Non mi importa più di niente.

  • Perché le ritieni inapplicabili?
    Il buddismo si avvicina molto a questa visione della vita. Non mi sembra poi così fuori dal mondo se addirittura una religione ha un pensiero simile.


    Il buddismo è nato in India più di 2000 anni fa , quindi in un contesto spazio/temporale e socio/culturale ben diverso ... e come dicevo tutto va contestualizzato e tutto è relativo

    Realmente quanti sono i buddisti che abbracciano veramente i dogmi di questa fede ? quanti davvero riescono a raggiungere il non attaccamento ?

    Esistono anche milioni di cattolici al mondo , ma quanti davvero sono caritatevoli col prossimo e si comportano seguendo ciò che viene indicato dalla chiesa ?
    I peggiori criminali ( come i mafiosi ) sono grandissimi cattolici , basta notare che i loro rifugi, dove si rintanano per scappare alla legge , sono disseminati di statuette e immagini della Madonna e dei santi
    Tutta ipocrisia

  • Carne : agglomerato di materia organica

    Pensiero : insieme , sequenza di impulsi elettrici e secrezione di messaggeri chimici ( neurotrasmettitori ) nell'encefalo

    Spirito : credo sia solo un prodotto mentale , niente di reale

    Bene, volevo arrivare proprio a questo.

    Carne: agglomerato di materia organica;
    Pensiero: insieme, sequenza di impulsi elettrici e secrezione di neurotrasmettitori nell'encefalo;
    Spirito: prodotto mentale.

    Andiamo un po' più a fondo:

    Prova a descrivere la differenza esatta (se differenza esiste) tra le particelle elettriche, i neurotrasmettitori e la materia organica.
    E la differenza tra mente e attività generica del pensiero.

    Solo se ti va, ovviamente. Mi sembra un discorso interessante, può offrire parecchi spunti di riflessione.

  • Allora anche l'arte, il teatro, il cinema, la scultura sono "superflui" .. la verità è che nessuna di queste cose è superflua, anzi sono molto importanti, perché l'uomo conferisce loro naturalmente un certo valore e una precisa funzione.

    Non conosco così bene il Buddismo da poterne discernere il senso e la filosofia di fondo. Una volta avevo letto Siddharta di Hesse ma sono passati tanti anni e non ricordo bene il contenuto del volume. Sicuramente l'impostazione filosofica orientale (molto diversa da quella occidentale) è molto interessante, tanto che si va a riscoprirla per tecniche terapeutiche (tipo la mindfulness ecc..) .. comunque, non credo che nessuna di queste concezioni sottenda realmente una visione iperminimalista della realtà al punto sostanzialmente dal rendere tutto l'incredibile insieme di valori, emozioni ed azioni che possiamo provare una specie di inutile impalcatura. Anzi, una simile visione mi atterrisce molto di più della mia attuale condizione. Sarò uno sfigato ma almeno davanti ad un'opera d'arte provo un'emozione. Meglio triste che emotivamente cieco.

  • Le filosofie orientali non sminuiscono assolutamente i valori e le emozioni, anzi.

    Uno dei motivi per cui la loro comprensione è spesso difficile da parte di una persona cresciuta nel mondo occidentale è che qui si tende - erroneamente - ad associare i valori e le emozioni a ciò che abbiamo ottenuto sul piano materiale, in seguito a esperienze materiali: mi sento una persona intellettualmente realizzata perché ho studiato all'università e ho una laurea, mi sento in perfetta salute psicofisica perché ho smesso di mangiare schifezze, mi sento sereno perché ho una vita sentimentale appagante, mi sento sicuro perché ho un lavoro stabile eccetera eccetera. Tutto questo non cambia il concetto di fondo, ovvero che tendiamo a far dipendere il nostro benessere da fattori esterni, identificandoli come i diretti responsabili del benessere stesso. Secondo il punto di vista orientale, invece, il cambiamento deve partire in primis dall'interno di noi stessi, indipendentemente da tutto il resto: poi, semmai, questo stato di benessere favorirà il raggiungimento di determinati obiettivi anche sul piano materiale, semplicemente perché avremo modificato il nostro approccio ad esso.

  • Dolciotto, non c'è niente di più fastidioso che vedere qui dentro persone come te o anche più giovani di te che non hanno il distacco critico per capire che il proprio valore non ha niente a che fare con quello che la "società" ci dice.

    Ci sono ragazzini qui dentro poco più che 20enni che pensano di essere falliti perchè sono fuori corso cogli studi, si sentono falliti se non hanno la ragazza, si sentono falliti se non hanno la patente.

    Il fallimento forse è quello di porsi come unico obiettivo quello di demolire se stessi quotidianamente, quello non è un obiettivo.

    Le persone più interessanti e profonde che ho conosciuto erano senza la patente e senza nemmeno particolari titoli accademici, persino il mio migliore amico non è nemmeno diplomato, proprio come me, questo non gli ha impedito di lavorare, di vivere, di avere una famiglia, di viaggiare, di avere una cultura profonda verso quello che gl'interessa, questo non gli ha impedito di vivere e di essere felice.

    La patente è un aiuto, è vero, ma conosco un vecchio amico di famiglia, un pianista virtuoso, che gira in bicicletta da una vita e si fa scarrozzare dagli altri (è anche furbo) ed è amatissimo da tutti, niente gli ha impedito di avere anche una figlia nè di essere pieno di gente che lo ama.

    Il vero fallimento è quando sei troppo impegnato a darti del fallito per vedere che c'è una vita che deve solo essere presa e vissuta, perchè il tempo è poco.

    Quando vedo dei ventenni che si danno dei falliti perchè sono indietro cogli studi e i loro amichetti no l'istinto è quello di :punish: capito ?

    L'istinto sarebbe quello di dire loro di muovere il c∙∙o e di fare quello che vogliono fare, prima che sopraggiunga il lamentismo, perchè dopo sarà troppo tardi, il lamentismo deve venirti quando sei sopra ai 95, sperando di non arrivarci nemmeno, se non in perfetta salute.

    Il rischio è quello di finire da un c∙∙∙∙∙∙e di specialista che ti convince che sei pure malato di mente e comincia a drogarti, questo è il copione che vedo qui dentro, quindi lasciamo pure stare il branco, gli amichetti più ricchi o più avanti negli studi di noi, lasciamo stare il compagno col quale fare coppia fissa, se arriva arriva, se no tu intanto vai avanti per la tua strada, che è fuori, per strada, non in casa a lamentarti di un'esistenza che non prenderai mai in mano fino a che non la smetterai di perdere tempo a lamentarti per niente

  • Dolciotto a te cosa piacerebbe fare? Oltre all'avere una ragazza o un lavoro....
    Come immagini la tua vita?

    Quoto Emanuele e Andrea C...grazie ad entrambi per gli spunti interessanti. Anche se è difficile riuscire a penetrare questa parte meno materiale di noi, cioè la nostra vera coscienza...non bisogna smettere mai di provarci

  • Dolciotto a te cosa piacerebbe fare? Oltre all'avere una ragazza o un lavoro....
    Come immagini la tua vita?

    Quoto Emanuele e Andrea C...grazie ad entrambi per gli spunti interessanti. Anche se è difficile riuscire a penetrare questa parte meno materiale di noi, cioè la nostra vera coscienza...non bisogna smettere mai di provarci

    Boh ... non riesco ad immaginare nulla, ormai la mia vita è definita in negativo e può solo peggiorare, quindi non vado oltre il quotidiano.

    Io per la mia strada vado, non passo mica le giornate in casa a lamentarmi ...

    Dopo l'università mi ero posto l'obiettivo lavorativo di intraprendere una certa professione. Ho svolto il c.d. tirocinio e poi l'esame di Stato (necessario trattandosi di professione protetta), ce l'ho fatta anche se stavo molto male in quel periodo, ma facendomi forza in un contesto anche abbastanza complesso sono riuscito ad affrontare l'esame e a superarlo. Poi mi sono iscritto all'Albo e ho iniziato a svolgere la professione. Queste erano cose che ritenevo importanti e che contavano per me.

    Ma il punto è che tutto questo non conta niente. Conta il 730 che presenti a giugno e quanti zeri ci stanno. Conta se hai una ragazza o no. Conta quante case hai. Conta dove vai in vacanza ecc ... perché sono le cose che contano per la società.

    Quindi dato che tutte queste cose purtroppo sono irraggiungibili, dato che i guadagni sono scarsi, che la ragazza ormai ci mettiamo la croce sopra, che di case non ne ho e che senza tutto quello che ho elencato la vacanza non si può fare .. ecco che non resta che lamentarsi. Naturalmente dopo aver passato la giornata a cercare di lavorare e di migliorare anche gli altri aspetti. Purtroppo sono consapevole che tutto quello che faccio non serve a niente è inutile e che potrei stare a casa a grattarmi la pancia e sarebbe uguale. Quindi subentra l'incazzatura e la frustrazione.

  • Io sto affrontando un periodo di stress e depressione molto marcato dopo che sono stato lasciato e non riesco più a riprendermi, la notte fatico ad avere un riposo adeguato, ho lasciato tutte le attività che frequentavo e mi sono ritrovato solo senza amici e questo non ha fatto che peggiorare il quadro, sono stato ricoverato due settimane e adesso sono in cura farmacologica :dash: , cerco di farmi forza ma proprio mi sento chiuso in una campana, in più sono aumentate le mie insicurezze, volevo chiedere se qualcuno di voi ha avuto un periodo simile o lo sta affrontando e quali sono gli strumenti che usa per cercare di superare questi periodi difficili :hi:

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