In questi giorni, in cui sono stata più attiva nel forum ed anche a livello personale ho avuto di che pensare, questa domanda è affiorata spesso nella mia mente.
Cosa rimane?
Ovviamente dipende dai protagonisti, dalla storia, dall'epilogo della stessa.
Purtroppo è normale che rimanga del risentimento, molte incomprensioni, rabbia e delusione. Magari si cerca di parlare ancora, più che altro indirettamente tramite mail o sms, e spesso ci si ritrova a rimbeccarsi, proprio perchè è difficile liberarsi dalle delusioni e dal dolore, anche a distanza di tempo.
La cosa positiva però è che, magari ripensandoci e notando i propri errori, in qualche modo un dialogo anche normale si può avere, anche solo un saluto, senza ovviamente andare troppo sul personale, sarebbe autolesionismo a quel punto.
Cosa rimane a me? Difficile a dirsi, davvero. Sebbene siano passati anni, l'amore che ci ha visti protagonisti, anche se alla fine ha assunto i connotati di un amore sbagliato, malato.. è stato per molto un amore molto profondo, forte, totale. Credo che una parte di me non si dimenticherà mai di quell'amore, anche volendo.
Ed in fondo è una cosa positiva, poichè mi ricorda che posso amare, che esiste un amore così intenso, ma che però devo stare attenta a non inciampare in alcuni errori (alcuni anche molto comuni), che aiutano a renderlo poi un inferno.
Ora come ora, del passato mi rimane questo ricordo.. insieme al desiderio di sapere che l'altro stia bene e che si stia rifacendo una vita serena, magari riuscendo, un giorno, a non odiarmi.
Il connotato negativo è che adesso sò che non si muore d'amore. Negativo? Chiederete voi.. sì. Secondo me lo è, in fondo. Perchè d'ora in poi non credo che vedrò mai più una persona indispensabile per me. Perchè sò che si può andare avanti, che la vita continua, anche se perdi la persona che ti sembra di amare più di te stessa.
Questa è la riflessione che mi è venuta fuori da un discorso con un'amica in questi giorni, in cui parlavo del mio attuale compagno.
Lei se n'è venuta fuori con "Bhe, tutto si riduce a cosa provi al pensiero che lui da domani non ci sia più". Io ho alzato spallucce ed ho detto "Semplicemente tornerebbe tutto come prima, non è che crepo se lui se ne va..". Lei è rimasta sbigottita, mi ha detto che probabilmente non lo amo.
Possibile che io sia diventata così cinica? Che non sia più capace d'amare "davvero"?
Io sò di stare bene, di essere innamorata, di vivere finalmente un amore sereno, tranquillo. Possibile che in questa società amare voglia dire per forza dover sempre essere in ansia?
Dover vivere con la paura?
Bho...

Cosa resta di un grande amore?
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Urca, ora che sono presente su internet anche io (e il mio ginocchio lesionato) non posso farmi sfuggire un tuo thread
Il connotato negativo è che adesso sò che non si muore d'amore. Negativo? Chiederete voi.. sì. Secondo me lo è, in fondo. Perchè d'ora in poi non credo che vedrò mai più una persona indispensabile per me. Perchè sò che si può andare avanti, che la vita continua, anche se perdi la persona che ti sembra di amare più di te stessa.
E' un connotato positivo
Nel senso che l'idea che d'amore si *debba* morire è un'idea sbagliata. Almeno questa è la mia idea. La scrivo con leggerezza ben sapendo che le cose si sentono per quello che valgono solo quando le si perde; e poi si capirà cosa intendo.
La "sanità" mentale è data (anche, tra l'altro) dalla consapevolezza che tutti sono necessari ma nessuno è indispensabile, persino i genitori o i figli. Pensa per esempio all'elaborazione del lutto (di cui hai usato le parole in più frangenti nel tuo post). E questa consapevolezza non deve essere per forza "cattiva" o vista come cinica: è una visione della realtà (discutibile magari) che ha i suoi perché e le sue conferme.
Le dipendenze affettive si basano anche proprio su quei concetti che vedono la fine di un rapporto affettivo (di qualsiasi tipo) come coincidenti con la propria morte spirituale.
Se sono sbagliate le dipendenze affettive allora è sbagliato anche pensare che un rapporto per essere "vero" deve essere "vitale".
Queste sono più idee da favola o romanzo o amori malati (I promessi posi, Romeo e Giulietta, il Leopardi e Fanny, Orfeo e Euridice, Antonio e Cleopatra, etc.), ma sono idealizzazioni estreme dell'amore e del rapporto: in cui il rapporto conta più della felicità dei componenti della coppia (o presunta tale).
Se può consolarti sono idealizzazioni che trovo molto più spesso nelle donne che negli uomini, anche se sono sempre state scritte e rese ad arte da uomini."Semplicemente tornerebbe tutto come prima, non è che crepo se lui se ne va..". Lei è rimasta sbigottita, mi ha detto che probabilmente non lo amo.
Perché lei probabilmente è "vittima" di quel pensiero per cui l'amore è idealizzato e viene prima della felicità dei componenti della coppia.
"Se non è un amore da favola allora non è un amore vero". Ma non è -per forza- vero!
Anche se devo fare un veloce riferimento all'elaborazione del lutto e al discorso su "Ti rendi conto di quanto vale quando lo perdi".
La tua affermazione di cui sopra potrebbe essere involontariamente "falsa". Nel senso che come ti sentiresti se l'amore finisse lo puoi solo ipotizzare, come anche quanto per te conta.
Dico questo perché ora l'amore che stai vivendo è vivo, attivo, attuale. Se e quando dovesse mai finire saprai quanto è valso.Possibile che io sia diventata così cinica? Che non sia più capace d'amare "davvero"?
Magari sei solo "guarita" dall'idealismo estremo di cui si parla più sopra?
Io sò di stare bene, di essere innamorata, di vivere finalmente un amore sereno, tranquillo. Possibile che in questa società amare voglia dire per forza dover sempre essere in ansia?
Dover vivere con la paura?No, questo è dato da una deviazione sensazionalistica del rapporto di coppia di chi vede tutto solo bianco o nero. Il mondo però è grigio.
Welcome to the real world (cit.) -
In questi giorni invece ho latitato!
Grazie mille per la risposta bruce, mi ha fatto molto piacere.
Devo ammettere di aver scritto questo post anche per dare una testimonianza alle persone a cui ho risposto ultimamente nel forum. Persone che sono distrutte dall'indecisione e dalla paura, che parlano del loro rapporto come qualcosa che le fa stare male, che le distrugge..ma di cui non si riescono a liberare. Non riescono a pensare ad una vita senza una persona che però, gliela sta rendendo un incubo.
Vorrei poterlo urlare, che la nostra vita ci appartiene. Che è una sola, che è nostra unica responsabilità fare in modo che non sia fatta di dolore e di malinconia, che se c'è qualcosa che ci fa stare male sono solo due le strade: o si cerca di cambiarla e di risolvere gli eventuali problemi (ed in una coppia lo si fa in due), oppure si lascia perdere, si tronca tutto e si va avanti.
NON SI MUORE PER AMORE!!!
Si sta sicuramente male, per carità.. i primi tempi in effetti è come se si morisse.. ma poi si rinasce. E si sta sempre meglio, soprattutto se dal passato traiamo quell'insegnamento utile per poter andare avanti e vivere meglio di prima.
E vorrei anche dire che per andare avanti non per forza bisogna nutrirsi d'odio e di rancore.
Perchè devo odiare, detestare, umiliare, la persona che fino a poco tempo fa era tutto per me?
Devo solo capire che non è più parte della mia vita, lasciarla andare.. e sperare che viva bene, che stia bene.
E' molto difficile, perchè la parte egoista di noi la vorrebbe vedere sempre triste, dato che non è più "nostra". Ma è da stupidi, perchè vivere di odio e rancore non è la scelta migliore, dato che di solito ci nutriamo di ciò che coltiviamo.
Meglio quindi cercare di vivere con serenità e comprensione.
E poi, perchè no..si può incontrare ancora l'amore. Un amore diverso, meno tormentato, più tranquillo e sereno. Qualcuno che ti ami per quello che sei, non per l'immagine che si è fatta di te o di quella che la società o l'educazione impartita dice che dovresti essere. E tutto si trasforma, perchè quel tormento scambiato per amore, quel dolore perpetuo non c'è più. Ed è vero che la cosa a volte mi lascia un pò perplessa, perchè mi sembra quasi che il mio sentimento non sia abbastanza forte, ma poi ci penso ed arrivo alla conclusione che non è che amo o sono amata di meno, semplicemente amo e sono amata in modo sano, onesto, equilibrato.
Senza ricatti, senza minacce, senza lacrime o paura.
Ed è meraviglioso. -
in gioventù ho vissuto un "grande amore" tormentato, passionale, profondo, magari dettato anche dall'età (18 anni), l ho messo con le virgolette proprio perchè se è finito un motivo c'era. e non solo uno. due fondamentali: lui troppo immaturo per restarmi fedele, io troppo zerbino per prenderlo a ceffoni.
infatti ho sposato il ragazzo che è venuto dopo...una storia piatta apparentemente, in realtà solo normale perchè serena almeno per i primi 10 anni.
gli ultimi tre di 4 di matrimonio, sono alquanto burrascosi perchè siamo troppo incasinati entrambi,ossessionati da fattori esterni come per lui pagare le tasse senza dichiarare fallimento, la mancanza di suo padre sia pratica che spirituale, stare dietro all'imbecillità di molti clienti; io perchè mi sento trascurata da lui e ho accumulato un pò di rancore che sta andando via a poco a poco,senza considerare i miei di casini personali.
cosa avrebbero fatto altre donne trascurate?si sarebbero buttate tra le braccia di qualcun altro.
io ho preferito rasentare il dolore più folle, ma mai lo tradirei.
perchè per me se tradisci tradisci te stesso che per così tnti anni hai amato sempre la stessa persona. -
Di certo stai cercando in tutti i modi di essere una moglie attenta e presente, aspettando che lui si dia una calmata.
Come ti dico da molto, è comprensibile che un imprenditore, o comunque una persona che ha responsabilità come quelle di un imprenditore, sia nervoso o sempre preso.
Ma non dovrebbe far vivere male la famiglia perchè lui ha delle responsabilità a lavoro. I problemi con i clienti li hanno tutti quelli che hanno a che fare con i clienti, li ho anche io a lavoro .. ed in più io sono tra l'incudine degli studenti ed il martello dell'amministrazione dell'Università. Tra idioti viziati e tra gente che non ha voglia di lavorare e mi incolpa di tutto, godendo dei propri privilegi e lamentandosene di continuo.
E se è anche vero che spesso sono nervosa, ho imparato a trattenermi ed a vivere serenamente col mio compagno, perchè prima di tutto vengo io e la mia famiglia, poi viene quella mer.. di lavoro che faccio.
I primi tempi di ansia quindi glieli abbuono, ma ora deve anche riprendersi, perchè mi sembra eccessivo.
Come mi sembra eccessivo continuare a scaricare su di voi la morte del padre. Che si goda la sua famiglia e ricordi con amore un padre che gli manca.
A mio padre è morta la mamma quando aveva 13 anni... ma non l'ha mai usata come scusa per le sue mancanze.
MAI. -
Come ti dico da molto, è comprensibile che un imprenditore, o comunque una persona che ha responsabilità come quelle di un imprenditore, sia nervoso o sempre preso
Di solito sti poveri cristi sono più stressati da chi vive in casa propria che dal lavoro che fanno (che è stressante).
Solo chi la vive può capire. Ammazzarsi di lavoro cercando di non perdere soldi e dignità, per poi perdere soldi e dignità tra le mura di casa.
È una condizione talmente diffusa che va data per scontata al posto di quella in cui a casa c'è collaborazione, comprensione e aiuto. -
la storia di suo padre grazie al nostro cucciolo è superata,il problema non da sottovalutare è dare allo stato il 65% dei guadagni che sono già pochi,e ci sono perchè in 3 me compresa ci prodighiamo in pubblicità, marketing, mostre tutto a costo basso o quasi zero.
altrimenti avremmo chiuso come han fatto altri.
poi pensate spacca le pietre nel vero senso della parola, è uno scalpellino
lo stress ha ridotto al lumicino il suo dominio di sè,complice il fatto che non posso più stargli dietro come una volta sia perchè c'è nostro figlio, sia perchè ho dei caxxx miei da sbrigare.
però c'è DIALOGO TRA NOI. MOLTO DIALOGO.
ci sono stati di nuovo giorni di tensione tra noi,ma con un sorriso e MOLTO DIALOGO risolviamo tutto. e ci veniamo incontro.
il matrimonio è un gran casino e non meravigliatevi se le coppie divorziano. -
Sono contenta di leggerti cosí decisa e propositiva.
Purtroppo in un periodo come questo, che uno sia dipendente, autonomo o imprenditore cambia relativamente poco.
Solo la natura delle preoccupazioni.. ma le abbiamo tutti.
Io per esempio sono in fase di cambio d' appalto. Il mio futuro è a dir poco incerto, ed inoltre non ho nessun potere sulla cosa.
Posso solo aspettare e vedere.
Spero che le cose per voi migliorino.
Un abbraccione a voi ed al vostro cucciolo. Spero stia bene! -
Credo che in alcuni casi resti l'amarezza di qualcosa e qualcuno che non hai piu', penso che si senta il vuoto che cerchi di colmare in ogni modo , anche sbagliando , se è stato un grande amore non credo che il tempo lo cancelli del tutto.
Una canzone , un posto , un pensiero , ti faranno tornare indietro e ' ti chiederai come avresti potuto non farlo finire . -
io..penso che un grande amore si dimentichi difficilmente..esco da poco da una storia importante..ogni tanto mi capita di parlarci..purtroppo mi ha anche detto che dopo di me ha avuto altre persone..da una parte fa male e ripensare quello che si è provato..però in fondo è anche normale..comunque son cose per cui si sta male..solo il tempo potrà guarire questo dolore (forse...)
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