Ciao a tutti.
Scrivo in un momento di lucida disperazione. Sono decenni che combatto con depressione cronica. Ho idee suicidarie da quando frequentavo le scuole medie. E ormai penso che la mia vita non possa essere altro che questo, senza via d'uscita.
Alla base del malessere comunque fondamentalmente ci sono la mia inadeguatezza, le mie incapacità relazionali e i miei standard elevati che cozzano con la mia mediocrità.
Le cose si mettono molto male soprattutto quando sono in contesti sociali per tempi prolungati, ad esempio a lavoro, o quando ero a scuola.
Non riesco assolutamente a reggere le pressioni e lo stress, e soprattutto passare 8 ore ogni giorno in contesti di gruppo è per me devastante. Ho bisogno di ricaricarmi da sola (sono introversa, ma affatto asociale, anzi), ma vengo percepita come strana ed inizio allora a sentirmi sbagliata, e piano piano, ogni volta, inevitabilmente, inizio come ad autoescludermi, io da sola.
e perdo vitalità e spontaneità (paradossalmente, all'inizio sono sempre molto aperta, vitale, curiosa, vivace e affatto timida, poi inizia un inesorabile processo di chiusura ed inibizione da parte mia, in tutti i contesti, da che ho memoria).
Fatto sta che paradossalmente, quando ero disoccupata stavo benissimo (a parte l'ansia per il futuro ed il senso di inadeguatezza per il fatto di non avere un lavoro ovviamente, ma non la vivevo male come la sto vivendo adesso; inoltre comunque, avevo una intensa vita relazionale con amici di sera), mentre ora che lavoro sono distrutta, del tutto priva di energie, e con pensieri suicidari. Piango quasi ogni giorno in macchina nel tragitto di andata e ritorno.
Detto ciò, sono stata in psicoterapia in passato per circa 6 anni credo (non per questo specifico problema però, ma per le mie crisi depressive ricorrenti reattive ad eventi di vita - non endogene) con 3 terapeute diverse. Di certo ho aumentato la consapevolezza che ho di me stessa, ma le cose nella realtà dei fatti non sono poi così migliorate. Di sicuro comunque avevo un grande problema a lasciarmi andare in seduta, e a fidarmi delle terapeute (anche se comunque le ritenessi professioniste valide), quindi probabilmente questa sarà stata la causa del mancato successo delle terapie.
Ad ogni modo, qualcuno di voi ha avuto risultati apprezzabili in terapia per depressione?
Sto valutando l'idea di tornare in terapia, anche se mi sento impotente e disillusa viste le esperienze passate, ma ormai non faccio che pensare al suicidio come unica soluzione alla mia vita disastrata, e vorrei poter fare qualcosa per me.
Mi piacerebbe capire se davvero ci sia speranza, o se sono condannata a subire la vita in questo modo.
scusate il messaggio forse poco organico ma sono molto stanca e poco lucida.
Grazie a chiunque voglia rispondermi.
Clarimonde
qualcuno di voi è uscito dalla depressione (o almeno migliorato in maniera significativa)?
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Ciao. Io posso scrivere la mia esperienza con la psicoterapia e ci sono voluti anni per raggiungere queste conclusioni e non è ancora finita. Conclusioni avute con lo psicoterapeuta che ho già condiviso su questo forum, ma preciso che è esperienza personale mia propria, quindi non so fino a che punto ti possa essere utile. Tutti, ma proprio tutti, siamo ansiosi e depressi, c'è chi lo è di più e può diventare un disagio e un disturbo da seguire ed eventualmente curare, e chi lo è di meno, si chiama emotività. La mia psicoterapia non necessariamente si basa sull'accettazione e rielaborazione, anche perché io non accetto la mia situazione e non ho nulla da rielaborare, ma visto che se vi è un problema, in quanto tale, ha una soluzione, altrimenti diventa un dato di fatto con cui convivere, si basa soprattutto sulla ''convivenza'' e ''gestione'' di ansia e depressione. Convivenza significa di non buttarsi giù quando si sta male e non essere troppo euforici quando si sta bene, perché il disagio potrebbe tornare. Gestione semplicemente quando arrivano gli attacchi di ansia e panico o anche piccole cose che danno fastidio, pensare ad altre cose e fare qualcos'altro sperando che passi. Questa è la base della mia psicoterapia personale, e tornando alla tua domanda, per ciò che riguarda i miei problemi soggettivi va benissimo, il miglioramento lo noto io, altri problemi oggettivi, materiali, impediscono la definitiva e completa guarigione. Non ti abbattere. Buon proseguimento.
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Grazie Windrew per la tua testimonianza.
Nel mio caso il mio problema sta nel fatto che perdo totalmente di vitalità, energia e cado inevitabilmente in depressione quando lavoro, soprattutto in contesti di ufficio, rumorosi e in cui non posso essere autonoma e scegliere il mio ritmo; mentre se posso seguire i miei ritmi riacquisto di vitalità e voglia di vivere. peccato non si campi d'aria...certo è che anche vivere come sto facendo adesso non ha alcun senso. è solo inferno.
Mi sento aliena, sbagliata, e incapace di trovare la mia dimensione e persone che mi accettino per quello che sono. -
Ciao Clarimonde, finalmente un'altra persona che si definisce introversa, ma non asociale o timida!
Anche per me è sempre stato molto difficile trovare un equilbrio tra la voglia di stare con gli altri e la necessità di stare da sola. E poi quel senso di alienazione che si prova spesso in gruppo, quel sentirsi diversi, strani, o forse sono gli altri che sono strani? Ancora non l'ho capito neanche io, quindi purtroppo non posso aiutarti, solo dirti che non sei sola!
Per quanto riguarda la depressione io posso solo raccontarti la mia esperienza: la mia depressione è strettamente legata alla mia ansia e al mio modo di vivere, per colpa dell'ansia ho piano piano rinunciato a tutte le cose che mi rendevano felice e che davano un significato alla mia vita lasciando un vuoto totale e come ha detto il mio terapeuta se non fossi depressa con la vita che faccio allora sarei sicuramente matta.
La prima volta che ho sofferto di depressione anche io pensavo costantemente al suicidio, dieci, venti volte al giorno. Dentro di me c'era un deserto, arido, freddo, buio, desolato. Ho passato così diversi mesi, incapace di chiedere aiuto, isolata da tutto e da tutti. Poi ho cominciato la terapia, impegnandomi un po' a fare le cose che mi piacevano anche se non sentivo il desiderio di farle ed ero attanagliata dall'ansia. Senza che me ne rendessi conto e con grande fatica ho ricominciato piano piano a vivere e ... non ero più depressa. Ho ritrovato il desiderio e l'energia di fare tante cose, di passare il tempo con le amiche che avevo messo da parte, di interessarmi di tutte quelle cose che stimolavano la mia curiosità.
Quindi secondo tutta questa storia teoricamente secondo me si può stare meglio. Almeno questo è quello che mi ripeto: sono stata male, poi sono stata di nuovo bene.
A logica se è successo a me, può succedere a tutti! E, quello che continuo a ripetermi dato che ora sto di nuovo male, se è successo una volta allora può succedere di nuovo!
Mi dispiace non saperti dare consigli più concreti, ma mi sembri una persona intelligente e il fatto che tu stia ancora lottando dimostra che c'è una parte di te bella grossa che è forte e viva e vuole vivere. Tieni duro, non mollare. -
coraggio, la depressione è una brutta bestia soprattutto quando non hai un vero stimolo ad andare avanti. Io sono fortunato perchè ho mia figlia e devo farmi forza per lei. Il lavoro alle volte è una tortura, ma se ci pensi ci distoglie anche un po dai brutti pensieri
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Probabilmente sei creativa e fai un lavoro che non ti valorizza. Purtroppo si deve lavorare per vivere.
Sono uscita più volte dalla depressione con antidepressivi, ma poi finivano di fare effetto, anche continuando a prenderli...e danno grave dipendenza. Per questo, non li consiglio a nessuno. Ho una psicologa con cui parlo nei giorni peggiori, ma non è una terapia continuata, a me va bene così.
Coraggio! -
Grazie di cuore per i vostri messaggi e le vostre parole.
In questo periodo, più che clinicamente depressa (cosa che sono stata in passato ma che ora riesco a controllare meglio, nel senso che non mi faccio sopraffare dai pensieri), mi sento lucidamente disperata.
Nel senso che devo scegliere tra il condurre una vita che odio e mi sfinisce e mi toglie ogni energia; oppure essere disoccupata (il lavoro non mi distoglie dai pensieri negativi, ma me li fa venire, perchè mi sento sbagliata ed inadeguata), stare meglio fisicamente e più vitale, ma sentirmi una fallita. Mi sembra non ci sia soluzione e che l'unica sia il suicidio, e lo dico in modo razionale, non in preda a malessere contingente...non so bene come spiegarmi.
Mi sembra di avere troppa poca energia per restare a galla, che per mantenermi debba come nuotare in un mare in tempesta e non ce la faccio. mi esaurisco.
Ma quali alternative ho per vivere in modo dignitoso?
Qualcuno di voi ha problemi di energia? io mi sento perennemente stanca, in pratica vivo per lavorare perchè la sera torno a casa e non ho le forze neanche per leggere un libro(cosa che adoro e vorrei fare); con le persone sono spenta e si allontanano, sono insisgnificante... il sabato lo passo in catalessi a dormire e la domenica è l'unico giorno in cui sono finalmente attiva e in grado di fare qualcosa. che senso ha vivere così? non è la depressione il problema, la depressione mi viene quando sto troppo in mezzo agli altri e non posso ricaricarmi e vivere secondo i miei ritmi.
e diventa un circolo vizioso perchè poi le persone vedono la mia debolezza ed iniziano a stimarmi di meno, inizio a suscitare compassione e questo per me è intollerabile.
mi sento debole e priva di dignità -
ciao.....quando parli di depressione cronica a cosa ti riferisci???? Ti faccio questa domanda molto importante perché la definizione di depressione cronica ormai e desueta in ambito psichiatrico. Mi spiego meglio esiste una cronicizzazione sintomatologica ma non come vera e propria depressione. In pratica se alterni labilità emotive durante giorni, mesi o settimane potrebbero essere sintomi correlati alla depressione, ma che riesci a gestire stante i periodi in cui sei colpita. Quando uno stato depressivo, anzi una sintomatologia depressiva, si protrae da tempo con periodi di alternanza, bisogna mettere in atto una cura a lungo termine e non mi riferisco ai soli farmaci. Fai conoscere il tuo percorso di cura e di che tipo, certamente il fatto di sentirti debole e priva di dignità è indice di una possibile riacutizzazione sintomatologica.......Ricorda che non esiste una depressione, ma depressioni con centinaia di sfaccettature.......
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Grazie di cuore per i vostri messaggi e le vostre parole.
In questo periodo, più che clinicamente depressa (cosa che sono stata in passato ma che ora riesco a controllare meglio, nel senso che non mi faccio sopraffare dai pensieri), mi sento lucidamente disperata.
Nel senso che devo scegliere tra il condurre una vita che odio e mi sfinisce e mi toglie ogni energia; oppure essere disoccupata (il lavoro non mi distoglie dai pensieri negativi, ma me li fa venire, perchè mi sento sbagliata ed inadeguata), stare meglio fisicamente e più vitale, ma sentirmi una fallita. Mi sembra non ci sia soluzione e che l'unica sia il suicidio, e lo dico in modo razionale, non in preda a malessere contingente...non so bene come spiegarmi.
Mi sembra di avere troppa poca energia per restare a galla, che per mantenermi debba come nuotare in un mare in tempesta e non ce la faccio. mi esaurisco.
Ma quali alternative ho per vivere in modo dignitoso?
Qualcuno di voi ha problemi di energia? io mi sento perennemente stanca, in pratica vivo per lavorare perchè la sera torno a casa e non ho le forze neanche per leggere un libro(cosa che adoro e vorrei fare); con le persone sono spenta e si allontanano, sono insisgnificante... il sabato lo passo in catalessi a dormire e la domenica è l'unico giorno in cui sono finalmente attiva e in grado di fare qualcosa. che senso ha vivere così? non è la depressione il problema, la depressione mi viene quando sto troppo in mezzo agli altri e non posso ricaricarmi e vivere secondo i miei ritmi.
e diventa un circolo vizioso perchè poi le persone vedono la mia debolezza ed iniziano a stimarmi di meno, inizio a suscitare compassione e questo per me è intollerabile.
mi sento debole e priva di dignitàciao,
io ho passato una situazione molto simile da cui sto uscendo (sono disoccupato ma sto facendo un corso di riqualificazione professionale per entrare in un mondo che mi piace da sempre, quello delle auto da corsa), dovresti aver fiducia e cercare un altro lavoro che ti possa piacere un pò di piu, così avresti piu energie per i tuoi hobby e passioni .. io mi son dovuto inventare una nuova vita dopo la fine di una convivenza e aver chiuso un esperienza di lavoro, ma ora sono piu consapevole di quello che voglio fare e dedico energie solo in quello che mi aiuta a star meglio.
Non è stato facile , ho avuto pensieri simili a quelli che ti angosciano, ero diventato apatico pure io, ma ce la sto facendo e quindi ce la puoi fare anche tu
ps: non sei ne debole nè priva di dignita, ma solamente "costretta" in una situazione che non ti permette di star meglio
in bocca al lupo -
ciao carissima!
Io ho sofferto di depressione, bulimia e sintomo Borderline. Ho fatto 2 anni con uno psichiatra psicoterapeuta, dove sono riuscita a smettere di vomitare, purtroppo pero ho iniziato a fumare tantissima erba! Da 5 anni sono in psicoterapia con una dottoressa meravigliosa, ora sono piu sicura di me, ho meno paura del futuro, sono piu consapevole e ho tanta voglia di fare. La strada è ancora lunga ma sono contentissima, sono letteralmente rinata!Ti consiglio di riprovarci, la tua vita ne gioverà. Un bacione !!!
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