Ciao a tutti,
mi rendo conto che da quando sono mamma, cioè da due anni, sono cambiata molto, e non propriamente in "meglio". All'inizio credevo fosse una fase, ma ormai dopo ben 2 anni, e dopo che tutto si è assestato e "normalizzato", devo prendere atto che qualcosa in me è avvenuto e questo qualcosa ha lasciato delle conseguenze non trascurabili. La cosa principale che noto è che i miei sensi si sono affinati; sono diventata sensibile alle parole, al tono della voce, alla gestualità. Prima ero una persona molto razionale e pratica, mio marito mi prendeva in giro perché mi diceva, scherzando, che noi ingegneri non viviamo ma "funzioniamo". Beh adesso non si può più dire, è venuta fuori una parte emotiva, istintuale, fortissima, che non sapevo nemmeno di avere.
E se per certi versi la considero un arricchimento, per altri non so ancora conviverci a volte ne sono preda. Come oggi che ho avuto una discussione con mia madre che mi ha lasciato tutto il pomeriggio in uno stato di prostrazione tale che se non fossi stata in ufficio avrei pianto.
Ho invitato mia madre (più vicina agli 80 che ai 70) a un evento organizzato al nido di mia figlia, sua unica nipote duenne. Immaginate la scena: la chiamo entusiasta come una bambina, emozionata per l'evento e per la possibilità di portarci anche mia madre, e renderla partecipe di questo momento della vita di mia figlia. Mi sento rispondere, con tono freddo e tagliente: "ah bene, beh divertitevi non fa per me, preferisco andare al mare quel giorno"...le spiego che sarà una bella giornata, che alla bambina farà sicuramente piacere, e che a scuola hanno detto esplicitamente di portare anche i nonni, ma lei è rimasta irremovibile sulla sua posizione, e ha cercato di spiegarmi le motivazioni che a me sono parse una più offensiva dell'altra (esempio, già vedo abbastanza la bambina, che sta con lei tutti i giorni infrasettimanali per 1-2 ore al giorno).
Ebbene, in passato avrei chiesto e chiuso lì la cosa. Oggi, lacrime.
Suscettibilità...
-
-
-
Credo che questa sia una di quelle cose incluse nella famosa frase "quando avrai un figlio la tua vita sarà stravolta".
Io ti scrivo da gestante, ma già da ora ho notato dei cambiamenti in me, nel mio rapportarmi con gli altri, nel mio rapporto con alcune persone che conosco da anni.
Al contrario tuo io sono sempre stata molto istintiva. Pure troppo.
Almeno, negli affetti (poi in altri campi invece sono del tutto diversa).
La gravidanza mi ha insegnato a tollerare, comprendere, pazientare, ascoltare, non giudicare.. insomma, alcuni concetti della vita sociale che prima conoscevo solo in linea teorica e non riuscivo mai ad applicare.
Detto questo, spesso leggo nei tuoi sfoghi una forte delusione nei confronti di tua madre e di come vive il suo ruolo di nonna.
È comprensibile e nessuno può lenire questo tuo "dolore".
Per di più a quanto pare per te questo lato affettivo e dei ricerca di un "nido" per te e tua figlia, sono delle emozioni del tutto nuove, che giustamente fai fatica ad elaborare. Vederle disilluse ovviamente crea in te molta frustrazione.
Purtroppo però quello che puoi fare è ciò che già fai: cercare di coinvolgere ed essere propositiva, positiva, allegra e coinvolgente.
Se tua madre è ciò che è..Non è colpa di nessuno. E non devi starci male.
E se ci stai male.. Non farlo diventare un problema, non lo è.
Come hai scritto..è una delusione, e come tale ci vuole tempo e pazienza per metabolizzarla.
Probabilmente non capirai mai perché tua madre si comporta così, ma l'unica cosa da fare a questo punto è accettarlo.
Ti farà soffrire..ma non puoi davvero cambiare lo stato delle cose, dato che non dipende da te.
Goditi la tua bimba.. e prova a coinvolgere comunque anche lei, ma senza crearti aspettative.
Un abbraccio -
Ciao ipposam, quello che dici è verissimo! Io sono già poco razionale di mio, ma dopo la nascita dei miei figli sono diventata ancora più "emozionale"!
Da un lato è bello ma dall'altro... qualsiasi cosa anche piccola viene amplificata.
Per quanto riguarda questo evento a me non sembra una cosa alla quale dare così importanza, ma credo anche che se tu te la prendi tanto è perché c'è dell'altro dietro che ti fa stare male e che quindi ti fa leggere in chiave negativa i comportamenti di tua madre. È come se cercassi in lei una complicità che ti viene negata e quando scrivi di lei ti vedo ancora un po' bambina (una bambina in cerca di attenzioni, non vuole essere inteso come offensivo ma come "tenero")... Questa è la mia impressione.
Recentemente mi sembra che si stia un po' esagerando con questa mania di "presenzionismo"(non mi viene un termine corretto, sorry) ai vari eventi/saggi/gare/allenamenti. Per fare un esempio, i miei figli nuotano e il grande si allena 3-4 volte a settimana per 2h: ci sono genitori di altri ragazzi che rimangono a guardare i propri figli TUTTI i giorni per TUTTO il tempo (dico: ma non avete una casa da pulire? una cena da preparare? un bucato da fare? una vita?). Alle gare organizzano i minivan per portare nonni e zii e sono già in piscina 2h prima dell'inizio delle gare per prendere posto. Quando io ero piccola mio padre (non mia nonna, mio padre) non è mai venuto a vedermi alle gare, figuriamoci agli allenamenti... E non sento che mi sia mancato qualcosa perché lui non era lì. È vero che oggi abbiamo meno tempo e quindi cerchiami magari di compensare in questo modo, ma secondo me si fa solo peggio invadendo spazi che dovrebbero essere solo loro.
Comunque, scusa per la divagazione, ma questo è per dire che secondo me non è la fine del mondo per la piccola se tua madre non partecipa: hai fatto bene a chiedere perché dato che se ne prende cura (seppure poco) è giusto che sia messa al corrente dell'opportunità, ma se non la vuole cogliere puoi fare ben poco. -
Buongiorno
Come hai detto tu stessa, prima 'funzionavi' come una persona razionale e pratica, mentre adesso la collocazione della tua emotività nella esperienza corrente è diversa perché c'è la bambina che è anche un tuo forte riflesso.
Nel vedere 'colpita' la bambina, anche tu sei colpita, perché lei è espressione di te in un modo molto concreto, oltre che in modi molto più sottili tipo il tuo vissuto di bambina e le emozioni collegate e sepolte che ora emergono ogni volta che costruisci e ricostruisci per parte tua l'esperienza della figlioletta.
Non ci vedo nulla di allarmante o strano. Penso semplicemente che ora sei un pò meno ingegnere e un pò più 'donna completa' (di emozioni, intendo). -
Ciao ipposam, quello che dici è verissimo! Io sono già poco razionale di mio, ma dopo la nascita dei miei figli sono diventata ancora più "emozionale"!
Da un lato è bello ma dall'altro... qualsiasi cosa anche piccola viene amplificata.
Per quanto riguarda questo evento a me non sembra una cosa alla quale dare così importanza, ma credo anche che se tu te la prendi tanto è perché c'è dell'altro dietro che ti fa stare male e che quindi ti fa leggere in chiave negativa i comportamenti di tua madre. È come se cercassi in lei una complicità che ti viene negata e quando scrivi di lei ti vedo ancora un po' bambina (una bambina in cerca di attenzioni, non vuole essere inteso come offensivo ma come "tenero")... Questa è la mia impressione.
Recentemente mi sembra che si stia un po' esagerando con questa mania di "presenzionismo"(non mi viene un termine corretto, sorry) ai vari eventi/saggi/gare/allenamenti. Per fare un esempio, i miei figli nuotano e il grande si allena 3-4 volte a settimana per 2h: ci sono genitori di altri ragazzi che rimangono a guardare i propri figli TUTTI i giorni per TUTTO il tempo (dico: ma non avete una casa da pulire? una cena da preparare? un bucato da fare? una vita?). Alle gare organizzano i minivan per portare nonni e zii e sono già in piscina 2h prima dell'inizio delle gare per prendere posto. Quando io ero piccola mio padre (non mia nonna, mio padre) non è mai venuto a vedermi alle gare, figuriamoci agli allenamenti... E non sento che mi sia mancato qualcosa perché lui non era lì. È vero che oggi abbiamo meno tempo e quindi cerchiami magari di compensare in questo modo, ma secondo me si fa solo peggio invadendo spazi che dovrebbero essere solo loro.
Comunque, scusa per la divagazione, ma questo è per dire che secondo me non è la fine del mondo per la piccola se tua madre non partecipa: hai fatto bene a chiedere perché dato che se ne prende cura (seppure poco) è giusto che sia messa al corrente dell'opportunità, ma se non la vuole cogliere puoi fare ben poco.Ciao, mi riconosco in quello che dici; di fronte a mia madre, nonostante 38 anni, matrimonio, lavoro con ruoli di responsabilità...niente, mi sento sempre una bambina, una piccola bambina indifesa che cerca di attirare le sue attenzioni e viene ripetutamente graffiata. Ne sono consapevole ma non riesco a evitare lo schema, è più forte di me.
Sul resto concordo con te, quando ero bambina ho fatto sport, musica, ma i miei genitori non venivano certo a vedermi durante gli allenamenti o le prove, ma nessuno usava farlo! Mia madre e mio padre lavoravano ed era già tanto se partecipavano ai saggi di fine anno.
Io stessa non potrò seguire mia figlia nello sport, accompagnarla alle feste, o portarla ai giardinetti il pomeriggio. Queste cose potrò farle solo nel week end e va bene così.
Quell'evento era solo un'occasione, per mia madre, di esserci; del resto mia figlia già fa baby nuoto da quando aveva 4 mesi, spesso ho cercato di coinvolgere mia madre (alcuni nonni, zii di tanto in tanto assistono alle lezioni) ma lei è venuta una sola volta in quasi due anni.
Che dire, dovrei imparare a non avere queste aspettative così diverse dalla realtà...ne sono consapevole ma è dura. Ho un continuo bisogno di sentirmi amata e voluta da mia madre, a volte mi accorgo di portarle ogni mio risultato come un trofeo, per dirle "lo vedi cosa ho fatto? non mi merito che mi ami ora?"..."lo vedi? mi sono laureata! me lo merito?" "lo vedi? ho vinto un premio, mi ami adesso?" "lo vedi? mi hanno promosso al lavoro...mi puoi voler bene?"..."Lo vedi sono dimagrita! ti piaccio adesso?".
Ma niente nulla serve, penso che lei a modo suo mi voglia bene, ma parliamo lingue diverse a me non arriva, non come ne avrei bisogno. -
Buongiorno
Nel vedere 'colpita' la bambina, anche tu sei colpita, perché lei è espressione di te in un modo molto concreto, oltre che in modi molto più sottili tipo il tuo vissuto di bambina e le emozioni collegate e sepolte che ora emergono ogni volta che costruisci e ricostruisci per parte tua l'esperienza della figlioletta.E' così, credo che hai colto nel segno...
-
nonostante 38 anni, matrimonio, lavoro con ruoli di responsabilità...niente, mi sento sempre una bambina, una piccola bambina indifesa che cerca di attirare le sue attenzioni e viene ripetutamente graffiata. Ne sono consapevole ma non riesco a evitare lo schema, è più forte di me.
Siamo in due!
Non è che voglio attirare la sua attenzione, vorrei solo che fosse fiera di me come lo è di mia sorella (mentre a detta di mia sorella la preferita sono io). Il fatto è che non perde occasione per farmi sentire sbagliata e questo mi fa male perché comunque DA SOLA ho raggiunto quello che ho oggi: mi sono comprata casa, ho cresciuto e sto crescendo due figli e lavoro tutto il giorno (e sto anche piantando la siepe al momento). Ogni tanto me lo ripeto, forse per convincermi che in fondo non sono poi questo gran disastro.
Probabilmente è una cosa che non riusciremo mai a evitare e per la quale non ci metteremo mai il cuore in pace, ma è bene che siamo consapevoli che nonostante non tutti lo vedano siamo persone in gamba -
@memole:
Da quello che racconti, non sei affatto un disastro, ma mica per la casa e i figli, ma per la siepe!!!
Si scherza eh ... -
ma per la siepe
poteva essere vero qualche anno fa
quando anziché il pollice verde avevo il pollice killer
non mi sopravviveva una pianta, neppure i cactus
invece negli ultimi anni (da quando ho conosciuto il mio attuale compagno) mi sono appassionata
e ho la casa piena di piante
INCREDIBILE!
Comunque mentre scavavo il preventivo le giardiniere non mi pareva più così tanto elevato -
E' bello il giardino, anni fa lo avevo anch'io ... C'era anche la talpa dispettosa
Poi sono tornato a vivere in un appartamento ...
Unisciti a noi!
Non sei ancora iscritto e vorresti partecipare? Registrati subito ed entra a far parte della nostra comunità! Ti aspettiamo.
Thread suggeriti
-
- Topic
- Risposte
- Ultima Risposta
-
-
-
I suoi genitori e il sostegno che non c'è 5
- Polimori
-
- Risposte
- 5
- Visualizzazioni
- 199
5
-
-
-
-
Da quando è nato mio figlio non ho più una vita 52
- andrerdna
-
- Risposte
- 52
- Visualizzazioni
- 2.3k
52
-
-
-
-
Sto vivendo un incubo, come posso sopravvivere? 5
- maria27
-
- Risposte
- 5
- Visualizzazioni
- 398
5
-
-
-
-
Un esperimento, una lettera e la solita reazione che fa male 53
- nonloso1989
-
- Risposte
- 53
- Visualizzazioni
- 2.5k
53
-
-
-
-
Marito emotivamente assente e suocera tossica, sono in crisi 96
- talpa18
-
- Risposte
- 96
- Visualizzazioni
- 4.4k
96
-
-
-
-
Quando si scende al sud a trovare la famiglia... 8
- Polimori
-
- Risposte
- 8
- Visualizzazioni
- 370
8
-