Messaggi di cactusinfiore

    Ciao Polimori, concordo con zizifo: anche se una famiglia è benestante, secondo me non è nemmeno tenuta ad aiutare economicamente i figli, laddove non ci siano delle problematiche che impediscano di svolgere un qualsiasi lavoro. L'aiuto che riceve mi sembra già una buona base che potrebbe aggiungersi ad un eventuale lavoro part-time.

    Avrebbe poi così tempo e soldi per frequentare l'università, naturalmente le converrebbe frequentare una pubblica.

    Oggi è successo uno di quei momenti in cui non riesco a interagire con le altre persone. Questa volta è accaduto in farmacia e con la famiglia della mia compagna, che per adesso ci sta ospitando. Sono quasi sempre lì e sono in tanti. Mi capita abbastanza spesso che si parli di qualcosa e io mi intrometta, ma poi quello che dico è sbagliato o frainteso senza che me ne accorga. Allora mi correggono e io, vergognato, mi zittisco, mentre gli altri riprendono a parlare tra di loro. Oggi è stata una giornata molto stancante, poi succede anche così e io mi isolo ancora di più. Poi mi fa star meglio la mia compagna, che viene sempre da me e mi distrae dai pensieri deludenti.


    Preferisco starmene per conto mio e basta, però mi viene un senso di ingiustizia nel vedere gli altri conversare e scherzare.


    Ho imparato da poco a fare una domanda per iniziare una conversazione. Mostrando interesse verso la persona, questa comincia a parlare con me, ma poi diventa difficile andare avanti.

    Ciao Lumen, caspita, ti capisco più che perfettamente e anche a me stancano tantissimo queste situazioni! Bene comunque che tu abbia avuto modo di sbloccarti un po' sul fare domande, anch'io l'ho trovato molto utile :)


    Sul fatto delle persone che ti correggono e ti "zittiscono" beh, davvero mi è capitato un sacco di volte e purtroppo tuttora mi capita.


    In questi casi, cerco di ripensare alla cosa che ho detto: era una cosa oggettivamente sbagliata, o un' opinione che avresti potuto argomentare? Ecco, eventualmente lo step successivo potrebbe essere gentilmente spiegare il perché dietro a quell'opinione. O se era qualcosa che era sbagliata o che è stata fraintesa, ci si può sempre scusare o rispondere con un "forse non ero stato molto chiaro...".


    Va detto poi che dipende molto da chi ti trovi di fronte, se sono persone aperte e che facilitano il dialogo diventa più semplice.


    Bene che la tua compagna ti dia il sostegno, non so se lo hai già scritto e in tal caso mi scuso: lei socializza facilmente? E se no, le pesa questo suo tratto? Potreste parlarne e affrontare la cosa assieme.

    Ciao Lumen, mi spiace per quello che provi. Bene però che tu non debba partire proprio da zero, già queste uscite possono essere una buona palestra per iniziare a metterti un po' più "in gioco".


    Io credo che tu debba pian piano inserirti nelle conversazioni: un'opinione, un'esperienza, una battuta... Un pochino alla volta, in modo da dare a chi hai di fronte la possibilità di conoscerti. Vedi come va, poi pian piano puoi pensare ad alzare il livello: parlare un po' più di te e/o cercare nuove occasioni sociali magari iscrivendoti a qualche corso o sport.


    Non è facile (ne so qualcosa) ma credimi è molto importante il modo in cui ci si pone :) per me è molto utile anche osservare il comportamento delle persone più "socievoli". Importantissimo ovviamente anche saper ascoltare in maniera attiva.


    Vorrei comunque aggiungere un'opinione personale. Magari è una mia impressione, ma da sempre riservatezza e il parlare poco vengono visti come "problemi", portando le persone con queste caratteristiche a snaturarsi e vivere male. Credo invece che, nel limite della norma, sia giusto rispettare la propria natura.


    Quindi a mio avviso, impara sì ad interagire con gli altri, che è una cosa sana, costruttiva e che ti arricchisce; ma non perdere la tua natura.


    Buon fortuna!

    Ciao Nomenonammesso, io credo che da un lato potresti anche contattarlo e mostrarti disponibile ad un confronto, tuttavia devi prima riflettere su alcuni punti.


    Che cosa ti aspetti da un eventuale confronto? Che ritorni l'amicizia di prima, oppure ti basta solo che lui sappia ciò che pensi di lui?


    Conta che se in tutto questo tempo è stato "viziato" (famiglia, fidanzata, etc), difficilmente cambierà maturando nella gestione dei soldi. Dovrà prima rendersi conto del problema (cosa che vedo difficile, date le premesse) e rimboccarsi le maniche.

    Sei davvero sicuro che valga la pena recuperare l'amicizia con una persona così immatura? Sicuro che parlandogli cambierà qualcosa in meglio?


    Facile rimanere al fianco di qualcuno quando si ha un vantaggio economico... Non ti sentire in colpa.


    Valuta tu se dargli una seconda possibilità (dopo avergli esposto il tuo pensiero), ma di sicuro non dovrà essercene una terza... Ecco.


    Buona fortuna in ogni caso!

    Ciao ro81, innanzitutto hai fatto benissimo a fargli presente il tuo disagio. Da quanto vi frequentavate? Credo comunque che sia importante mantenere una certa costanza per conoscersi, altrimenti non ha senso iniziare. (Naturalmente, presuppongo che le tue richieste di vedervi non fossero troppo insistenti/invadenti/frequenti).


    Io credo che lui abbia fatto in modo di scaricare la responsabilità su di te e farti vivere questa sensazione di ansia e abbandono, così sarai tentata a cercarlo. Ricorda sempre che sono i fatti che contano, a parole siamo bravi tutti.


    Non so quanto sia durata e quanto profondo fosse il vostro legame, credo ci voglia un po' di tempo che passi; dopodiché dovrebbe diventare solo un ricordo. Nel frattempo, apriti a nuove esperienze, coltiva amicizie ed hobby e non perdere di vista il tuo valore: la vita va avanti e avrai sicuramente altre opportunità di trovare qualcuno che davvero ci tenga a te :)

    Apprezzo il tuo impegno nel volermi fare stare meglio. Davvero.

    Purtroppo per quanto nella teoria stai dicendo il giusto (che è quello che ho scritto pure io) nella pratica non è così.

    In realtà, come accennavo, il mio non era un messaggio consolatorio, ma semplicemente mostrare una realtà oggettiva un po' diversa dalla tua, anche se forse meno comune.


    Siamo consapevoli che alcune caratteristiche siano più attrattive di altre, benissimo. Si pensi ad esempio ad una donna con il seno grosso che risalta in mezzo ad altre.

    Alla luce di questo: che vogliamo farci? Vivere nella frustrazione, nel disagio, crogiolarsi nella tristezza più profonda, oppure imparare a conviverci e davvero fregarsene?


    Difficilmente si trova una persona "statisticamente" considerata perfetta: quindi dovremmo quasi tutti vivere nel disagio dei nostri difetti pensando perennemente a come verremmo miseramente scartati.


    Ma fortunatamente, come già detto da altri utenti, non siamo oggetti e ciascuno di noi è unico.

    Ciao Gray, posso assicurarti che ho visto bellissime coppie con uomini che avranno avuto all'incirca la tua altezza se non addirittura meno. Conosco inoltre una ragazza che ha proprio espresso una simpatia per i ragazzi "bassi". E giuro che non sto scrivendo tanto per consolarti.


    Alla fine, quasi tutti noi abbiamo dei "difetti" (metto tra virgolette perché è tutto molto soggettivo); il punto è non identificarci come di minor valore o meno attrattivi solo per quella determinata caratteristica.


    Se ci fissiamo troppo sui nostri difetti rischiamo di trasmettere insicurezza... E chi ci circonda lo percepisce. Quindi ecco che non è il "difetto" a renderci meno attrattivi, ma l'insicurezza che ci provoca.


    Io credo che l'importante sia lavorare e migliorarci come si può. E non solo fisicamente, ma anche per quel che riguarda la nostra interiorità e le nostre capacità sociali.


    Ho visto persone brillare nonostante non fossero per nulla dei fotomodelli/fotomodelle, e nemmeno ricchi.


    Spero questo ti sia d'aiuto, buona fortuna per tutto! :)

    Ciao fuoripiove, innanzitutto mi ha colpita molto la tua correttezza e il tuo modo di rapportarti con i figli, in maniere aperta e non giudicante.


    Mi sembra di capire che i figli siano tutti più o meno grandicelli, pertanto a mio avviso credo sia giusto che siano loro a valutare la situazione (ovvero se riallacciare un rapporto con la madre o meno). Credo che in questi casi parlarsi senza imporre o influenzare certe scelte sia importante. Quindi sotto questo profilo, secondo me, non devi fare altro. Eventuali sviluppi dovranno eventualmente partire da loro, che intanto sono informati.


    Detto ciò, per quel che riguarda la cena ed eventuali futuri incontri, a mio avviso la cosa più importante da fare è mantenere un buon rapporto di serenità e civiltà; non credo sia il caso di allacciare rapporti troppo stretti.


    Soprattutto non è ben chiaro se la sua sia una tattica per cercare di ritornare con te; credo sia importante mettere dei paletti pur mantenendo un rapporto cordiale con dialogo.


    Non credo sia un problema la cena in sé (se non ti crea troppo disagio), io credo che con maturità da ambo i lati si possa mantenere un minimo di fiducia; l' importante è non farsi invischiare in situazioni che poi si rivelano essere delle dinamiche disagiate.


    Intanto, auguri per tutto! :hibiscus:

    Ciao _LucyInTheSky_ , provo anch'io a fare qualche ipotesi.


    Una persona che si comporta così mi dà un' idea di qualcuno che porta una grande sofferenza dentro di sé.

    Forse si tratta di una persona che non ha abilità sociali, è stata sin da piccola tagliata fuori/derisa e via via negli anni ha sviluppato un'avversità nei confronti delle persone.

    Una sorta di vendetta nei confronti del "mondo" che l' ha emarginata, magari perché un po' chiusa, strana, etc.


    Una persona che ci sa fare con chi le sta intorno farebbe faville nel mondo del commercio, anche con la concorrenza: potrebbe persino creare alleanze strategiche.


    Credo invece che chi soffre nel sentirsi non adatti al mondo possa poi reagire in modi più disparati: c'è chi si deprime, chi invece è rabbioso in maniera più o meno esplicita, etc.


    Ovviamente non è per giustificare, ma secondo me potrebbe essere una possibile spiegazione a tanto malessere.


    Concordo con mpoletti sull'essere "allenati" a fronteggiare qualsiasi situazione sgradevole - personalmente tendo ad evitare perché non sono brava in questo, ma mi rendo conto che è limitante.

    Ciao mpoletti, essendo nuova del forum non conosco le tue problematiche che forse hai esposto in altre discussioni, volevo solo esprimere un parere sulla PNL.

    Non la conosco e non l'ho mai praticata, ma avevo letto/sentito da qualche parte che secondo gli ultimi studi non vi erano evidenze della sua efficacia, cosa peraltro che mi sembra di capire dall' articolo che tu stesso hai linkato.


    Una cosa che magari un tempo veniva ritenuta valida per gli strumenti e i metodi di allora non è detto che sia tuttora considerata efficace. Gli studi scientifici e il progresso servono proprio a quello, a capire se quel che c'è è ancora valido (testando magari con strumenti/metodi più moderni).

    Secondo me, chi trova efficace quel metodo potrebbe essere per una sorta di effetto placebo, o condizionamento :thinking_face:


    In quanto ai guru, parlando molto in generale, mi è capitato di aver colto qualche spunto interessante da qualcuno; credo però che queste persone siano più che altro degli esperti di comunicazione che sanno vendere bene i loro corsi, libri etc.


    Come dicevo non conosco le tue problematiche/esigenze, mi sento comunque di consigliare articoli e libro sull'intelligenza emotiva: secondo me potrebbero dare degli spunti interessanti per la crescita personale.