Come conciliate il vostro stato con la vita quotidiana?

  • Vorrei chiedervi in che modo si esplica il vostro malessere?

    Principalmente io mi sento apatica, affaticata, stanca, senza stimoli.

    Vorrei chiedervi come riuscite a conciliare il vostro modo di sentirvi con la vita quotidiana, cioè come riuscite, se ci riuscite, a portare avanti gli obblighi che ne derivano: lavorare, studiare, fare la spesa, lavarsi, (eventuali) inviti da amici o conoscenti.
    Ci sono delle cose che non riuscite più a fare?
    Grazie

  • Ciao,anche io ho i tuoi stessi sintomi. Io sono all'università,per cui posso ancora permettermi di svegliarmi tardi( mi addormento non prima delle 3),salto le poche lezioni del mattino,vado in università nel pomeriggio e poi mi fermo,dopo cena,1 ora e mezza circa a leggere o studiare qualcosa in aula studio. Questa parte,quando riesco a concentrarmi,mi piace molto. Per questo riesco a farlo. Il problema è,in questo periodo,mantere le amicizie,l'umore è basso e non ho energie,le poche che ho le spendo per studiare,non sono allegro,ho un tono di voce basso,non ho voglia di scherzare e dire c∙∙∙∙∙e,non ho voglia di sentirle,ma a 22 la normalità dovrebbe essere quella,per cui ho fatto conoscenze all'uni sì,ma ho perso anche altre amicizie e altre si sono allentate.

  • Se si è depressi tutto perde di stimoli. Io da quando e sn tantussimi mesi che sono depressa,mi forzo per dignita sociale a lavarmi ed essere profumata ma mi pesa da morire. Prima mi truccavo e vestivo da donna,ora maglia pantalone e stop.
    Io di mio soffro della mancanza di socialita ma mi sento così sofferente che mi chiedo e rispondo no, che non sarei serena in un ambiente pieno di gente. Mi sento insicura e vulnerabile, per cui tutto cio che serve per stare in socialità come il buonumore, sarebbe forzato.
    Oltretutto somo disoccupata e ho orari sballati, dormo per non pensare e mi ritrovo vuota dibstimoli.

  • Sono una (quasi) ex agorafobica quindi la mia limitazione era non poter uscire se non
    accompagnata da qualcuno.
    Il lavoro lo faccio da casa, ginnastica pure, amicizie non ne ho quindi non ho il problema
    di declinare un eventuale invito a bere un caffè in centro perché ho (meglio, avevo) paura
    a spostarmi.
    Fondamentalmente trovo conforto in una routine quotidiana.
    In questo periodo che ci sono lavori in casa, con conseguente passaggio di operai e
    rumori fastidiosi sono sempre molto tesa.

    Non sopporto più le persone che mi annoiano anche pochissimo e mi fanno perdere anche un solo secondo di vita. (Goffredo Parise)

  • nel mio caso, c'è voluto tanto tempo e molti step.
    prima mi è stato utile capire le cause e cercare di affrontare prima cosa non andava in casa(è da li che arriva il problema). intanto sono uscita per gradi: prima al parco, poi ho ricominciato con i centri commerciali, la macchina l'ho presa pochissimo e prima facendo giri dell'isolato, poi sempre più lontana.

    ma la vera paura era e è il lavoro(avevo e ho canora idee mie a riguardo): ora ho ricominciato a fare colloqui, faccio un lavoretto e a breve proverò con un un altro.
    ho passato anni a cercare di capire se l'università faceva per me o meno senza provarci veramente. alla fine per darmi una scossa ho fatto dei corsi: prima di inglese una volta a settimana, poi quelli per disoccupati di un mese.

    ho capito che tenersi occupati è fondamentale, ma partendo da cose facili, e non imponendoci limiti per affrontare le cose. e se si capisce il nocciolo della questione, le cause che non vanno, è più facile arrivare a una soluzione.
    però c'è da dire che io parto da una chiusura che mi porto dietro dalle fine del liceo, tanti anni fa e ne sto uscendo dopo anni.

  • Noto che comunque molte delle persone depresse,e mi ci metto dentro pure io,o non lavorano o comunque fanno l universitá (che non da spesso obblighi particolari..uno puo saltare lezioni,ecc),o lavoricchiano..non hanno insomma obblighi quotidiani di rilievo.
    Inoltre hanno orari di riposo completamente sballati..si addormentano a notte fonda e si risvegliano tardi la mattina..o primo pomeriggio...
    Vi rivedete nella mia descrizione?

  • io avevo scrito un post chiamato "come passate le giornate?" molto simile a questo. però ecco non sono un'esperta di depressione, ma per l'ansia sono top!
    comunque credo che molte volte il passo dall'ansia a uno stato apatico è estremamente facile. e anche il contrario.
    Io ne sto uscendo e vi dico che è dura rientrare nel mondo reale, ma non impossibile.
    anche io ho giornate no che vorrei starmene a letto o ce l'ho con il mondo, ma ormai mi sono creata una routine che in qualche modo me lo impedisce.
    diciamo che ho fatto le cose per gradi: e se ora riesco a gestire (relativamente perché nei giorni no mi trovi qui) un po' di cose insieme e anche un po' di delusioni è un buon segno.
    una cosa è certa: cercate un modo di fare attività perhcè più tempo passa e peggio è per voi. ok ve lo dice una ragazza giovane, ma che comunque 5 anni ferma li ha passati.
    possiamo farcela tutti da come la vedo io. ma prima della concretezza ci vuole, secondo me, l''analisi personale e molto spesso della famiglia.

  • Ciao e grazie delle risposte!

    Come dice solo713 anche io notato che siete tutti giovani e non lavorate, quindi in una condizione in cui è possibile ritirarsi dal mondo.
    Vivete ancora in famiglia se posso chiedere?

    Io lavoro ed è uno drgli unici motivi che mi obbligano ad alzarmi alla mattina.
    Al lavoro sono anche ''carica'', ma nei momenti liberi come la sera o il week end non ho la forza di fare nulla.
    Mi sembra che qualasisi cosa sia come alzare un macigno.
    Faccio il minimo indispensabile per la sopravvivenza, tipo la spesa.

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