Separazione dopo 20 anni di matrimonio

  • Sono veramente in un periodo difficile e confuso della mia vita, non avrei mai creduto che sarei stata così male. Dopo 20 anni di matrimonio e 5 di fidanzamento, 3 figli ormai grandi (il più piccolo ha 11 anni) sono quasi arrivata a decidere di lasciare mio marito. Dico "quasi" perchè alterno momenti (e dico veramente "momenti" perchè cambio idea di ora in ora) in cui penso che sia giusto e sono convinta di fare questa cosa ad altri in cui è come se rinsavissi e mi rendessi conto che sto sbagliando tutto. Premetto che non ho sposato mio marito per amore, non nel senso più classico del termine. Gli volevo bene, come ad un amico o ad un fratello .... mi ha sempre dato protezione, sicurezza, stabilità. Sapevo di non amarlo come lui amava me, avevo 21 anni quando ho cominciato ad avere attacchi di ansia e a soffrire di insonnia per questo motivo. Ho provato anche a lasciarlo, ma lui mi ha sempre supplicato di non farlo. Gli ho detto che forse non provavo le stesse cose che provava lui per me, ma abbiamo continuato così, ignorando il mio malessere che ogni tanto si manifestava e ci siamo sposati. E' stato proprio un "fare finta" che le cose andassero bene, che io fossi pienamente soddisfatta del mio rapporto. Perchè non sono riuscita a lasciarlo 25 anni fa? Questo proprio non lo so, forse è lo stesso motivo per cui non riesco a farlo nemmeno adesso, anche se ora le cose sono decisamente più complesse, perchè ci sono i figli prima di tutto e poi perchè è una situazione ormai consolidata e che è difficile scardinare. Potevo anche andare avanti così, l'ho fatto per 25 anni, facendomi andare bene la vita così com'era....in fin dei conti mio mario è un brav'uomo, onesto, lavoratore, affettuoso (anche se poco attento al dialogo e alla comprensione). Materialmente presente ed emotivamente quasi per nulla. Comunque mi andava bene così. Avevo trovato il mio equilibrio, ignorando tutte le possibili tentazioni. Fino a due anni fa, quando non sono riuscita a non cedere. Ho conosciuto un uomo con cui ho avuto una relazione che (credo) di avere chiuso, ma non ne sono convinta perchè lui comunque mi cerca sempre, fa di tutto per farmi tornare con lui....ed io faccio fatica a stargli lontano, mi manca e vorrei stare con lui. Tutto chiaro fin qui. Il problema nasce quando REALMENTE potrei andare da lui. Mi tiro indietro e decido di tornare sui miei passi. Questo tira e molla va avanti da mesi. Mio marito sa tutto. E aspetta. Che io decida. E lo stesso fa l'altro. Vorrei tanto capire il perchè di questo mio comportamento. Quando entro nell'ottica della separazione (siamo già stati dall'avvocato) e mio marito si adatta a questa decisione io poi comincio a farmi venire l'ansia e l'idea di una storia con l'altro (non voglio proprio parlare di futuro) non mi sembra più così allettante nè mi riempie di felicità. Quando invece decido di non sentire più l'altro sto meglio per un paio di giorni (riesco persino a dormire), mi sento rilassata...poi però mi rendo conto che mio marito non è l'uomo giusto per me, quello con cui condividere la mente...e allora mi manca e sento il bisogno di sentire l'altro...mi manca tantissimo...so che è tutto sbagliato ma non riesco a prendere una decisione, ad andare in una direzione e a mantenerla. Comincerò un percorso psicologico, per avere un aiuto perchè così veramente mi sto esaurendo.

  • Comincia pure lua tiritera psicologica, cercando l'aiuto e la protezione esterna, ma cosi' facendo continuerai a mantenerti nella stessa mentalita' della principessa sul pisello.

    La relazione occasionale serve solo ad alzare ai tuoi occhi il valore dellla merce, e mostrare a tuo marito che tu vali.

    Non ti basta che comunque abbia assolto a sufficenza il suo ruolo. Nella tua idealizzazione del maschio volevi il principe azzurro, che ti avrebbe amato sempre come il primo giorno, e se appena scade, vedi l'orribile precipizio, dove ci sta un buco nero e non un futuro.

    La ricettta è accontentarsi e finalmente rendersi conto che l'amore per sempre non sono baci e abbracci ad ogni momento, ma presenza fisica ed emotiva. Almeno percepita dalle azioni, anche se non esposte con parole palesi.

    Vuol dire diventare adulti e domandarti se è il caso di mantenere fede alle tue promesse matrimoniali, e buttare all'aria tutto ricercando una libertà effimera che diventerà schiavitù verso altro.

    Scegli pure, ma sappi che la cosa più importante è comprendere cosa è capriccio e bisogno del bambino interiore e la realtà che è adulta e decisionista.

  • Io penso che tu debba fare l adulta
    Quello che non hai fatto per 25 anni, sposandoti con il sostituto di tuo padre non ti sei mai data la possibilità di crescere e ora che ti trovi di fronte a una scelta hai continue crisi.
    Nessuno può dirti cosa fare ma se sei stata per anni con una persona che non amavi non è ora di liberarsi di questa vita alla cenerentola e di rischiare un po'?

  • Giusto... mettiamo alla porta il "sostituto del padre" (ma non i suoi bonifici del mantenimento) e lanciamoci verso chi ci fa provare le farfalle nello stomaco...

    Solita storia... dal solito finale... già scritto...

    Non puoi perdere quello che non metti nel piatto, ma non puoi neanche vincere.

  • Tutto chiaro fin qui. Il problema nasce quando REALMENTE potrei andare da lui. Mi tiro indietro e decido di tornare sui miei passi.

    In parte c'e' sicuramente una incapacita' di prendersi la responsabilita' delle proprie scelte, con i pro e i contro che ogni scelta porta con se, che e' un segnale di mancanza di maturazione. E' importante che tu ne prenda atto senza colpevolizzarti ma focalizzandoti su cosa vuoi veramente adesso e come poterlo raggiungere. Ricordandoti appunto che ogni medaglia ha il suo rovescio...

    Credo che un sostegno psicologico possa esserti di grande aiuto e l'esito non e' scontato a meno che l'attrazione per tuo marito non e' completamente venuta meno, nel qual caso puo' continuare solo un sentimento di affetto e amicizia.

  • Secondo me non sei cresciuta.
    La relazione con tuo marito è il risultato di due contingenze sbagliate: Tu che hai ceduto all'idea dell'ala protettrice, e lui pur sapendo che non provavi forti sentimenti, ha nascosto la testa sotto la sabbia facendosi star bene la situazione...mettendo un coperchio sulla pentola che un giorno avrebbe cominciato a bollire...

    Tuttavia aspettando una tua eventuale scelta, lui pare perseveri nel suo ruolo di padre comprensivo anziché di uomo/marito ... Infine chiudo con una nota cinica: Puoi anche provare a stare con l'altro, tuo marito ha sopportato l'attesa di una tua eventuale scelta e la presenza dell'altro uomo...sopporterà sicuramente un tuo eventuale ritorno se le cose non vanno bene con quello nuovo...altrimenti se non vuoi inficiarti ulteriormente: ci sono le responsabilità da assumersi...ma mi sembra troppo tardi.

    Va bene il percorso psicologico ma, non dimentichiamoci in questa storia chi sono le "vere" vittime. Cosa a cui bisogna anche pensare...

    DALI :hibiscus:

  • penso che tu ti sia lasciata sempre trasportare dagli eventi senza mai fermarti a pensare a quello che volevi
    senza mai prendere una decisione con tutte le responsabilità che questo comporta

    ora sei spaventata perché ti trovi di fronte a due persone che non possono e non vogliono decidere per te
    tutto quello che succederà è e sarà colpa oppure merito tuo

    è ora di prendere in mano la tua vita
    qualsiasi cosa sceglierai di fare avrà conseguenze negative per l'una o l'altra parte
    ma di questo non ti devi fare una colpa

    Era una ragazza semplice, di quelle che sognano dietro ai libri e alle poesie, e se la vita poi è carogna non importa, una ragione per sorridere la trovi comunque.

  • In parte c'e' sicuramente una incapacita' di prendersi la responsabilita' delle proprie scelte, con i pro e i contro che ogni scelta porta con se, che e' un segnale di mancanza di maturazione. E' importante che tu ne prenda atto senza colpevolizzarti ma focalizzandoti su cosa vuoi veramente adesso e come poterlo raggiungere. Ricordandoti appunto che ogni medaglia ha il suo rovescio...

    Credo che un sostegno psicologico possa esserti di grande aiuto e l'esito non e' scontato a meno che l'attrazione per tuo marito non e' completamente venuta meno, nel qual caso puo' continuare solo un sentimento di affetto e amicizia.

    L'attrazione per mio marito non è mai venuta meno semplicemente perchè non c'è mai stata. Per lui provo solo un profondo affetto e amicizia, infatti. E mi dispiace moltissimo perchè è una bravissima persona, però continuo a desiderare di stare con l'altro... magari non sarà il grande amore della mia vita, però devo tenere comunque presente quello che non provo per mio marito, quello che non ho mai provato. E non posso pensare di continuare a sacrificarmi a fare sesso con un uomo che non mi attrae per nulla. Adesso non posso proprio più.

  • Vedi tu quale è la cosa migliore. Se è amore l'affetto che provi per lui e la protezione che ti da, oppure se è amore qualche sc∙∙∙ta alla cieca, che, come il gelato, ti toglie la sete un momento e poi ne provi di più.

    Puo' essere anche il canto del cigno per te, darti quell'attimo di vita prima della chiusura totale. Tanto i tuoi figli non li appprezzi moltissimi, in quanto espressssione e apppendice di tuo marito.

    E poi verrrà comunque il finale, in cui tu sarai ancora la primadonna che appare sullla scena che ti stai preparando.

  • Senti guarda, ti rispondo giusto perchè mi incuriosisci. Innanzitutto non si tratta di qualche sc∙∙∙ta, sono due anni che ci frequentiamo più o meno tutti i giorni e non solo per fare sesso. Conosco i suoi genitori e le sue figlie, ci frequentiamo e abbiamo un bel rapporto. Per quanto riguarda i miei figli non ti permetto di giudicare quello che provo per loro e le mie qualità di madre. Non sarò sicuramente una madre perfetta, ma i miei figli sono l'unica cosa bella della mia vita, l'unico senso che finora sono riuscita a dargli grazie a loro, quindi prima di giudicare magari dovresti conoscere le situazioni. Cosa che non è, quindi ti saluto.

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