Ho letto il thread sulle poesie e ho notato cercando in giro che non c'è un thread analogo sui racconti(se ho cercato male semplicemente chiudete il mio), qualcuno di voi scrive racconti? Brevi, brevissimi lunghi, ancora più lunghi etc etc..di che tipo?
è un genere che ho sempre apprezzato molto
racconti
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Mi piace scriverli, ma non leggerli.
Mi affeziono ai personaggi e mi dispiace che finisca già.
IL RUMORE DEL TRENO
Il treno per Vercelli era già passato ma a John non interessava salirci, li guardava solo passare.
Un hobby strano ma importante per lui.
La sua vita era vuota e a John piaceva sentire il rumore dei treni in partenza, la voce dello spiker che invitava i passeggeri a salire.
Faceva così tutte le domeniche: andava in stazione e guardava passare i treni. Magari alcune volte ci saliva ma non aveva una meta.
Gli altri passeggeri gli chiedevano dove doveva andare e lui rispondeva: non so.
Non gli importava la destinazione, voleva solo vedere i treni passare e sentire il loro rumore.
John aveva uno sport preferito: il tennis. Forse perché si sfogava e non pensava. Colpire la palla gli faceva bene alla mente.
La sua vita nessuno sapeva se era vuota ma il suo unico argomento di conversazione erano i treni e il tennis, e la gente che lo sentiva parlare, bisbigliava: sì, la sua vita è proprio vuota.
John non era sposato "Non ho ancora trovato l'anima gemella" diceva.
O forse non amava le relazioni, pensava già alla loro conclusione e non le viveva. Non per indifferenza verso le persone o le situazioni, ma per paura.
Un giorno però decise di cambiare modo di vedere : IL BIVIO E' IL PRESENTE NON IL FUTURO, si disse.
Era un giovedì pomeriggio quando John vide per la prima volta Emily.
Era bella, vestita di rosso, capelli lunghi, castani, occhi verdi.
John era in piedi, appoggiato al tavolo del solito bar che frequentava spesso, e la fissava.
Lei era intenta a bere un bicchiere d'acqua e non lo guardava.
Era triste, la più triste di tutta la gente del bar. Era isolata da tutti con lo sguardo perso. Alzò la testa lentamente e il suo cappello giallo, si mosse.
I loro sguardi si incontrarono.
"Posso sedermi?" chiese John.
"Sì" rispose la ragazza. Aveva il viso stupito, come se non fosse abituata al fatto che qualcuno volesse parlare con lei.
"Io mi chiamo John e lei?"
"Emily" rispose, abbassando gli occhi.
I due iniziarono a parlare e, pian piano, scoprirono di avere lo stesso hobby di guardare i treni passare.
John, tornando a casa, non credeva ancora di aver incontrato Emily, era un sogno per lui.
Si erano messi d'accordo di incontrarsi, due giorni dopo, sempre nello stesso bar, circa alle quattro.
Il giorno seguente passò veloce per John, si sentiva felice e con uno scopo.
Da giovane non credeva di poter mai essere felice.
Era sempre triste, depresso e consultava tanti dottori. Solo uno era riuscito a capirlo. Era a lui che doveva la frase: IL BIVIO E' IL PRESENTE, NON IL FUTURO.
Quanti giorni passati a piangere, quanti quaderni riempiti di pensieri, parole sparse.
La conclusione? Ancora più solitudine.
Sentiva un po' di felicità dopo aver scritto ma durava poco, troppo poco.
Di amici ne aveva, a quell'età, ma li vedeva poco perché erano tutti fidanzati. Lui no, neanche a diciotto anni.
Ora, a trenta, aveva conosciuto una donna.
"Potrà essere la mia donna?" si chiedeva, mettendosi la giaccia per uscire ed andare da Emily.
Quando arrivò al bar, Emily, era già là.
Seduta al tavolo, faceva segno con la mano per farsi riconoscere.
Ma gli occhi vigili di John, l'avevano già vista.
Parlò con Emily per un'ora e non se ne accorse neanche. Era così felice, che il tempo correva, e finalmente, John, non pensava alla fine di quell'incontro, ma pensò a vivere il momento.
Parlò della sua adolescenza, dei suoi difetti, pregi. Anche Emily non era più timida con lui.
Quando Emily parlò di quando era piccola, di quando andava al parco con la nonna e rubava la palla ad un altro bimbo, qualcosa balenò nella mente di John.
"Ero io quel bambino!" gridò John.
"Come?! E' impossibile!" strillò di contentezza Emily.
"No, io mi ricordo. Mi rubavi la palla ma poi preferivi giocare in disparte, raccoglievi margherite per fare la ghirlanda per la nonna e quando arrivava la mamma dal lavoro, e ti veniva a prendere, tu le saltavi addosso…."
Di colpo, dagli occhi di Emily, scese, una lacrima.
"Dopo tutti questi anni ci rincontriamo!"
Emily e John si abbracciarono, proprio come due vecchi amici di infanzia.
Dopo che si furono calmati, a John venne spontaneo spiegare la passione per i treni.
"La mia vita è vuota, mi sono sempre sentito solo e, vedere passare i treni, sentire il loro rumore, mi rilassa. Vedere tutti i passeggeri che salgono mi fa sentire meno solo. E a te perché è venuta questa passione?"
"Da quando mio marito mi ha lasciata, guardo passare i treni per fingere di fuggire via con loro e dimenticare".
Una settimana dopo, sempre nel solito bar, a Emily, venne un'idea.
"Che ne dici se facciamo un viaggio in treno insieme!?"
"Sarebbe fantastico!" gridò John, senza fiato.
"E dove andiamo?"
"Dove capita, in fondo né io né te abbiamo mai avuto una meta, salendo su un treno, no?" rise Emily.
John non l'aveva mai vista ridere, in quel mese in cui andava al bar con lei.
"Hai ragione il bivio … è il presente".
giugno 2004 -
Ciao Aiden...
A me piace molto scrivere...o meglio...Tentare di Scrivere Racconti...ma anche Poesie...Riflessioni...Frasette...
perché lo considero un vero e proprio Sfogo della Mente...e anche un Piacevolissimo Modo per Vedere i Pensieri...
che molte volte passano troppo veloci...
Una volta ho anche cercato di partecipare ad un Concorso con un Racconto scritto da me...ed era a metà fra Realtà
e Fantasia...si Intitolava -Un Giorno Importante-...ma non ho mai avuto notizie in merito...evidentemente...
Non Era Valido...ma la cosa che mi lasciò Soddisfatta e -perplessa- fu che dopo qualche mese Lessi la Stessa Identica
Storia su un Fotoromanzo...che per puro caso...mi capitò fra le mani......
Coincidenza?! Mah!
Sicuramente!
Veri e propri racconti...a parte un paio di tentativi di Libri...destinati a rimanere in un Cassetto...(meglio così!)
Non ne ho più scritti...ma di Altre Cose...Sì...e se le Vuoi Leggere... Qualcuna la posto Volentieri... -
cambi: grazie per aver postato. L'ho trovato molto scorrevole e delicato
marinella: si, se ti va di postarla a me farebbe molto piacere leggerla. -
Aiden...questo Non E' un Racconto...ma Te la Dedico...
...L'Uomo Che Gioca...
FUORI DAL CAMPO
Un gioco, una partita, ragazzi che corrono...che affrontano la Vita...
Pronti a difendere decisi a lottare non hanno esitazioni a fermare chi vuole vincere
chi vuole strappare la Vittoria...
Il viso teso di chi non ammette avversari temibili, i denti stretti e
lo sguardo da duri...volano su quella palla che li porterà alla
Vittoria...non la lasciano mai...la seguono sempre...
sanno che se la perdono un attimo...potrebbe essere finita...
-Così ti vorrei vedere anche Fuori dal Campo...-
In fondo le regole sono le stesse, i traguardi non cambiano...
le Vittorie e le Sconfitte...hanno lo stesso sapore...
La Vita è un Gioco...e il Gioco E' la Vita..Anche Per Chi Bambino Non Lo E' Mai Stato o Per Chi Lo Sarà Sempre...
Vinci questa partita da Uomo...lotta per ciò che credi, non
esitare a fermare chi ti fa un "fallo"...affronta con la stessa grinta
chi vuole fermare la tua corsa nella Vita! Prenditi e assapora le Vittorie...
e accetta senza sentirti perduto le Sconfitte...
Ma sappi che dovrai lottare e se vincerai sarai sempre un bambino che gioca...
ma sarai anche un Uomo che non vuole perdere
un Uomo che Vince anche -Fuori dal Campo-... -
grazie marinella per aver postato e per la dedica
-
L'ho trovato molto scorrevole e delicato
grazie
Marinella, ma non ho capito...
hai scritto...
dopo qualche mese Lessi la Stessa Identica
Storia su un Fotoromanzo...che per puro caso...mi capitò fra le mani..
ti avevano pubblicato la storia su un giornale?
se non è così come faceva ad essere identica? -
Ciao Cambi...
Ho sempre pensato che fosse una "coincidenza"...ma siccome la Storia l'avevo fatta leggere anche alle mie Amiche...
prima di spedirla per il Concorso...a Tutte E' Sembrata una -strana- coincidenza...però Ci E' anche Piaciuta...
in fondo...Coincidenza o NO...la Storia Era Bella... -
Ho sempre pensato che fosse una "coincidenza"
scusa se insisto
ma ... te l'avevamo pubblicato il racconto sul giornale... o no?
-
No...Cambi...Non E' mai comparso sul Giornale dove lo avevo spedito...
quindi questo mi aveva fatto pensare che Non Fosse Valido...
infatti Pubblicarono solo le Prime Tre Classificate......
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