ciao a tutti, mentre vi scrivo ho ancora le lacrime agli occhi dopo l'ennesima incomprensione tra me e i miei genitori. non è facile raccontare la mia storia familiare in poche righe, diciamo solo che i miei non mi hanno mai dato le attenzioni che un figlio meriterebbe, non hanno mai tenuto conto dei miei problemi, delle mie esigenze. mio padre non mi ha mai capita, è sempre stato pronto a giudicarmi e a dirmi parole di disprezzo, mai una carezza, o una parola affettuosa, non ha nemmeno rispetto per me, ad esempio: sto parlando con mia madre di una determinata cosa, lui arriva e interrompe la conversazione mettendosi a parlare di una cosa che piace a lui; oppure sto lavando il pavimento e lui invece di aspettare che si asciughi ci cammina sopra facendomi le impronte. oppure, soffro di clautrofobia,ho paura di prendere gli ascensori, l'altra volta sono tornata dal supermercato con le buste, non me la sentivo di fare le scale per cui ho chiesto a lui di scendere, e si è messo a fare storie, da bambina una volta mi era venuta una malattia infettiva, penso la rosolia, io avevo paura perchè vedevo le bolle e volevo dormire nel lettone con loro, e lui si è rifiutato perchè aveva paura che gliela attaccassi.
anche mia madre non ha mai tenuto conto delle mie esigenze e della mia sensibilità,io sono sempre stata un po' timida, ho anche un problema di udito che mi rende un difficile comunicare quando sto in mezzo alla confusione, ma lei mi spronava sempre ad essere più sveglia, più estroversa, senza tener conto che la mia natura era un' altra. durante l'adolescenza, poichè vedeva che avevo poche amicizie mi spronava ad uscire con ragazzi che poi si rivelavano sbagliati. mi ha sempre fatta sentire inferiore alle altre, mi diceva che le altre ragazze più disinibite di me sarebbero state più fortunate di me in amore, non si è mai mostrata affettuosa con me, non si è mai mostrata orgogliosa di me.
insomma sono cresciuta in un clima di vuoto affettivo e a volte sento che anch'io a mia volta non riesco a dare amore, col mio ragazzo per esempio non riesco ad essere affettuosa, infatti lui si lamenta che non gli faccio mai una carezza. non riesco ad amare tanto nemmeno i bambini, non provo niente quando ne prendo in braccio uno, anzi a volte li trovo irritanti. ho paura di non poter essere una buona moglie e una buona madre, di non poter dare amore, dal momento che non l' ho ricevuto. anche i miei genitori del resto non hanno avuto affetto dai loro genitori, mio padre è cresciuto in un orfanotrofio, mia madre è sempre stata succube di mia nonna. non vorrei che si innescasse un meccanismo a catena per cui un figlio poco amato diventa a sua volta un cattivo genitore. io voglio imparare ad amare gli altri, voglio dare loro l'amore che non ho ricevuto. ma questo è possibile?
si può amare se non si è stati amati?
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bridget80
Comprendo che non sia per niente facile rapportarsi ad una siffatta famiglia. I tuoi genitori sono giustificabili solo per quel passato che li ha segnati indelebilmente, ma non lo sono per il non essersi sforzati di modificare il loro atteggiamento verso di te. Del resto chi è vittima prima o poi diventa carnefice.
E se questo tu l'hai capito, hai già fatto un passo avanti rispetto ai tuoi genitori.
Il mio suggerimento è quello di staccarti dalla famiglia di origince, che tanto male ti fa, e crearne una nuova. La lontananza migliora i rapporti. -
ciao...
voglio esprimerti la mia solidarietà, condivido le tue emozioni.
anche io provengo da una famiglia-non famiglia, dove si è cercato di salvare l'apparenza per l'esterno, ma dentro le mura regnava il caos, l'anarchia, l'indifferneza,l'assurdità. Stavo scrivendoti un sunto di quello ceh succede, l'ho dovuto cancellare...l'indifferenza e la rassegnazione per questa condizione si è improvvisamente trasformaata in rabbia.
solo mettendomi con il mio ragazzo ho capito come dovrebbe essere una famiglia...e con lui evito di dare tanti dettagli di ciò che succede a casa, ho paura; e poi mi rendo con to che alla mia età sembra da bambini appigliarsi alle beghe familiari. gli ripeto che mi auguro di restare senza compagno e mai avere figli nella vita, se io dovessi essere come è stata mia madre. E lui, nella sua semplicità e saggezza, mi ha detto che già vedere il problema permette di comportarsi in maniera diversa, che non farei la stessa cosa ad un mio figlio... -
voglio dare loro l'amore che non ho ricevuto. ma questo è possibile?
Penso di si. Anche se a volte ci sentiamo governati da condizionamenti a cui ci sembra che non sia possibile resistere, abbiamo sempre un margine di scelta. Possiamo sempre decidere di agire contro quei condizionamenti. Certo, è un lavoro duro, faticoso. Un buon inizio è proprio l' essere consapevoli di quanto sia rischioso abbandonarsi al richiamo del passato, scegliere, insomma, la via più semplice che poi, nel tempo, si rivela la più dannosa.
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Mi sono trovata nella tua stessa identica relazione e ho fatto un grosso lavoro anche con mio marito e grazie a lui per diventare una persona capace di amare. Per esperienza posso dirti che non basta la lontananza fisica, i miei erano in centro Italia e io al Nord ma abbiamo sofferto fino alla loro fine per queste incomprensioni. Occorre fare di pari passo un distacco economico geografico lavorativo e un distacco emotivo. Quest'ultimo a mio modesto parere, si comincia a fare marcando il proprio teriritorio. Tuo padre passa quando hai appena dato lo straccio? Basta dirgli in modo calmo e fermo "Senti io ho lavorato per favore non farlo più. Non ho intenzione di fare un doppio lavoro perchè tu non stai atttento". Spero di averti dato un po' di aiuto.....
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Mi dispiace discostarmi dalle idee degli altri... Ma non tutte le cose che hai citato mi sembrano prive d'amore... Non nel senso che sono gesti d'affetto eh, ma non mi sembrano cose fuori dalla norma.
Citazionesto parlando con mia madre di una determinata cosa, lui arriva e interrompe la conversazione mettendosi a parlare di una cosa che piace a lui; oppure sto lavando il pavimento e lui invece di aspettare che si asciughi ci cammina sopra facendomi le impronte
La prima a volte la fa pure il mio, facendomi saltare i nervi! Non perdo tempo a farglielo notare. Per la seconda, beh, è un uomo... Magari non ha mai lavato un pavimento in vita sua... Magari non gliene frega niente di lasciare i segni...
CitazioneMia madre non ha mai tenuto conto delle mie esigenze e della mia sensibilità,io sono sempre stata un po' timida, ho anche un problema di udito che mi rende un difficile comunicare quando sto in mezzo alla confusione, ma lei mi spronava sempre ad essere più sveglia, più estroversa, senza tener conto che la mia natura era un' altra. durante l'adolescenza, poichè vedeva che avevo poche amicizie mi spronava ad uscire con ragazzi che poi si rivelavano sbagliati
Proprio perchè sa che hai problemi di timidezza ha cercato di SPRONARTI! Non la vedo come una cosa negativa, anzi... Magari cercava solo di aiutarti... Magari sperava solo in un tuo miglioramento... Non puoi incolparla se i ragazzi con cui uscivi erano sbagliati...
Citazioneio voglio imparare ad amare gli altri, voglio dare loro l'amore che non ho ricevuto. ma questo è possibile?
Perchè non inizi sorprendendo i tuoi con un abbraccio improvviso? O anche solo con un "ti voglio bene" che li spiazzi e li lasci senza parole... Chissà che alla fine non diventino amorevoli come tu vorresti...
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la mia risposta bridget, è SI'.
SI', si è in grado di amare pur non essendo stati amati.
ne sono certa. -
Purtroppo non ho molto tempo per rispondere, ne molte parole. Io posso dire per esperienza che per molti anni sono vissuta nella certezza che i miei genitori non mi amassero, che se ne fregassero di me. Ho letto l'episodio di quando avevi la rosolia mi pare..e tuo padre non ti ha voluta nel letto. C'è da dire che per gli adulti certe malattie infettive dei bambini possono essere molto ma molto gravi e dare disturbi come anche l'impossibilità di fare figli. Ti avrà dato l'impressione di essere freddo, ma forse voleva solo evitare di avere grossi problemi..alla fine per te era solo rosolia, per lui avrebbe potuto essere una cosa molto più grave. Ma non voglio difendere la tua famiglia, solo voi potete conoscere le vostre dinamiche..e pretendere di saperle io sarebbe davvero una cosa stupida.
Come ti dicevo per anni io sono stata convinta che i miei non mi amassero. La frase preferita di mia madre era "arrangiati" mentre mio padre non c'era mai. Ho litigato PER ANNI con mia madre, per buttar giù quel muro che aveva costruito..e negli ultimi (guarda caso proprio quando non vivo più con loro o che comunque non "dipendo" da loro) ho capito molte cose.
I genitori non sono perfetti..da piccoli crediamo che lo siano e ci aspettiamo a volte cose che vanno al di la delle umane possibilità. Poi cresci, entri nella loro ottica e vedi i loro errori, ma ti è più facili perdonarli.
Ora, quello che volevo dire è complesso.. ma si può riassumere con: parlaci.
O almeno prova.
Senza rabbia.
Senza voler per forza dargli delle colpe.
Cerca di capire e di farti capire.
E nel frattempo creati una vita tua, vedrai che quando entrerai nell'ordine di idee giusto, forse riuscirai a capirli meglio.
E se davvero non ti hanno mai amata? Bhe almeno potrai capire di più il loro punto di vista, per non commettere lo stesso errore con il tuo compagno ed i tuoi figli.
Sò che si può amare senza essere amati, ma soprattutto si può amare molto senza che l'altro se ne renda conto.
Tienilo a mente.
Facci sapere. -
Rispondendo alla domanda del post ti dico assolutamente sì.
Altrimenti tutte le persone sole e tristi sarebbero anche prive di amore verso gli altri.
E, per fortuna, non è così.
Mi dispiace per il fatto che forse non ricevi abbastanza amore dai tuoi genitori, ma tu devi donarlo agli altri, se non riesci a darlo a loro.
Proprio perchè non si riceve amore da qualcuno, bisognerebbe essere ancora più felici di donare amore al resto delle persone.
Secondo me. -
Si, è possibile.
Non sono d'accordo sull'allontanarti facendoti una nuova famiglia però; crearne una senza aver risolto prima ciò che ti fa star male ti mette a rischio di riproporre gli stessi schemi e le stesse dinamiche, per quanto tu possa opporti. Quando dico risolvere non intendo mettere pace oppure fare in modo che i tuoi genitori cambino atteggiamento.
Mi riferisco piuttosto al rapporto ambivalente che hai con quelle figure di riferimento che hai introiettato dentro di te.
Dora è un esempio di come la distanza fisica può fare ben poco, c'è bisogno di un lavoro emotivo.
Iniziare ad accettare il fatto che non ci possiamo scegliere i genitori, ma abbiamo quelli che abbiamo, è un buon inizio, secondo me.
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