Apro questo thread per capire se si pensa che la famiglia abbia condizionato il proprio modo di essere:paure, ansie, insicurezze, problemi relazional etc. Ho preferito la modalità sondaggio perchè più immediata, inoltre l'argomento già ricorre qua e là nei forum. GRazie a chi voterà!
Sondaggio: quanto la vostra famiglia ha influito sul vostro malessere?
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Se posso dare una mia testimonianza (non vorrei dilungarmi troppo), personalmente più di malessere parlerei di "rimpianti".
Onestamente i miei genitori non mi hanno mai fatto mancare nulla, così come io non ho fatto mancare nulla a loro.
Il problema però è che i miei genitori non mi hanno mai "spronato" a far qualcosa, non mi hanno mai sollecitato a "sognare". Quando sei bambino non te ne rendi conto, vivi la tua vita in maniera più o meno spensierata, non fai previsioni in prospettiva futura, perchè da bambino pensi di restare sempre un...bambino!
Poi ad una certa età ti accorgi che qualcosa è venuto a mancare, che avresti voluto fare altre scelte. Ma a quel punto è troppo tardi, certi treni passano una sola volta, restando così con sentimenti di insoddisfazioni, di rimpianti per "non aver fatto quella cosa".
Se un giorno avrò la fortuna di avere dei figli, li prenderò da parte chiedendo loro: "Se vi piace fare qualcosa, ditemelo. Non dovrete avere dei rimpianti in futuro". In pratica, ciò che i miei non hanno mi fatto con me. -
E questo ti fa provare un sentimento di rabbia o affine nei loro confronti? Avrebbe senso parlare di un "perdono" da parte tua?
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Nel mio caso la mia famiglia ha influito sul mio malessere al 100%
ogni problema, ansia, dispiacere e affanno che sto avendo è colpa di loro -
Da piccolo ho sempre desiderato fare sport...Ero davvero innamorato di ogni sport, cosa che i miei genitori non hanno mai indagato a fondo (loro non sono molto sportivi, anzi, non avendo mai praticato sport forse nemmeno riescono a capirlo). Ma ovviamente quando sei piccolo non hai la caparbietà e la saggezza per calcolarne le conseguenze...
Mio padre era sempre indaffarato col lavoro, quindi non aveva tempo poer portarmi agli allenamenti/partite (per chi ha fatto sport a livello agonistico sa bene che bisogna spostarsi anche fuori regione), mia madre invece non vedeva di buon occhio attività che avrebbero potuto distrarmi dallo studio.
Insomma, quando dicevo "Mi piacerebbe fare quello", non ricevevo risposte concrete. Forse perchè le parole di un bambino non vengon mai prese in considerazione. E secondo me i genitori dovrebbero sempre spronare i propri figli, che sia arte, musica, sport, teatro...trasformare quel "mi piacerebbe fare quello" in "Caro, domani si va a sentire per quella società".
Nonostante avessi proposte e "estimatori" (anche il mio pediatra, all'epoca, disse che avevo sia la mente che il corpo ideale per fare un determinato tipo di sport), la cosa non sembrava influenzare di molto i miei.
Poi però un giorno, quando è già troppo tardi (oggettivamente parlando, tu pensa che ci sono sport in cui il massimo dell'età è di 5-6 anni per iscrivermi) ti rendi conto di aver perso qualcosa, di aver avuto le ali tappate (seppur indirettamente) e che quindi hai perso una grande occasione che, chi lo sa, ti avrebbe potuto donare grandi soddisfazioni.
Adesso faccio sport sì, ma "tanto per divertimento". E la cosa onestamente mi sta un po' stretta, perchè penso di non essermi giocato le mie chances al meglio. E' un qualcosa che sicuramente mi porterò con me per sempre, e non nego che a volte ci penso e soffro.
Come ho già detto prima, semmai dovessi avere dei figli, li spronerò a fare qualcosa che vada oltre i libri, preferisco avere un figlio con un 6 strimizzito ma che possa essersi giocato le possibilità, che un figlio con degli 8-9 ma con insoddisfazioni personali. -
Grazi per i vostri pensieri
Quindi ora che sentimenti provate nei confronti dei vostri genitori? -
La rabbia vera e propria l'ho superata da parecchio ma riaffiora quando qulcuno tenta di ripetere con me vecchi schemi di comportamento. Per fortuna faccio un lavoro in autonomia, non sopporto gente che mi dà ordini con arroganza (come facevano loro), non si sono mai permessi nemmeno i miei capi (sono insegnante). In parte mi ritrovo nelle cose di Kronos, avrei voluto praticare judo ma mi è stata imposta la danza classica perché era l'unica attività fisica degna di una ragazzina. ormai anche in contesti di tempo libero quando qualcuno "ci prova" e mi dice di fare una cosa mi metto a ridere e me ne vado, se sono in buona, oppure faccio finta di non aver capito e mi faccio spiegare la cosa cento volte finché l'arrogante desiste. In alcuni casi , con la massima calma, li ho pure mandati a qua paese.....Cose che ho fatto in passato ma con un surplus di rabbia che ora ho rielaborato.
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Come già detto, i miei genitori non mi hanno fatto mai mancare nulla ma non mi hanno mai incitato a far qualcosa, a tirar sfruttar fuori il meglio di me. Diciamo che sotto questo aspetto sono stati abbastanza superficiali. Sicuramente non l'hanno fatto per cattiveria, gli errori in buona fede li commettiamo tutti... loro non avendo mai praticato uno sport non se ne rendono conto...
Quando faccio servizio coi bimbi spesso mi dicono "Che pizza, adesso ho gli allenamenti e io non ci voglio andare". Dentro di me dico "Magari mi avessero spronato i miei per fare gli sport che amavo come adesso stanno facendo i vostri genitori con voi" -
l'ho scritto molte volte, loro sono la causa(insieme all'essere fragile) della mia ansia. Avere una madre ansiosa, che a ogni minima cosa ti port da un medico, non ti fa affrontare nulla da sola cerca di proteggerti dal mondo, ma nel frattempo ti critica per ogni cosa, non fa crescere un figlio sano.
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io per colpa loro sono estremamente insicura, fragile e senza autostima. tendo a chiedere scusa anche quando ho
palesemente ragione e faccio fatica a farmi rispettare, perchè la gente aproffitta della mia insicurezza e mi mettono sotto i piedi.
Tutto questo per colpa loro.
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