Problemi dopo il tradimento

  • Il desiderio di vendetta è umanissimo. Se la celebri a freddo è ancora più devastante e, poi, il tempo cambia la prospettiva in modo radicale. Certe volte, a freddo il colpo di grazia non lo infliggi perché l'odiato ormai fa pena. E' stato già punito dalla vita.
    (---:)---)

    assolutamente umano, così come tutte le altre reazioni citate (rabbia, rancore, tristezza, autosvalutazione, negazione, cinismo etc. etc.)
    il rischio che si corre è di rimanere il quella fase e non riuscire ad andare oltre

    per questo non esiste soluzione "giusta" in assoluto, non può un perdono o una separazione essere "giusto", se non sono ancora riuscita ad andare oltre e viceversa, entrambe le soluzioni possono essere "giuste" se un determinato percorso è stato fatto. assume un'importanza diversa e maggiore se ci sono figli. troppo spesso, da genitori che non hanno preso coscienza, crescono figli traumatizzati (da una guerra giudiziaria così come dalla pseudo-civiltà) che credono che il proprio cinismo sia "sano realismo" (quante volte l'ho sentito...) e che non riescono a loro volta a costruire legami di qualità o non trovano il coraggio di andare avanti.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • L'avvocato in via amichevole mi ha sconsigliato la giudiziale proprio per questi rischi consigliandomi di tentare una consensuale se non dovesse essere possibile una riconciliazione.

    Praticamente è un disastro.
    Capisco la questione della privacy, ma qui si parla di ammazzare i diritti di una persona per legge: è pazzesco.
    Già lo sapevo che queste cose vanno in questo modo, ma sentirsela raccontare fa sempre effetto.

    Cerca di fare il possibile per recuperare le prove, conserva anche quelle illegali. Nella peggiore delle ipotesi non saranno ammissibili, ma di fatto sono una conferma inderogabile dell'accaduto. Se è il caso: investi 500 euro in un agenzia e fatti consigliare da loro: riescono a lavorare anche "nel passato", recuperando la parte "buona" dei dati già in tuo possesso.

    Il costo di un divorzio non-consensuale mediamente supera i 60.000 euro. Purtroppo.
    Con l'addebito, però, il costo verrebbe pagato interamente da lei.

    La separazione consensuale non te la concederà mai.

    Lo invitai a portarsela via, che per me era finita, ma lui nicchiò, dicendo che non era successo niente e che ci augurava di riprenderci... in pratica poi scappò via in auto.

    Ovviamente!
    Lui da lei non voleva niente più di quanto ha ottenuto.
    Loro due sono proprio un "caso tipico", praticamente da manuale.

    Ora sto più seriamente prendendo atto che potrebbe esserci una separazione in un futuro: economicamente sto cercando di capire come tutelarmi il più possibile, ma in tutto questo non voglio essere io da solo (per i motivi sopra citati) a dover prendere questa decisione, assumendomi anche questa responsabilità.

    Tutelati, informati, paga tangenti agli avvocati (che sono rinomatamente vampiri).
    Fai in modo da avere la possibilità concreta di andartene, anche solo per qualche mese: vedrai che sarà lei a impazzire.

    il rischio che si corre è di rimanere il quella fase e non riuscire ad andare oltre

    Si corre questo rischio se ci si sforza di accettare l'inaccettabile.

    Il modo per uscirne è reagire.

    non può un perdono o una separazione essere "giusto",

    Per qualcuno sarà giusto il perdono, per altri la separazione.
    Nel caso in specie, se ce ne fossero le condizioni (di diritti umani) la separazione sarebbe già avvenuta.

    troppo spesso, da genitori che non hanno preso coscienza, crescono figli traumatizzati (da una guerra giudiziaria così come dalla pseudo-civiltà) che credono che il proprio cinismo sia "sano realismo" (quante volte l'ho sentito...) e che non riescono a loro volta a costruire legami di qualità o non trovano il coraggio di andare avanti.

    Io, che sono figlio di una guerra giudiziaria tra genitori, ti posso garantire che non sono stato cinico, e te lo possono confermare gli altri che ci leggono.

    Il problema non sarebbe la separazione in se', ma tutto il marcio che spesso continua ad avvenire in casa mentre si aspetta che la (in)giustizia faccia il suo corso o nella paura di mettere mano a una procedura MOSTRUOSA come quella del divorzio.

    Il problema è l'inversione tra vittima e carnefice che talvolta la società fortemente sbilanciata continua a sostenere (non solo in Italia).
    Il problema è quando il figlio vede soffrire un genitore schiacciato dall'altro senza che poter far nulla.
    Il problema è quando un genitore parla male dell'altro col figlio.
    Etc.

    Il problema che il figlio (o la figlia, come in questo caso) si trova a dover subire: sta nella percezione, spesso in gran parte inconscia, dei conflitti irrisolvibili tra i genitori.
    La separazione è UN problema per i figli. I conflitti irrisolvibili sono TANTI problemi, quotidiani.

    Non si può pretendere che il tradito accetti il tradimento: se non vuole o non può ..non lo farà.
    Io non so se questa frase è cinica, ma certamente è realistica.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Mi dispiace molto per la situazione matrimoniale in cui sei finito. Certo è che a tua moglie bisognerebbe prima farle i complimenti per come è riuscita a gestire il menage a trois e poi sbatterla fuori di casa a calci nel c**o.
    Al tuo posto, visto che hai tutta la documentazione che certifica la sua infedeltà, mi farei assistere da un buon matrimonialista per chiedere la separazione con addebito fino ad asfaltarla completamente. Ah, dimenticavo, sarebbe bene che tua figlia, per quanto ancora minorenne, venisse a conoscenza della vera essenza di sua madre... Se non altro per fare dei corretti distinguo.

  • @Bruce...Si percepisce chiaramente la tua sofferenza e a tua rabbia.
    Mi spiace molto per te.
    Ti auguro di trovare serenità.
    Come si dice in queste situazioni....Buona Vita

    Per il resto: può non sembrare ma sono d'accordo con te, con le precisazioni già sopra fatte (e sottolineate)

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Pensione...
    (...) come altri della mia generazione sono escluso dal girone dei fortunati (se così si possono chiamare). Sono entrato nel mondo del lavoro con la meta dei 35 (anni) e mi ritrovo ora a inseguire quella dei 47 (anni) secondo gli ultimi calcoli.
    Il che significa che sono a poco più della metà del mio percorso obbligato. Tenendo conto che nella prima metà ho cambiato 5 posti di lavoro e visto morire 3 ditte, anche solo statisticamente posso ipotizzare che non sarà facile mantenere una continuità fino ai 70 anni circa, ovvero l'età in cui, se le condizioni attuali non cambieranno, potrà "godermi" l'agognata pensione.

    Siamo in milioni a trovarci in quella condizione.
    Comunque, è una prospettiva avanti nel tempo.
    Non ci pensare e ragiona a breve e medio termine, dai retta.

    (1) In via di massima la separazione consensuale è meno costosa, ma bisogna vedere come ci arrivi.
    Intendo dire che l'ideale è avere in mano prove per una separazione con addebito e costringere l'altro a chiedere di fare una consensuale a condizioni per te favorevoli.
    Con l'addebito non c'è contributo di mantenimento e non ci sono diritti ereditari per il colpevole.
    Intanto, fai subito un testamento olografo (interamente scritto a mano, datato e firmato su ogni pagina) in cui racconti cosa hai scoperto (infedeltà della moglie) e spieghi così perché lasci tutta la quota disponibile alla figlia. Consegnalo ad un amico, giusto nel caso ti succeda qualcosa.
    Non è una grande soluzione, ma nella pratica mette una pezza a colore e, dall'aldilà (grattatio pallarum omnia mala fugat) potresti goderti la faccia della moglie mentre il notaio legge il testamento ...
    E tua figlia lo leggerà da grande. Sarà una vendetta postuma ma è un cazzotto pauroso.

    (2) Domine, fac te furbum ...
    Il fatto che tua moglie ha usato il tuo computer, a tua insaputa mandato e-amil, esclude in via di massima ogni problema di privacy. Hai controllato il tuo PC e trovato dei messaggi compromettenti di tua moglie. Sprovveduta lei, fortunato tu.
    Poi, falle qualche trappola.
    Scambia con lei qualche e-mail o SMS (o chattata via Skype), quando sei fuori casa, e scrivile che ogni tanto ti rivedi in quel parcheggio dove l'hai beccata con l'amico ed ancora ti risuonano i dialoghi, compreso il fatto che l'amico se n'è andato e lei ti ha chiesto tempo per ricostruire l'unione. Dille che ti domandi se non sia stato tutto inutile.
    Vedi, se ti risponde, ammette le circostanze ed hai risparmiato i soldi dell'investigatore privato.
    Sviluppa quella specie di ossessione, stabilisci una corrispondenza e-mail o SMS e ti trovi le prove pronte.
    Ma nel frattempo, abbi il buon gusto di non parlare di separazione con lei.
    Ogni cosa a suo tempo ...

    Per la figlia: affido condiviso, il cui genitore prevalente è al 99% per cento dei casi la madre, in caso di bambini di questa età. Il giudice può anche decidere di assegnare a lei la casa dove risiedere con la figlia. Al che potrei pure ritrovarmi senza casa.
    L'avvocato in via amichevole mi ha sconsigliato la giudiziale proprio per questi rischi consigliandomi di tentare una consensuale se non dovesse essere possibile una riconciliazione.

    Si vis pacem, para bellum.

    Partire da una condizione di svantaggio non vuol dire perdere necessariamente la partita, dipende da come sai condurre il gioco.
    Raccogli prove di ogni tipo (hai il nome dell'amante, vedi il suo indirizzo, chi è la moglie/compagna, ecc.), circostanze, incontri (luoghi e date).
    Manda un amico a vedere dove si incontrano e fare qualche foto con lo smartphone, fingendo di fare una telefonata e di leggere lo schermo. All'ingresso e all'uscita dal motel.

    Infine, tu potresti non avere mezzi economici per fregare i piccioncini, ma magari la moglie di lui sì.
    E se le fai il favore di spiegarle la situazione, lei può inchiodare il marito e fornirti le prove per ricambiare il favore.

    Abbi l'accortezza di non scrivere mai a tua moglie che l'hai perdonata e qualche volta lamentati, per iscritto, per la figura brutta che ti fa fare (inventati che qualche amico ti ha riferito di averli visti). L'addebito non viene dato per il semplice fatto delle corna (che potrebbero esser il frutto di una unione già cessata) ma per le condizioni di oltraggio e disdoro che ti viene arrecato come marito.
    Aspetta che la figlia cresce e troverai in lei un'alleata, poi.

    Togliti dalla testa che tua moglie ti possa rinfacciare tue mancanze, se non hai commesso niente.

    Se vuoi reagire, ci sono mille modi per farlo. Basta volere.
    La vendetta (o la giusta conclusione con la punizione del cattivo) va celebrata a freddo.

    (------;) ------)

    Ogni cosa umana ha un inizio ed una fine: il lavoro finisce, l’amore muore, l’esistenza arriva alla fine, eppure ci affanniamo a considerare eterne cose e sentimenti che non lo sono e soffrire per la loro caducità. Irrazionalità umana, per fortuna.

  • Ho riflettuto ancora sulla tua situazione. Ecco cosa farei:
    1) cercherei di migliorare (anche se e' difficile) la situazione economica
    2) consulterei almeno 3-4 avvocati(non solo l'amico) presentandogli il caso e indicandogli tutti gli elementi che hai in mano anche quelli non utilizzabili
    3) nel seguito, se la via legale non e' percorribile ci sono i servizi sociali da considerare. Ma prima di andare da loro vai dagli avvocati. Sui servizi sociali ho vasta esperienza personale diretta e ti consigliero' nel seguito. Ma mi raccomando di non andarci ora. Prima gli avvocati.

    Per esperienza diretta anche in campo penale, ci sono avvocati e avvocati. Alcuni sono disonesti, ti spingono su cause perse in partenza al solo scopo di prendere dei soldi. Altri sono persone eccezionali. Ecco perche' ti consiglio di valutarne molti. E' una cosa senza quasi costi e ti apre gli occhi.Inoltre valuta che spesso un professionista puo' sbagliare. Ho avuto vastissima esperienza di avvocati in campo familiare, civile e penale. Qui ti potro' dare man forte

  • grattatio pallarum omnia mala fugat

    :roftl: :roftl: :roftl:


    @Bruce...Si percepisce chiaramente la tua sofferenza e a tua rabbia.

    Sembro arrabbiato talvolta quando ci ripenso a lungo e a fondo. Diverse persone più esperte di me mi hanno confermato che è sano che sia così, e che sarebbe insano non tornare a stati di difesa rievocando una situazione oggettivamente ostile che lascia segni indelebili.

    E' anche per quello che non credo più di tanto nel "perdono per intercessione dell'estremo sapere (di qualcun altro)" ( :hmm: ) di cui ogni tanto si parla in chiesa e in questo foro. Poi, ribadisco, ogni caso è a se'.

    Il mondo è dei furbi, soprattutto dalle nostre parti; ed è per questo che consiglio a Francesco di leggere bene gli ultimi consigli di Privaldo.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Spesso chi ha perdonato o chiesto perdono ha cercato di convincermi, anche con buoni argomenti, della bontà del perdono ma personalmente non riesco a concepirlo, soprattutto non dopo un tradimento. Mi pare che nemmeno Francesco l'avesse ipotizzato.

    Di consigli - as usual - non ne do, se Francesco vuole continuare a confrontarsi, nel limite del mio piccolo e del mio tempo sono a disposizione. Gli direi solo di prendersi tutto il tempo di cui ha bisogno, ascoltandosi intimamente.

    namasté

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