E' da sempre che c'è stato da ridire sul mio comportamento nelle relazioni...
Da una decina d'anni soffro di depressione che piano piano si è aggravata, durante questi dieci anni tutti mi trattavano come una persona poco sveglia, ho la fama di poco sveglia e tutti gli altri aggettivi che accompagnano questo...
Non è il giudizio degli altri che mi interessa, ma le possibilità che fare una buona figura dà... Studiare, lavorare, avere amici e via dicendo... Altrimenti si è da soli e senza un soldo e si studia male...
Ed è ovvio che mi metto a pensare al suicidio in media una volta al giorno da anni...
Quando non tento il suicidio ho degli scatti tanto aggressivi... Mi graffio, mi taglio, mi tiro i capelli, urlo, picchio... Mi sento malissimo in quei momenti, non trovo il modo di sfogarmi bene, di esprimermi a parole e in più allontano gli altri...
Non risulto particolarmente simpatica nemmeno ai corsi che seguo (eccetto uno, lì ho trovato più respiro, siamo tutte femmine, questo corso è gestito da psicologhe anche se non è terapia di gruppo o cose simili, è un corso professionalizzante... Anche se una volta ho raccontato - ho fatto male, non era il contesto - un episodio traumatico della mia vita e ho sentito alcune di loro ridere e fare battute... alle altre che avevano raccontato cose del genere nessuno ha riso).
Uso il mio aspetto fisico per avere un po' di compagnia... Niente di "mostrato", mostrare è meno d'effetto, niente di regalato... Funziona, a patto di dimensionare poi alcuni a livello di soli amici... Non che io faccia l'ambigua, uno se ne può fregare di me quando vuole se non accetta di essere solo mio amico...
E' che vorrei avere lo stesso effetto per quando faccio amicizia o solo conoscenza, e invece risulto una persona da prendere in giro (in modo leggero o in modo pesante... o in modo molto, molto pesante).
Voglio morire tutti i giorni.
Mi sento insopportabile, non capisco quando parlo tanto... Quando parlo tanto sembra che non veda esseri umani da anni! Oppure parlo poco, pochissimo, non rispondo nemmeno a quello che mi si chiede...
Poi il mio modo di scherzare, mi piace molto, ma è spesso poco accessibile... Mi piace parlare per stereotipi, fare la finta ipercompetitiva, cose così... Se uno ha un buon umorismo sa che scherzo, molti mi prendono sul serio ed è divertente anche questo, ma mi piacerebbe trovare complicità...
Non riesco a entrare in competizione nemmeno con un gioco del computer: sento già che ho perso. Così per tutto: io ho già perso. Questo a causa di vari traumi nell'infanzia, in cui nel confronto - per forza di cose - io perdevo, perché non avevo abbastanza forza fisica o perché non sapevo come ci si difendeva dalla violenza psicologica... Mi ricordo quando picchiavo chi mi picchiava: rideva perché io non ero abbastanza forte... Allora facevo tantissima ginnastica, sin da piccolina... Ma dovrei fare bodybuilding per confrontarmi con la forza fisica di un maschio... Allora non entro neanche in gioco, perché ho già perso.
Ovunque mi sembra di vedere "attacchi", anche solo verbali (ad un corso dell'università una mia compagna ha raccontato cose non vere per escludermi da un gruppo...), e sento con precisione che a questi attacchi io non saprò mai difendermi, non voglio nemmeno entrare in gioco, perché è uno STRESS ENORME. Ci metto tantissimo tempo a riprendermi da una discussione, devo dormire e distrarmi molto.
C'è qualche soluzione? Scrivetemi anche due parole... Non penso altro che al suicidio, mi sembra come un amico che mi prende per mano... grazie.

Sono demente? Perché?
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Mi dispiace....
Non conosco la tua storia... ma immagino che tu abbia chiesto già aiuto ad un terapeuta, giusto? Perché mi sembra proprio il caso in cui un aiuto qualificato si fa necessario.. -
parto dalla domanda del titolo "sono demente, perchè?"
no! Non4o sei demente. e sono sicuro che è una cosa che sai benissimo anche tu gea.
Altrimenti: 1 non ti porresti nemmeno questi dubbi, 2 non saresti a scrivere qui e in questi termini.
percui penso che il problema sia nel rapporto fra il tuo sentire e nelle risposte delle persone con cui ti confronti.
Tutti, chi più chi meno, viviamo di proiezioni, il problema non è tanto non avene, ma piuttosto avere consapevolezza delle stesse e sforzarsi di guardare la nuda realtà, per quanto ci è possibile.
Ogni persona ha pregi e difetti, punti di debolezza e forza. E' chiaro che di base tu soffra di una non accettazione da parte del contesto sociale (gran parte delle persone che scrive qui, incluso il sottoscritto, soffre di questo problema).
L'unica cosa è fare affidamento sui proprio punti di forza, piuttosto che incaponirsi sulle proprie debolezze, come? i modi sono tanti, basta avere una strategia in mente e seguirla, e poi valutarne i benefici/costi -
Ciao Gea; non sopporto chi prende in giro gli altri per sentirsi superiore o migliore, è come se ti salissero sulla testa per farsi più alti e così ti fanno sprofondare sempre più. Fregarsene non è facile, soprattutto per me, posso liberarmi del giudizio degli altri ma non riuscirei a liberarmi dei giudizi che mi do da solo, forse bisogna iniziare ad essere meno ipercritici verso se stessi. Siamo tutti umani, siamo qui per vivere la nostra vita, non per vincere una gara, abbiamo diritto a farlo con serenità (forse la felicità è un po' troppo ma almeno la serenità dai). L'ideale sarebbe trovare solidarietà, darci una mano a vicenda, già è difficile andare avanti senza che ci scanniamo l'un l'altro, diamine che costa un po' di solidarietà?un pizzico di comprensione? Pure io ho difficoltà nelle relazioni, praticamente non ho mai avuto amici, solo falsi amici, ma non per questo mi sento di dover venire crocefisso. La mia vita non parrà utile a loro, ma è utile a me, con fatica cerco il mio angolo di serenità, non è un granchè forse, ma il mio scopo è questo. Nel frattempo cerco di godermi le piccole cose, se vedo una lotta cerco di tirarmene fuori.
Penso ogni tanto al suicidio, così senza motivo, ma è più un pensiero consolatorio, una via di fuga sempre possibile, anche se non voglio imboccarla mai. Ma io penso di non soffrire di depressione, se tu dici di soffrirne,probabilmente avrai chiesto aiuto a qualche esperto, psichiatra o psicologo, spero loro possano aiutarti meglio di chiunque altro, soprattutto a tenere sotto controllo i pensieri di morte.
Comunque,per provare a rispondere alla tua domanda, da quello che scrivi e da come scrivi non sembri per niente demente! -
[i]La domanda "sono demente?" è un po' provocatoria, voi mi dite di no, mi dico anche io di no, ma perché faccio questo effetto?
Oppure sono "cattiva" (ma detto da chi poi!!! questa mi fa ridere! "sono demente" invece no... perché i "cattivi" li prendono da qualche parte).
I miei punti di forza mi sembra proprio che siano schiacciati dai punti deboli! Per questo ho scritto. Nessuno qui mi scriverà "sì, è così"... semmai "non ti conosco bene".
Pensavo che i miei punti di forza fossero la gentilezza, la disponibilità e l'affettuosità. E' come se li avessi persi: perché sto imparando a difendere i miei confini, per adesso sono diventata più rigida e sono gentile con freddezza e disponibile col contagocce. Delle volte sono stata disponibile, mettendo in chiaro che c'era un cambio (in modo spiritoso e gentile)...
E' vero che non sentirsi accettati lo sentiamo come una cosa molto dolorosa (qui, sul forum, lo leggo spesso...).
Sono proprio frustrata per il fatto che risulto poco sveglia. Ma lo so: risulto poco sveglia da una che giudica i coetanei se almeno due tre volte a settimana non si divertono fino alle quattro del mattino. Risulto poco sveglia da gente competitiva nel mio campo di studio - tragedia per me... - perché (solito discorso?) il mondo è perlopiù competitivo e la solidarietà o è penalizzata o è roba da fighetti borghesi che hanno tempo e soldi in avanzo o devono sentirsi solidali. No, ci sono anche le eccezioni (adesso ne ho due, ma non so quanto stanno in piedi...).
Le altre cose le ho scritte nel primo post... Perdere sempre... Le prese in giro (e io che me ne rimango imbambolata perché mi deprimo e tanto anche se parlo ho già perso...).
Lo so che ho bisogno di un aiuto e vado dalla mia psicoterapeuta che è professionale (alleluia...) oltre ad esserci "feeling" (per ora)...
Ma mi sento perennemente schiacciata fra tre muri, a destra e sinistra, sotto i piedi... e a distanza vedo il quarto sopra la mia testa
Tutto questo sa da autocommiserazione, ma non è una mia costante, delle volte "mollo"...[/i] -
Ciao Gea87, sinceramente faccio molta fatica a capire cosa tu intenda dire con questo post..
Probabilmente sono demente anch'io.. -
E' da sempre che c'è stato da ridire sul mio comportamento nelle relazioni...
Da una decina d'anni soffro di depressione che piano piano si è aggravata, durante questi dieci anni tutti mi trattavano come una persona poco sveglia, ho la fama di poco sveglia e tutti gli altri aggettivi che accompagnano questo...
Non è il giudizio degli altri che mi interessa, ma le possibilità che fare una buona figura dà... Studiare, lavorare, avere amici e via dicendo... Altrimenti si è da soli e senza un soldo e si studia male...
Ed è ovvio che mi metto a pensare al suicidio in media una volta al giorno da anni...
Quando non tento il suicidio ho degli scatti tanto aggressivi... Mi graffio, mi taglio, mi tiro i capelli, urlo, picchio... Mi sento malissimo in quei momenti, non trovo il modo di sfogarmi bene, di esprimermi a parole e in più allontano gli altri...
Non risulto particolarmente simpatica nemmeno ai corsi che seguo (eccetto uno, lì ho trovato più respiro, siamo tutte femmine, questo corso è gestito da psicologhe anche se non è terapia di gruppo o cose simili, è un corso professionalizzante... Anche se una volta ho raccontato - ho fatto male, non era il contesto - un episodio traumatico della mia vita e ho sentito alcune di loro ridere e fare battute... alle altre che avevano raccontato cose del genere nessuno ha riso).
Uso il mio aspetto fisico per avere un po' di compagnia... Niente di "mostrato", mostrare è meno d'effetto, niente di regalato... Funziona, a patto di dimensionare poi alcuni a livello di soli amici... Non che io faccia l'ambigua, uno se ne può fregare di me quando vuole se non accetta di essere solo mio amico...
E' che vorrei avere lo stesso effetto per quando faccio amicizia o solo conoscenza, e invece risulto una persona da prendere in giro (in modo leggero o in modo pesante... o in modo molto, molto pesante).
Voglio morire tutti i giorni.
Mi sento insopportabile, non capisco quando parlo tanto... Quando parlo tanto sembra che non veda esseri umani da anni! Oppure parlo poco, pochissimo, non rispondo nemmeno a quello che mi si chiede...
Poi il mio modo di scherzare, mi piace molto, ma è spesso poco accessibile... Mi piace parlare per stereotipi, fare la finta ipercompetitiva, cose così... Se uno ha un buon umorismo sa che scherzo, molti mi prendono sul serio ed è divertente anche questo, ma mi piacerebbe trovare complicità...
Non riesco a entrare in competizione nemmeno con un gioco del computer: sento già che ho perso. Così per tutto: io ho già perso. Questo a causa di vari traumi nell'infanzia, in cui nel confronto - per forza di cose - io perdevo, perché non avevo abbastanza forza fisica o perché non sapevo come ci si difendeva dalla violenza psicologica... Mi ricordo quando picchiavo chi mi picchiava: rideva perché io non ero abbastanza forte... Allora facevo tantissima ginnastica, sin da piccolina... Ma dovrei fare bodybuilding per confrontarmi con la forza fisica di un maschio... Allora non entro neanche in gioco, perché ho già perso.
Ovunque mi sembra di vedere "attacchi", anche solo verbali (ad un corso dell'università una mia compagna ha raccontato cose non vere per escludermi da un gruppo...), e sento con precisione che a questi attacchi io non saprò mai difendermi, non voglio nemmeno entrare in gioco, perché è uno STRESS ENORME. Ci metto tantissimo tempo a riprendermi da una discussione, devo dormire e distrarmi molto.
C'è qualche soluzione? Scrivetemi anche due parole... Non penso altro che al suicidio, mi sembra come un amico che mi prende per mano... grazie.ci sono nature delicate
ci sono esistenze che varrebbe la pena di osservare anche solo per capire come si possa respirare in un modo diverso
ci sono anime nere che sono nere soltanto perchè attorno tutto è sbiadito
ci sono cantine polverose dove rimane chiuso quello che avremmo potuto essere soltanto perchè sembrava diverso
ci sono persone, come te ,che meritano di avere la stima di se stesse.
"chi disprezza sè stesso merita stima perchè disprezza"
Nietzsche -
per me la vera ragione dei tuoi modi di fare è la mancanza di una introspezione e la non presenza di basi solide in cui credere. Cambi di comportamento, voglia di primeggiare anche se puoi anche fregartene... io credo che in fondo dovresti conoscerti e fare un bel giro dentro di te per cercare i tuoi principi, i tuoi valori, la tua vita. Fare spazio al tuo modo di pensare e di agire che deve essere messo su questo motto "miglioro me stessa, non peggioro gli altri o il resto" Cosa intendo? Ti faccio un esempio banale: mettiamo che non mi piace la cioccolata? Bene non penso che la cioccolata mi fa schifo, ma penso che magari la marmellata è nei miei gusti.
Buona Fortuna!
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