dal dolore

  • Saper reggere il vuoto: ecco la fede. E' la capacità di sopportare che le parole non siano incollate alle cose. Occorre a volte a vere pazienza perchè ritorni un pò di mondo.
    Fides è anche attesa: attraversarela sofferenza per la non immediatezza dello slargarsi degli orizzonti. Ma anche lo scatto improvviso per il quale le parole gettano luce su uno spessore opaco è un salto nel vuoto, oltre i codici dati.
    Paradossalmente occorre un forte senso della realtà, un materialismo radicale, per affidarsi al fatto che là dove parole e le cose non ritornano secondo i codici dati, lì si apre un pò più di mondo. Un pò più di essere. Quando fragile è ilnostro legame con la realtà, ci abbarbichiamo ai codici a disposizione.
    Nell'abbandonarsi, nel lasciarsi andare alla lingua c'è il piacere che viene dal rapporto umoristico con la realtà e la capacità di sopportare il vuoto con attesa paziente.

    Sono parole vere, profonde, ma come imprimerle per sempre nella pelle??

  • Sono parole bellissime.

    Ma, da amante della Filosofia, Ontheroad, vorrei fare una precisazione.

    La Fede, la Fides, è un comune sentire legato ad un mondo che, in italiano, si chiama Religione.

    Questa "funzione" (questo il termine tecnico-filosofico) perchè nasce? Cioè: perché noi esseri umani crediamo in Dio e perché abbiamo, dunque, fede?

    Dal medioevo (scuola universitaria di Bologna e teologia veneta) ad oggi, siamo arrivati ad alcune affermazioni molto belle, profonde, vere. Dunque: il punto di partenza è un comportamento individuale che oggi, nel 2011, viene chiamato "Hobby" (nel Medioevo veniva chiamata "colta collectio").

    Gli esseri umani, in breve, collezionano. Compiono delle azioni, virtualmente "infinite", attorno a delle passioni. C'è chi colleziona oggetti materiali (dai coltellini svizzeri, alle opere d'arte, alla Musica..) e chi colleziona attività ed esperienze (chi si sfida a calcio, chi vuole amare moltissime donne, chi, dopo ogni viaggio, porta con sé ricordi...).

    Sia che siano Beni ambientali (termine tecnico) che Attività ed esperienze, questi comportamenti realizzano uno scopo. Ecco: la Socialità. Ad esempio: chi ama il calcio ha come "Hobby" quello di collezionare vittorie (serie matematica virtualmente aperta). Questo hobby condiviso porta alla Socialità. Al formarsi, cioè, di una squadra. (S.Tommaso d'Aquino compiva riflessioni bellissime sugli Ordini religiosi e sul significato della preghiera... ma tant'è, il mondo, senza dubbio, cambia).

    La socialità. Un sentimento che nasce dalla condivisione di passioni. Di hobbies. Bene: quando si condivide un hobby, in breve, si condivide qualcosa che, a giusta ragione, possiamo chiamare Interiorità. Cioè: nasce la Religione. Osserviamo, l'esempio proposto. Dei ragazzi amano vincere a calcio. Si riuniscono per soddisfare questa Funzione. E facendolo creano uno Spirito comunitario. I C.t. chiamano questo Spirito... "Spirito di squadra". Prestiamo attenzione alla parola "Spirito".

    Nella Chiesa cattolica, ad esempio, si usa un termine molto simile a "Spirito di squadra". Cioè: "Spirito santo". Effettivamente: i fedeli di una Religione sono una squadra. Ma torniamo all'esempio calcistico. I giocatori, in breve, hanno spirito di squadra. Questo significa che "credono" nella Squadra. La Squadra (e io parlo da Romanista d.o.c.) è tutto. E' passione, amore, dolore, sofferenza, trasferte, corse, atletica, divertimento, bella vita. Ma "Roma" quì indica qualcosa in più. Non è soltanto Sport (come erroneamente si può pensare).

    Fin da bambini, la gente chiede: "Ma tu di che squadra sei?". Dietro a questa domanda si nasconde, quindi, una domanda profonda. "Chi sei?". "Di quale Socialità fai parte?". Come socializzi? Chi sono i tuoi amici? E' una domanda che nasconde, profondamente, il significato di Identità. E può dire molto. Molto perché implica uno "Spirito di squadra". Ma che cos'è, dunque, questo "spirito di squadra?". Per capirlo, occorre andare allo Stadio. (Nella Religione si indica: Chiesa). Entrando allo Stadio si percepisce una grandissima magia. un senso di Potenza... di Gloria... di Passione... di Sudore... (potenza, gloria, passione e sudore sono termini, tra l'altro, molto amati dai Cattolici).

    Sedendo sugli spalti più alti dell'Olimpico, si percepisce qualcosa. I filosofi chiamano questo sentimento "Spirito" (in senso Fregeiano). E' come un qualcosa che arriva al cuore. Come il ricordo di Partite gloriose del passato, di canti, di urla, di tifo sportivo... (canti, grida... altri termini religiosi decisamente "Dionisiaci"). Esiste la Roma? Esiste la Comunità dei tifosi della Roma? Ma cos'è esattamente lo Sport? Cos'è, esattamente, il Tifo per la Roma? Oggi, nell'anno del signore 2011, si analizza il rapporto tra Tifo e Fede religiosa. In breve: si osserva come le differenza siano, oggettivamente, poche. Se andiamo a chiedere ad un Romanista: "Ma perdonami... perché non tifi Lazio?", il tifoso dirà: "Perchè quelli della Lazio sono tutti dei caconi! Ovvio, no!". (Cacone è una parolaccia tipicamente romana).

    In breve: il Tifoso della Roma tipo non darà mai una spiegazione "razionale" del perché tifi la sua "Squadra del cuore" (in termini religiosi: "Ecclesia"). Così come un cattolico non darà mai una spiegazione razionale del perché "creda in Dio". La domanda però che si pongono i filosofi è diversa: che rapporto c'è tra una Squadra sportiva e il Clero? Idealmente, che rapporto c'è tra la Società sportiva e Dio? La risposta che se ne da è questa: l'hobby di base. La "collezione". Se lo Sport Calcio si regge sull'hobby di collezionare vittore sul Campo, su cosa si regge la Religione? Ci sono varie proposte a livello internazionale. Quella che a me piace di più è la "celebrazione dei riti". Cioè: un fedele "colleziona" Messe. Si va a messa ogni domenica. E, ANDARE A MESSA è UN HOBBY. Tra l'altro, molto argutamente, si sottolineava il rapporto tra il fatto che le Partite si celebrassero la Domenica (come la Messa).

    Collezionare cerimonie. Battesimi, Cresime, Funerali, Messe. E così come il Calcio nasce dalla Socialità, così la Religione nasce dalla Socialità. E così come il calcio è una Fede (davvero, più volte, in italiano troviamo scritto "Fede calcistica"), così la Religione è una Fede. In breve: Credere significa "Socializzare". Avere fede, significa Socializzare. Chi è Ateo, in realtà, è una pesona PROFONDAMENTE LIBERA da legami sociali. E' cittadino del mondo, intellettualmente indipendente, profondamente solo. L'Ateismo non riguarda, minimamente, la Religione (come si potrebbe credere). Chi è Ateo è una pesona CHE RINUNCIA AD UNA SOCIALITà FORTE. In ogni legame sociale, l'Ateo tiene attiva la Ragione. Quando parla con un amico, ad esempio, ha sempre presente la Differenza con l'Altro. L'Ateismo è una coscienza altissima della propria individualità. Della propria intelligenza, dei propri diritti. L'Ateo contesta ferocemente ogni Socialità forte. E la percepisce come Abusiva, Intrusiva, Dittatoriale. E giustamente gli Atei sono la migliore difesa della Libertà. E, come dice scherzosamente una persona a cui voglio un gran bene: "Che Dio benedica gli Atei... accidenti!".

    L'Ateismo significa, in breve, una Amorevole solitudine. Essere "soli" non è qualcosa di negativo. Permette di viaggiare, evita i matrimoni e le relazioni stabili, evita di dover pagare di tasca propria un debito di un amico, evita il dolore profonda dell'amore. L'ateismo è una condizione piacevolissima. Si lavora, si tengono le persone ad una certa distanza, si amano, immensamente, gli animali e la natura. Non c'è una Fusionalità assoluta. Non c'è una "devastante amicizia". NON AVERE FEDE CIOè, PERMETTE DI NON ESSERE DISTRUTTI DAL DOLORE. L'ateismo è l'unica condizione che l'Umanità conosce per non soffrire. Dato che Socializzare, amare profondamente, porta al dolore, bene, è meraviglioso evitarlo o non accettarlo profondamente (agnosticismo). Tra l'altro, il vero Ateo, non ha Hobby. Assolutamente. Non colleziona nulla. Non si prefigge di avere tutti i numeri di Topolino, ha biblioteche "anarchiche" (libri presi come vengono, i più vari, senza alcun filo conduttore), non si sposa, convive, ha molti amanti e, se vuole, molti figli. Ma SENZA ALCUN FILO CONDUTTORE. Senza alcuna logica coerente. L'Ateismo è anarchia, confusione, libertà, viaggi. E' internazionalità, è diffusione di legami "liquidi". L'Ateo ha centinaia di amici. E li cambia con una frequenza eccezionale. Non persegue passioni PER MOLTO TEMPO l'Ateo. Passato un anno, cioè, l'Ateo passa ad altro. E' incostante. Semplicemente.

    :)

    In breve: l'assenza di Hobby (collezioni scelte per TUTTA LA VITA) porta all'assenza di fede.

    E la cosa buffa è questa: anche collezionando "francobolli" nasce la fede.

    :)

    La fede porta con sé il Dolore... ma è un Dolore che è bello accettare. (Perché lì, nel Dolore, c'è l'abbraccio del'Amico, dell'Amore, del Fedele).

    Mein Herz, halt Dich an mir fest

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