Convivere con una narcisista patologica

  • in questi ultimi giorni sono preso dall'ansia.. data , credo, dalla sempre più consapevolezza della situazione, e ,un po' , dalla paura di rivivere quelle sensazioni di impotenza e denigrazione che provo (e che rimangono dentro..) quando ciclicamente mia moglie manifesta certi comportamenti.
    Soprattutto mi sentivo , e mi sento così , all'idea di vivere una vita "finta".

    Ieri, dopo giorni "apparentemente" sereni, ma in cui io ero , nell'anima, fortemente ansioso preocupato e depresso (dormo veramente poco ultimamente), ho provato ad affrontare l'argomento .. cioè del mio disagio verso certe cose, e come sempre la reazione è stata distruttiva.. Insulti , etc...
    Non mi sono fatto prendere dalla rabbia (come facevo i primi tempi - in cui non avevo consapevolezza di questa "patologia" - innescando poi un vortice crescente di ira ) ma ho fatto una pausa, ho aspettato, e lei è tornata da me ovviamente non chiedendomi scusa (è impossibile per questi soggetti) ma comunque ha fatto qualcosa di diverso dal solito .
    Di solito , dopo gli insulti, va a dormire oppure va al lavoro. E la cosa veniva presto dimenticata (da lei) e non si poteva tornare sull'argomento.

    Non dico che le cose siano cambiate (ho paura che non cambieranno mai), ma sto ercando di insinuarle il dubbio che certe sue reazioni di rabbia debbano essere controllate , per il suo e il mio bene: e infatti ha ammesso che ha , a volte, delle reazioni che non capisce fino in fondo, della rabbia dentro che sfoga in maniera esagerata quando qualcuno la fa arrabbiare.
    Ha ammesso di avere un senso materno poco sviluppato (infatti della bimba, oltre ai nonni che ci danno una mano, me ne occupo prevalentemente io),
    che a volte ha attacchi di panico , e non capisce il perchè...
    mi ha detto che c'è un sua amica (l'unica con cui è attualmente in contatto.. perchè, come sai ,fanno fatica a creare rapporti profondi di amicizia) che era stata da una guida spirituale (non ho capito bene cosa sia, se un sensitivo o altro) che l'aveva aiutata nei momenti di ansia;
    e vorrebbe provare ad andarci.
    Chissà che non apra un varco nella corazza.

    So che rischio un'altra volta di illudermi e di farmi ancora piu' male, ma .. devo farlo.

    Per il discorso della prigione..hai ragione.. ma anche se tu mollassi tutto, credo che saresti comunque imprigionato in altri pensieri.. e cioè quei sensi di colpa e preoccupazioni verso la bambina (tra l'altro quando la descrivevi sembrava descrivessi mia figlia.. solare curiosa dolce allegra intuitiva).
    Perlomeno , nel mo caso
    E' ovvio però che non conviverci più , e avere molto meno a che fare, sarebbe una sanificazione dello spirito.

    Ho letto tantissimo e probabilmente questo mio periodo di debolezza interiore, ansia , e depressione, deriva anche dal fatto di aver focalizzato l'attenzione sui casi più gravi di questa patologia.. non ti sto qui ad elencarne le caratteristiche perchè credo che anche tu abbia letto tanto in proposito.
    Leggere quelle cose tutte insieme , e farle tue, è devastante: inizi a mettere in dubbio qualsiasi cosa dica, e a psicanalizzare tutto.
    E ti viene l'atroce dubbio che anche quelle poche cose positive , non siano vere: questa è la cosa che fa più male.
    Probabilmente mi sono fatto influenzare troppo e , internet, come si sa , puo' essere utile, ma anche un po' pericoloso in questi casi.

    Ma io non voglio credere che sia TUTTO completamente finto.

    Nel mio caso il fatto che mia moglie si stia ponendo degli interrogativi, credo sia positivo.
    Non devo illudermi, ma ci devo provare..

    un abbraccio a te.

  • Ho imparato anche io che leggere e/o studiare psicologia quando hai un problema, diretto o indiretto o entrambi è molto "pericoloso".
    Ho anche imparato che la psicologia, rispetto alla medicina tradizionale è molto molto indietro. Pertanto ogni informazione sembra sempre calzare alla tua situazione.
    Serve anche questo.
    Ogni caso è a se, non sono tutti fatti con lo stampino, credo che questo sia anche causato dal fatto che nel loro squilibrio trovano dei modi per equilibrarsi. Per esempio scoppi di ira, proiezioni mentali, eccessi di ogni genere, distorsione della realtà (Paranoia) ecc...

    Solitamente il primo consiglio è di scappare da queste persone, ma quando non si può, questi sono i risultati per chi ne è "vittima". Insonnia, depressione, ansia, frustrazione, disagio, paure ecc... Ed è anche molto facile "andare in paranoia". La paranoia a differenza delle altre "patologie" è "trasmissibile". Scrivo tutto tra virgolette perché non sono un esperto del settore e non sono certo di usare il termine giusto, solo per intenderci.

    Da un lato è un po' come essere vittima di strozzini, non se ne viene fuori facilmente e la giustizia non ha modo di aiutarti.
    D'altro lato c'è una specie di lutto, il sogno infranto che non si riesce ad accettare ma che prima lo uccidi dentro di te, prima cominci il processo di elaborazione.
    Tutto dipende da quali sono le tue aspettative e fino a che punto vuoi arrivare.
    Non conosco a fondo i dettagli per giudicare ed anche se li conoscessi non sono certo che potrei comunque giudicare, ma se la situazione è simile alla mia credo non ci siano molte speranze.
    Inoltre, come nel mio caso mi hanno detto diversi psicologi, dubitano tutti che si possano fare aiutare.

    Anche io ho passato momenti in cui ho pensato di vedere uno spiraglio, mi sono sentito dire che sapeva di avere alcuni problemi e che li avrebbe affrontati, ma sono state solo finte e false illusioni. Tra l'altro è difficile trovare un professionista bravo e paziente che si prenda carico di persone così.

    Spesso preferiscono affidarsi a "amici" che poi come dici tu non hanno realmente in quanto hanno difficoltà a creare legami profondi. Avevo già notato anche io che cercano sempre delle scorciatoie per risolvere i problemi che in realtà non vogliono risolvere, vogliono semplicemente trovare un modo per far andare le cose come vogliono loro. Per questo sembrano apprezzare molto i veggenti o quelle persone che promettono di sapere in anticipo o comunicare con forze superiori.
    Nel mio caso, si è pure fermata in una di quelle religioni estremiste cristiane di cui non faccio il nome per rispetto ma che ho sempre profondamente disprezzato. Ed anche qui cercando di far buon viso a cattivo gioco, ho dovuto accettare il lato positivo, che per queste persone è un modo per tenerle a freno ed avere un punto di riferimento.

    Per concludere e fare un po' di ordine, io ti confermo che non sono arrivato alla fine, ho fatto un po' di strada e se posso aiutare chi è un po' più indietro di me, lo faccio volentieri, non so poi se questa è la strada giusta finché non sono arrivato fino in fondo, ma per chi è intenzionato ad intraprenderla mi sento di metterlo in guardia da rischi e pericoli che comunque ci arriverebbero tutti:
    1 - cercare, studiare e capire, fa bene ma a certe dosi e cercando di rimanere più distaccati possibile e non trarre subito conclusioni.
    2 - Osservare in silenzio e cercare di accettare.
    3 - Tenere sotto osservazione i propri stati d'animo, depressione e ansia in particolare sono le peggiori, quando meno te ne accorgi ci sei dentro.

    Piano piano cercare di trovare degli spazi, delle gratificazioni, trovare un ritmo alla propria quotidianità e se possibile arrivare sempre a tornare ad un proprio centro interiore. Ma attenzione a non forzarlo a non scoraggiarsi e pensare di dover trovare a tutti i costi un equilibrio. Occorre tanta pazienza come aver a che fare con un bambino che va di qua e di là, un bambino interiore. Se si calma, bene, se non si calma, pazienza, ignoralo, e aspetta fermo nel tuo centro. Senza fretta e senza pensare di dover fare progressi o migliorare. Ci saranno alti e bassi, molto alti o molto bassi ed anche questi se previsti, vanno accettati.

    Cosa ci aspetterà per il futuro non lo so, qualche idea, ma anche pensare al futuro così come al passato sono solo cause di ansie.
    Un abbraccio anche a te anche se non ti conosco, sono certo che sarai in grado di affrontare la sfida.

  • ho appena capito di avere una madre che oltre a tutto il resto è pure narcisista.

    Attenzione che non è così facile da rilevare.

    la psicologia, rispetto alla medicina tradizionale è molto molto indietro. Pertanto ogni informazione sembra sempre calzare alla tua situazione.

    Esattamente. Non che la medicina del corpo sia poi così avanti, ma quella dello spirito è proprio indietro, soprattutto per quanto riguarda la conoscenza, l'impegno e la diffusione media.

    Io conosco ancora più di un narcisista (diagnosticato e non) e ho dovuto convivere per molto tempo (purtroppo in adolescenza) con un vero e proprio narcisista da manuale e, come dissi in un altra famosa discussione che cercherò di linkarvi, vi dico: non scambiamo il comportamento di stampo narcisista con il narcisismo vero e proprio.


    Non ho letto con attenzione tutta la discussione quindi non posso dare un parere in merito, ma per dare il mio contributo vi scrivo la principale differenza tra una persona che attua (più o meno consciamente) un comportamento di stampo narcisista e un narcisista vero e proprio:

    Nel primo caso ci si rende conto di ledere lo spazio altrui e il comportamento narcisistico è presente a tratti ed è impulsivo, ma volontario (anche fosse 22 ore su 24). Oggigiorno la proporzione di soggetti così catalogabili nelle società "ricche" sfiora percentuali da maggioranza assoluta (complici anche social e vita moderna).

    Nel secondo caso la persona non ha proprio la percezione conscia dell'altrui disagio o delle proprie esagerate richieste di spazio; la sua percezione della realtà è alterata a tal punto da non percepire che i propri bisogni e le proprie necessità. Ciò che accade all'esterno è sempre e comunque (direttamente o non) in funzione di Se'.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Io conosco ancora più di un narcisista (diagnosticato e non) e ho dovuto convivere per molto tempo (purtroppo in adolescenza) con un vero e proprio narcisista da manuale e, come dissi in un altra famosa discussione che cercherò di linkarvi, vi dico: non scambiamo il comportamento di stampo narcisista con il narcisismo vero e proprio.

    Non ho letto con attenzione tutta la discussione quindi non posso dare un parere in merito, ma per dare il mio contributo vi scrivo la principale differenza tra una persona che attua (più o meno consciamente) un comportamento di stampo narcisista e un narcisista vero e proprio:

    Già ti sei dovuto subire un narcisista, stare a leggere tutto quello che abbiamo scritto non te lo meriti! :-)

    Comunque è vero, è dificile diagnosticarlo, in una società volutamente narcisista come questa ancora più difficile. Concordo sul fatto che ci sia differenza tra la patologia ed i tratti.
    Prendo spunto da questo tuo intervento per precisare che il narcisismo è stato per me uno spunto per iniziare a capire cosa stava succedendo, ma piano piano ho capito che non avevo a che fare con una narcisista ma con altri problemi.
    Indipendentemente dalla patologia che discutibilmente è possibile diagnosticare, resta la dura condanna di convivere con una persona immatura, scarsamente se non per niente collaborativa, in un contesto che dovrebbe essere piacevole per eccellenza come la famiglia. Invece si trasforma in una terribile trappola, una condanna che sembra non avere mai fine. Dove proprio l'ambiente che dovrebbe fornire amore, affetto, riparo, fiducia, conforto ecc... diventa proprio l'opposto...

  • Dopo aver scritto parecchie righe, il sistema mi ha sloggato e ha cancellato tutto :-(

    Comunque, grazie per le tue parole e pensieri: sono sempre precisi e di aiuto.
    Domani ho un incontro con un psicoterapeuta da cui sono già stato un paio di volte.. poi magari scriverò come è andata.

    un abbraccio

    ittodopo aver

  • Già ti sei dovuto subire un narcisista, stare a leggere tutto quello che abbiamo scritto non te lo meriti! :-)

    Comunque è vero, è dificile diagnosticarlo, in una società volutamente narcisista come questa ancora più difficile. Concordo sul fatto che ci sia differenza tra la patologia ed i tratti.
    Prendo spunto da questo tuo intervento per precisare che il narcisismo è stato per me uno spunto per iniziare a capire cosa stava succedendo, ma piano piano ho capito che non avevo a che fare con una narcisista ma con altri problemi.
    Indipendentemente dalla patologia che discutibilmente è possibile diagnosticare, resta la dura condanna di convivere con una persona immatura, scarsamente se non per niente collaborativa, in un contesto che dovrebbe essere piacevole per eccellenza come la famiglia. Invece si trasforma in una terribile trappola, una condanna che sembra non avere mai fine. Dove proprio l'ambiente che dovrebbe fornire amore, affetto, riparo, fiducia, conforto ecc... diventa proprio l'opposto...

    come ti capisco! ma cosa intendi per "altri problemi" ? (sempre che ti vada di parlarne).

  • come ti capisco! ma cosa intendi per "altri problemi" ? (sempre che ti vada di parlarne).

    Anche se può sembrare tutto anonimo, per rispetto nei confronti di tutti, e per prudenza preferisco non entrare nei dettagli. Non credo potrebbe essere più utile per chi si trova in situazioni simili.

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