da me non di sua spontanea volontà) per assestare meglio la nostra relazione di modo da aiutare anche me. Ma lui poi, dopo un periodo di attenzione verso di me ecc. Torna come prima: egoista, egocentrico e zero empatia.

    E pensare che quella forte della coppia sono io... X( .

    Ho capito che non devo aspettarmi comprensione, lui non ha mai avuto ansia o altro quindi per lui sono cose astratte. Se invece avessi un problema fisico allora lo terrebbe in considerazione. Quando la psichiatria gli ha detto che io ho un disturbo fobico pesante (, perché limita la mia quotidianità) associato ad un disturbo di ansia generalizzato e che quindi per il mio benessere lui avrebbe dovuto impegnarsi nel rapporto ecc. Lui ha risposto: e lei che ha il problema, non io. E ha aggiunto: se sono costretto a cambiare alcune cose che per me vanno bene così poi magari inizio a stare male io, meglio lasciare le cose così. 8| chiaramente dice di amarmi...ma in questo momento non ho energie da dedicare a lui è a chiedermi se voglio continuare la relazione o no.

    Agosto, l'unica persona che conosco che soffriva di panico e ansia (ma forte eh) ed era capita dal marito, é la moglie del mio psichiatra (ora é deceduto poveretto). Lui l'ha spronata sempre a non evitare, é stata fortunatissima, ora é anziana e l'ansia passa poi con gli anni, perlomeno il panico, ma grazie a lui, le si é curata ed era guarita. Certo avere vicino un uomo come lui.. era speciale, davvero bravissimo e molto forte. A me lui ha aiutato tantissimo ancora oggi penso se ci fosse lui, la ricaduta sarebbe durata 15 minuti! :crying_face: :loudly_crying_face:

    Mio marito é come il tuo anzi forse peggio perché nei momenti di ansia forte mi dice " ma dai, stai tranquilla". E qui mi fermo! :grinning_face_with_sweat: :face_with_tears_of_joy: :face_with_tears_of_joy:

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  • Thecook

    Anche io ho una relazione da 15 anni con mio marito. Ma nemmeno lui mi sa capire ne sostenere. Nonostante negli anni sia venuto anche in terapia con me (trascinato da me non di sua spontanea volontà) per assestare meglio la nostra relazione di modo da aiutare anche me. Ma lui poi, dopo un periodo di attenzione verso di me ecc. Torna come prima: egoista, egocentrico e zero empatia.

    E pensare che quella forte della coppia sono io... X( .

    Ho capito che non devo aspettarmi comprensione, lui non ha mai avuto ansia o altro quindi per lui sono cose astratte. Se invece avessi un problema fisico allora lo terrebbe in considerazione. Quando la psichiatria gli ha detto che io ho un disturbo fobico pesante (, perché limita la mia quotidianità) associato ad un disturbo di ansia generalizzato e che quindi per il mio benessere lui avrebbe dovuto impegnarsi nel rapporto ecc. Lui ha risposto: e lei che ha il problema, non io. E ha aggiunto: se sono costretto a cambiare alcune cose che per me vanno bene così poi magari inizio a stare male io, meglio lasciare le cose così. 8| chiaramente dice di amarmi...ma in questo momento non ho energie da dedicare a lui è a chiedermi se voglio continuare la relazione o no.

    Purtroppo è cosi,chi non ci passa non può comprendere.

    La mia compagna,che non ha mai avuto problemi del genere,tranne qualche crisetta ma nulla di trascendentale, non me lo dice spontaneamente,ma non accetta che io assuma farmaci psicologici,già con il Xanax storce il naso ma ormai essendo anni...adesso con questi proprio non li vaglia neanche,10min fa prima che uscisse di casa per andare al lavoro mi ha detto,era meglio che non andavi dalla tua dottoressa(che mi ha detto lei di ricominciare a prendere il Cipralex)ti ha confuso ancora di più dovevi seguire la cura che ti ha dato il Neurochirurgo.

    Io la conosco bene sta maledizione,mia madre ha avuto 3 esaurimenti nervosi,un tempo si chiamava cosi la depressione e mi ricordo bene come stava,il primo poco, avevo 4/5anni,mi dovette portare da mia zia perchè non riusciva a tenermi,mio padre lavorava dalle 6 del mattino alle 8 di sera,mio fratello era appena maggiorenne.le altre le ho vissute tutte.


    agosto Io per fortuna almeno i sintomi di dover andare al bagno non li ho,nemmeno in ansia totale,se no veramente sarei a posto,bingo :D

    There is nothing like waking up somewhere in the mountains, far from everything.

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  • Guardate,sulle relazioni apriamo un portone,non una porta, piena di insidie. Questo disagio ci fa sentire ancora più soli, inutile negarlo. E, sperando di non essere offensiva per qualcuno, io trovo IPOCRITA l'atteggiamento di tante persone che si mobilitano piene di compassione e zelo per varie giornate dedicate a malattie o condizioni particolari di vario tipo, ignorando problemi gravi e limitanti come il nostro. Eppure, io l'ho saputo solo di recente, il nostro disturbo non è una malattia rara, ma una complicazione del panico. E di panico, almeno una volta nella vita, ne soffrono in molti. Dalla mia relazione più lunga, inizialmente un idillio e poi una costruzione consuetudinaria (più di 9 anni di durata), la mia autostima era uscita a pezzi, perché di fronte a questo disagio fioccavano i "sei pazza", accuse di follia, di instabilità psichica, manco fossi una criminale che progetta stermini di massa. Avevo investito emotivamente tantissimo in una persona che prima sembrava volermi poi, poi, avendo scoperto tratti da anaffettivo e narcisista patologico, mi ha mollata senza spiegazioni appena ha "fiutato" che non stavo bene. Avere questo disturbo compromette la vita relazionale...he in ambito familiare la situazione non è diversa, a parte chi ha sofferto di persona per questo disturbo nessuno può capire: i continui "fatti forza", "reagisci" sono offensivi e controproducenti, perché ti fanno sentire colpevole di un malessere che non hai voluto. A questo punto domanderei come reagirebbe la gente se dicessi a chi ha un cancro al polmone causa fumo "eh dovevi reagire! Dipende da te!". Probabilmente riceverei sputi in faccia.


    Allegria!  agosto

    Grazie di cuore per le vostre testimonianze ❤️almeno avrò qualcosa a cui pensare, e da provare, per vedere come riesco a cavarmela. Avevo anche un piccolo manuale di aiuto per chi soffre di agorafobia e panico, con tanto di esercizi mirati...non l'ho mai aperto, proverò a leggerlo comunque. Ce la facciamo, non crediamo ai sintomi impostori.

    Modificato una volta, l'ultima da ElleG: Incorporato un post creato da ElleG in questo post. ().

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