Salvare il pianeta dipende soprattutto da cosa mangiamo: per questo sono passata al VEGAN.

  • Kuu, a me sembra di assistere al teatrino degli animalisti che, per liberare 'finalmente' dalla schiavitù gli animali allevati, dopo averli 'liberati' li lasciano morire di stenti senza alcuna assistenza, lasciandoli morire di fame e in balia di condizioni climatiche dalle quali non possono difendersi.
    Questo agire sconsiderato si che rappresenta il grado di 'inciviltà' umana.
    Dove sta la 'saggezza' di un vegano che vorrebbe tutti gli esseri umani dediti a una dieta senza carne o uova o vattelapesca?
    Liberissimi di cibarsi come meglio credono, loro però! Che si eviti il tentativo di imporre anche solo verbalmente il loro credo (di credo si tratta al pari di una qualsiasi Setta religiosa, inutile negarlo).
    E comunque, due uova la settimana non uccidono nessuno, nemmeno la gallina.
    Sembra di assistere alla creazione delle barzellette (scusate se mi vien da ridere!)... galline di tutto il mondo vi libereremo, sciopero delle uova, da oggi popolerete il mondo di pulcini e nessuno vi ucciderà più... un mondo comandato dai polli... ma questo spesso accade già !

  • Lara ha anticipato una mia perplessità: se smettessimo di allevare animali per il loro sfruttamento (dalla lana alla ciccia), dove finirebbero? Nessuno avrebbe più interesse ad accudirli e sfamarli, quindi sarebbero liberati dove? C'è una Muccopia o Maialopia da qualche parte? Come sopravvivrebbero se le risorse non fossero sufficienti per tutti? Se dopo una settimana il maiale morisse di stenti, o la mucca sbranata dai lupi, quella sarebbe Natura e quindi pace al cuore? Al di là del tono ironico non si tratta di una provocazione (rispetto le scelte di vita di ognuno), sono curiosa, davvero.

    In ogni caso mi avete fatto venir voglia di rileggere La Fattoria degli Animali. Per più di un motivo.

    Lavoriamo continuamente per dare forma alla nostra vita, ma copiando nostro malgrado, come un disegno, i lineamenti della persona che siamo e non di quella che ci piacerebbe essere. (M. Proust)

  • Inuitile dire che quoto quanto detto dagli "assassini".
    Che mi chiedo,é giusto che una madre imponga la visione vegana ai proprio figli?Gia dal momento in cui li porta in grembo. :hmm:

    Apatico, da smuovere con le granate. Non ci sono femministe in una nave che sta affondando. "Ha un tasso alcolico del 60%."

  • Mi dispiace ma no n posso accettare l'etichetta di fondamentalista, principalmente perchè non cerco di imporre né le mie idée né il mio stile di vita o convertire nessuno. Sono di principio contraria alle evangelizzazioni perchè ritengo che in queste materie solo il percorso personale può portare all'illuminazione, che non può essere imposta od arrivare dall'esterno.

    Tu sei capace di vedere video come quelli che ho postato, che rappresentano la norma e non l'eccezione, e non ravvisarci gli estremi di un OLOCAUStO. Buon per te, spero che il tuo divertimento possa durare a lungo e che non ti debba svegliare un giorno rendendoti conto del eccidio di cui tutti siamo complici, ma d'altronde sono solo animali...

    Primum non nocere

  • Inuitile dire che quoto quanto detto dagli "assassini".
    Che mi chiedo,é giusto che una madre imponga la visione vegana ai proprio figli?Gia dal momento in cui li porta in grembo. :hmm:

    Se risultasse che un'alimentazione vegana equilibrata può provocare danni al feto od al neonato sarei la prima ad essere contraria. Dato che non mi è mai capitato di leggere studi scientifici indipendenti che avvalorino tale tesi non vedo la necessità di preoccuparsi.

    Ribadisco comunque che non sono in linea di principio contraria ad una caccia di sostentamento razionale ed ecosostenibile, come poteva essere quella dei Nativi Americani, semplicemente la ritengo una estrema ratio che, coi mezzi moderni, potrebbe essere tranquillamente superata.

    Primum non nocere

  • Lara ha anticipato una mia perplessità: se smettessimo di allevare animali per il loro sfruttamento (dalla lana alla ciccia), dove finirebbero? Nessuno avrebbe più interesse ad accudirli e sfamarli, quindi sarebbero liberati dove? C'è una Muccopia o Maialopia da qualche parte? Come sopravvivrebbero se le risorse non fossero sufficienti per tutti? Se dopo una settimana il maiale morisse di stenti, o la mucca sbranata dai lupi, quella sarebbe Natura e quindi pace al cuore? Al di là del tono ironico non si tratta di una provocazione (rispetto le scelte di vita di ognuno), sono curiosa, davvero.

    In ogni caso mi avete fatto venir voglia di rileggere La Fattoria degli Animali. Per più di un motivo.

    Non si tratterebbe comunque di un processo istantaneo ma calibrato secondo l'andamento delle leggi economiche, quindi ci sarebbe tutto il tempo di organizzare la transizione. Questo escludendo una poco probabile presa di coscienza collettiva o l'emanazione di leggi draconiane in tal senso.

    Primum non nocere

  • Forse non riesco a spiegarmi bene...

    Non credo di contraddirmi: mi pare di aver detto che gli animali, così come l'uomo, provano dolore e paura se vengono maltrattati e uccisi.
    Per il resto, so bene anch'io che il cervello umano è molto più sviluppato (o meglio, sviluppato in maniera molto diversa) rispetto a quello degli altri animali.

    Considerato questo, mi pare ovvio che un vegan (come dovrebbe fare qualsiasi altro essere umano capace di pensiero astratto, al contrario degli animali) sia contrario all'uccisione di altri animali, che si tratti del contadino con quattro pecore o del mega allevamento intensivo.

    Se la vedi in quest'ottica, andare contro l'allevamento intensivo ma giustificare il contadino che uccide la propria mucca è esattamente come condannare le stragi di massa ma giustificare i singoli omicidi. Non mi pare che abbia molto senso, no?

    Citazione da Kuu83

    Ma negare il fatto che l'uomo sia essenzialmente onnivoro mi sembra una boiata.

    Non so se lo fai apposta a continuare a battere su questo punto.

    Ho forse mai negato che l'uomo possa essere, come dite voi, onnivoro?
    Mi pare di aver detto non so quante volte che la vita umana odierna è al 99,99% innaturale, quindi perché non aggiungere un altro 0,01% di innaturalità in più se ciò può servire ad evitare morte e sofferenza?
    Come vedi, non sono io quello che tira in ballo la natura, perché come ho già detto sono consapevole e felice di vivere contro natura.
    Sono gli onnivori che tirano in ballo la natura (solo quando fa comodo, però, a quanto pare, figuriamoci se la si tira in ballo a ora di usare il pc, il telefonino o di lavarsi con l'acqua calda e il bagnoschiuma), e non mi resta altro che pensare che lo facciano, in un certo senso, per giustificarsi. Forse, in fondo in fondo, si sentono in colpa? Chissà...

    Citazione da Kuu83

    Che ne facciamo di gente che campa esclusivamente su questo tipo di attività (e non penso alle mega-industrie) ? Diciamo di "fottersi"? Che è più importante la "sensibilità della mucca" piuttosto che la loro vita?

    Cosa ne abbiamo fatto, in passato, di chi legalmente importava schiavi o tagliava teste al servizio del re?
    La società cambia, si evolve.
    Non sono certo convinto che si possa passare ad una società 100% vegan nel giro di dieci minuti... se il cambiamento avvenisse in maniera graduale, attraverso i decenni, molte professioni andrebbero via via scomparendo in maniera naturale per far posto ad altre, così come oggi sono quasi scomparsi i calzolai, per farti il primo esempio che mi viene in mente.

    P. S.

    "Tuttavia", nel modo in cui lo hai utilizzato tu, è una congiunzione, non un avverbio.

  • Se la vedi in quest'ottica, andare contro l'allevamento intensivo ma giustificare il contadino che uccide la propria mucca è esattamente come condannare le stragi di massa ma giustificare i singoli omicidi. Non mi pare che abbia molto senso, no?

    Ha senso eccome invece. Se la smettessi di paragonare l'allevamento, il produrre, latte, uova ecc a omicidio.

    Ho forse mai negato che l'uomo possa essere, come dite voi, onnivoro?
    Mi pare di aver detto non so quante volte che la vita umana odierna è al 99,99% innaturale, quindi perché non aggiungere un altro 0,01% di innaturalità in più se ciò può servire ad evitare morte e sofferenza?
    Come vedi, non sono io quello che tira in ballo la natura, perché come ho già detto sono consapevole e felice di vivere contro natura.
    Sono gli onnivori che tirano in ballo la natura (solo quando fa comodo, però, a quanto pare, figuriamoci se la si tira in ballo a ora di usare il pc, il telefonino o di lavarsi con l'acqua calda e il bagnoschiuma), e non mi resta altro che pensare che lo facciano, in un certo senso, per giustificarsi. Forse, in fondo in fondo, si sentono in colpa? Chissà...

    Ma chi ti dice che il tuo vivere è al 99,9% "contronatura" solo perchè usi il bagnoschiuma? :assi:
    Tu confondi progresso con consumismo sfrenato. Del resto ragioni con la dinamica "tutto o nulla" .
    Da "assassina" ribadisco che non mi sento minimamente in colpa per essere responsabile dell'uccisione di mucche, maiali e quant'altro. Animali da sempre selezionati per l'allevamento. Anzi , godo nel cibarmi di altri esseri viventi..uomo compreso.

    Cosa ne abbiamo fatto, in passato, di chi legalmente importava schiavi o tagliava teste al servizio del re?
    La società cambia, si evolve.
    Non sono certo convinto che si possa passare ad una società 100% vegan nel giro di dieci minuti... se il cambiamento avvenisse in maniera graduale, attraverso i decenni, molte professioni andrebbero via via scomparendo in maniera naturale per far posto ad altre, così come oggi sono quasi scomparsi i calzolai, per farti il primo esempio che mi viene in mente.

    L'allevamento di bestiame lo ritengo utile. Bere il latte lo ritengo utile. Mangiare uova lo ritengo utile. L'industria del pellame, del cuoio la ritengo utile. Preservare alcuni usi e costumi anche culinari lo ritengo utile.
    Rinunciare a questo per la sensibilità del maiale la ritengo una c∙∙∙∙∙a . Animali che tra l'altro non vivrebbero neanche allo stato brado.

    Quindi fammi capire, siete anche contro l'equitazione? Anche contro la derattizzazione? L'uso di insetticidi? Anche quella è una forma di "sofferenza" per l'animale.

    "Tuttavia", nel modo in cui lo hai utilizzato tu, è una congiunzione, non un avverbio.

    Oh scusi Professore, quando avrà finito di contestarmi le virgole me lo dica.

  • Se risultasse che un'alimentazione vegana equilibrata può provocare danni al feto od al neonato sarei la prima ad essere contraria. Dato che non mi è mai capitato di leggere studi scientifici indipendenti che avvalorino tale tesi non vedo la necessità di preoccuparsi.

    Capisco,pero va anche detto che i danni di un modello alimentare spesso possono essere solamente valutati nel lungo,anzi lunghissimo termine.
    Inoltre cresceresti tuo figlio da vegetariano/vegano o lo alimenteresti in maniera classica per poi lasciare a lui la scelta?

    Apatico, da smuovere con le granate. Non ci sono femministe in una nave che sta affondando. "Ha un tasso alcolico del 60%."

  • Riguardo all'uomo onnivoro ci sarebbe da discutere, e comunque la quantità di carne consumata dagli animali che seguono questa dieta è di molto inferiore rispetto agli altri componenti (l'orso, ad esempio, se non in casi eccezionali). L'uomo ormai ne fa la base della propria alimentazione, è questo di naturale non ha proprio nulla. Inoltre tutto questo non ha nulla a che vedere con la scelta etica di non imporre tali sofferenze agli animali, abbiamo i mezzi tecnici per alimentarci comunque in maniera equilibrata quindi la scelta può tranquillamente esulare dagli eventuali aspetti salutistici (tutti da dimostrare, comunque).

    Diciamo piuttosto (ed io sono la prima) che la carne piace, e rinunciarvi è un grosso sacrificio che abbisogna di una motivazione molto forte, che nasce solo quando si prende piena coscienza di qual'è la situazione attuale dell'industria della macellazione.

    Primum non nocere

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