Messaggi di Emanuele

    Forse avrei dovuto dire "sensuale" anziché "sessuale", intendevo comunque riferirmi a qualcosa basato sui sensi fisici (nel caso specifico, sul senso della vista e su quello dell'udito, dal momento che ti piace anche la voce :D ). La vista e l'udito non bastano per far scaturire un sentimento. Tutto qui.

    Se lei si basa sulle tue foto, stiamo parlando esattamente della stessa cosa. Vista.
    Ma se avesse avuto l'occasione di conoscerti come essenza umana prima ancora di focalizzarsi su quello che la sua vista le suggerisce, probabilmente in lei sarebbe scattato un interesse di qualche tipo, che poi si sarebbe trasferito anche nei sensi fisici. Guarda, ti parlo per esperienza personale. Mi sono innamorato di donne soltanto per ciò che dicevano e pensavano, e poi in seguito a quello è scaturita anche l'attrazione fisica. Probabilmente, se avessi visto quelle persone per strada, o soltanto in fotografia, mi avrebbero lasciato indifferente (cosa che mi capita anche con donne che generalmente sono considerate bellissime dalla maggioranza degli uomini). Me ne sono innamorato, e per me erano le donne più belle del mondo. Tanto che avrei avuto difficoltà a intravederne eventuali difetti fisici (e infatti non li vedevo, neanche quando esse stesse provavano a farmeli notare). E dicono che questo meccanismo sia più diffuso nelle donne che negli uomini. Quindi, trai le tue conclusioni.

    Quindici chilometri non sono tanti (puoi anche farli a piedi, volendo :roftl: ). Poi ci sono le biciclette, le moto, i taxi, i cavalli, gli asini, i muli, le portantine con gli schiavi e tanti altri sistemi tra cui, ultimo ma non meno importante, il teletrasporto. :roftl:
    La distanza può anche diventare un vantaggio. Ti scoraggia dall'idea di tornare indietro e nei casi migliori può convincerti a passare l'intera notte al bar (spesso, nei fine settimana, soprattutto nei mesi estivi, i bar di certi paesini tirano anche fino alle 5 del mattino - i paesini sono i posti migliori :blush: ). Se poi riesci ad entrare in confidenza con la ragazza in questione - non dico necessariamente con quella di cui parliamo adesso, ma anche con qualsiasi altra ragazza in futuro - il fatto di rimanere fino alla chiusura del bar può offrirti l'opportunità di accompagnarla a casa. E magari se le piaci, o se c'è abbastanza fiducia e confidenza - anche soltanto amichevole - visto che abiti lontano, ti invita a rimanere da lei. Adesso lasciamo stare l'aspetto sessuale, non mi sto riferendo a quello e non è a quello che devi puntare. Esperienze del genere sarebbero utili alla tua crescita personale, perché impareresti a conoscere le donne dal punto di vista umano e ti renderesti conto che non sono creature tanto diverse da te.

    Comunque non è necessario fare tanta strada: scegli un posto che ti piace nella città in cui abiti, magari a pochi passi da casa, e inizia a frequentarlo. Il cambiamento deve avvenire in te stesso; l'ambiente circostante, essendo una creazione della tua coscienza, verrà plasmato di conseguenza.

    Non mi piace scrivere un certo genere di risposte, non mi piace giudicare le scelte e i modi d'agire altrui, se non fanno male al prossimo (su questo forum la critica con tanto di predica pare quasi diventata una moda per mettersi in mostra) però amico mio, devo dirtelo, hai sbagliato tutto. Te lo dico per aiutarti a riconoscere i tuoi errori e a correggerli in futuro. E lo faccio solo perché lo hai chiesto espressamente.

    Prima cosa: come ho già detto altre volte, contattare una persona che non conosci nemmeno soltanto per mostrare il tuo interesse sessuale (non dico sentimentale perché in fondo sentimentale non è, visto che non la conosci; essendo basato solo su un'attrazione suerficiale - aggettivo utilizzato senza accezioni negative, ma soltanto per il suo significato più elementare - credo che possiamo definirlo tranquillamente sessuale) non è una cosa che va bene. In primo luogo, perché certe cose non vanno cercate ma succedono spontaneamente. E poi perché un atteggiamento del genere spaventa la persona nei confronti della quale è utilizzato e la fa mettere sulla difensiva.
    Avresti potuto, molto semplicemente, cominciare a frequentare il bar nel quale lei lavora - senza dirle che l'avevi spiata più volte su Facebook - avendo così l'opportunità di interagire con lei in un contesto molto più naturale, poco alla volta, senza dirle subito esplicitamente che eri in cerca di chissà cosa (anche perché, probabilmente, dopo averci parlato tre o quattro volte ti saresti accorto che non ti piaceva).

    Se sei interessato a una persona, non c'è bisogno di chiederle se ha piacere di sentirti o meno: ove le circostanze lo consentono, fai in modo di frequentarla e interagire con lei. Punto e basta. Poi, se ciò le farà piacere o meno lo capirai.

    Poi, per carità, fammelo come favore personale, NON METTERTI MAI PIÙ A FARE DISCORSI DI NATURA ECONOMICA, TI PREGO. FALLO PER ME :kiss: :roftl: :roftl:
    Se tieni a una persona la chiami, il modo lo trovi, a costo di usare il telefono fatto con lo spago e i bicchieri di plastica (gioco in voga tra i bambini preistorici della mia generazione, ndr.), ma non parlarle dei tuoi limiti di spesa. Non è elegante, suvvia. :D

    Il punto non è che non le piaci. Potevi piacerle, potevi non piacerle. Nell'universo esistono tutte le possibilità in qualsiasi momento, sta a noi farne avverare una anziché un'altra. :P
    Se ti avesse visto sotto una luce diversa, probabilmente si sarebbe innamorata di te, perché probabilmente tu, come persona, puoi piacerle. Di sicuro siete più simili di quanto lei pensi. Tutti siamo simili. Tutti siamo uguali. Tutti siamo una cosa sola. E credimi, non importa se sei bello, se sei magro, se sei alto, se sei ricco, se hai la patente e tutte queste sciocchezze che esistono soltanto nella tua mente.

    Ciò che ti blocca è la paura della spontaneità. La spontaneità è una delle cose più difficili dell'esistenza, non sei l'unico a temerla. Ci facciamo tutti incasellare all'interno di confini virtuali che crediamo veri e solidi, comportandoci di conseguenza.
    I tuoi approcci sono sempre così. Sono controllati. Incasellati. Non andrà mai bene, in nessun ambito, non solo in quello sentimentale. Rompi le righe. È una frase "figurata", ma è il modo più efficace per esprimere il concetto. Distruggi tutti gli schemi, vai e conquista il mondo. La vita è lì per te. Devi solo allungare la mano e prenderla.

    Vorrei puntualizzare un paio di cose in riferimento alle affermazioni di Ryoma, scusandomi se riprendo uno degli interventi precedenti con qualche giorno di ritardo.

    Citazione da Ryoma

    penso che una ragazza giovane, che salvo errori non ha particolari problemi fisici ma che non ha alcuna pulsione sessuale è evidente che ha un problema psicologico.

    Se avesse dei problemi fisici, per l'appunto, non sarebbe asessuale. La definizione di asessualità non abbraccia i comportamenti di natura patologica o traumatica, è un termine che è stato coniato (o preso in prestito) proprio per indicare quella condizione - comune a molti individui - di totale disinteresse nei confronti dell'attività sessuale differenziandola da tutto ciò che possa invece essere ricollegabile a qualche tipo di disturbo di natura medica.

    Poi, che questo termine venga usato a sproposito è una grande verità: per essere pignoli, la parola "asessualità" nega la mancanza di sessualità. Ma non esistono individui privi di sessualità. La sessualità ce l'abbiamo tutti: il punto è che si tratta di qualcosa di molto più complesso rispetto a quanto generalmente si pensi, perché non viene espressa soltanto attraverso i comportamenti di natura strettamente sessuale. "Sessualità", insomma, non significa soltanto "rapporto sessuale" o "eccitazione sessuale", ma ha infinite sfaccettature.

    Altra grande verità, ahimè, è che esiste un'enorme massa di individui che si protegge dietro la definizione di "asessuale" per evitare di scavarsi dentro e guardare negli occhi i mostri che popolano i propri abissi. Quindi, siamo d'accordo, non basta definirsi asessuali per nascondere a se stessi e agli altri i propri problemi, di natura sessuale e non.

    Detto questo, dobbiamo capire cosa s'intende, soggettivamente o convenzionalmente, per "problema psicologico" o "disagio psicologico". Io credo che la definizione di "problema" passi attraverso la percezione strettamente personale e attraverso le sue ripercussioni sull'ambiente circostante: in parole povere, se una cosa non crea nessun tipo di sofferenza all'individuo stesso né a chi gli sta attorno, non credo che si possa definire un problema.
    Se una persona che si definisce asessuale vive comunque una vita soddisfacente senza avere rapporti sessuali, il problema non sussiste.

    E su questa cosa m'infuoco un pochino perché mi riguarda personalmente. Non mi definisco asessuale, non sono asessuale, ma ho una visione del sesso molto molto vicina a quella di chi si definisce tale e vivo benissimo così. E francamente mi sarei un po' stufato di essere etichettato come "malato" da una massa di individui - è un discorso generale eh, non sto parlando di te - che non riescono a fare a meno di infilare il pezzo di carne che hanno tra le gambe in qualche orifizio a intervalli regolari. Io non sono schiavo degli istinti fisici primari, qualcun altro invece a quanto pare lo è. Bene, chi è il malato tra i due? (Chiedo perdono a tutti per la dialettica provocatoria, è solo un vezzo stilistico, non ho intenzione di offendere nessuno, intendiamoci).

    Citazione da Ryoma

    Detto questo onde evitare che si pensi che siano mie idee personali basta leggere molti libri di psicologia e psichiatria per trovare chiari riferimenti e parallelismi tra disturbi più o meno gravi e l'asessualità.

    Mi scappa una risata, perdonami. Fino al 1990, anche l'omosessualità era inserita in un fantomatico elenco - non perdo neanche tempo a citarne il nome, perché penso che la carta igienica che uso tutti i giorni abbia più valore - di fantomatiche malattie. Poi, come per magia, è stata cancellata. Cos'è successo? Prima era una malattia, poi ha smesso di esserlo. Misteri della scienza. :roftl:
    Il fatto che qualcosa sia considerato "malato" dal mondo della psicologia e della psichiatria - ovvero da tutte quelle brave persone che hanno letto i deliri di un certo barbone cocainomane pervertito fissato con l'incesto e col piacere sessuale dei bambini (forse cercavi... PEDOFILO? Powered by Google Search) e che non vedono l'ora di etichettare tutto come "malattia" o "disagio" per fare la cresta sulla gente che ha bisogno di parlare con qualcuno, spesso evadendo allegramente il fisco - è semmai garanzia della sua normalità.

    Citazione da Ryoma

    È del tutto impossibile. Biologicamente l'uomo non ha una struttura sociale di quel tipo.

    E cosa c'entra l'uomo e le sue ridicole strutture sociali? Io ho parlato della natura nella sua totalità, certi meccanismi fanno parte del tutto e non è l'uomo a decidere, né consciamente né istintivamente.

    lei è asessuale perdonami ma questa ragazza o ha dei problemi per cui per il SUO bene dovrebbe andare da uno psicologo

    Scusami, ma non puoi permetterti di dire che le persone asessuali hanno dei problemi e devono andare da uno psicologo.
    Dovete accettare che non per tutti il sesso sia qualcosa di indispensabile. Grazie a Dio, c'è gente che ha ben altre priorità. La realtà può essere osservata da infiniti punti di vista oltre al proprio, questo è un concetto elementare e mi sorprende che molte persone che vantano "esperienza" abbiano tanta difficoltà a comprenderlo.
    Gli orientamenti sessuali vanno rispettati tutti, finché non contemplano comportamenti nocivi nei confronti di terzi.
    Secondo il mio punto di vista, allora, ha più problemi una coppia omosessuale che pretende di imporre la propria genitorialità artificiale a un minore innocente che non può scegliere.
    Oltretutto, per quanto ne sappiamo, in un mondo sovrappopolato e inquinato dalla specie animale peggiore di tutti i tempi, l'asessualità potrebbe anche essere una sorta di meccanismo di difesa messo in atto dalla natura stessa. Ci avevi mai pensato?

    Emanuele l'utente ha chiesto perchè lei è sparita. Io ho dato la mia interpretazione dei fatti.

    Prego te di rispettare le opinioni diverse dalle tue.

    Io rispetto le opinioni diverse dalle mie (nel ruolo di aiutante sono costretto mio malgrado a farlo, ahimè, prima mi lasciavo andare di più :roftl: ). Nel pregarti di non trasformare la discussione nell'ennesima occasione di litigio, mi riferivo soprattutto a queste frasi:

    A parte il fatto che sminuire implicitamente il valore delle donne non belle o dare del "caso umano" a una determinata categoria di persone non è educato, sai che certe affermazioni e certi consigli possono suonare come provocazioni e danno spesso il via alle solite guerre che abbiamo visto più volte su questo forum.

    Ciao LuceOscura, noto che tendi a buttarti giù facilmente (e anche a colpevolizzarti) in base alle risposte che ricevi...
    Come ti ha già consigliato Ryoma, non prendere tutto ciò che leggi come oro colato... tieni sempre presente che nessuno qui ha in mano la verità assoluta, ogni utente riporta le proprie idee e i propri punti di vista, elementi che ovviamente sono frutto del bagaglio di esperienze personale, esperienze a seconda dei casi anche parecchio negative.

    Una cosa che posso dirti, basandomi sulla mia esperienza, è che non esiste niente al di fuori di te stesso. Ciascuno di noi, durante la propria esistenza, trova nel mondo soltanto ciò che si aspetta di trovare.
    Devi soltanto credere in te stesso, non sminuire i tuoi valori e i tuoi desideri, non rinunciarvi mai e non smettere di vivere nel modo che ritieni più fedele al tuo vero essere. Tutto il resto è aria fritta.

    Stai usando parole pesanti e fuori luogo.

    Qui l'unico utente che sta usando parole fuori luogo sei tu.
    Questo è un forum dove ci si confronta in maniera rispettosa, la gente non viene qui a parlare dei propri problemi per leggere sciocchezze con le quali si tenti, in maniera provocatoria, di far aumentare l'ansia e l'insicurezza altrui.

    Questa è, in tutto e per tutto, un'ammonizione, quindi regolati di conseguenza.

    Grazie

    Emanuele per lo Staff

    E non si tratta della fede "in Dio", ma della fede nell'ottimismo, nel saper accettare le persone con tutti i loro difetti, nel saper aiutare gli altri senza condannarli o giudicarli eccessivamente.

    E cos'è Dio se non tutto il creato, comprese le persone con tutti i loro difetti, cos'è Dio se non l'assoluta comunione col tutto, andando oltre i pregiudizi? :)