Questo è perchè l'idea di vedere uno specialista arriva solo quando ormai la frittata è fatta. Dopo anni di deterioramento del rapporto, come unico tentativo di salvezza.
Un pò come per la psicanalisi, viviamo in un paese dove andare dallo spicologo è l'ultima spiaggia, ed è visto dai più come segno di enorme debolezza. In america andare dallo psicologo è la cosa più normale del mondo, quì c'è un tabù radicato che vede come questo tipo di aiuti una grande sconfitta.
No Anonimo, ti assicuro che - almeno nel mio sentire - la motivazione è di tutt'altro genere e dipende tutta dallo specifico argomento sessualità, o più specificamente ancora l'argomento "coppia e desiderio".
Nessuna pregiudiziale verso medici e psichiatri (anzi sono quella che per le questioni psico è sempre andata direttamente dallo psichiatra piuttosto che da psicologi, con molta convinzione e nessuna vergogna, e trovando quasi sempre il consulto-supporto cercati).
Ma...un conto è registrare un malessere o un qualunque mio cambiamento che non sappia spiegarmi, e - ripeto il "per me" - tutt'altro conto è stendere sul lettino (in senso metaforico) un rapporto di coppia e quel desiderio che, come dice Pivaldo, di ragionato e ragionabile ha molto poco.
Molto in generale parto dal principio che il desiderio (anche senza innamoramento e amore) quando c'è è perchè un giorno nacque spontaneamente.
Non ebbe bisogno di null'altro che se stesso.
Se poi c'è anche amore e reciprocità e relazione vera, come mi sembra nella coppia di Corto Maltese, tutto questo bellissimo mistero continua e cresce in un percorso che è tutto suo, verosimilmente insondabile da qualunque terzo per quanto titolato.
E' questo che mi fa rabbrividire al pensiero di "ragionare sulla cosa per migliorarla", ma intendo anche il ragionarla a tavolino all'interno della coppia.
Francamente resterei silente e gelata nel chiedermi fra me e molto affranta : "ma perchè oggi dobbiamo studiare un business plan per tentare di ri-evocare qualcosa che somigli anche palldamente a ciò che un giorno venne spontaneo e felice per entrambi, senza nessuna istruzione per l'uso ?".
Poi resta certamente che ogni coppia è solo se stessa e ha la sua storia assolutamente UNICA, ma quella di Corto Maltese mi sembra una coppia di rarissima bellezza, e fossi in Corto non la metterei MAI alla prova di un "lettino" o di un "vetrino". Piuttosto oserei giocosamente e amorevolmente, con la sua dolce moglie, esattamente come osò quando si innamorarono.
Come dire (sempre e soltanto secondo me) : riscontrassi in me nuove manifestazioni psicofisiche che mi allarmano o comunque mi ansiano...chiaro che andrei dallo specialista (medico); ugualmente ci andrei DA SOLA (come poi in realtà ho fatto) se le riscontrassi nell'amato; ma MAI MAI E POI MAI tenterei una terapia di coppia, e men che mai per ragioni di talamo e in assenza di altre conflittualità. Lo vivrei come...non come il "lettino", ma come il tavolo di anatomia patologica a cui consegno una salma, vivendola come salma già a priori.
SOLO MIO PUNTO DI VISTA. MOLTO SINCERO.