da qualche tempo sto leggendo saltuariamente un bel libro,scritto da un psichiatra e psicoterapeuta ,che si chiama Fausto Manara,il libro si intitola :"Angolo tutto per me,le belle sorprese della solitudine."
ve ne vorrei riportare alcune parti ,come spunto di riflessione tra di noi!
"Quando il saggio indica la luna,lo stolto guarda il dito."
recita un antichissimo aforisma cinese attribuito a Lao/Tse ,il fondatore del taoismo
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Il dito e la luna
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Alcune persone hanno creato aforismi davvero illuminanti, hanno raggiunto vette di saggezza condensate in frasi giunte fino a noi.
Tuttavia ognuno di noi ha un limite, in quanto esseri finiti, anche nell'intelletto... quindi alcuni molte cose continueranno ad ignorarle prorpio perchè sono solo in grado di guardare il dito e non la luna.
Se un essere è limitato, ciò che per lui è troppo difficile non lo riesce neppure ad affrontare o a vedere o a sentire, quindi è giusto che si concentri solo sulla soddisfazione dei suoi bisogni primari.... in fondo si tratta di selezione naturale.
Parlando di utilità:
Un saggio in mezzo agli stolti è inutile se non si fa comprendere... che senso avrebbe essere arrivati ad una certa illuminazione se non la si fa comprendere anche agli altri ? In questo caso il saggio diviene uno stolto a mio parere perchè in un mondo di persone il sapere va condiviso per la crescita comune.... condiviso anche con gli stolti... che alla fine potrebbero esserlo un po' meno.
Non saranno pochissimi quelli che guarderanno alla luna, se i pochi saggi non se la tireranno a quel modo ! -
caro chicco come al solito fai sempre delle ottime riflessioni che mi portano a condividere il tuo pensiero
ma l'autore del libro credo che voglia in qualche maniera aiutare le persone a capire come si faccia a vedere anche la luna,oltre il dito e per questo motivo vi riporterò un altro pezzettino del suo libro!!
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yuuu dianuccia!!!!
hai scritto un post come quelli che scrivevi mesi fa, quando sono arrivata... che bello!!!!
E come me lo potevo perdere?
Conosco benissimo quell'aforisma che hai citato... mi piace tanto, perchè invita a guardare oltre, al di là delle apparenze, ad aprire la mente al nuovo, a mettere in discussione noi stessi e le nostre convinzioni...
Certo, non posso che essere d'accordo con quanto dice chicco... il saggio per essere tale deve saper insegnare e trasmettere le sue conoscenze... altrimenti a che serve la sua saggezza? Tenere il sapere per sè solo per sentirsi saggi e superiori rispetto agli altri... non è utile a nessuno. Come da parte sua lo stolto deve impegnarsi per ascoltare e imparare dal saggio...
Ma tutti possiamo essere saggi e stolti in qualcosa. Non ci si può mai considerare arrivati, si avrà sempre qualcosa da imparare. Non ho mai creduto ad una figura di saggio "assoluto". Per me il saggio è colui che non crede di avere tutte le risposte in mano, ma che le ricerca senza avere pregiudizi e si pone sempre nuove domande... è anche un fatto di umiltà.
E una persona che è veramente saggia, per me, non solo ti invita a guardare la luna e non il suo dito... ma ti spinge e ti dà gli strumenti per andare oltre essa, per chiederti cosa c'è dopo...
Tornando a quanto riportato da diana... mi piace quello che scrive questo psichiatra, perchè ha messo in luce un problema della società odierna però senza essere banale; la fretta, la superficialità... si sa, sono i mali del nostro tempo.
Per "guardare la luna", occorre calma, bisogna riflettere... la lentezza, intesa in senso positivo, è diventata un lusso. Certi dettagli per essere notati hanno bisogno di maggiore cura, e uno sguardo distratto non può che riuscire a vedere soltanto "il dito".
Diciamo che non è che la società ha scelto di essere superficiale... direi più che è stata una scelta obbligata: tutto accade velocemente, i ritmi sono serrati... non si può far altro che cercare soluzioni brevi e rapide che ci accontentino nell'immediato... ovvio che in questo scenario non abbiamo la possibilità di avere un'immagine chiara dell'insieme... dunque i grossi problemi rimangono insoluti.
Di fatto si sprecano solo energie... e tempo. E' che oggi ci vuole anche coraggio per fermarsi a riflettere... nel frettempo il mondo non ti aspetta, tutto continua a girare freneticamente... e c'è il timore di restare indietro.
Se tutto andasse più lento, con più calma... sarebbe sicuramente un forte incoraggiamento a guardasi dentro, e forse tante paturnie e paure che ci attanagliano sparirebbero poco a poco... -
Vorrei spezzare una lancia in favore del saggio....nel senso che molti saggi non hanno la capacità di trasmettere la loro saggezza agli altri....ahimè tale capacità è innata è non si può apprendere sui libri....magari esiste un percorso formativo che permette di apprendere le tecniche pedagogiche ma ....non credo sia sufficiente.
Questo era solo per aggiungere una postilla a quanto già detto da voi con cui ovviamente concordo. -
Secondo me lo stolto è chi non ha fantasia!
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diana ci hai regalato altri nuovi spunti sui quali riflettere! e le risposte che hai ricevuto sono tutte molto intelligenti e sensate. mi meraviglia sempre ascoltare e scoprire quante sfaccettature, spesso contraddittorie tra loro, ci possono essere anche su una semplice frase. è da qui che si tocca con mano la diversità e l'infinità della mente umana.
grazie a te e a voi tutti, un bacione -
Citazione da Chicco
Tuttavia ognuno di noi ha un limite, in quanto esseri finiti, anche nell'intelletto... quindi alcuni molte cose continueranno ad ignorarle prorpio perchè sono solo in grado di guardare il dito e non la luna.
Se un essere è limitato, ciò che per lui è troppo difficile non lo riesce neppure ad affrontare o a vedere o a sentire, quindi è giusto che si concentri solo sulla soddisfazione dei suoi bisogni primari.... in fondo si tratta di selezione naturale.
Parlando di utilità:
Un saggio in mezzo agli stolti è inutile se non si fa comprendere... che senso avrebbe essere arrivati ad una certa illuminazione se non la si fa comprendere anche agli altri ? In questo caso il saggio diviene uno stolto a mio parere perchè in un mondo di persone il sapere va condiviso per la crescita comune.... condiviso anche con gli stolti... che alla fine potrebbero esserlo un po' meno.I miei complimenti a Diana per aver aperto questo argomento, e a Chicco per aver risposto condensando in due paragrafi... interrogativi che potrebbero coprire due secoli di riflessioni.
Chicco.... hai sollevato due problemacci infiniti, in due paragrafi!!!! (grazie, ovviamente!)
Il primo mi trova completamente d'accordo, eppure penso che sia socialmente pericolosissimo (nel senso che si presta a mille abusi criminali della Storia).... eppure... mi sembra vero!
Il secondo tuo periodo, invece, mi lascia più perplessa. Il perchè lo riassumo in questa domanda: sei proprio sicuro che la differenza la faccia la possibilità di "sapere"..... o non hai , anche tu, il dubbio che la differenza VERA la faccia la capacità INNATA di "sentire"???
(Vero che il sentire si sviluppa con il sapere, ma.... se la capacità di "sentire" NON c'è per natura..... non c'è sapere che non faccia altro danno sul danno!!!!!!!!!!!!!).
Sbaglio? -
Citazione da hachi_82
Conosco benissimo quell'aforisma che hai citato... mi piace tanto, perchè invita a guardare oltre, al di là delle apparenze, ad aprire la mente al nuovo, a mettere in discussione noi stessi e le nostre convinzioni..
Tornando a quanto riportato da diana... mi piace quello che scrive questo psichiatra, perchè ha messo in luce un problema della società odierna però senza essere banale; la fretta, la superficialità... si sa, sono i mali del nostro tempo.
Per "guardare la luna", occorre calma, bisogna riflettere... la lentezza, intesa in senso positivo, è diventata un lusso. Certi dettagli per essere notati hanno bisogno di maggiore cura, e uno sguardo distratto non può che riuscire a vedere soltanto "il dito".
Diciamo che non è che la società ha scelto di essere superficiale... direi più che è stata una scelta obbligata: tutto accade velocemente, i ritmi sono serrati... non si può far altro che cercare soluzioni brevi e rapide che ci accontentino nell'immediato... ovvio che in questo scenario non abbiamo la possibilità di avere un'immagine chiara dell'insieme... dunque i grossi problemi rimangono insoluti.
Di fatto si sprecano solo energie... e tempo. E' che oggi ci vuole anche coraggio per fermarsi a riflettere... nel frettempo il mondo non ti aspetta, tutto continua a girare freneticamente... e c'è il timore di restare indietro.
Se tutto andasse più lento, con più calma... sarebbe sicuramente un forte incoraggiamento a guardasi dentro, e forse tante paturnie e paure che ci attanagliano sparirebbero poco a poco...sono molto contenta di riflettere con voi su quest'argomento,ma mi piacerebbe continuare a dirvi dove vuole arrivare l'autore non dell'aforsima..ma del testo in questione,per questo ho citato hachi,perchè ha centrato l'argomento che vuole affrontare il psichiatra e colgo l'occasione per dirti cara hachi che anche io sono contenta..di tornare a proporti degli argomenti che ti interessano come ai vecchi tempi!!
>
ero indecisa se continuare l'argomento..come l'ha impostato questo psichiatra..ma poi più avanti si fa più interessante,comunque..consiglio di rileggere la parte che ho già postata!!
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