Eziologia batterica

  • Quanto può raccontarci un lavandino della vita di un uomo? Nulla o poco, direte voi. Ancora meno se è stato pulito di recente, potrà dirvi qualcuno. Ma rimane sempre qualche traccia che può servire per il nostro lavoro.
    Le spugne che campeggiano sulla ceramica a ridosso delle piastrelle del muro sono mute testimoni di una pulizia oppure sono lì da sempre?
    La mancanza del tappo dello scarico del lavabo vi può dire che l’uomo è calvo, oppure che non teme affatto il defluire dei propri umori in cavità abominevoli dalle quali mai potrà recuperarli? Significa forse che non teme di scialacquare le proprie sensazioni intime?
    Il sapone liquido che rimpiazza la saponetta ci parla della sbrigatività delle sue abluzioni quotidiane. Non c’è tempo per effusioni con il sego bovino di cui sono composte le saponette. Il contenitore di plastica ha un dispenser che potrebbe essere riutilizzato con una nuova carica di sapone, ma pensate forse che il nostro uomo possa essere tanto previdente e parsimonioso? Pensate forse che per lui la vita sia usa e getta?
    Un tubetto di crema omeopatica alla lavanda (potete fidarvi che si tratta di essenza di lavanda, chi non ne possiede una confezione uguale?) sul margine destro del lavandino ci parla dell’apprensione della madre che, affezionata alle medicine alternative, lo ha infilato nella sacca del figlio prima che partisse, ma, ahimè, poiché tale tubetto non risulta granché spremuto possiamo dedurne che l’ingrato non ne abbia fatto un utilizzo intensivo. Che abbia quindi rifiutato le premure materne o se quello in foto fosse invece il secondo tubetto che ha acquistato e il primo giace stremato nel cestino fuori della foto? Adora forse la madre? Ma se è stato così accorto da gettare il tubetto usato perché non elimina brutalmente anche quelle orripilanti spugne? Perché questa lapalissiana e insanabile contraddizione?
    Il filo interdentale (estrema destra) ci racconta della sua ossessione per la pulizia degli angoli più reconditi del suo corpo, quasi si preoccupasse dell’alitosi nel caso lo dovesse cogliere d’improvviso un infarto. Ma se non fosse rimasto neppure uno dei cinquanta metri di filo interdentale tradizionalmente avvoltolati attorno al cilindretto cavo di plastica, come potremmo interpretare questo indizio? In modo totalmente contrario a quanto ipotizzato poco sopra, evidentemente. Si riesce a stabilire se l’etichetta del filo interdentale risulta abbastanza sbiadita da supporre che in molteplici occasioni le sue dita l’abbiano manipolato? In ogni caso risulta che con una lieve spinta il filo interdentale potrebbe cadere dal lavandino, uscire dal nostro campo visivo e quindi non essere più rilevante per la nostra analisi.
    Chiediamoci ora perché la manopola per modulare la portata d’acqua calda risulti spostata sulla sinistra rispetto alla piccola valvola dalla quale esce il getto vero e proprio. Il nostro uomo ha chiuso il rubinetto quando ancora il getto era tiepido: è freddoloso o non riesce a perdere il sangue freddo?
    Ma, scusate un secondo, perché il portasapone è a sinistra? Gli installatori dei servizi sanitari pensano soluzioni per destrorsi. Crediamo davvero che il nostro uomo abbia invertito il contenitore dello spazzolino con quello del portasapone? Davvero pensiamo che sia così bravo nel fai da te un tizio che lascia ricettacoli di batteri sul lavabo? Ma non era poi così frettoloso e concitato da preferire il sapone liquido alla saponetta? Oppure la foto è stata manipolata ed è stata eseguita una trasformazione lungo l’asse verticale che ha invertito la parte destra dell’immagine con quella sinistra? Se così è, a che scopo il paziente avrebbe chiesto un nostro consulto per poi fornirci dei dati fuorvianti?
    Ma allora, scusate, se questa immagine è stata scattata con il proposito di ingannarci, possiamo ancora sinceramente pensare che lo spazzolino sulla destra sia davvero uno spazzolino? Certo che no.
    Ne dobbiamo concludere che l’uomo che usa questo lavabo è fortemente disturbato se non ha almeno uno spazzolino accanto al lavabo.
    Avanti il prossimo, grazie.

    Se fossi costretto a rinunciare al mio dilettantismo, è nell'urlo che vorrei specializzarmi.

  • Ciao Emil potresti scrivere un giallo!, non sto scherzando, ma perchè soffermarti su cose così piccole e poi non sicure, sono solo deduzioni, non puoi essere sicura di tutto quello che vedi e dire cosa ha o cosa è una persona, al massimo uno può dire sei un precisino o un disordinato, ma la tua descrizione mi sembra molto accanita e vorrei capire il senso, prima di dire la mia, comunque forte la lettura di quello che hai scritto.
    .-)

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