Nuovo Lockdown?

  • Domanda (da signora qualunque, che effettivamente non ha subito scompensi economici - per ora - dall'emergenza sanitaria, e che comunque non ha mai nè avuto nè cercato lo "stipendio garantito") : se una imprevista glaciazione colpisse il nostro bel Paese (chiedo) troveresti logico ostinarti a coltivare pomodori e fichi d'india, gestire lidi marini, organizzare giri in barca su laghi e mari ormai ghiacciati, e vendere granite e gelati...o troveresti più logico convertire le tue capacità imprendtoriali in attività più consone al "fuori dalla porta temperatura meno 20 ?".


    Non mi sembra una domanda oziosa. E il suo senso è (come nel mio limitatissimo carattere) nel cercare di non leggere un romanzo partendo dalla pagina 218...

    Tradotto : ma la calamità e "forza maggiore" (che nellesempiuccio è la glaciazione imprevista e che nella realtà è la pandemia) si ritiene che sia una realtà o si ritiene che sia un'invenzione ?

    Perchè se si ha contezza che NON sia un'invenzione...personalmente non capirei l'ostinazione a coltivare fichi d'india a meno 20.

    Poi ci potrebbe stare qualunque censura al modo di gestire politicamente la glaciazione, fermo restando (secondo me) che onestà intellettuale imporrebbe di rendersi conto della immensa difficoltà di gestirla, tra variabili calamitose imprevedibili e mezzi di Stato (almeno in Italia) alquanto limitati. E con il "conforto" aggiuntivo di poter/dover constatare , alzando appena lo sguardo, che azioni e reazioni governative incerte, ondivaghe, e in costante ricerca della quadra...caratterizzano tutto il Pianeta e proprio tutto...

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Non muore nessuno se

    20 minuti di applausi!!!!


    Poi vorrei anche dire un'altra cosa: anche dal lato del consumatore, è vero che non muore nessuno se non può godere della vita, ma scusatemi se sono così egoista da sperare di passare gli anni a mia disposizione in modo piacevole anziché chiuso a casa vivendo solo senso biologico.


    Pare che si stia facendo la gara a chi fa la vita più di m&rd@. Deprimersi a casa è un vanto, godere è peccato. Come tra i talebani.
    Chi già da prima del covid ha sempre avuto una vita triste e piatta, adesso è a favore delle chiusure, perchè... vince facile.

  • Continuo ad essere dell'idea che partendo da presupposti diametralmente opposti non è semplice per niente, eufemisticamente parlando, trovare un punto di incontro.

    Possono ragionare sulle chiusure due persone che pensano rispettivamente:


    1) Per me bisogna, indipendentemente dalle conseguenze sul piano economico/sociale/psicologico, accettare qualsiasi cosa a patto che non si ammali/muoia più nessuno (perchè se ci ragionate il paradigma in atto è questo. Qualcuno dopo le religioni ha deciso le nuove regole per avere la "vita eterna"...ma non dell'anima, proprio del corpo..la famigerata "nuda vita").


    2) Per me anche se le istituzioni dicessero: spostandoti di un cm dalla posizione nella quale ti ha lasciato un robot da me istruito, andrai incontro, non al cvd19, ma ad una peste nera che fa il 101% delle vittime, io potrò comunque muovermi e che se qualcuno vorrà rimanere per l'eternità impalato all'interno di una gigantesca busta di plastica e bombole dell'O2 sicuro che non gli succeda mai più nulla, sarà libero di farlo. In sostanza per me non andrebbe sacrificata la libertà per la salute ma la salute per la libertà visto che comunque di qualcosa dovrò morire e non credo nella vita eterna promessa da nessun talk show televisivo.

    Per aspera ad astra

    Modificato una volta, l'ultima da Birdy ().

  • può anche essere consolante da un certo punto di vista pensare che ci sia una macchinazione del grande complotto dietro tutto questo....Ma allora c'era anche nel 1300 e nel 1600 con la peste che sterminio un terzo della popolazione europea o dopo la prima guerra mondiale con la spagnola che fece milioni di morti? La realtà è che ci troviamo con un Virus altamente contagioso in grado di saturare velocemente anche il miglior sistema sanitario del mondo se in qualche modo non viene contenuto il contagio. Si le chiusure e le limitazioni Sono terribili, mio figlio ha perso il lavoro, ma un mio amico è morto per il covid insieme ad altri 100000 miei concittadini e una mia amica ha subito danni forse permanenti. Si...può essere consolante pensare al complotto, così possiamo dare la colpa a qualcuno.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Si...può essere consolante pensare al complotto, così possiamo dare la colpa a qualcuno.

    Questa frase mi ha proprio colpita.

    Perchè io sono molto lenta e mi perdo abitualmente in qualche secolo di tentate analisi prima di arrivare alla sintesi.

    E invece...in questa frase intuisco trovarsi una possibile sintesi molto seria e attendibile.

    A cui non ero arrivata, ma che condivido pienamente.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Un percorso durato una vita non mi porterà mai a dare la colpa all'uomo delle proprie paure... l'essenza della ricerca sta nel non cedere mai alla fretta del pensiero di concludere.

    Ancora una volta preferisco osservare che giudicare.

    Osservo gli stessi giudizi elargiti con la consueta e citata fretta.

    Per aspera ad astra

  • Può essere consolante pensare al complotto? Ma che vuol dire? Cioè, di COSA dovremmo consolarci? Complotto o non complotto è un flagello che esiste e che occorre fronteggiare. Se è nato per caso, per errore o per complotto tutto ciò non cambia la realtà della situazione. Comunque della Cina (come governo) penso tutto il male possibile, ditemi quello che vi pare.

    Aveva la coscienza pulita. Mai usata.

  • preferisco osservare che giudicare

    Anche solo in tema covid...mi sembra proprio che questo Forum ospiti molti tuoi giudizi (e anche da un qualche "alto" non meglio indentificabile, almeno da me).

    Quindi, semplicemente, non colgo proprio la congruenza di questa tua affermazione.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Può essere consolante pensare al complotto?

    Mi meraviglio della domanda.

    Mi meraviglio davanti all'evidenza di parte della popolazione mondiale che nel gomblotto e nella relativa illusione ottica di averlo pure "capito" e poterlo persino "spiegare" al prossimo...perde le giornate e ...giornata dopo giornata...la vita intera........in un tentativo di riscatto da frustrazioni che sono evidentemente ALTRE, e che non si risolveranno MAI (per loro) col copia-incolla dei gomblottisti...

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

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