Buongiorno a tutti!
Premetto che sono nuova in questo forum. Sono una ragazza di 23 anni, che dal 10 aprile ha iniziato una terapia con citalopram per un disturbo d'ansia generalizzato, diagnosticato a seguito di una visita psichiatrica. Per 10 giorni ho assunto 5 gocce, dopodiché ho iniziato ad assumerne 10, che è il dosaggio che sto attualmente continuando ad assumere. Insieme alla terapia con citalopram, lo psichiatra mi ha prescritto di assumere 5 gocce di xanax la mattina, 5 al bisogno e 8 la sera.
Ho effettuato una visita di controllo dopo un mese dall'assunzione delle 10 gocce, circa il 20 maggio, a seguito della quale il medico mi ha detto di continuare con 10 gocce e di ridurre le gocce di xanax alle sole 5 al bisogno.
Dall'inizio della terapia sono certamente migliorata, considerando che prima non riuscivo a dormire, a mangiare, avevo tremori diffusi e una sensazione di vuoto ed angoscia persistente.
Ad oggi (arriverò il 20 giugno ai due mesi di assunzione) i sintomi fisici sono quasi del tutto spariti, tranne episodi sporadici di attacchi di ansia, con verigine, senso di vuoto e angoscia e depenalizzazione che sovente mi arrivano.
Tuttavia non mi sento ancora bene, ho come un'angoscia sottesa persistente, che nonostante non mi impedisce di svolgere le attività quotidiane, mi provoca un senso di malessere. Ho ancora tanti dubbi persistenti in testa su cui rimugino quasi in continuazione. Ho paura di perdere il controllo e che mi vengano degli attacchi di ansia...
Il mio umore è altalenante, alcuni giorni sto bene altri no.
A quasi due mesi di trattamento è normale?
Sono preoccupata che la cura non sia fatta per me.
Premetto che il 24 giugno inizierò la psicoterapia e il 26 ho una nuova visita di controllo psichiatrica.