Inizio a pormi anch'io la domanda al contrario, ovvero, io lo so di avere un problema, ma forse ce l'ha anche lei! Che poi, se ci si vuole vedere, si organizza anche in un attimo, un aperitivo, un pranzo, una cena, un dopocena, soprattutto in questo periodo, molti si trovavano a casa per qualche giorno di vacanza, quindi con meno impegni diventava più semplice organizzare una cosa qualunque!
Sono convinto di sì.
E infatti perso il fine della cena (farsi "realizzata" davanti ai professori... chissà, bassa autostima, insicurezza quindi necessità di consensi) è venuto fuori il vero motivo... Ovvero che lei è lei e deve apparire grande e voi non siete un c∙∙∙o, solo contorno marginale per il tributo.
Personalmente frequento poche persone di vecchia data, tante altre le vedo in giro e ci si saluta e si scambia due chiacchiere magari. Ma li finisce la cosa... le cene le organizzo con i POCHI amici per il piacere di stare insieme. Le altre persone non è che lo odio, ma non ho motivi, nonchè il piacere, di passare del tempo con loro.
E soprattutto se raggiungo dei traguardi, sono felice per me... cioè è il traguardo stesso raggiunto con le mie forze la botta positiva d'autostima. Non sento questo bisogno impellente di cercare l'altrui invidia e/o consenso. Sarebbero un bieco paliativo.