Fine rapporto con un borderline

  • Continuo a considerare le osservazioni di Bruce puntuali, equilibrate e "dolorosamente" corrispondenti al vero.
    Non sono queste situazioni da addolcire con le caramellee di questo gliene sono doppiamente grato; apprezzo il tentativo di dire le cose come stanno correndo il rischio tangibile di mettere il dito nella piaga.
    La sottigliezza circa l'essere o meno vittime è un campo minatissimo e solo affrontare questioni del genere richiede una immensa capacità di analisi.
    E' dietro l'angolo la possibilità di filtrare tutto secondo il proprio vissuto. Rimanere neutri non è immediato.
    A me questo thread ha anche trasmesso la forza di affrontare la cosa....non nascondo che fino ad oggi provavo un recondito senso di vergogna.
    Aprirmi mi ha fatto sentire che ce la posso fare e che ho colpa fino ad un certo punto (ammesso che abbia senso parlare in modo semplicistico di colpe...semmai parlerei di problematiche irrisolte).
    Sono fermamente convinto che le persone con questi disturbi sappiano trovare le "vittime" perfette. Una persona che sta in grazia di Dio dopo 10 minuti li manda aff....o.
    Di nuovo grazie a tutti.

    Per aspera ad astra

  • E' vero che si tratta di campi minati; come è vero che è troppo facile considerare solo il vissuto personale. Tuttavia per poterne uscire è necessario conoscere la verità. Questa spesso (praticamente sempre) non consiste in "quel brutto cattivo ti ha fatto male e quindi è colpevole, mentre tu sei innocente".

    Le dinamiche che stanno dietro ai disturbi dell'affettività (di cui il border è principe) sono sempre più complesse e comprendono sofferenze e responsabilità in parte anche reciproche.
    In tutti i rapporti in cui la "vittima" resta col carnefice c'è una certa complicità, così come molti "carnefici" sono a loro volta vittime di un male più grande.

    Quando in una famiglia qualcuno si ammala gravemente le vittime sono sempre più di una. Chi assiste e vuole bene e/o dipende dal malato è sottoposto a una tortura che passa dal proprio caro. In questi casi chi è il carnefice?

    La stessa cosa vale per la depressione, che tira in un vortice chiunque sia "vicino" al depresso, senza che esso ne sia l'unico responsabile: lui è vittima a sua volta della malattia.


    Il borderline è un problema molto particolare. Comprende molti degli altri disturbi senza però staccare mai (completamente) dalla realtà il soggetto che ne è affetto: il che è terribile innanzitutto per lui/lei. E per questo a noi può apparire come un criminale che gode nel fare quel che fa. La realtà è che noi frequentando una persona borderline ci feriamo, anche gravemente: lui/lei però è nato/a (o ha sviluppato) una ferita sanguinante permanente.

    Ovviamente l'amor proprio e l'istinto di conservazione ci fanno vedere l'altro come un demonio; anche perché si comporta realmente da tale. Nel recente passato si credeva che solo le donne potessero essere affette da disturbo borderline.. ma perché erano le uniche a "sopravvivere". Accadeva perché il destino degli uomini a quell'epoca era (ma è ancora) -diciamo- "assai infausto" (mi autocensuro).

    Prima ancora, prima degli anni della scienza e poi anche psicologia: capitava che queste persone fossero considerate demoni e streghe o possedute.

    Sono fermamente convinto che le persone con questi disturbi sappiano trovare le "vittime" perfette. Una persona che sta in grazia di Dio dopo 10 minuti li manda aff....o.

    Si, pare sia così. Diciamo che non è proprio deterministico fino a questo punto, fino alla perfezione, però chi sta bene o non è sufficientemente insensibile li manda affanc in 3,2,1.

    Questo che sto per scrivere è un parere quasi esclusivamente personale perché trova riscontro solo in alcuni tra le letture che ho fatto tra persone che studiano il problema (e problemi dell'affettività in genere). Credo che la discriminante principale sia la sensibilità e l'empatia. Più una persona è sensibile, più tenderà ad essere empatica e più è facile da trascinare in quei vortici di manipolazione che poi finiscono sempre in modo drammatico.

    Empatia e sensibilità si alzano anche quando si abbassa l'autodeterminazione, la sicurezza in se stessi, l'autostima. Queste qualità tendono a scendere nei momenti di difficoltà.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Ancora non hai spiegato cosa ci sia di vittima in una persona che tradisce, alza le mani, fa violenza psicologica e ti scarica. Esattamente cosa la rende una vittima nel momento in cui ti spacca una mano? O ti tradisce con numerosi uomini?
    Inutile che ci filosofeggi sopra. Dai una risposta sensata.
    parlare in termini di vittime nei confronti di queste persone non ha altro che dare pretesto agli altri di giustificare i loro comportamenti perversi, che altro non sono che l'incapacità di vedere gli altri come persone degne di rispetto e stima.

  • Memedesima ti do ragione, sono mostri infami che non meritano nessuna giustificazione. Non so se parlo mossa dalla rabbia adesso ma ho cercato anch'io di essere comprensiva, perdonare e accettare. Non è possibile giustificarli, sono carnefici, sono come cimici che continuano a sbattere ovunque in cerca della luce, poi esplodono lasciando a chi resta una puzza vomitevole da respirare. Dopo avergli dato anima mente cuore corpo, tutto l'amore che avevo dentro, dopo esserci stata quando aveva bisogno di essere salvato, di essere aiutato, dopo averlo nutrito ed essermi spaccata la testa per trovare i modi di farlo stare bene e di farlo uscire da quello stato di apatia (poi sono stata accusata di essere io il motivo della sua apatia), dopo essermi fatta risucchiare ogni energia, dopo aver speso tutti i soldi che avevo per lui perché lui riusciva a spendere solo per le sue dipendenze malsane e malate, dopo aver perso la faccia pubblicamente svariate volte a causa delle sue gelosie assurde e insensate... No io non accetto nessuna giustificazione, e io sono sempre stata una persona pacifica, ho sempre amato il prossimo e non ho mai serbato rancore per le persone, ho sempre misconosciuto la rabbia in quanto sentimento dannoso per me... Ora mi trovo ad essere piena di rabbia e di rancore e di odio, sentimenti invece all'ordine del giorno per lui, che scoppiava in rabbie improvvise e odio per chiunque e per qualsiasi cosa, e odio provare odio!! Non ha mai fatto parte di me. Mi sembra di avere assorbito tutte le sue ansie, cercando di aiutarlo a togliersele me le sono prese addosso io, e adesso priva di autostima e di fiducia mi chiedo come posso fare a fidarmi di nuovo di qualcuno, a fidarmi dell'amore, sembrava così vero e così sincero. Mi ha traumatizzata e danneggiata e compromessa e se ce l'avessi davanti vorrei solo strappargli tutti i capelli. Mostro egoista

  • Se qualcuno, agli albori di una qualche relazione con malato borderline, dovesse incappare in questo forum e in questa discussione spinto da curiosità sulle dinamiche di queste persone, io consiglio di tutto cuore di scappare lontano, lontanissimo, e all'istante. Cascarci è un attimo, ma se sapete che la persona che vi sta facendo venire le farfalle allo stomaco è affetta da disturbo di personalità di questo tipo, andatevene vi prego perché quello che otterreste in pochi mesi non vale niente rispetto il dolore che vi infliggerà successivamente. Si tratta di finzione, fasullame. Sappiate che il borderline non è affascinante: è MALATO. Non è tormentato, è DISTURBATO. Non è un artista, è uno SQUILIBRATO. Andatevene a gambe levate, non siate masochisti. Le probabilità che vi lascerà all'improvviso e totalmente devastati sono al 101%, adesso sicuramente non volete crederci e volete entrarci dentro perché vi affascina e perché fa bene alla vostra autostima e vi fa sentire finalmente amati... Niente di più falso, andatevene. Non illudetevi di essere la persona giusta di cui aveva tanto bisogno e che finalmente ha trovato dopo una vita di sofferenze. Se quella volta avessi ascoltato il consiglio della sua ex, piuttosto che pensare fosse gelosa, se avessi ascoltato gli sfoghi dei suoi ex amici, piuttosto che pensare fossero insensibili. Andatevene

  • Spero vivamente che le parole dell'utente Hilali possano servire a qualcuno per tirarsene fuori in tempo.
    La cosa pazzesca è che se tornassi indietro e leggessi queste parole prima di incontrare la mia carnefice non so fino a che punto ne capirei il significato.
    Ora mi sembra beffardo leggere i vostri racconti...non è possibile che si comportino tutti esattamente nello stesso modo...nemmeno c'avessero un copione :(
    Poi ribadisco un mio punto fermo: i border da 1 km capisco se non c'è trippa per gatti.
    Mi ricordo infatti che questa mia ex, quando incontrava persone che dei suoi giochetti se ne strafregavano, diventava un gattino.
    A quel punto mi sono anche domandato (parlo per le donne border) se non ci sia un meccanismo al loro interno che gli faccia cercare qualcuno che ad un certo punto perdendo la pazienza possa fare qualche gesto inconsulto...anche grave.
    Di autolesionismo in persone del genere (ed ahimè in chi si lascia "catturare") ce n'è a bizzeffe.

    Per aspera ad astra

  • La cosa pazzesca è che se tornassi indietro e leggessi queste parole prima di incontrare la mia carnefice non so fino a che punto ne capirei il significato.

    Il guaio è infatti questo. La sera stessa in cui mi ha confessato di essere stato definito borderline dagli psichiatri di un importante centro italiano, una volta a casa mi sono fiondata su internet alla ricerca di questo cosiddetto disturbo. Non è stato piacevole in effetti leggerne le dettagliatissime descrizioni e gli innumerevoli sfoghi di persone distrutte e disperate come sono io adesso. Ma nell'incoscienza della mia mente romantica ho pensato, povero ragazzo incompreso, nessuno ha capito la sua estrema sensibilità, lui è così speciale, così intelligente.. è così avanti! È oltre! e si sa che chi non capisce preferisce emarginare.. Si ha paura del diverso.. Ma che ne sanno questi dottori.. Lui è su un altro piano, su un altro livello.. Non è mai stato capito.. Per fortuna che io l'ho capito. Chissà quanto ha sofferto! Ora gli restituirò tutto l'amore che gli è stato negato nella sua triste infanzia, il mio amore guarirà le sue ferite. Se borderline significa essere al limite, beh certo, lui è al limite tra l'essere umano e angelico. Queste e altre patetiche cose pensavo io, da vera illusa.
    Come volevasi dimostrare invece, la profezia dei siti internet si è avverata quindi ripeto state molto molto attenti. Vi ingannerà dicendovi che vi aspettava da una vita, che l'avete smosso dentro dalla prima volta che vi ha visto passare con quel vostro fare che l'ha subito colpito dritto al cuore, facendogli provare qualcosa che non aveva mai provato, qualcosa di troppo grande, vi dirà che non ha mai amato così profondamente, che se un Dio c'è beh sta iniziando a crederci perché non potrebbe spiegarsi altrimenti il miracolo di avervi incontrato, che è sconvolto dalla forza di un amore tanto grande che non credeva possibile neanche nei sogni, che per lui siete troppo grande e non riesce ad abbracciarvi tutta, che si sente innalzato da questo amore, poi si metterà a piangere commosso dalla bellezza del vostro amore così prezioso, e sempre piangendo vi dirà che non vi merita (verissimo), che grazie a voi ha finalmente capito cosa vuol dire vivere e tutte queste bellissime c∙∙∙∙∙e.. BALLE

  • Ancora non hai spiegato cosa ci sia di vittima in una persona che tradisce, alza le mani, fa violenza psicologica e ti scarica. Esattamente cosa la rende una vittima nel momento in cui ti spacca una mano? O ti tradisce con numerosi uomini?

    L'ho spiegato in più occasioni e in più formule nei post precedenti.


    Il fatto del tradire o dello spaccare la mano sono eventualità "a valle" di tutta una situazione che per la persona borderline sono una sofferenza quotidiana. Si tratta delle conseguenze di un comportamento dettato da un disturbo. Sono vittime anche a partire da questo: dal loro stato alterato che non gli consente di comportarsi correttamente pur riuscendo a comprendere la realtà.
    Si tratta di una condizione grave di disturbo che ovviamente genera sofferenza e fa soffrire prima di tutto chi la vive in prima persona.

    Per questi soggetti comportarsi in modo ambiguo è paragonabile alla perdita di equilibrio di chi ha la labirintite. Non si tratta di un comportamento propriamente volontario.

    Inutile che ci filosofeggi sopra. Dai una risposta sensata.

    Quanto ho scritto nelle varie risposte non è filosofia: è la versione semplificata di cose che puoi trovare cercando in rete articoli seri su questo tipo di problemi comportamentali.
    Se per "risposta sensata" intendi una che sia in linea con il concetto (errato) che queste persone siano solo colpevoli volontari senza alcuna variante: non posso, perché non è vero.

    parlare in termini di vittime nei confronti di queste persone non ha altro che dare pretesto agli altri di giustificare i loro comportamenti perversi, che altro non sono che l'incapacità di vedere gli altri come persone degne di rispetto e stima.

    Non è così. Quasi tutti i carnefici sono a loro volta parzialmente vittime e molto spesso le vittime sono in parte complici del carnefice (e te lo dimostro nel resto della risposta). Nel caso di una malattia è normale che vi sia una buona parte di vittima nel malato, anche se è carnefice.

    Lo riscrivo più veloce e breve: la persona con disturbo borderline si comporta in quel modo in CONSEGUENZA degli enormi conflitti emozionali e umorali che la affliggono e che sono causati da un disturbo. Questi non si svegliano alla mattina col pensiero fisso di andare a fare del male a qualcuno. Quando una persona sana commette una cattiveria si può considerare più colpevole.

    Non è possibile giustificarli, sono carnefici, sono come cimici che continuano a sbattere ovunque in cerca della luce, poi esplodono

    Io non farei paragoni esagerati di questo tipo; proprio in virtù di quanto si sa per certo su questo disturbo. Basta fare una ricerca.

    Ora mi sembra beffardo leggere i vostri racconti...non è possibile che si comportino tutti esattamente nello stesso modo...nemmeno c'avessero un copione

    Lo hanno davvero un copione, solo che è inconscio e non se ne rendono conto. Il fatto che poi le storie siano tutte simili ne è una conferma.

    Mi ricordo infatti che questa mia ex, quando incontrava persone che dei suoi giochetti se ne strafregavano, diventava un gattino.
    A quel punto mi sono anche domandato (parlo per le donne border) se non ci sia un meccanismo al loro interno che gli faccia cercare qualcuno che ad un certo punto perdendo la pazienza possa fare qualche gesto inconsulto...anche grave.

    Fare il gattino è parte di un comportamento strategico naturale, simile a quello di chiunque quando nella stanza entra una persona autorevole. Nel loro caso tende a essere estremizzato che potrebbe essere inconsciamente finalizzato a manipolare.

    Per esempio fare "la gattina" (essere docili) è un comportamento che verrà notato e apprezzato maggiormente da chi (tra gli apparenti forti) è debole e/o più sensibile. Fare la gattina con uno che se ne frega: può servire a capire se questo cela sensibilità sotto il vestito da "persona forte".

    Questo tipo di strategie sono innate in chi ha "l'istinto della vittima". L'"istinto della vittima" viene a chi ha subito traumi, abusi o a chi vive da molto tempo una condizione di sofferenza. Non c'è dietro quindi nessuno studio o nessuna intenzionalità: avvengono automaticamente e inconsciamente. Sono strumenti di difesa che poi quando passano dalla fase passiva a quella aggressiva: possono diventare armi per offendere.

    Non è stato piacevole in effetti leggerne le dettagliatissime descrizioni e gli innumerevoli sfoghi di persone distrutte e disperate come sono io adesso. Ma nell'incoscienza della mia mente romantica ho pensato, povero ragazzo incompreso, nessuno ha capito la sua estrema sensibilità, lui è così speciale, così intelligente.. è così avanti! È oltre!

    Questo è credo quello che intendevo per complicità parziale della vittima. Nonostante ti si fosse chiarito (da fonti autorevoli e variegate) quale fosse il mistero dietro la mano del tuo carnefice: hai continuato ad essere vittima dando adito alla parte che attirava te (la persona indifesa da salvare).

    Probabilmente il tuo istinto da crocerossina è stato più forte dell'istinto di sopravvivenza e della razionalità. In questo modo però sei rimasta nella trappola nonostante s'intravedesse l'uscita. Ovviamente dalla tua parte c'è l'attenuante di essere inserita in un contesto insano di manipolazione che certamente ha influenzato le tue scelte. Tuttavia c'è del libero arbitrio nel restare.

    Come diceva qualcuno sempre in questo thread: chi sta di grazia (chi sta bene, è a posto con se stesso) non cade in queste trappole e se ci cade dura poco: alla prima occasione scappa.

    Questo a conferma che esiste anche in questi casi (come in tanti altri) una complicità da parte della vittima.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Quanto dici è tutto vero e giusto, ma non giustifica il loro comportamento. Se vogliamo porre la questione in termini di vittime o non vittime, come loro sono vittime della loro malattia anche noi a nostra volta possiamo essere vittime di situazioni in cui ci siamo trovati a crescere o a vivere senza averlo voluto, oltre ad essere vittime loro. Ognuno in sè è vittima di qualcosa, si tratta di esseri umani. Ma nella dinamica dei rapporti che stiamo trattando in questo thread, il borderline è il carnefice e non è in alcun modo la vittima

Unisciti a noi!

Non sei ancora iscritto e vorresti partecipare? Registrati subito ed entra a far parte della nostra comunità! Ti aspettiamo.

Thread suggeriti

    1. Topic
    2. Risposte
    3. Ultima Risposta
    1. Come superare una storia che non doveva esserci? 39

      • Nikondriaco91
    2. Risposte
      39
      Visualizzazioni
      1.6k
      39
    3. fran235

    1. Si tratta di attaccamento ansioso? 20

      • _LucyInTheSky_
    2. Risposte
      20
      Visualizzazioni
      629
      20
    3. _LucyInTheSky_

    1. Ex moglie che ritorna, sono molto dubbioso 106

      • fuoripiove
    2. Risposte
      106
      Visualizzazioni
      5.4k
      106
    3. la huesera

    1. L'amore vero giustifica il distacco quando le cose cambiano? 37

      • ladyparsifal
    2. Risposte
      37
      Visualizzazioni
      1.2k
      37
    3. leila19

    1. Come definire una relazione a distanza? 83

      • stefania19944
    2. Risposte
      83
      Visualizzazioni
      2.5k
      83
    3. Fibonacci

    1. Io voglio vivere al nord, lui al sud 16

      • farfalla78
    2. Risposte
      16
      Visualizzazioni
      719
      16
    3. Gray