Ingegneria meccanica: problemi, problemi, problemi.

  • Ciao a tutti :)
    Vi renderete subito conto del problema che espone questo post, perché è classico e immagino che molti ci si ritrovino prima o poi... Questo topic parla di crisi universitaria.
    Io studio ingegneria meccanica, orientamento Veicoli, al politecnico di Milano; ho 22 anni. Dovrei essere oramai alla fine del terzo anno, ma inutile dire che la situazione è del tutto differente... è una facoltà dura, e l'ambiente in cui mi sono trovata è particolare. Per prima cosa, il 98% della gente è maschio e io sono una ragazza. So che questo non dovrebbe influire sulla mia vita, ma l'ha fatto negli anni credo. Non ho trovato mai degli amici veri e sinceri, e alla fine sono sempre stata sola.

    Dopo la fine del primo anno che ho completato senza problemi e in tempo, ho cominciato il secondo anno e ho preso la malsana abitudine di rimandare. All'inizio andavo a lezione sempre, poi piano piano ho smesso quando ho cominciato a capire sempre meno, e alla fine ho rimandato gli esami, e li ho rimandati ancora... Le poche persone che ho conosciuto si sono dileguate quando hanno passato gli esami che io ho lasciato indietro perché i loro corsi erano differenti, hanno smesso di farsi sentire e sono rimasta sola. Mi sono attaccata molto a diversi ragazzi, (NON in senso amoroso eh, ma di amicizia), ma lentamente credo di aver capito che per loro non conto nulla. Non mi chiamano, si fanno sentire solo se lo faccio io per prima, non parlano con me e quando lo fanno hanno solo parole di compassione ("Ce la farai", "Dai su", "la prossima volta è quella buona", "non sei stupida" etc.)...

    Io ho dei problemi in famiglia per cui ho cominciato anche a lavorare un po', e questo è stato la mia rovina. Ho smesso completamente di dare esami, e sono quasi due anni che non ne do nemmeno uno. Tento di studiare sola e vado alle sessioni, ma mi rendo conto di non essere preparata, e le poche volte che arrivo all'orale panico, balbetto o peggio, mi viene da ridere se non so niente e vengo presa per una mezza scema e ovviamente bocciata.

    Vorrei ritrovare la motivazione a studiare e a volermi bene, perché quando mi accade di ritirarmi o di non presentarmi per il terrore e per l'impreparazione mi sento sempre più stupida, menomata, privata di un pezzetto di me e cosa peggiore, vedo gli altri riuscire dove io fallisco in continuazione, e generazioni di conoscenze andare via. Forse sono sciocca ad affezionarmi così tanto a certe persone, ma voglio loro un bene infinito che mi fa male quando comincio a perderli, e questo mi butta ancora più giù in una spirale infinita... Ho perso così tante persone che se ci penso mi vien proprio male.

    A questo si unisce ormai l'incapacità di creare rapporti con gli altri: temo l'affezione e siccome so di non essere una persona facile, temo che mi giudichino antipatica o spocchiosa o che si allontanino da me come è successo a tutti, oramai. Mi sento sola e perduta, è come se la mia strada non avesse più nessun senso. Sono partita con un sogno ma non lo vedo più e più mi sento indietro... Più VADO indietro. Mi sento male, non vado a lezione, comincio a mentire a tutti quelli che mi stanno intorno per giustificarmi e questo produce reazioni a catena sempre più disastrose, sempre più devastanti, ritardanti, esplosive, bugie che portano ad altre bugie che mi portano ad avere paura perfino della mia ombra. A volte mento perfino ai miei "amici" e non solo ai miei genitori per cercare di provocare in loro una qualche reazione qualsiasi, e mi rendo benissimo conto che è sbagliato ma mi sento così sola... Provo ad essere forte e vorrei esserlo ma mi rendo conto che ho bisogno di qualcuno, anche non come compagno di studio ma come confidente, che mi capisca, che mi aiuti...

    E invece non trovo nessuno, e la situazione mi sta diventando insopportabile e insostenibile. C'è qualcuno di voi che abbia consigli sensati per me, o che si sia trovato nella stessa situazione? Come ne siete usciti?

    PS=So che 22 anni sono ancora pochi e potreste dire "Sei giovane"... tuttavia non posso fare sempre ZERO esami... Questo è comunque inconcepibile, se voglio andare avanti e laurearmi =)

    • Non è cane, non è lupo. Sa soltanto quello che non è •

  • Hai mai pensato che forse l'università non è la tua vocazione? E che forse è meglio evitare di insistere caparbiamente su un progetto traballante, e accettare con serenità l'idea di trovarsi un lavoro a tempo pieno?

    “Se qualcuno ti dice che non ci sono verità, o che la verità è solo relativa, ti sta chiedendo di non credergli. E allora non credergli.”

  • PS=So che 22 anni sono ancora pochi e potreste dire "Sei giovane"... tuttavia non posso fare sempre ZERO esami... Questo è comunque inconcepibile, se voglio andare avanti e laurearmi =)

    La maggiorparte degli ingegneri va avanti nonostante sia di un'ignoranza paurosa. Ingegneria non è fatta per studiare perché le discipline sono tante e ampie e se fatte per bene richiederebbero anni di studio. Vengono si e no accennate e la maggiorparte degli studenti neanche capisce ciò che ha studiato, né capisce che la disciplina è molto più ampia di quanto pensi e che ne sa poco e niente e passa l'esame a c∙∙o dopo essere stata bocciata decine di volte, perché magari ha la fortuna che il prof faccia la stessa domanda che aveva fatto in passato, per cui ne conosce la risposta, senza averla neanche capita fino in fondo.

    Questo è ingegneria: secchiare capendo poco e niente, provare e riprovare finché non va bene. Una forma mentis più che apprendere qualcosa.
    Sei ancora in tempo per apprenderla. Questo significa che puoi fare tutti gli esami e rimanere di una ignoranza paurosa, però:

    1) devi andare a lezione, tutti i giorni
    2) devi andare a tentare l'esame anche se hai studiato metà del programma e male: se ti bocciano potrai dire che il prof è pazzo, se hai fortuna e passi l'esame potrai inventarti la balla che eri preparatissima ma il prof era pazzo e ti ha messo un brutto voto. Tanto fanno tutti così ed è per questo che i prof hanno la fama di essere pazzi.
    3) devi strutturare la tua vita in modo funzionale a tutto ciò.
    4) devi studiare il tuo professore, non la materia. Ingegneria non è sapere un qualcosa, ma intuire quello che piace al prof, quali siano le sue domande tipo e come si vuol sentire dire ciò che chiede. Questa è la differenza tra il prendere essere bocciati e un 30.

    In altre parole non devi avere una vita sociale, non devi pensare ai rapporti amicali, ma essere un automa che non salta una lezione, facendo finta di capire ciò che gli viene spiegato e facendosi bocciare decine di volte all'esame finché non lo passa (tradotto in italiano stomaco peloso tipo foresta amazzonica). Non ti abbattere se non capisci. In pochi capiscono e più capiscono, più si rendono conto di essere profondamente ignoranti. il resto fa finta e si dà un tono. Più se la tirano, più non hanno capito niente. Non hanno capito neanche di non aver capito. Non sei la sola, non ti scoraggiare.

    Questo è ingegneria. Pelo sullo stomaco e tirarsela. Gli altri non sono colleghi di corso, amici, ma qualcuno che ti può essere utile perché ti presta gli appunti o ti tiene il posto, oppure una zavorra di cui liberarsi perché vuole sfruttarti.

    Sta a te valutare se ti interessa continuare o meno. Se vuoi farlo, depenna dal tuo cervello ogni pensiero distraente, devi diventare una calcolatrice umana che se vede una doccia non pensa a lavarsi ma a come è stato dimensionato l'impianto.

  • Sei ingegnere mia cara che ne parli con tanta sicumera? O forse non ce l'hai fatta?

    (Provare e riprovare, farsi bocciare, termini a me pressoché sconosciuti...un mazzo tanto e serietà come per ogni cosa che si vuole ottenere nella vita e in cui si crede)

    A tutta manetta in vespa e in lambretta!

  • Sei ingegnere mia cara che ne parli con tanta sicumera? O forse non ce l'hai fatta?

    Avevo la media del 29 (altissima), vecchio ordinamento, laurea quinquennale, lasciata a 4 esami dalla tesi. Professori stratosferici, non mezze calzette come in molte università, che mi stimavano e in paio di casi mi hanno ventilato la possibilità di continuare a collaborare oltre. Persone a cui passavo i compiti stanno al CNR.

    Perché ho mollato? Per lo stesso motivo per cui sono qui, la mia vita non è stata facile e il fatto che non ne parli non significa che lo sia.


    E tu che tu ergi sul podio sventolando titoli che possiedi per pensare di tacitarmi, di cosa parli?

    Vecchio ordinamento, nuovo? Quinquennale, triennale, magistrale?

    Sei un ingegnere senior o junior? A quale sezione dell'albo sei iscritta?

    Citazione

    (Provare e riprovare, farsi bocciare, termini a me pressoché sconosciuti...un mazzo tanto e serietà come per ogni cosa che si vuole ottenere nella vita e in cui si crede)

    Urge ripassino di termodinamica, regolette basi. Te lo consiglio e per il tuo bene mi limito a questo. Hai scritto una stupidaggine tale in uno di questi 3d che, ti assicuro, ho visto professori bocciare lanciando libretti dalla finestra per molto molto meno, paonazzi in volto per come urlavano. Altri tempi, oggi non si fa più, l'università deve essere produttiva e il livello qualitativo è sceso. Ho avuto la fortuna di avere ottimi maestri.

    Non mi sfidare, non voglio la guerra, ma certi toni non te li consento. Ingegnerechehadifferenzamiac'hailbollinobludellalaurea.

    Io ho raccontato ciò che ho visto coi miei occhi per anni e potrei fare una lunga lista di esempi per spiegare ciò che ho visto. Cose che ho sempre pensato, tra l'altro e confermate da tutti i colleghi di corso, perché erano palesi.

    Ti sei sentita tirare in ballo? Problema tuo, a me non risulta stessi parlando di te. Coda di paglia?

  • Tra parentesi, ci sarebbe da chiedersi qual è l'utilità di questa risposta

    A ingegneria si va per studiare, poi se ci escono degli amici e delle uscite bene, ma lo scopo non è quello.
    A te piace ingegneria?

    nel 3d di una ragazza iscritta ad ingegneria e scoraggiata dal bilancio sulla sua vita universitaria.

    Come se a psicologia o a lettere o a giurisprudenza si andasse per lavorare all'uncinetto o fare bisboccia, tra l'altro. Si studia solo ad ingegneria, eh. :rolleyes:

  • Non volevo scatenare polemiche... Cerco di rispondere a tutti quelli che hanno scritto, grazie comunque a tutte le risposte! :D

    Citazione

    Hai mai pensato che forse l'università non è la tua vocazione? E
    che forse è meglio evitare di insistere caparbiamente su un progetto
    traballante, e accettare con serenità l'idea di trovarsi un lavoro a
    tempo pieno?

    No, non ci ho mai pensato. Ho un diploma di Liceo Classico e senza modestia dico che sono uin gamba, intelligente. Sono forse traballante ADESSO, forse cambiare facoltà magari, ma l'idea di lavorare senza laurea non vorrei considerarla. Non per ora, visto che comunque un centinaio di crediti li ho dati.

    Citazione

    A ingegneria si va per studiare, poi se ci escono degli amici e delle uscite bene, ma lo scopo non è quello.

    A te piace ingegneria?

    Mi piace molto, proprio per questo mi sento dentro un tritacarne. Le volte che provo a studiare e passo gli scritti, nonostante tutto mi bocciano, mi fanno domande che sembrano insormontabili e mi sembra di non capirci più nulla. Questo peggiora le cose. Comunque il fatto degli amici e delle uscite lo dico fondamentalmente perché l'ambiente in cui sono non aiuta. Studiare sempre sola, senza confronti, non avere un momento magari per farsi una risata, per spezzare, passare le pause da sola, sono tutte cose che mi fanno pesare andare all'università. Inoltre so molto bene che a ingegneria si va per studiare... Ma dopo aver cominciato a lavorare le cose sono andate sempre peggio proprio perché ero stanca, non riuscivo a trovare motivazione e mi sentivo scoraggiata dal fatto che non capivo niente; ho chiesto consiglio proprio perché mi sento smarrita e non riesco a ritrovare la voglia e la giusta motivazione per studiare, e questo mi getta nello sconforto; sono preoccupata anche quando non ce n'è motivo, sono ansiosa, piango sempre quando sono sola, non riesco ad esternare ciò che sento, mento, mi sento un robot (Per tornare ad Arianna :DD), dormo male e molto altro...

    Citazione

    Si studia solo ad ingegneria, eh.

    Aahahaha guarda che questa non è una frase rara da sentire in giro qua in facoltà XDD comunque ovviamente volevo sottolineare che io non lo penso, anzi. XD
    Comunque volevo dire che qua il problema è un po' troppo radicato, insomma, troppe sessioni senza esami... Non posso puntare sulla botta di c∙∙o per sempre... E soprattutto credo che il problema esista nella mia testa. Voglio essere ingegnere, ma non voglio essere una macchinetta... Certo che l'ingegneria è una forma mentis e dai racconti di quello che studi serve davvero poco, ma voglio comunque essere una persona... So che sembra sbagliato ma le vedo come persone le persone intorno a me. Né come zavorra, né come utilità...

    Citazione

    Sta a te valutare se ti interessa continuare o meno. Se vuoi farlo,
    depenna dal tuo cervello ogni pensiero distraente, devi diventare una
    calcolatrice umana che se vede una doccia non pensa a lavarsi ma a come è
    stato dimensionato l'impianto.

    Non voglio diventare questo tipo d'ingegnere anche se, paradossalmente, questo pensiero mi tira su XD Se ce la fanno i cretini e gli ignoranti, forse io che ci penso tanto prima o poi mi sbloccherò...
    comunque non vorrei che chiunque pensasse che sono diventata una macchina anche io, che ce l'ho fatta. La freddezza è una cosa, imparare a macchina è un'altra... Non è quello che voglio essere, ecco. Vorrei capirci qualcosa, anche perché se no poi nel mondo del lavoro come si fa? Si consultano manualoni e si chiede consiglio ai tecnici? XD

    • Non è cane, non è lupo. Sa soltanto quello che non è •

  • E invece non trovo nessuno, e la situazione mi sta diventando insopportabile e insostenibile. C'è qualcuno di voi che abbia consigli sensati per me, o che si sia trovato nella stessa situazione? Come ne siete usciti?

    PS=So che 22 anni sono ancora pochi e potreste dire "Sei giovane"... tuttavia non posso fare sempre ZERO esami... Questo è comunque inconcepibile, se voglio andare avanti e laurearmi =)

    Io mi sono trovato nella tua stessa situazione a 19 anni, dopo una maturità scientifica conseguita con il massimo dei voti. Dopo aver superato gli esami teorici (Analisi I e II, Fisica I e II) mi sono bloccato sulle materie più pratiche (Elettrotecnica, Informatica) e non ne sono uscito come vorresti uscirne tu, nel senso che ho gettato la spugna e mi sono iscritto ad un'altra facoltà mooooolto più morbida e meno impegnativa. Considera che per sopravvivere ad Ingegneria bisogna fare come ha scritto Arianna; se viene a mancare la serenità e la lucidità mentali innanzitutto, difficilmente si riesce a combinare qualcosa di buono.

  • Mia cara Arianna,

    Dunque non ce l'hai fatta e spandi parole biliose sulla tua ex facoltà e su chi, al contrario di te, c'è riuscito. Bene.

    Peccato poi con quella media, lasciare. Mi spiace per te...che hai perso il filo.

    Veniamo brevemente a me.

    110/110 lode, Università degli studi di Genova, laurea in ingegneria chimica 22/7/99, vecchio ordinamento, quinquennale.
    Prove sperimentali della tesi presso l'università tecnica di Vienna, “Studio sperimentale e progettuale di un impianto di clean-up per un gas proveniente da gassificazione di biomasse e finalizzato all’utilizzo in celle a combustibile”.

    Nessun albo, ho lavorato dal 2000 a tempo indeterminato come dipendente di due primarie aziende del settore energia, in una come capo manutenzione e ora in un'altra come buyer dedicato al service. Ho passato l'esame di stato e se un giorno avrò bisogno di iscrivermi all'albo, mi iscriverò.

    Quanto alle difficoltà incontrate nel corso degli studi mi è solo mancato il papà nel 97, pensionato ex ferroviere, e mi è rimasta la mamma, pensionata e invalida al 90%.

    Ci siamo fatte forza e ho continuato a studiare a testa bassa, l'unica cosa sensata da fare, anche per non buttare alle ortiche i loro e i miei sacrifici, in modo da trovare lavoro il prima possibile.

    Sensata per me, ovvio. E' andata bene, vista da dove sono ora.

    Mi sono appassionata subito al mio corso di studi, scelto volontariamente, e questo è stato il motore primario per andare avanti, nonostante tutto.

    Venendo alla nostra amica e collegandomi alla mia esperienza non posso non ripeterle la domanda in merito al fatto se le piaccia o meno studiare a ingegneria. E' la chiave di tutto, se non piace, non ha senso andare avanti, tanto più in un corso così pesante come ingegneria meccanica.

    Buona parte del suo post è incentrato sul fatto di non fare amicizie e dunque non dare esami, ma improntare i propri successi scolastici sulle compagnie non porta a molto.

    Ciò non toglie che ripassare e chiarirsi i dubbi con gli altri sia positivo e stimolante, così come è bello uscire insieme con i compagni di corso (io avevo fatto un bel gruppo festaiolo con i piemontesi fuori sede), ma non è certo lo scopo di essere iscritti ad una facoltà.

    Questa la mia opinione e la nostra amica ha risposto, argomentando pacatamente.

    Mi farebbe comunque piacere se mi spiegassi la castroneria termodinamica, non per far polemica, ma per capire.

    Certo che, caro il mio quasiingegneremenoquattro, potevi farmela notare subito, invece te ne esci solo ora dopo mesi...mah...

    :music:

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