Ho un momento di sconforto e mi piacerebbe tanto sapere se qualcuno vive o ha vissuto lo stesso tipo di disagio che vivo io.
Non lo faccio per capire come si chiama, o da cosa sia dovuto, ma perchè ho l'impressione che nessuno mi capisca fino in fondo, nemmeno la psicologa.
Riguardo la psicologa, devo però dire una cosa: forse mi capisce, ma a lei non interessa tanto come io esprimo il disagio, quanto le cause del disagio, quindi che la manifestazione sia una o l'altra a lei poco cambia.
Comunque, quello che sto vivendo è una esagerata attenzione ai segnali che mi trasmette il corpo, sia visivi, sia interni. E' come se avessi i cinque sensi iperattivati e riuscissi a percepire delle sensazioni che forse sono anche normali, ma che non avendoci mai fatto caso, interpreto come segnali di qualcosa che non va.
Cito a titolo di esempio l'ultima cosa capitata, ma questo thread non vuole essere assolutamente un elenco di sintomi.
Per due volte nel giro di poche settimane ho percepito un calore eccessivo alle mani, in assenza di sbalzi di temperatura. La prima volta ho solo notato la cosa, la seconda ho iniziato a pensare fosse la manifestazione della più rara e incurabile delle malattie. Di conseguenza, attenzione sempre rivolta alle mani, a quello che sento, a come me le sento, con percezione aggravata di tutto. Questa cosa mi colpisce in qualsiasi momento, a voler significare che l'attenzione è sempre rivolta al corpo anche se non me ne accorgo e sono concentrata in altro, ad esempio lavoro.
Sono un caso patologico, o qualcuno prova o ha provato lo stesso disagio?

qualcuno che capisca veramente cosa provo?
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Vorrei poterti tranquillizzare, spero di riuscirci almeno un pochino. Ho vissuto il disagio che dici qualche anno fa e comprendo lo sconforto che provi. Io mi sentivo come se nessuno potesse capire, come se gridassi senza emettere suono. Anche io durante la psicoterapia in seduta lavoravo su altro, magari quando entravo dicevo che non stavo bene...ma poi le domande della psicologa deviavano il discorso. E' veramente dura.
Vista la cosa ad oggi posso dirti che non è vero che fossi sola, e non è nemmeno vero che nessuno mi capisse. Semplicemente vero è che qualunque cosa ti dicono dall'esterno non servirebbe a toglierti i sintomi o a farti sentire meglio, perchè in questo momento non sei pronta a recepirlo. Non so come potermi spiegare bene, è difficile dirlo a parole.
Posso dirti però di avere fiducia che presto passerà, l'importante è che non molli la psicoterapia. -
Vorrei poterti tranquillizzare, spero di riuscirci almeno un pochino. Ho vissuto il disagio che dici qualche anno fa e comprendo lo sconforto che provi. Io mi sentivo come se nessuno potesse capire, come se gridassi senza emettere suono. Anche io durante la psicoterapia in seduta lavoravo su altro, magari quando entravo dicevo che non stavo bene...ma poi le domande della psicologa deviavano il discorso. E' veramente dura.
Vista la cosa ad oggi posso dirti che non è vero che fossi sola, e non è nemmeno vero che nessuno mi capisse. Semplicemente vero è che qualunque cosa ti dicono dall'esterno non servirebbe a toglierti i sintomi o a farti sentire meglio, perchè in questo momento non sei pronta a recepirlo. Non so come potermi spiegare bene, è difficile dirlo a parole.
Posso dirti però di avere fiducia che presto passerà, l'importante è che non molli la psicoterapia.ecco, a me basta sentirmi dire che passerà....e già leggere quello che hai scritto in neretto, cioè che ne parli al passato, mi rincuora. Perchè non riesco nemmeno ad immaginare di passare tutta la vita così, tanto più che potrà ben capitarmi di ammalarmi, andando avanti con gli anni, ma a questo punto rischierei di impazzire per un banale raffreddore!
La psicologa credo sia abbastanza preparata per casi come il mioperchè se sono io ad iniziare, mi chiede che sintomo ho, e mi liquida con una breve tranquillizzazione, tipo "sarà la cervicale...o altre cose banali". A me sembra che non mi ascolti/non mi capisca, ma è la mia paura che mi fa pensare questo. In realtà capisco bene che lo fa per dire: ok, adesso che ti sei sfogata andiamo al nocciolo.
La terapia non la abbandono....perchè se sto così ora, mi immagino come potrei stare senza....a meno di imbottirmi di farmaci, cosa che non vorrei fare!
Quando mi dici che "non sono pronta a recepirlo"vuol dire che arriverà un giorno in cui invece sarò pronta, e che qualcuno mi aiuterà a liberarmi di queste paure? anche questo mi rincuora tantissimo! -
Si esatto, proprio così. PASSERA'. E' una sorta di scalino che se prima sembra lontano e impossibile poi ti accorgerai di averlo dietro e non saprai nemmeno come hai fatto a scavalcarlo. Con il tempo smetterai di sondare il tuo corpo e anche i sintomi inizieranno a diminuire...vedrai.
I momenti come questo che vivi sono davvero duri, li ricordo molto bene, mi sentivo sprofondare senza via di uscita. Ma non è così, fatti forza pensando che un giorno ti guarderai indietro incredula di aver provato tanto dolore.
Ti abbraccio!!!! -
Per altri sintomi ma è quello che provo io. Sono convinta che il focalizzare tutto nel nostro corpo in qualsiasi parte è deleterio. Non serve a nulla anche perchè ci stiamo facendo volutamente del male. Io ti posso dire che lo psicologo mi sta aiutando tantissimo e molta attenzione verso il mio corpo è effettivamente diminuita. Non so quando se ne andrà.... ma penso di essere sulla buona strada.
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Per altri sintomi ma è quello che provo io. Sono convinta che il focalizzare tutto nel nostro corpo in qualsiasi parte è deleterio. Non serve a nulla anche perchè ci stiamo facendo volutamente del male. Io ti posso dire che lo psicologo mi sta aiutando tantissimo e molta attenzione verso il mio corpo è effettivamente diminuita. Non so quando se ne andrà.... ma penso di essere sulla buona strada.
si beh, su QUALE sintomo ci focalizziamo è assolutamente indifferente perchè io in un anno li ho fatti passare quasi tutti.
io non posso dire lo stesso per la terapia, anzi questa attenzione al corpo mi è sopraggiunta mentre ero già in terapia ma non riuscivo a sbloccarmi su alcuni aspetti. Ora pare che lo sblocco ci sia stato....vedremo.
Mi consola vedere che la psicologa non è assolutamente preoccupata della mia attenzione al fisico, in un certo senso. O meglio, mi spiego, non è preoccupata di quale sintomo io abbia di volta in volta, ma del perchè me li vado a scovare. -
ciao mademoiselle.......come sai leggo sempre i tuoi 3d ed i tuoi post. Per quel che riesco a percepire tra le righe che scrivi, magari mi sbaglio, soffri di una patologia ansiosa esacerbata con sintomi ipocondriaci ed ansia anticipatoria (non sono medico). Appena apri gli occhi la mattina interpreti in maniera sbagliata i segnali fisici innocui, come se fossero l’evidenza di una grave malattia, addirittura ti preoccupi ne son ne hai. In pratica fai una risonanza a tutto il corpo ed inizi la giornata con varie diagnosi. Un aspetto non meno importante non è il fatto di dare un nome ad un sintomo, ma la paura della sofferenza della malattia. In pratica se nel cervello si instaura "tumore" si andranno cercando le aspettative di vita, le cure etc. Ecco il circolo vizioso, crei ansia su ansia ed a nulla valgono le assicurazioni ricevute, magari per un po di tempo valgono, ma appena entra in campo un altro sintomo svanisce il tutto. Una volta lo psicoterapeuta mi disse """voi ci fagocitate con i sintomi""", all'inizio non capivo ma andando avanti nella terapia ho capito che parlavo e parlavo ma solo dei miei sintomi. Quello che posso assicurati è che il tutto è destinato ad un netto miglioramento, non dico guarire, perchè è una parola generica e priva di significato clinico. Il tempo, la fiducia posta nella psicoterapia e la tua voglia di combattere sono le armi vincenti. Accettarsi non significa arrendersi ma essere consapevole dei propri limiti e quando avrai piena contezza di tutto questo sei a metà del guado. Sei una persona forte e sicura (sembrerà strano ma traspare da quello che scrivi) quindi cerca di essere ottimista (lo so sono parole), ma da qualche parte devi iniziare, quindi in bocca al lupo........
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ciao mademoiselle.......come sai leggo sempre i tuoi 3d ed i tuoi post. Per quel che riesco a percepire tra le righe che scrivi, magari mi sbaglio, soffri di una patologia ansiosa esacerbata con sintomi ipocondriaci ed ansia anticipatoria (non sono medico). Appena apri gli occhi la mattina interpreti in maniera sbagliata i segnali fisici innocui, come se fossero l’evidenza di una grave malattia, addirittura ti preoccupi ne son ne hai. In pratica fai una risonanza a tutto il corpo ed inizi la giornata con varie diagnosi. Un aspetto non meno importante non è il fatto di dare un nome ad un sintomo, ma la paura della sofferenza della malattia. In pratica se nel cervello si instaura "tumore" si andranno cercando le aspettative di vita, le cure etc. Ecco il circolo vizioso, crei ansia su ansia ed a nulla valgono le assicurazioni ricevute, magari per un po di tempo valgono, ma appena entra in campo un altro sintomo svanisce il tutto. Una volta lo psicoterapeuta mi disse """voi ci fagocitate con i sintomi""", all'inizio non capivo ma andando avanti nella terapia ho capito che parlavo e parlavo ma solo dei miei sintomi. Quello che posso assicurati è che il tutto è destinato ad un netto miglioramento, non dico guarire, perchè è una parola generica e priva di significato clinico. Il tempo, la fiducia posta nella psicoterapia e la tua voglia di combattere sono le armi vincenti. Accettarsi non significa arrendersi ma essere consapevole dei propri limiti e quando avrai piena contezza di tutto questo sei a metà del guado. Sei una persona forte e sicura (sembrerà strano ma traspare da quello che scrivi) quindi cerca di essere ottimista (lo so sono parole), ma da qualche parte devi iniziare, quindi in bocca al lupo........
grazie repcar, ti leggo sempre con molto piacere, e non sarai psicologo ma sei sicuramente dotato di molta empatia.
La terapia non la devo iniziare ma la devo ricominciare . Ho smesso perchè inizialmente avevo visto dei miglioramenti, poi svaniti tutti quando mi è caduta addosso questa cosa dei sintomi. Quindi mi sono venuti mille dubbi e dopo vari mesi ho capito dove ho sbagliato e ho deciso di ricominciare. Per ora abbiamo messo le basi, adesso dobbiamo lavorarci su.
Per la descrizione di come mi sento, ci hai beccato in pieno.
Ho sempre avuto un minimo paura delle malattie, ma il pensiero durava poco e al massimo mi sfiorava quando avevo realmente qualcosa, o quando sentivo nominare qualche malattia molto brutta da qualche conoscente. la differenza con adesso è che prima non ci pensavo h24 e soprattutto non andavo alla ricerca di segnali nel corpo. Una parte di me potrebbe obiettare che anche adesso non me li vado a cercare....allora diciamo meglio che ho talmente le antennine vigili che non mi scappa niente, percepisco anche il minimo movimento di ciglia e lo trasformo subito in qualcosa di drammatico! -
Posso solo dirti una cosa.. TI CAPISCO. Io sono in terapia, dia farmacologica e sia psicoterapica, E non me ne vergogno. Anzi, a saperlo lo avrei fatto prima. Passerà, fidati!
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Volevo dirti che anche il mio psicoterapeuta non si sofferma mai sui miei sintomi che mi mettono ansia. Cambia sempre discorso e stiamo cercando di capire la vera causa del mio disagio.
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