Quando ritroviamo una parte di noi in un’altra persona e decidiamo di non rimanere indifferenti a questo, lasciamo che quella parte muoia dentro di noi e rinasca in lei.
Così facendo, ci proiettiamo, ci frammentiamo, andiamo in pezzi nell’altro per conoscere quella parte di noi stessi; creiamo dentro di noi una apposita assenza di ciò che avevamo, ma su cui non potevamo indagare, se non come qualcosa da noi staccato e messoci difronte. Creiamo una tensione, il bisogno per l’altro che ora, avendo fatto vuoto dentro di noi, può completarci: scegliamo di sacrificarci in nome dell’amore che decidiamo di voler provare per l’altro, e per quest’altro, facciamo spazio dentro noi stessi.
E soffriamo. E amiamo. Perché sentiamo il bisogno, la mancanza, e la separazione dentro di noi.
Una volta conosciuto l’altro abbastanza, ci saremo conosciuti abbastanza da poter dire che il ruolo di quella persona è terminato nella nostra vita. Conoscendo quella parte di noi stessi nell’altra persona, attraverso di lei, ce ne siamo riappropriati. E ora, non sentiamo più mancanza, non sentiamo più bisogno, l’amore per l'altro svanisce. Non sentiamo più separazione, siamo pieni in noi stessi: è di troppo, e lo allontaniamo.
Questo succede a chi sceglie di conoscersi, di interrogarsi costantemente su sé stesso, di non rimanere indifferente alla possibilità di dire - io so chi sono, perché ho amato. Questa succede a chi sceglie di amare, essere nell’altro, e poi ritornare in sé stesso.
Senza la proiezione, la separazione e la riappropriazione di noi negli altri non avremmo mai potuto conoscerci.
Amare è una scelta, continuare ad amare è una scelta. Tutto sta nel capire quale persona rappresenta al meglio uno specchio per poter continuare a proiettarvi quante più parti di noi stessi, scegliere qualcuno in cui possiamo ri-conoscerci. Ma in fin dei conti, anche se non vi riusciste, non vi rattristate: siamo fatti di tante cose, possiamo essere di tante persone.
Come vi rapportate rispetto a queste affermazioni?
Le attrazioni sono proporzionali ai destini
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Con possibilismo e un po' di sano scetticismo
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Amare è una scelta, continuare ad amare è una scelta.
sei sicuro?
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Contengono molte verità secondo me.
A partire da questa
"Tutto sta nel capire quale persona rappresenta al meglio uno specchio per poter continuare a proiettarvi quante più parti di noi stessi, scegliere qualcuno in cui possiamo ri-conoscerci."
Ma.. essendo un meccanismo quasi sempre inconsapevole, legato a bisogni temporanei (e i bisogni individuali sono mutevoli nel tempo) è molto più facile "scollarsi" con il passare del tempo
La consapevolezza sta nel prendersi per mano in questo meccanismo e decidere di camminare assieme
Finché i bisogni reciproci che nel cammino emergono trovano positivo incastro, senza stancarsi di ricercare incastri di benessere
Diversamente, il "collante" non saranno più le mani, ma eventualmente il contratto stipulato
Con relativi oneri e obblighi, che a quel punto subentreranno a tutto il resto -
Tutto sta nel capire quale persona rappresenta al meglio uno specchio per poter continuare a proiettarvi quante più parti di noi stessi
Pensa io invece sono sempre stato attratto dall'altro da me
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Quando ritroviamo una parte di noi in un’altra persona
A me attira di più quello che mi manca nella personalità. E, da dipendente affettivo, non so se sia un bene. Anzi, adesso come adesso credo non lo sia per niente.
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Come vi rapportate rispetto a queste affermazioni?
Probabilmente queste affermazioni sono troppo avanti per me.
Pensavo che l'unico teorema sull'amore fosse quello di Ferradini -
In linea generale, indipendentemente dalle esperienze e convinzioni personali, secondo me è interessante la lettura de "La teoria dello specchio" di Jacques Lacan
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Probabilmente queste affermazioni sono troppo avanti per me.
Pensavo che l'unico teorema sull'amore fosse quello di Ferradini
Lacan è abbastanza spesso da essere pesantuccio per molti di noi - tipo meche l'ho letto poco. Però devo ammettere di avere interpretato quel poco più in senso emotivo/"amoroso" che in senso strettamente sessuale. In effetti pure qui dice "amare" (un po' scettica anch'io sul fatto che sia sempre una scelta nell'accezione comune del termine, però i miei ricordi sono fumosi e forse non era in questo senso).
Comunque più agevolmente per noi, Pazzo, forse un concetto analogo possiamo trovarlo ne "La meraviglia di essere simili" della Pausini (non so se si intitola così ma la meraviglia di essere similiiiiiii lo urla a squarciagola tutta la canzone)
(fran, silver, a me piace qualcosa in comune e pure no: ok, "e una fettina di c.. no?")
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Comunque più agevolmente per noi, Pazzo, forse un concetto analogo possiamo trovarlo ne "La meraviglia di essere simili"
Arianna ma come mai io ho sempre saputo che in amore valeva il famoso detto "gli opposti si attraggono"
Da quello che dite in realta' sembra l'esatto opposto.
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