ho una vita vuota per colpa dell'ansia sono giovane aiuto

  • Sei giovanissima Gysi ed è davvero brutto star male per questa cosa quando potremmo uscire a divertirci e fare le cose che più ci piacciono...
    Sicuramente anche questo allontanamento di tuo fratello ha influito a far scattare questa ansia...
    Ho provato ad andare da una psicologa per circa 3 mesi e ci andavo una volta alla settimana ma devo dire che ho buttato solo soldi perchè non è stata in gradi di aiutarmi... anzi direi che mi ha fatto aumentare le mie preoccupazioni...ad esempio se le dicevo che avevo dei dolori muscolari (cosa che succede ha causa dell'ansia vista la tensione che c'è) e questa mi diceva di andare da uno specialista e mi allarmava perchè potevo avere delle malattie... vengo per far pasasre queste paure e lei me le amplificava... e per altre cose che consigliava sbagliate...
    Forse se avessi delle amiche uscirei anche e non dico di far chissà cosa, anche solo andare al cinema, a bere qualcosa... ma quelle con uscivo prima non capivano nulla non mi sono state per niente vicine ma alla fine credo di essermi tolta di torno le persone sbagliate... un peso in meno...
    Sono 2-3 giorni adesso che ho proprio tanta ansia ma ho anche il ciclo ora e forse quello fa peggiorare i sintomi...

  • Già lo so. Però tendo a pensare in positivo.... fortunatamente fino ai 17 anni sono sempre uscita, e ho fatto esperienze particolari col mio migliore amico (tipo stare nei boschi giorni interi, fare ore e ore coi mezzi, luna park...) cose che se avessi avuto già l'ansia da più piccola non avrei mai fatto. Ora, alla mia età, mi rimane solo di cercare un lavoro e uscire la sera, ma per questo ancora ho tempo.... spero solo che piano piano mi passi altrimenti non vedo alternative che finirla. Già è passato un anno e mi è arrivata la depressione :(
    Anche io sono andata per 2 mesi dalla psicologa e un pò mi ha aiutato, ma appunto non ci sono più andata perchè la strada era lunga e non me la sentivo di prendere la metro... se la tua psicologa non era adatta (anzi, mi sembra una vera imbecille) avresti dovuto cambiarla subito!!
    Per questo problema, la cura è trovare di nuovo la stima e la pace in se stessi, non c'è altra cura!
    Allora se avresti delle amiche, usciresti lo stesso? Io invece non riesco proprio ad uscire di casa.... meglio pochi amici ma buoni si dice infondo.... pensa solo a te stessa in questo periodo, e non agli altri. Io se avrei un amico in difficoltà non lo abbandonerei mai e poi mai!
    Ma hai ansia anche stando a casa? Essì il ciclo ci fa indebolire si ^^ cerca di riposarti :)

  • Ciao... Scusa il ritardo nella risposta ma sono riuscita a collegarmi solo ora... Anch'io sono sempre uscita la sera senza problemi, ho fatto tanti viaggi anche da sola , guidavo la macchina senza problemi e ora e' un blocco in tutto questo da quasi 2 anni e' iniziato tutto a giugno del 2011 questo incubo...
    Guarda la psicologa da cui sono andata non valeva proprio nulla e non riuscivo a liberarmi perché dopo la seduta non voleva mai i soldi e mi diceva paghi la prossima volta e ogni volta la stessa storia ( per tenersi i clienti) poi finalmente mi sono anche i∙∙∙∙∙∙∙a e così sono riuscita a pagare le sedute e non sono più andata... Proprio un'imbecille questa... Parlava più lei è non riuscivo a dirle tutti i miei problemi e a sfogarmi..,
    Anch'io ho paura quando devo uscire... Se avessi delle amiche che capirebbero però proverei e poi se proprio sto male tornò a casa... Come mi era successo quando le amiche le avevo ma di vedeva che erano scocciate...
    Anch'io se avessi un'amica che sta male cercherei di starle vicino ed aiutarla ma purtroppo la maggior parte delle persone e' opportunista e se ne frega...
    Purtroppo anche quando sono a casa mi capita di avere ansia che scoppia senza motivo ma viene soprattutto quando devo uscire o fare qualcosa di diverso dal solito...
    È poi mi rende stanchissima questa ansia...

  • Ah capito, invece la psicologa a cui sono andata io non apriva bocca! Io già ero nervosa e timida di mio, lei stava seduta davanti a me a guardarmi. Passavano anche 2-3 minuti di silenzio totale... finchè non le dicevo, cosa ne pensa dottoressa? cosa dovrei fare? -.-
    E' davvero uno schifo questa situazione... ti sono vicina, anche io ho sempre avuto una vita normale, e ora sono invalidata.
    Haha mi è successa la stessa cosa, mia madre un giorno mi ha disse "dai vieni al supermercato poi se non stai bene ritorni".... bhè mi sono sentita subito male, le ho detto "mamma non sto bene voglio tornare a casa" e lei non mi ascoltava, mi ignorava, continuava solo a dire "vuoi le pesche o le mele? questo pane o quest'altro?", poi quando ho preso e me ne sono andata ha dato di matto dicendo "Io con questi figli ho sempre problemi, state tutti male, bisognerebbe aprire un ospedale in casa, dovete farvi forza e non fare come se state per morire ecc.... " :(

    Anche io comincio a diventare ansiosa se so che devo uscire è normale credo. Ma ti è capito che, non so stando seduta o a fare cose in casa, ti sentivi ansiosa?
    La stanchezza credo sia a causa della depressione... si comincia a soffrire di insonnia o ipersonnia, e di stanchezza cronica (di cui io e mia sorella soffriamo da anni senza motivo)

  • Ragazze.... leggere tutto questo da un lato mi fa sentire 'non sola' anche se siete lontane, dall'altro mi dispiaccio a vedere in quante siamo a sentirci morire..Io prendevo il sereupin o il suo equivalente Hexal se non erro. Ieri sn stata dalla psichiatra dicendo lo stato orribile e fuori dal mondo in cui mi trovo. Lei è stata molto in gamba mi ha detto che darmi + farmaci non vuole xkè anke se minori xkè ero controllata dal farmaco anke prima le dicevo sintomi come quelli attuali o simili.Ha detto che vuole affidarmi anche alla psicologa del centro e mi ha dato sempre un farmaco di paroxetina ma in gocce a un dosaggio minore (10) e lo xanax da prendere all'occorrenza x i momenti peggiori.Ieri sera stavo meglio stamattina mi è bastato svegliarmi con un mattone in testa x ripartire gradualmente con l'ipocondria e le fobie che sn un mio grande problema. La paura di un episodio di spersonalizzazione come qualke sera fa,o di avere qualcosa al cervello.Poi a tavola non riesco a mangiare xkè mi sento la testa che gira e troppa ansia.Spesso a tavola ho i veri attacchi.Casualmente ha kiamato a casa una cugina di mia madre che è psicoterapeuta e abbiamo fatto una lunga chiacchierata.Per la sua opinione la mia è tanta rabbia repressa mista ad ansia estrema ed ipocondria x lei non sn manco attacchi di panico veri e propri i miei.E la derealizzazione è una autodifesa.Questa ovviamente è solo la sua opinione ma in parte la posso condividere.Oggi viene il mio ragazzo x qualche giorno con lui di solito mi sento un pò più al sicuro spero di riprendere la mia vita.Ora il mio cervello va da solo.Mi sembra di non provare nulla tranne che paura delle malattie e della morte. La mia fobia è di restare in un letto, perdere i sensi, morire non svegliarmi più , avere malattie gravi al cervello.Come quando ho avuto l'episodio di totale spersonalizzazione, mi sembrava che la mia voce non fosse la mia, che qualcuno agiva e parlava al mio posto, terrore di perdere proprietà di linguaggio e razionalità.Da molti anni, da quando sono morti diversi parenti importanti per me ho iniziato a vivere periodi di vero inferno , non riuscivo ad uscire,mangiare, camminare, ero immobilizzata dagli attacchi di panico.mi dissociavo del tutto dalla realtà. ho avuto psicologi e psichiatri. '' troppo sensibile , fragile'' sempre quella la storia. sono sempre stata contro tutto ciò che è chimico e non naturale ma circa tre anni fa ,in un momento in cui non riuscivo a prendere un treno senza sentirmi svenire, o fare una vita normale mi sono vista obbligata a provarle tutte per stare meglio e ho iniziato a prendere uno psicofarmaco. Negli ultimi anni mi sono sentita meglio e ho gradualmente smesso- Gradualmente perché quei farmaci sono vera a propria droga e gli effetti di astinenza sono terribili se interrompi di colpo.Ho vissuto ''tranquillamente'' ( sempre con la base di ansia che mi caratterizza ) per un po' di tempo e si vede che questo periodo di cambiamenti, incidenti, litigi, rapporti rotti, tradimenti, casini con le band la mia piccola mente instabile non ha retto.Anche se sento di ' non provare più niente' il corpo mi sbatte in faccia che non è vero.Sono circa 8 giorni che ' il mostro' come lo chiamo io è tornato. Mi prendono circa 2 o tre attacchi di panico violenti al giorno,o meglio sono tutto il giorno in panico non so manco se ho attacchi veri o è uno stato di ansia costante , sembro una pazza, la sensazione è quella di stare morendo o impazzendo, di perdere i sensi di essere affetta da qualche grave malattia, urlo,piango ( una lacrima contata si blocca tutto subito non riesco) ,escono dolori corporei assurdi, non riesci a mangiare e ogni dolore nuovo ti rimette in modo il circolo di paura , tremore e ipocondria. ' Sei una persona forte per tutto quello che nella vita hai passato,ma sei troppo fragile, ritieniti fortunata sei un'artista , hai il dono '. Queste frasi non sono certo di consolazione.Mi hanno stancato.Ma ho comunque deciso di ricontattare la mia dottoressa che x il 24(ieri) mi ha dato un appuntamento. Per questo non sto molto uscendo e sembro in un altro mondo, uno zombie,perché lo sono. Vedrò con lei cosa fare , che soluzione trovare.Ho sempre combattuto nella vita, poche persone sanno tutto di me,ma su certe cose la mente va da sola purtroppo.Per fortuna in questi momenti ho mia madre e Michele il mio ragazzo. A parte qualche amico fidato nessuno sa niente di tutto questo.

  • Citazione

    . Esco nel giardino, ma ad andare oltre al cancello mi viene un ansia pazzesca gia prima di uscire :S

    Anche io ero giovane quando entrai nel circuito delle fobie, fra cui anche l'agorafobia.

    Ti voglio dare dei consigli pratici, non saranno la soluzione ma è l'unica strada da intraprendere.

    Punto uno.
    La paura va risolta solo se affrontata, dunque smentita.
    L'ansia non si abbasserà se non oltrepassi il cancello, vivi il tuo attacco di panico fuori e razionalizzerai che è superabile.


    Non cercare le cause e lascia perdere le terapie di tipo psicoanalitico. Sapere la causa, mettere su teorie non risolve il problema, l'agorafobia è solo un meccanismo mentale accompagnato da sensazioni ansiose che deve essere smorzato.
    Attualmente tu non possiedi gli strumenti per rompere il cerchio, ti manca il "metodo" sia per gestire l'ansia, sia per gestire i pensieri che la scatenano. Percio' ti serve una terapia di tipo cognitivo-comportamentale.

    I farmaci tolgono il sintomo ma non risolvono il problema. In due parole, il farmaco non ti farà recare fisicamente oltre il cancello, dunque non ti ridarà la sicurezza che hai perso (che perdi esponenzialmente a ogni rinuncia che fai).

    Perché ti do questi consigli? Io ho passato 12 anni con il disturbo di attacchi di panico e fobie. Ho vissuto tutto l'iter psichiatria, psicologi e farmaci. Nel 2012 ho fatto l'ultimo sforzo andando da una psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, dopo sei mesi, vivo sola in un'altra città, faccio km a piedi ogni giorni, prendo mezzi, frequento luoghi affollati e chiusi e via dicendo. Non ho un'attacco di panico e ansia da mesi, ovviamente non assumo farmaci e ne li ho assunti durante la terapia.
    Morale: dalle fobie si guarisce in fretta perché non sono un disturbo "irreversibile". Il problema è trovare il tipo di trattamento giusto.

    DALI :hibiscus:

  • Morale: dalle fobie si guarisce in fretta

    In tutto quello che hai scritto questa frase stona parecchio.

    Arrivare a una terapia che funzioni è un percorso diverso per ognuno e normalmente non è MAI breve.

    Pur concordando con il fatto che la terapia cognitivo-comportamentale sia efficace ti chiedo: avrebbe funzionato comunque e negli stessi tempi se fosse stata la prima nell'ordine delle soluzioni tentate?
    In 12 anni cambiano molti fattori, in primis tu stessa.

    Ogni terapia ha poi un risultato diverso da persona a persona in base a millemila fattori.

    Insomma: la ricetta di uno non è detto sia l'ideale dell'altro e viceversa.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Gia Juniz hai ragione, bisogna affrontarle le proprie paure. Perchè dopo averle affrontate ci sembreranno delle sciocchezze....

    Mi vergogno a parlare della mia fobia, ma faró uno sforzo a parlarne qui perchè devo trovare subito un rimedio e spero che qualcuno possa aiutarmi :(
    Ecco... da piccola, in 1' elementare, stavamo facendo un gioco in classe, a turno dovevamo indovinare delle cose, e chi indovinava poteva andare in bagno, chi non ci riusciva doveva trattenersi finchè non indovinava. Io non cel'ho fatta, ho trattenuto, e ho fatto la pipì in classe. Ho pianto un sacco ma mi hanno aiutato tutti dato che ero piccola...
    Da quell'incidente non c'ho piu pensato. Vita normale

    Ho sempre frequentato la scuola fino a inizio 2012. Poi per le cose che vi ho detto, ho cominciato a sentirmi insicura, che facessi schifo a tutti, che mi odiassero, e in classe mi è venuta la fobia di fare figuracce... ho avuto paura di farmela addosso come in 1' elementare. La mia vita sarebbe finita, rovinata, mi avrebbero tutti presi per il c∙∙o e schifato.
    È questa la mia fobia. Non di morire, o di perdere i sensi. Ho paura di farmela addosso in un luogo pubblico. sui mezzi, per strada, ed essere derisa. Sento lo stimolo di farla, ma poi corro in un bagno e niente...

    Sono un imbecille

  • Citazione

    Arrivare a una terapia che funzioni è un percorso diverso per ognuno e normalmente non è MAI breve.

    Chi stabilice che un percorso psicoterapeutico non è MAI breve?
    Io mi riferisco alle fobie, rispetto a tutta la sfera dei disturbi richiedono terapie più brevi.

    Citazione

    ti chiedo: avrebbe funzionato comunque e negli stessi tempi se fosse stata la prima nell'ordine delle soluzioni tentate?

    Certo. Io ho seguito un metodo di rieducazione comportamentale e cognitiva che avrebbe funzionato anche 12anni fa.

    Citazione

    In 12 anni cambiano molti fattori, in primis tu stessa.

    Ovvio che sono cambiata, ma il contenuto dei pensieri fobici è sempre rimasto stato lo stesso per anni. E non c'è da stupirsene.
    "E se esco e svengo"- "E se esco e mi viene un attacco di panico visibile"- "E se.."

    Ma per parlare di questo, si dovrebbe essere d'accordo sul meccanismo psicologico delle fobie secondo appunto la scuola cognitivo-comportamentale.
    Se uno pensa (non dico tu, parlo in genere) che la fobia sia la manifestazione di un disagio inconscio da scoprire tramite indagine e analisi lunga anni, allora possiamo anche non discutere del mio caso o del caso della ragazza del thread, perché io parto da presupposti totalmente diversi, e solo da lì è possibile capire perchè dico che se ne può uscire in fretta.

    Da sola avevo intuito qualche meccanismo con l'esperienza, come il semplice fatto di riuscire a far abbassare l'ansia se mi esponevo con constanza ad una paura, lì c'ero arrivata. Ma mi mancavano troppe basi e avevo troppe credenze false per uscirmene totalmente, come scambiare l'innalzamento dell'ansia per un imminente svenimento, per dirne una. Dunque tendevo a ricaderci e a fare un passo avanti e centomila indietro ogni volta.

    Citazione

    Insomma: la ricetta di uno non è detto sia l'ideale dell'altro e viceversa.

    Si ma così non si risolve nulla. Io sento il dovere di informare qualcuno che non ci ha ancora provato. Ma non lo dico nemmeno io, basta consultare google e informarsi un po'.

    Citazione

    È questa la mia fobia. Non di morire, o di perdere i sensi. Ho paura di
    farmela addosso in un luogo pubblico. sui mezzi, per strada, ed essere
    derisa. Sento lo stimolo di farla, ma poi corro in un bagno e niente...

    E' successo anche a me di farmela in classe. Da lì ho passato le elementari con il terrore di potermela fare sotto.
    Le fobie nascono in seguito ad un trauma, eventi sub-traumatici, o si apprendono per modello. Diciamo che se ancora te lo ricordi, come io ricordo il mio primo attacco di panico (anche io mollai gli studi subito dopo) possiamo definirlo un trauma.

    Ma la mia predisposizione ad avere molta paura del giudizio altrui, ha attecchito sull'emetofobia. Paura di vomitare in luoghi affollati o chiusi. Questa è stata la mia fobia.

    Detto cio', penso di poter capire un po' cosa provi.

    Ma non pensi che l'ansia possa condizionare molto la tua sensazione di minzione? A me succedeva con la nausea, quando avevo un attacco d'ansia ero convinta potessi vomitare, da lì è uscita l'emetofobia.
    Ma la verità è che le "sensazioni" sono ingannevoli. Sono loro che chiudono il cerchio andando a confermare il pensiero della nostra paura. Se hai paura di non riuscire a trattenere la pipì, quando sarai su un mezzo per esempio avrai una risposta d'ansia, la sensazione di minzione (che nell'ansia è normalissima) viene isolata ed esaltata al massimo, tant'è che ti sembrerà vera.
    Quindi ci credi perché pensi: "stavo per farmela sotto sul serio!". Anche se normalmente non accade mai!

    Citazione

    Sono un imbecille

    Non sei un imbecille. Non hai niente di meno rispetto agli altri. Hai solo una piccola fobia, e non è colpa tua se non riesci a raggiungere una soluzione, succede nella stramaggioranza dei casi e nemmeno io ho fatto eccezione.

    E' successo perché essendo una persona sensibile e un po' insicura, la fobia ha trovato luogo fertile dove poter attecchire. Ma non c'è nulla che non può essere smentito o cambiato. soprattutto tutta questa poca considerazione che hai di te, o tutta quest'ansia verso gli altri. Io non ti dico di alzarti e sentirti un leone, ma vorrei farti riflettere se è veramente tutto vero quello che pensiamo degli altri, e soprattutto, possiamo leggere nel pensiero degli altri?

    Ti faccio un esempio stupido su quanto sono falsi a volte i nostri pensieri.
    Una ragazza un giorno è stata male e io da emetofobica mi sono subito immedesimata, io ho sempre creduto che gli altri dicessero "che schifo!" e la allontanassero. Invece la reazione più ovvia è stata quella di preoccupazione e apprensione, come per dire "Ma stai male?" "Ti portiamo in ospedale?".."hai bisogno di aiuto?"...

    Se io vedessi una persona con i pantaloni bagnati, la prima cosa che penserei è che si sia rovesciata dell'acqua addosso.

    Ad ogni modo penso che se non hai un bisogno urgente da molte ore, sia improbabile che accada. Ti è mai accaduto così, anche dopo averla appena fatta? No, perché non è semplicemente possibile.

    DALI :hibiscus:

  • Certo. Io ho seguito un metodo di rieducazione comportamentale e cognitiva che avrebbe funzionato anche 12anni fa.

    Non possiamo saperlo con certezza. L'unica certezza è che quando hai iniziato la terapia comporamentale non avevi la stessa incoscienza e inesperienza del problema che avevi 12 anni prima. Questa differenza di solito si traduce in una terapia più o meno efficace, qualunque essa sia.

    Che la reazione alle terapie sia generalmente personale è un altro dato certo.

    Non è che la comportamentale sia assoluta e funzionale con tutto e tutti, ma proprio no. Ogni persona reagisce in maniera diversa a seconda di quali sono le sue esperienze e le sue tendenze. C'è chi, per esempio, non tollera questo tipo di terapie per la loro propria natura. A queste persone non puoi far leggere, tra le righe, "la comportamentale funziona velocemente, dopo 12 anni di tentativi in 10 minuti sono tornata come nuova", ma proprio no (!!!).

    C'è anche chi sostiene che la comportamentale in molti casi sia una terapia di ripiego, fosse anche solo per le "piccole" fobie; e che alla lunga si torni al problema o a un problema diverso. Un po' come mettere la polvere sotto il tappeto invece che pulire realmente.

    Dipende da qual'è la natura del problema. Non è mai inutile andare a capire la natura della fobia e analizzarla. Può essere che la cognitivo-comportamentale diventi uno strumento per abbattere il problema, ma prima è utile (se non indispensabile) imh(a)o capire qual'è questo problema.
    :hi:

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

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