che metodo usate per uscire dalla tristezza pesante

  • pino sono con te' tutta la vita...ma cosa serve il letto???? ;(
    io un mese fa con umore sotto i piedi mi sono messo a togliere la muffa dalle pareti con uno spry eccezionale, poi corsa sempre, e comunque. a qualsiasi persona che trovo gli racconto che non sto bene che mi sento giu, che non vedo felicita', non so ma sento il bisogno di dirlo a tutti, anche al cane delle volte

  • viking,

    questo che parli a tutti del tuo malessere è sbagliato,

    ed alimenta l'ansia e la tristezza. Bisogna uscire con gli altri

    e cercare di non parlare sempre del proprio malessere. Infatti

    aiuta a non piangersi addosso. Chiaramente in alcuni momenti difficili

    ci sta lo sfogo, ma non deve essere una costante anche perchè chiunque

    gli rompi le palle a vomitare ogni volta il tuo malessere. E poi appena

    hai finito di vomitare ad uno, ne cerchi un altro dove vomitare. E' come

    una droga che alimenta ansia.

  • Ho letto proprio da un famoso psicologo che non bisognerebbe mai parlare del proprio star male ma tenerselo per sé senza continuare a rimuginarci sopra. Più riusciamo a osservare il nostro stato d'animo dall'esterno senza nessun pregiudizio prima questo se ne va . Più ne parliamo e ci facciamo compatire più si alimenta e si ingigantisce.

  • Voi pensate di dover spostare il vostro pensiero altrove. Credete di poter sedare l'angoscia dell'esistenza con il sesso, lo svago, la gente. Ma le distrazioni dal proprio pensiero continuano a lavorare alle vostre spalle nella periferia della coscienza. Non le indebolite, ne tanto meno le vincete perché questo è solo un escamotage per evitare di guardare in faccia nella sua integrità destabilizzante l'oscurità dell'esistenza nella sua forza rivelatrice.

    Dovrebbe esservi chiaro che il pensiero positivo non colma il pensiero negativo. E se il positivo non funziona ti restituisce un negativo ancora più grande.

    Ero soltanto. Ero. Cadeva la neve. (Kobayashi Issa)

  • Vento sono d'accordo con te.
    Qui non si tratta di far finta che il dolore non esista girandosi dall'altra parte. Sappiamo bene che lui resta lì e aspetta finché non l'ascolti.

    Qui si tratta di prendersi una pausa dalla sofferenza, dal mostro, da se stessi. Perché è vero che il dolore continua ad esistere se noi ci giriamo dall'altra parte, ma è anche vero che se stiamo sempre a guardarlo poi finiamo col pensare che esista solo lui e quello che si porta dietro...

  • Concordo, concordo, in questo momento c'è una tromba d'aria che mi sta passando sulla casa, comunque concordo.

    Se vi è un problema, in quanto tale, ha una soluzione, altrimenti è un dato di fatto con cui convivere.

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