Birdy mentre tu stai qui a pensare a Ginevra
quella sta in giro a far danni...se ne sta fregando altamente di te e di ciò che ti ha fatto
Apri gli occhi, altro che anima tragicamente persa
Fine rapporto con un borderline
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Birdy mentre tu stai qui a pensare a Ginevra
quella sta in giro a far danni...se ne sta fregando altamente di te e di ciò che ti ha fatto
Apri gli occhi, altro che anima tragicamente persaSe si era innamorata è probabile che soffra anche lei; come anche è probabile che sia in giro a far danni.
Le persone con disturbo borderline sono pur sempre persone. Non sono mica automi senza sentimento programmati per ferire il prossimo. -
Ciao a tutti! Anch'io come voi ho avuto una relazione con un border( confermato per ora solo dal mio psichiatra). Durata 6 anni. Tantissimi litigi e rotture. Quello che mi viene da pensare ora che qualcuno dice che quando si finisce una storia con loro finisce alla pari, ognuno con le sue conclusioni. Ma quello che penso adesso, è che una storia del genere non ti lascia neanche la felicità di pensare ai bei momenti perché cominci a rileggere la storia da un altro punto di vista e non sai più cosa possa essere stato vero o meno. Non ti rimane nulla, zero. Rabbia, tanta delusione, sentirsi come derubati sempre il pensiero di aver perso tanto tanto tempo. Questo rimane. Saluti.
Esattamente.
qualcuno ha mai rinfacciato al proprio ex border tutto il male che gli ha scagliato contro mettendo in mezzo il disturbo? Cioè dire a una persona borderline di averti ferito a causa del suo disturbo (nel mio caso lui è cosciente di questa diagnosi) cosa comporterebbe? Come diventano, messi davanti al loro disturbo che pur conoscono? -
Grazie Bruce, e grazie a tutti, veramente, questo topic mi è di grande conforto in questo momento infernale.
Il testo di questa canzone di Carmen Consoli dipinge totalmente la situazione
Narciso
Parole di burro
Si sciolgono sotto L'alito della passione
Narciso
Trasparenza e mistero
Cospargimi di olio alle mandorle e vanità
Modellami
Raccontami le storie che ami inventare
Raccontami le nuove esaltanti vittorie
Conquistami, inventami
Dammi un'altra identità
Stordiscimi
Disarmami
E infine
Colpisci
Abbracciami ed ubriacami di ironia
E sensualità
Narciso
Parole di burro
Nascondono proverbiale egoismo
Nelle intenzioni
Narciso
Sublime apparenza
Ricoprimi di eleganti premure e sontuosità
Ispirami -
Bruce caro la teatralità è un mezzo attraverso il quale cerco di avvicinarmi al dolore uscendone vivo...mi serve per "entrare" proteggendomi al tempo stesso.
Non sono riuscito finora a dirlo chiaramente perchè nel mio cuore sento di aver amato "Ginevra" (...nome di fantasia) e non un essere umano affetto da un disturbo della personalità così invalidante...questo per dire che nel suo specifico caso ci fu una precisa diagnosi di uno specialista.
Non riesco ad accostare una diagnosi ad un'anima così tragicamente persa e al tempo stesso "fin troppo" presente a se stesa....è una cosa che solamente ad immaginarla mi dilania.Birdy, ti capisco profondamente. Nemmeno io sono riuscita ad "accostare una diagnosi ad un'anima così tragicamente persa", la mia sensibilità mi aveva portata a decidere di averne capito più io in pochi mesi di psichiatri e dottori in molti anni. Sono passata sopra i suoi dieci anni di psicofarmaci come se fossero pettini di bambole, la distruzione propria e altrui, i suoi tratti schizofrenici... Perché non avevo mai conosciuto una persona così dolce, così sensibile, dal cuore così puro, così piena di talento e cultura, colori e fantasia, così intelligente... Ciò che conta ahimè sono i fatti e i fatti sono chiari, il trattamento che mi è stato riservato non ha niente di sensibile nè di puro nè di intelligente. Ci trovo solo del malvagio, del calcolatore.. Un bambino viziato e capriccioso che si è stufato del giochino che ha per qualche tempo riempito il suo vuoto incolmabile
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Come diventano, messi davanti al loro disturbo che pur conoscono?
Negano e dissimulano; se è il caso manipolano e creano diversivi per spostare l'attenzione su un problema diverso, su qualche "emergenza" che interrompa il discorso. Quasi certamente spostano subito la responsabilità sull'altro, se già non lo hanno fatto totalmente in precedenza.
Questa "negazione", talvolta dell'evidenza, è una forma di difesa. Non vogliono sapere (sentirsi dire/confermare) di avere quel problema, anche se magari lo conoscono, perché credono sia impossibile da risolvere e perché sarebbe una conferma della loro responsabilità diretta dei problemi relazionali.
Peraltro non è detto che conoscano il problema. C'è una grande ignoranza in materia, tale per cui molte di queste persone nemmeno arrivano mai a capire che hanno un problema noto/catalogato e quale questo sia.
A questa "ignoranza" fa da complice la complessità del disturbo in sé che ne rende difficile l'identificazione persino per gli addetti ai lavori; figuriamoci per gli altri. -
Peraltro non è detto che conoscano il problema. C'è una grande ignoranza in materia, tale per cui molte di queste persone nemmeno arrivano mai a capire che hanno un problema noto/catalogato e quale questo sia.
Infatti quando mi ha raccontato delle varie diagnosi sembrava quasi non ricordarsene più esattamente.. "Quegli psichiatri mi hanno detto che sono borderline... E un'altra cosa, non mi ricordo... Qualcosa tipo... Quando uno vuole essere al di sopra di tutti..." "..narcisista?" "Sì esatto!!"
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Negano e dissimulano; se è il caso manipolano e creano diversivi per spostare l'attenzione su un problema diverso, su qualche "emergenza" che interrompa il discorso. Quasi certamente spostano subito la responsabilità sull'altro, se già non lo hanno fatto totalmente in precedenza.
Questa "negazione", talvolta dell'evidenza, è una forma di difesa. Non vogliono sapere (sentirsi dire/confermare) di avere quel problema, anche se magari lo conoscono, perché credono sia impossibile da risolvere e perché sarebbe una conferma della loro responsabilità diretta dei problemi relazionali.
Peraltro non è detto che conoscano il problema. C'è una grande ignoranza in materia, tale per cui molte di queste persone nemmeno arrivano mai a capire che hanno un problema noto/catalogato e quale questo sia.
A questa "ignoranza" fa da complice la complessità del disturbo in sé che ne rende difficile l'identificazione persino per gli addetti ai lavori; figuriamoci per gli altri.Concordo con tutto quello che hai scritto. Lei mi rispondeva spesso che volevo fare il dottore, quando volevo parlare del disturbo. Questo diventava un altro importante pretesto per lasciarsi. Odiava parlarne.
La cosa secondo me molto importante che a volte non viene detta è che ci viene diminuita la capacità di amare. Cioè ti arrivano a far pensare che non sei in grado di amare. Tutto quello che fai non basta. E la tua autostima va giù e dipendi sempre più da lei. É importante riconoscerlo dopo la separazione, perché ci si sente incapaci di amare e di creare una nuova relazione, ma è tutto frutto della vecchia relazione malata. Io me ne sono accorto quando finalmente ho ripreso a frequentare gli amici che avevo abbandonato e loro mi hanno super accolto. Pensavo loro per così poco mi stimano così tanto. Con lei...mi facevo in quattro per piccoli momenti di gioia, spezzata via un attimo dopo.
Mi chiedo anche dove metta tutta quella rabbia ora? Mi rendo conto ora di essere stato uno sfogo per lei. La sua discarica di ansie paure e rabbia. Ora come si sfogherà? Deve essere terribile per lei... -
a cosa secondo me molto importante che a volte non viene detta è che ci viene diminuita la capacità di amare.
Diminuiscono un sacco di cose, oltre a quella.
Si tende a perdere l'autodeterminazione, la voglia di fare e di vivere, il che alla lunga porta a un comportamento simile a quello della persona "malata".Tutto quello che fai non basta. E la tua autostima va giù e dipendi sempre più da lei. É importante riconoscerlo dopo la separazione, perché ci si sente incapaci di amare e di creare una nuova relazione, ma è tutto frutto della vecchia relazione malata.
Assolutamente si.
Anche se poi ognuno può avere di suo dei problemi relazionali: dopo un'esperienza estrema di solito si amplificano. In alcuni casi possono anche risolversi o trasformarsi in qualcosa di diverso.Mi chiedo anche dove metta tutta quella rabbia ora? Mi rendo conto ora di essere stato uno sfogo per lei. La sua discarica di ansie paure e rabbia. Ora come si sfogherà? Deve essere terribile per lei...
Quando non si sfogano sul partner di turno si sfogano su se stessi e in piccola parte con le persone con le quali interagiscono (anche per via virtuale).
Stamattina a Radio24 parlavano della vita di De André. Uno degli intervistati ha descritto una fase della vita dell'artista come evidentemente attraversata da comportamenti e opere artistiche che ne dimostravano l'instabilità e l'ambivalenza emotiva.
Senza fare diagnosi improprie: ricordo di aver letto di altri esperti che citavano alcune sue opere per descrivere "letteralmente" il senso di vuoto che provano le personalità borderline.
Ci sono poi opere di molti altri, sia nel cinema, nella letteratura, nella musica, che parlano direttamente o indirettamente del male o del rapporto con soggetti con problemi simili.
Sono esperienze che segnano. -
Se si era innamorata è probabile che soffra anche lei; come anche è probabile che sia in giro a far danni.
Le persone con disturbo borderline sono pur sempre persone. Non sono mica automi senza sentimento programmati per ferire il prossimo.Trovo pazzesco come anche in rete sia impossibile trovare qualsiasi spiegazione dal punto vista del borderline che ha lasciato. È pieno zeppo di storie di chi soffre perché lasciato dal borderline, ma non si trova nulla dall'altra parte.
La domanda banalissima che però mi attanaglia è sempre la stessa, ma come può una persona che fino a ieri diceva di amarti decidere di lasciarti e tagliare ogni contatto? Non soffre? Non sente la mancanza di quel partner senza il quale fino al giorno prima non riusciva ad addormentarsi? Forse non era amore ma ossessione, ma lo stesso, come si può cambiare così rapidamente? Che ne è delle emozioni?
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