Il suicidio...chi ci pensa, chi lo ha tentato, chi ha avuto casi in famiglia?

  • Caro Replicante,
    io ho tentanto il suicidio due volte durante due crisi psicotiche avute tra il 2009 e il 2011.
    La seconda volta sono finito in Tso per una settimana.
    Ho vissuto 4 anni d'inferno, inghiottito dalla Bestia e dai sensi di colpa.
    Sono stato uno zombie tra i vivi.
    Appunto perche' so cosa si prova nell'arrivare all'estremo gesto, ribadisco che qui dobbiamo "combattere" l'uso della sola parola"suicidio".
    Dobbiamo invitare a farci aiutare ed ad uscire dall'angolo dove ci siamo infilati.
    La morte non risolve il problema.
    Se sei ateo torni polvere, se sei credente sarai dannato.
    Qui dentro tutti desiderano una vita migliore e serena.
    Il suicidio non sarà mai una liberazione, ma solo una resa di fronte alla Bestia.
    Mi dispiace ma finche avro fiato, darò il mio aiuto e sostegno a chi me lo chiederà ma leggere questo topic mi mette addosso grande amarezza e tristezza.

  • Appunto perche' so cosa si prova nell'arrivare all'estremo gesto, ribadisco che qui dobbiamo "combattere" l'uso della sola parola"suicidio".

    Ma la parola "suicidio" non materializza di certo il gesto, la si può usare, e si può usare anche l'idea del suicidio, a meno che tu non creda che pensare a qualcosa produca la sua immediata materializzazione. Si può pensare di uccidere qualcuno senza ucciderlo davvero, e la stessa cosa vale per il suicidio.

    Il suicidio non sarà mai una liberazione, ma solo una resa di fronte alla Bestia.
    Mi dispiace ma finche avro fiato, darò il mio aiuto e sostegno a chi me lo chiederà ma leggere questo topic mi mette addosso grande amarezza e tristezza.

    Ma sei tu a vedere la morte come una resa di fronte a questa Bestia, io Bestie non ne vedo e mai ne ho viste, tu hai oggettificato i problemi in questa Bestia, ne parli spesso, ma essere tristi perché la vita non piace, io non la definirei una lotta contro una Bestia, la Bestia chi sarebbe in questi casi?

    Sembra quasi come se trattassi la cosa in termini di esorcismo, ma qua non c'è nessun diavolo da cacciar via, ci siamo solo noi e la società circostante: insomma in fin dei conti ci sono solo le difficili relazioni che intercorrono tra noi e le persone attorno a noi, non ci sono Bestie da combattere, c'è solo una vita da vivere alla meno peggio.

    Se si vive male bisognerà valutare cosa fare per migliorare la situazione, non è che si vive male perché c'è una Bestia che ci attacca, dov'è questa Bestia?
    Tu perché hai tentato il suicidio?
    A qualcosa devi aver pensato quando ci hai provato, cosa volevi ottenere? Le tue motivazioni quali erano?

    Per me è molto importante capire perché si fanno e si pensano certe cose, il gesto in sé non lo si può giudicare appropriato o inappropriato in assoluto se non lo si contestualizza e lo si motiva.

  • Caro Replicante,
    Io definisco la depressione, il mal di vivere e il vuoto come la Bestia.
    Un essere immondo che ci succhia l'anima e ogni forza.
    Come definisci il tuo male?
    Ogni parola va inserita nel suo contesto.
    Nella sezione depressione scrivere o solo parlare del suicidio, è per me un errore.
    Gia di nostro siamo fragili ed tendenti al negativo, perche' discutere dell'opportunita di porre fine alla vita.
    Noi dobbiamo cercare vivere bene e non alla meno peggio.
    La terapie e i farmaci ci possono aiutare ma dipende noi soprattutto.
    Io ero preda delle voci e dei sensi di colpa quando ho tentato alla mia vita.
    Una parte di me non si riteneva degna di vivere.
    Ma appunto ero in piena crisi psicotica.
    Di mio non lo farei mai.
    Ho vissuto anni terribili. Ho avuto pensieri suicidari.
    Ma quando li ho avuti ne ho parlato con il mio medico e con la famiglia.
    Ripeto si possono avere momenti di. sconforto ma scrivere queste cose su un forum psicologico è pericoloso oltre che sbagliato

  • Ecco, "vivere bene"...
    Tutti credo che vorrebbero vivere bene, ma bisogna definirlo che significa vivere bene (e questa definizione può variare da persona a persona), una volta definito in cosa dovrebbe consistere questo "vivere bene" bisogna vedere se è possibile davvero vivere così (anche con l'aiuto della medicina attuale), vivere alla meno peggio per me è un risultato realistico, "vivere bene" non sappiamo nemmeno se sia possibile farlo.

    La terapie e i farmaci ci possono aiutare ma dipende noi soprattutto.

    E non è detto che sia vero questo, dipende da come ognuno ha definito per sé cosa significa "vivere bene". Se "vivere bene" significasse avere un lavoro poco faticoso e ben pagato, in che modo un individuo potrebbe modificare la realtà circostante per far saltar fuori questo spazio più abitabile e su misura per la sua indole?

    Io ero preda delle voci e dei sensi di colpa quando ho tentato alla mia vita.
    Una parte di me non si riteneva degna di vivere.
    Ma appunto ero in piena crisi psicotica.
    Di mio non lo farei mai.

    Ecco, hai descritto la tua situazione, ma non tutti i depressi cadono in crisi psicotiche o sentono voci quando pensano al suicidio. Magari in questo caso i medicinali funzionano, però bisogna imparare a fare queste distinzioni.

    Ho vissuto anni terribili. Ho avuto pensieri suicidari.
    Ma quando li ho avuti ne ho parlato con il mio medico e con la famiglia.
    Ripeto si possono avere momenti di. sconforto ma scrivere queste cose su un forum psicologico è pericoloso oltre che sbagliato

    Insomma non sono d'accordo con te Melvin, la depressione può essere catalogata superficialmente come un insieme di sintomi.
    Ora però per me è estremamente discutibile che la tua depressione sia causata dallo stesso tipo di Bestia che causa la depressione di altre persone.
    Per questo mi sembrava quasi come se pensassi si trattasse di un esorcismo, chi crede nella demonologia e vede delle persone invasate sosterrà che si tratta sempre e in ogni caso di una possessione demoniaca, crederà che la causa è una sola "il diavolo", chi non ci crede a queste cose tenderà a differenziare le cause della presunta possessione.

    La depressione non può essere una malattia vera e propria che si può trattare come certe altre, che so come curare un raffreddore o ingessare un braccio rotto, in cui è identificabile lo stato morboso che ha attaccato l'organismo e produce certi sintomi, lo stato morboso non è ben identificabile così facilmente come ci fanno credere certi cattivi psichiatri, sono ben identificabili certi sintomi più superficiali.

    Lo stato morboso che provoca quel senso di scoraggiamento, vuoto e tristezza è talmente dipendente dai valori e da una serie di assetti individuali e pure sociali, che difficilmente posso credere che si possa curare così come si cura un raffreddore o un braccio rotto, ha a che fare un po' con tutto lo stile di vita di una persona e col senso che questa dà a termini come "vivere bene".
    Ora se esiste davvero uno stile di vita migliore per quell'individuo (dipendente da qualcosa che questo può attuare con buon senso abbastanza agevolmente) secondo me questa cosa andrebbe verificata, è una cosa che non si sa già a monte.

  • Caro Replicante,
    E' chiaro che ognuno vive la lotta con propria bestia in modo diverso,
    ognuno ha il proprio modo di reagire e di lottare.
    Purtroppo per quasi tutti, nella fase piu acuta della lotta hanno pensieri suicidari.
    Questi pensieri vanno contrastati in tutti modi.
    oggi la terapia e le medicine sono la base.
    Per me la depressione per prima cosa è una malattia dell'anima.
    Ci vuole amore ed comprensione.
    E' vero io ho avuto due crisi psicotiche, ma alla base c'era un stato di malessere e avvilimento che lo stato psicotico ha solo accentuato.
    Io dico solo, che giusto parlare, confrontarsi, sfogarsi in questa sezione, ma respingo l'ipotesi che evocare il suicidio, possa essere salutare.

    Per vivere bene significa essere sereni e non avere malinconia ed oppressione.
    Per te cosa significa essere malati di depressione?
    Cosa vuoi dalla vita?

  • Per vivere bene significa essere sereni e non avere malinconia ed oppressione.
    Per te cosa significa essere malati di depressione?
    Cosa vuoi dalla vita?

    E' che per me è vero che non bisogna essere malinconici e essere sereni per star bene ma è una condizione necessaria ma non sufficiente: insomma per me questo stato deve essere motivato dal modo reale in cui si vive, se l'esistenza così com'è proprio non la si sopporta tanto, e si è malinconici, il problema consiste nel bloccare il sentimento, o nel modificare l'esistenza?

    Se una persona arrivasse a credere in modo fittizio di condurre un'esistenza diversa da quella che conduce, di essere la persona che non è, che gli altri la ammirano, che il partner la ama, che è pieno di ammiratrici e così via, inizierebbe ad essere più felice magari, e la depressione superficialmente sparirebbe, ma lo stato morboso sottostante per me ancora non sarebbe stato rimosso.
    La persona sarebbe serena e non malinconica in questi stati qua ma per i motivi sbagliati.

    Perciò vivere bene non può significare solo "essere sereni e non avere malinconia ed oppressione" ma è uno stato molto più complesso.

    Per me il vero problema è modificare l'esistenza, se cambia questa davvero, andrà via anche la tristezza, e per i motivi corretti, ma se si crede che la tristezza si possa semplicemente bloccare come se fosse il sintomo di un raffreddore che sta attaccando localmente l'individuo non si coglie la complessità del disturbo.

    Per questo per me bisogna vedere se gli esperti sono davvero capaci di curare il disturbo soggettivo. Il suicidio può essere motivato dalla depressione, ma la depressione può essere motivata da come si vive e dalle proprie condizioni fisiche, intellettive, socio economiche... Sono depresse magari anche certe persone portatrici di handicap per esempio, se una di queste persone pensasse che non vale la pena condurre l'esistenza in certe condizioni ed è vero che la loro esistenza sarà soggetta realmente a queste condizioni, in cosa si sbaglierebbero?
    Bisogna accanirsi e sostenere che la vita vale sempre la pena di essere vissuta? Io questa certezza non ce l'ho, e non ce l'ho mai avuta, indipendentemente dal tipo di persona che vuol farla finita.

    Se delle persone si sbagliano è giusto "curarle" le persone, ma più che curarle si tratta di ridescrivere la realtà così com'è, ma là dove questo esame della realtà è rimasto intatto, io non so fino a che punto sia giusto cercare di convincere una persona a vivere in certi modi.

    Si sono suicidati Cesare Pavese, Mario Monicelli, Kurt Cobain, Vincent Van Gogh, persone molto diverse tra loro, che magari probabilmente avevano sintomi depressivi simili, ma causati da motivi diversi... Io non riesco a dedurre che si sono sbagliati in assoluto tutti nel fare quel che hanno fatto, non lo so, lascio aperto un dubbio sulla questione.

    Comunque penso che sia meglio parlarne apertamente di quel che si pensa, così si può decidere davvero, non si potrà "salvare" chiunque, ovvio, ma parlarne, pensarci, esprimersi, anche beatificare, aiuta. Nasconderlo o costringersi a raccontarsi qualcosa a cui non si crede non porterà di certo ad uno stato di maggior benessere secondo me.

  • Caro Replicante,
    io ho vissuto sempre sotto l'assillo di un inquietudine ed angoscia perenne.
    Sempre con il peso del giudizio prima dei genitori e poi degli altri.
    Mi sono sempre sentito inadeguato e pieno di sensi colpa.
    Per me essere sereni e non corroso da questi sentimenti sarebbe vivere bene.
    Mi rendo conto che ognuno vive il "rapporto con la Bestia" in modo diverso.
    Ognuno ha un proprio desiderio e immagine di vita serena.
    Ma chiunque lotti con la depressione, sono certo, che non voglia piu' quel senso d'oppressione e di vuoto sul cuore.
    I portatori di handicap, magari saranno depressi, ma secondo me hanno una voglia di vivere maggiore rispetto a tanti.
    Essere malinconici di se non significa essere " malati.
    Ma bisogna stare attenti, perche il passo successivo è l'apatia.
    Monicelli, Courbain, Van Gogh janno storie diverse Replicante.
    Il primo era ormai alla fine della sua vita terrena e ha scelto di non combattere contro un tumore.Courbain era preda dei demoni della droga
    Van Gogh era vittima del suo genio.
    Sono tre modi d'affrontare il malessere di vivere.
    Ribadisco, rinunciare al dono della vita, per finire nella polvere e nell'oblio(per chi è ateo) mi chiedo se sia veramente la soluzione.
    Il suicido ti conduce al nulla.
    Io sono credente e almeno ho una speranza per il dopo.
    Di solito chi si suicida non ha neanche questa speranza, muore ancora piu solo e disperato.
    Parlarne è importante.
    Ma bisogna parlare della vita e non del suicidio che significa cadere nel nulla.

  • Melvin ti chiedo come si fa a non cedere alla bestia come la chiami tu quando ti sussurra che il suicidio sarà la soluzione ai tuoi problemi e non ne vedi altre?

    Caro Smontoilt, so che è più "facile" arrendersi alla Bestia e alla sua voce che ti spinge verso il baratro.
    Pensi che il suicidio ponga fine al tuo dolore e sofferenze.
    Per tante settimane nel 2010, dopo un anno di terapia, ho immaginato di prendere una scatola intera di zyprexa e farla finita.
    In preda crisi psicotica nel 2011 ho tentato il suicidio,mi hanno dovuto trattenere a forza.
    Dobbiamo sforzarci di capire che il suicidio non è la soluzione anzi certifica solo la nostra fine.
    Se sei ateo torni polvere. Sarai dimenticato da tutto e tutti.
    Avrai "sprecato" la tua vita senza combattere.
    Se sei credente, sei destinato alla dannazione.
    Ripeto la Bestia ti succhia l'anima oltre che l'anima, ma finche' abbiamo un alito di vita, dobbiamo lottare.
    Arrenderci alla Bestia, è peggio di ogni cosa.
    Meritiamo d'essere felici.
    Non siamo destinati alla sofferenza.
    Il suicido non è la via per risolvere i nostri problemi.
    Davvero vogliamo morire infelici e disperati?
    Io non volevo lasciare questo ricordo ai miei cari e amici.
    Tu cosa vuoi lasciare come eredita morale?
    Io vorrei che chi ha conosciuto dicesse che sono stato un galantuomo.
    Per farlo lotto ogni giorno con la bestia.
    Non consegnero' la mia dignita e anima!

  • no non vorrei mai lasciare un brutto ricordo di me...più che altro non vorrei far soffrire i pochi che hanno scelto di amarmi. Questo e ciò che finora ha impedito che compissi il folle gesto.
    Non ho mai avuto prima questo istinto quindi non so come rapportarmici. Non so come fare per allontanare da me questi brutti e folli desideri, so solo che ogni volta che penso alla situazione difficile in cui mi sono cacciata mi rispondo che per me la via d uscita e andarmene dal mondo, ma in effetti sarebbe una resa...ma come faccio a in arrendermi se non ho più la forza di combattere? finora mi son limitata a stare ferma immobile...ma ormai è arrivato il tempo d scontrarsi con le conseguenze dei mie errori ed io non so come farlo letteralmente.

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