Salve,
scrivo per chiedere un parere, e mi farebbe veramente piacere se rispondesse anche qualche psicologo/psichiatra, se presente.
Sono un ragazzo di 24 anni e in passato più di ora ho avuto diversi problemi di tipo psicologico.
Sono partito andando da uno psicologo, ma successivamente ho cambiato, perchè la mia situazione era quella di un ragazzo di 17 anni che stava veramente troppo male per considerare una terapia senza psicofarmaci.
Allora ho invitato più volte questa persona a farmi prescrivere qualcosa, perchè ero in uno stato di forte dolore, ma non ha voluto, così ho cambiato andando da uno psichiatra.
Mi è stato diagnosticato disturbo ossessivo compulsivo, sia disturbo in sè che di personalità, accompagnato a depressione.
Col tempo ho scoperto e sono tuttora convinto che la nascita di questo disturbo (ricordo già dagli 11 anni) sia dipeso fortemente dall'educazione troppo rigida data dai miei genitori (soprattutto da mio padre, anche lui con problemi psicologici, ma credo sia un ossessivo "puro", nel senso che al contrario di me in lui non vedo compulsioni)
Ora, come dicevo, ho 24 anni, e alla situazione in cui sono oggi (direi quasi "sano"), sono pienamente convinto di essere sempre stato un peso per i miei genitori.
Quei genitori che davano la colpa a me, all'età di 4 anni, di essere ingestibile, un rompiballe, quasi come se a 4 anni fossi già un adulto, distanziandosi quindi dalle loro incapacità educative, che appunto credo, siano state per loro troppo stressanti, poichè la pazienza in questo contensto dovrebbe appunto essere data dal bene che si prova per il figlio.
In conclusione sono convinto di essere sempre stato un peso per loro, e non sento di essere stato voluto bene da loro, ma anzi sempre colpevolizzato, mai valorizzato e con quasi assoluta assenza di gesti di affetto da parte loro (in tutta la vita).
Ho scoperto inoltre di essere stato a "rischio" di omosessualità (chiarisco che non ho assolutamente nulla contro le persone omosessuali), poichè durante la formazione della mia identità sessuale, le classiche ribellioni adolescenziali non sono state minimamente "tollerate", e in una specie di gara a chi è il più "forte", mia madre è sempre stata assolutamente intransigente e testarda, al punto di volerla sempre aver vinta lei.
Queste mie ribellioni adolescenziali sono state represse nei limiti, perchè sinceramente, se pensate che ad esempio in casa mia il più minimo errore di distrazione in una feccenda domestica potrebbe provocare una lite furibonda, ha fatto sì che io lasciassi perdere (nei limiti)
Mio padre è una persona che praticamente vive nella sua testa.
Ha fatto un po' di soldi creando un'azienda (sfruttando il boom economico) e da lì in poi ha fatto sempre lavorare altri.
Nella sitazione attuale non ha voglia di far niente, e passa le sue giornate a rimuginare sugli errori fatti nella sua vita.
E' estremamente diffidente come persona, e non ha nessun riguardo nei confronti miei e di mia madre.
Non si può parlare in casa se sta rimuginando su di uno dei suoi milioni di errori capitati in passato, nè se sta guardando qualcosa alla tv che gli interessa (il che si ripartisce comunque nel 90% della sua giornata)
Se lo trovo gentile quando arrivo a casa, per esperienza so per certo che da lì a pochi minuti mi chiederà un favore, e non è mai capitato che la cosa fosse incondizionata.
Ma ho una domanda a cui sono veramente interessato, che riguarda appunto mio padre.
Essendo lui una persona estremamente impulsiva ed emotiva, e che desidererebbe con tutto sè stesso tornare indietro nel tempo per rimediare ai suoi errori, che allo stesso tempo non ha alcun amico, che non ha appunto alcun riguardo nei confronti di me e mia madre, ma anzi, conduce praticamente una vita propria anche se nella stessa nostra casa, e visto tutto ciò che vi ho scritto, potrebbe darsi che lui abbia un lato sadico che si manifesterebbe nei miei confronti nel momento stesso in cui anch'io facessi i suoi stessi errori?
Qualsiasi genitore vuole il bene dei propri figli? Oppure oltre all'eventuale non bene verso di loro, ci potrebbero essere sentimenti di invidia e sadismo?
Io sapete bene come risponderei a questa domanda, con certezza nel mio caso.
Ad ogni modo per me sarebbe interessante sentire una vostra eventuale opinione.
Siamo sicuri che i genitori vogliono sempre bene a un figlio?
-
-
-
"scappa più veloce che puoi" [Cit.]
-
I genitori sono innanzi tutto degli esseri umani, con le loro debolezze ed i loro problemi psicologici. Io dico sempre che come per le adozioni ci vorrebbe un periodo di preparazione e di valutazione per decidere se una coppia è in grado realmente di gestire la crescita di un bambino nella maniera più adeguata alle sue necessità psicofisiche; invece bastano due parti anatomiche per mettere al mondo altri esseri umani, senza la reale certezza di avere le competenze necessarie per occuparsene.
Sia chiaro che con questo non voglio sminuire l'importanza dell'amore e della buona fede di molti genitori, ma neanche per guidare un'automobile basta la passione dei motori. Chiaramente tutto questo è assolutamente utopico perchè tutti sono convinti di essere o che saranno splendidi genitori e che tutto quello che faranno lo faranno per il bene dei figli. Invece nella maggior parte dei casi non faranno che propagare le loro psicosi, manie e fallimenti. Parlo a ragion veduta dato che anch'io vengo da una famiglia nella quale mio padre è stato un orco manesco ed despota.
Sei giovane, cerca di trovare la tua strada e di fare affidamento sulla tua forza, vedrai che potrai superare questa difficile prova. -
Qualsiasi genitore vuole il bene dei propri figli?
ho 40 anni
e ne ho subìte di ogni da quei "tipi" (genitori)
per poi lavarsene le mani
invidia sì
superbia
volevano distruggermi
li ho mandati a quel paese, all'inizio è stato difficile, perche' pensi che i genitori se ti mettono al mondo lo dovrebbero fare per amore... invece NO!!!
spesso (ho detto spesso, ma non sempre) si sposano e fanno figli per interessi economici o per altro ( mica ce lo dicono...) per cui succede che odiano uno dei due figli come è capitato a me...
Ma non senti parlare alla TV che ci sono madri e padri che uccidono i loro figli???
Quello che vediamo alla TV puo' succedere anche a noi !!!
(altro esempio: il cancro; pensi che debba venire solo ad altri... ma non a noi!!! e invece... mi sa... che pure noi potremmo esserne soggetti !!! )
un saluto....
mi dispiace dirti queste cose... ma è la realtà... purtroppo...
ciao. -
Ciao Servo_del_testino. Per prima cosa, suggerisco vivamente di cambiare nick. Non te l'hanno detto in tanti anni di terapie che il modo in cui ci riferiamo a noi stessi e agli altri con le parole, condiziona fortemente la percezione che abbiamo di noi/loro? Già così ti sei messo il primo peso da 50 kg sulla schiena.
Come ti hanno detto in molti, ovviamente anche i genitori sono umani, hanno i loro problemi e i loro disturbi, così come le motivazioni che li hanno portati a stare insieme. Se dovessero procreare solo le coppie in cui la vita è e sarà idilliaca, allora il genere umano si estinguerebbe a breve. Così è sempre stato, oggi si è presa consapevolezza del problema e si inizia a muovere qualcosa, ma evito di addentrarmi in questo tema, ci vorrebbe un topic tutto suo. Poi ci sono quelli che sarebbero anche "normali" (la normalità è un concetto limite, ricordiamocelo sempre, lo diceva già Freud), ma poi scatta qualcosa, un caso della vita, e le loro menti fanno corto circuito. C'era un impianto difettoso? Probabilmente sì, ma come saperlo in anticipo?
Quindi, i tuoi genitori hanno il loro "carattere", è la vita ha pestato su di loro così come ha pestato su di te. L'ossessivo-compulsivo purtroppo è molto influenzato dall'educazione ricevuta, ma ha anche una forte componente genetica. Se tuo padre è ossessivo ti ha trasmesso quei geni, e poi il tipo di vita in famiglia ha fatto il resto, ma allo stesso modo allora dovremmo accusare i genitori se ci fanno bere la coca cola o ci fanno mangiare al McDonald, o ci allevano con la televisione accesa, visto che anche tutte queste cose fanno male. Ed anche se abbiamo predisposizione ai tumori in certa parte è colpa loro, se ne hanno sviluppato uno evidentemente dovevano fare più prevenzione ed esami.
Come vedi questa strada è pericolosa e non fa altro che aumentare il rancore nei confronti dei genitori. Poi, dire che hai "rischiato l'omosessualità" per questo... magari hai rischiato anche l'ulcera, o di diventare un serial killer, sono affermazioni che lasciano il tempo che trovano e che mi lasciano fortemente perplesso.
Finito con il quadro d'insieme, la risposta secca al tuo quesito è: ovviamente No; se la domanda presuppone il "qualsiasi" la risposta è No. Poi invece se cade la generalizzazione ti posso dire che MOLTI genitori vogliono il bene dei figli, anche se lo vogliono nel modo sbagliato, nel tuo caso, ad esempio, se tuo padre è convinto di aver fatto molti errori e non se ne dà pace, vuole evitare che tu ne faccia, ma usa un metodo sbagliato, la repressione, per indirizzarti su quella che per lui è la strada giusta.
Come ti è stato detto, l'unica cosa che puoi fare è quella di trovare quanto prima la tua strada, oramai dovresti esserci quasi, per quanto i tempi non siano tra i più facili. Trovati un lavoro decente che ti permetta di vivere per conto tuo, possibilmente in un'altra città. Fuggi dalla tentazione di provare a far andare le cose diversamente, loro non cambieranno, i rapporti miglioreranno unicamente tagliando il cordone ombelicale. Al tempo stesso, prova a guardarli sotto un punto di vista differente (quando sarai padre anche tu te ne accorgerai): le intenzioni possono essere le più buone del mondo, ma se semplicemente non-ce-la-fai, a risolvere i tuoi di problemi, anche se ne sei consapevole (e tu vedi quanto sia difficile venire fuori da disturbi del genere andando in terapia, figuriamoci senza! La terapia è diventato di uso comune oggi, ma non è così per la generazione dei tuoi genitori, loro questa opzione non l'avevano), e questo si ripercuote per forza di cose sulla famiglia. -
Salve,
scrivo per chiedere un parere, e mi farebbe veramente piacere se rispondesse anche qualche psicologo/psichiatra, se presente.
Sono un ragazzo di 24 anni e in passato più di ora ho avuto diversi problemi di tipo psicologico.
Sono partito andando da uno psicologo, ma successivamente ho cambiato, perchè la mia situazione era quella di un ragazzo di 17 anni che stava veramente troppo male per considerare una terapia senza psicofarmaci.
Allora ho invitato più volte questa persona a farmi prescrivere qualcosa, perchè ero in uno stato di forte dolore, ma non ha voluto, così ho cambiato andando da uno psichiatra.
Mi è stato diagnosticato disturbo ossessivo compulsivo, sia disturbo in sè che di personalità, accompagnato a depressione.
Col tempo ho scoperto e sono tuttora convinto che la nascita di questo disturbo (ricordo già dagli 11 anni) sia dipeso fortemente dall'educazione troppo rigida data dai miei genitori (soprattutto da mio padre, anche lui con problemi psicologici, ma credo sia un ossessivo "puro", nel senso che al contrario di me in lui non vedo compulsioni)
Ora, come dicevo, ho 24 anni, e alla situazione in cui sono oggi (direi quasi "sano"), sono pienamente convinto di essere sempre stato un peso per i miei genitori.
Quei genitori che davano la colpa a me, all'età di 4 anni, di essere ingestibile, un rompiballe, quasi come se a 4 anni fossi già un adulto, distanziandosi quindi dalle loro incapacità educative, che appunto credo, siano state per loro troppo stressanti, poichè la pazienza in questo contensto dovrebbe appunto essere data dal bene che si prova per il figlio.
In conclusione sono convinto di essere sempre stato un peso per loro, e non sento di essere stato voluto bene da loro, ma anzi sempre colpevolizzato, mai valorizzato e con quasi assoluta assenza di gesti di affetto da parte loro (in tutta la vita).
Ho scoperto inoltre di essere stato a "rischio" di omosessualità (chiarisco che non ho assolutamente nulla contro le persone omosessuali), poichè durante la formazione della mia identità sessuale, le classiche ribellioni adolescenziali non sono state minimamente "tollerate", e in una specie di gara a chi è il più "forte", mia madre è sempre stata assolutamente intransigente e testarda, al punto di volerla sempre aver vinta lei.
Queste mie ribellioni adolescenziali sono state represse nei limiti, perchè sinceramente, se pensate che ad esempio in casa mia il più minimo errore di distrazione in una feccenda domestica potrebbe provocare una lite furibonda, ha fatto sì che io lasciassi perdere (nei limiti)
Mio padre è una persona che praticamente vive nella sua testa.
Ha fatto un po' di soldi creando un'azienda (sfruttando il boom economico) e da lì in poi ha fatto sempre lavorare altri.
Nella sitazione attuale non ha voglia di far niente, e passa le sue giornate a rimuginare sugli errori fatti nella sua vita.
E' estremamente diffidente come persona, e non ha nessun riguardo nei confronti miei e di mia madre.
Non si può parlare in casa se sta rimuginando su di uno dei suoi milioni di errori capitati in passato, nè se sta guardando qualcosa alla tv che gli interessa (il che si ripartisce comunque nel 90% della sua giornata)
Se lo trovo gentile quando arrivo a casa, per esperienza so per certo che da lì a pochi minuti mi chiederà un favore, e non è mai capitato che la cosa fosse incondizionata.
Ma ho una domanda a cui sono veramente interessato, che riguarda appunto mio padre.
Essendo lui una persona estremamente impulsiva ed emotiva, e che desidererebbe con tutto sè stesso tornare indietro nel tempo per rimediare ai suoi errori, che allo stesso tempo non ha alcun amico, che non ha appunto alcun riguardo nei confronti di me e mia madre, ma anzi, conduce praticamente una vita propria anche se nella stessa nostra casa, e visto tutto ciò che vi ho scritto, potrebbe darsi che lui abbia un lato sadico che si manifesterebbe nei miei confronti nel momento stesso in cui anch'io facessi i suoi stessi errori?
Qualsiasi genitore vuole il bene dei propri figli? Oppure oltre all'eventuale non bene verso di loro, ci potrebbero essere sentimenti di invidia e sadismo?
Io sapete bene come risponderei a questa domanda, con certezza nel mio caso.
Ad ogni modo per me sarebbe interessante sentire una vostra eventuale opinione.Scusa se faccio l'avvocato del diavolo ma... sei sicuro a non essere tu ad avere una visione distorta delle cose? Ritieni di essere sempre nel giusto?
Io sono un genitore e purtroppo anche mia figlia, come fai tu adesso, ci descrisse ad una psicologa come mostri, dicendo poi candidamente tempo dopo, che aveva inventato tutto apposta e che gli psicologi tanto non si accorgono delle menzogne... questo mi da da pensare...
Adesso andiamo d'amore e d'accordo, passata la burrasca adolescenziale,m a le è statp diagnosticato un disturbo di personalità Borderline...
In pratica era lei che non andava... non noi come genitori, da qui è lecita la domanda di prima... -
Salve,
scrivo per chiedere un parere, e mi farebbe veramente piacere se rispondesse anche qualche psicologo/psichiatra, se presente.
Sono un ragazzo di 24 anni e in passato più di ora ho avuto diversi problemi di tipo psicologico.
Sono partito andando da uno psicologo, ma successivamente ho cambiato, perchè la mia situazione era quella di un ragazzo di 17 anni che stava veramente troppo male per considerare una terapia senza psicofarmaci.
Allora ho invitato più volte questa persona a farmi prescrivere qualcosa, perchè ero in uno stato di forte dolore, ma non ha voluto, così ho cambiato andando da uno psichiatra.
Mi è stato diagnosticato disturbo ossessivo compulsivo, sia disturbo in sè che di personalità, accompagnato a depressione.
Col tempo ho scoperto e sono tuttora convinto che la nascita di questo disturbo (ricordo già dagli 11 anni) sia dipeso fortemente dall'educazione troppo rigida data dai miei genitori (soprattutto da mio padre, anche lui con problemi psicologici, ma credo sia un ossessivo "puro", nel senso che al contrario di me in lui non vedo compulsioni)
Ora, come dicevo, ho 24 anni, e alla situazione in cui sono oggi (direi quasi "sano"), sono pienamente convinto di essere sempre stato un peso per i miei genitori.
Quei genitori che davano la colpa a me, all'età di 4 anni, di essere ingestibile, un rompiballe, quasi come se a 4 anni fossi già un adulto, distanziandosi quindi dalle loro incapacità educative, che appunto credo, siano state per loro troppo stressanti, poichè la pazienza in questo contensto dovrebbe appunto essere data dal bene che si prova per il figlio.
In conclusione sono convinto di essere sempre stato un peso per loro, e non sento di essere stato voluto bene da loro, ma anzi sempre colpevolizzato, mai valorizzato e con quasi assoluta assenza di gesti di affetto da parte loro (in tutta la vita).
Ho scoperto inoltre di essere stato a "rischio" di omosessualità (chiarisco che non ho assolutamente nulla contro le persone omosessuali), poichè durante la formazione della mia identità sessuale, le classiche ribellioni adolescenziali non sono state minimamente "tollerate", e in una specie di gara a chi è il più "forte", mia madre è sempre stata assolutamente intransigente e testarda, al punto di volerla sempre aver vinta lei.
Queste mie ribellioni adolescenziali sono state represse nei limiti, perchè sinceramente, se pensate che ad esempio in casa mia il più minimo errore di distrazione in una feccenda domestica potrebbe provocare una lite furibonda, ha fatto sì che io lasciassi perdere (nei limiti)
Mio padre è una persona che praticamente vive nella sua testa.
Ha fatto un po' di soldi creando un'azienda (sfruttando il boom economico) e da lì in poi ha fatto sempre lavorare altri.
Nella sitazione attuale non ha voglia di far niente, e passa le sue giornate a rimuginare sugli errori fatti nella sua vita.
E' estremamente diffidente come persona, e non ha nessun riguardo nei confronti miei e di mia madre.
Non si può parlare in casa se sta rimuginando su di uno dei suoi milioni di errori capitati in passato, nè se sta guardando qualcosa alla tv che gli interessa (il che si ripartisce comunque nel 90% della sua giornata)
Se lo trovo gentile quando arrivo a casa, per esperienza so per certo che da lì a pochi minuti mi chiederà un favore, e non è mai capitato che la cosa fosse incondizionata.
Ma ho una domanda a cui sono veramente interessato, che riguarda appunto mio padre.
Essendo lui una persona estremamente impulsiva ed emotiva, e che desidererebbe con tutto sè stesso tornare indietro nel tempo per rimediare ai suoi errori, che allo stesso tempo non ha alcun amico, che non ha appunto alcun riguardo nei confronti di me e mia madre, ma anzi, conduce praticamente una vita propria anche se nella stessa nostra casa, e visto tutto ciò che vi ho scritto, potrebbe darsi che lui abbia un lato sadico che si manifesterebbe nei miei confronti nel momento stesso in cui anch'io facessi i suoi stessi errori?
Qualsiasi genitore vuole il bene dei propri figli? Oppure oltre all'eventuale non bene verso di loro, ci potrebbero essere sentimenti di invidia e sadismo?
Io sapete bene come risponderei a questa domanda, con certezza nel mio caso.
Ad ogni modo per me sarebbe interessante sentire una vostra eventuale opinione.Adesso andiamo d'amore e d'accordo, passata la burrasca adolescenziale,m a le è statp diagnosticato un disturbo di personalità Borderline...
Scusa se faccio l'avvocato del diavolo.. ancora più indiaviolato...
Lo psicoterapeuta vi ha anche detto che il 99% delle persone che sviluppano un disturbo borderline di personalità sono stati allevati da genitori incapaci ed inadeguati nei primi 5 anni di vita (in particolare, madre affettivamente inadeguata) oppure sono stati abusati in famiglia ?
Oppure aveva paura di perdere dei buoni clienti ? -
Adesso andiamo d'amore e d'accordo, passata la burrasca adolescenziale,m a le è statp diagnosticato un disturbo di personalità Borderline...
In pratica era lei che non andava... non noi come genitori, da qui è lecita la domanda di prima...Lo psicoterapeuta vi ha anche detto che il 99% delle persone che sviluppano un disturbo borderline di personalità sono stati allevati da genitori incapaci ed inadeguati nei primi 5 anni di vita (in particolare, madre affettivamente inadeguata) oppure sono stati abusati in famiglia ?
Appunto... pare quasi uno scarica barile a vedere di chi siano le responsabilità. Le responsabilità sono di TUTTI quelli coinvolti in una determinata situazione relazionale. Ovviamente quando una persona non è in grado di intendere e di volere si parla di "causa" al posto di responsabilità, ma la cosa non cambia. Se una madre va fuori di testa perchè il bambino piccolo la tiene sveglia tutte le notti la CAUSA dipende sia dallo stato psicologico della madre che dal pianto del bambino, anche se di questo non ne ha responsabilità...
-
Appunto... pare quasi uno scarica barile a vedere di chi siano le responsabilità. Le responsabilità sono di TUTTI quelli coinvolti in una determinata situazione relazionale. Ovviamente quando una persona non è in grado di intendere e di volere si parla di "causa" al posto di responsabilità, ma la cosa non cambia. Se una madre va fuori di testa perchè il bambino piccolo la tiene sveglia tutte le notti la CAUSA dipende sia dallo stato psicologico della madre che dal pianto del bambino, anche se di questo non ne ha responsabilità...
Sottoscrivo.
Dei genitori di una figlia BDL che scrivono:CitazioneIn pratica era lei che non andava
o hanno incontrato uno psicoterapeuta incapace, oppure hanno non hanno capito nulla della patologia e delle loro responsabilità in questione.
Oltretutto, ora che rileggo, una delle cause scatenanti dei disturbi istrionici e/o borderline) è proprio la madre che nei primi anni di vita trasmette, verbalmente o non verbalmente, il messaggio "non essere come sei perchè non vai bene". E' uno dei tipici copioni che in analisi transazionale, quando arriva al 3o grado, genera donne 20-30enni con alta propensione all'automutilazione od al suicidio. -
Molto difficile..ma allo stesso estremamente semplice.
Non è la prima volta che mi trovo a dire ciò che sto per scrivere ora.
I genitori, come è stato già detto prima, sono delle PERSONE.
Hanno malattie, nevrosi, pregi, difetti.
Sono PERFETTAMENTE d'accordo con Coupette che dice che bisognerebbe quantomeno fare dei corsi, prima di decidere di fare i genitori. Vedo in giro delle cose davvero assurde, soprattutto adesso..gente che fa figli non perchè se la sente ma perchè "è costretta", o perchè "lo devo fare" o perchè "mi sono sposata quindi devo fare un figlio.."
Assurdo.
In pochi, davvero IN POCHI si pongono il problema di volerlo davvero un figlio, cercano di capire se sono davvero pronti per dedicare la propria vita ad un altro ESSERE VIVENTE.
Comunque, sto deviando dal vero discorso.
I genitori possono odiare un figlio, possono non amarlo, o amarlo in un modo "sbagliato". amarlo troppo, oppure in modo che lui non vede o che non sa gestire. Ci sono davvero tantissimi modi per amare, dipende da ciascuno di noi.
Ed anche i figli lo stesso. Non per forza amano i propri genitori.
Anche a te dico: sai ormai benissimo quali sono le dinamiche che ti hanno portato ad avere alcuni problemi, che per fortuna stai curando ed affrontando con l'aiuto di uno specialista.
Ma allontanati da tutto questo: non rimanere ancorato ai tuoi problemi ed a ciò che li ha provocati.
Non puoi cambiare il passato, non puoi cambiare i tuoi genitori.
MA puoi cercare di cambiare la tua vita, puoi cercare di stare bene NONOSTANTE loro e NONOSTANTE quello che ti è successo.
Provaci, e vedrai che le cose le riuscirai anche a vivere in modo diverso.
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