Messaggi di Stregatta@

    Io credo che chi si innamora in modo folle è spesso e volentieri in una fase particolare della sua vita. Per questo a volte non riesce a lasciare andare il ricordo di quell'amore... perché è legato a dei sentimenti ed emozioni particolari.. gli amori più forti sono legati a cambiamenti importanti...

    Non sono d’accordo neanche su questo :/

    Al massimo sono queste esperienze che possono indurre un cambiamento - non sempre.

    Mmmm domanda difficile.

    Dipende quanto arrivi dopo.

    Subito dopo o dopo un po'?

    Non so se è questo il caso ma se lui continua a parlarti della sua ex o simili decantandola tanto... ciaone.

    Ecco no, diciamo dopo un bel po' di anni. Per questo chiedevo...

    È possibile che per queste persone, quell'ossessione che hanno scambiato per amore, sia l'unico nella vita?

    Parlare in continuazione no, ma se capita l'argomento e si riaccendono i ricordi...

    In generale comunque ho visto questo trend in almeno 3 uomini che conosco e la cosa mi preoccupa.

    Sia quando devi "fare i conti" con un compagno che intuisci che, sotto sotto, non ha mai rimosso quell'infatuazione/ossessione, sia nel caso in cui tu arrivi e il lui in questione si tiene tutto dentro: tu sei la seconda scelta e non lo sai, forse non lo saprai mai o forse lo saprai per vie traverse da racconti di amici/conoscenti, tracce lasciate su social, etc...

    Ecco bravissimo/a, hai centrato il punto.

    Parlo di quell’infatuazione/ossessione, che amore non è.

    Parlo di quando quell’infatuazione, anche a fronte di una rottura improvvisa/rifiuto, diventa ossessione per anni. E quando anche a distanza di tanto tempo, quella persona viene decantata come "super".

    Cosa si fa quando si arriva dopo?

    Si può credere di avere uno spazio nel cuore di quella persona, o siamo solo qualcosa di tiepido?

    Cavoli così dev’essere davvero dura... non so quanti anni tu abbia ora...

    Però questo è un caso ancora più singolare, confrontarsi con la morte in queste situazioni credo che amplifichi tutto.

    Sono sempre stata stupita dalla capacità di "innamoramento facile" di tante persone, di provare infatuazioni, quelle infatuazioni da film che ti fanno pensare giorno e notte a una persona e fare follie.


    A me è successo una volta sola in vita mia (si è poi evoluta nella storia più lunga che ho avuto e forse anche una delle più importanti, ma che ora purtroppo sono solo macerie).

    A volte, però, mi chiedo se quell'infatuazione, dove lo vedevo come l'uomo migliore del mondo, non si fosse evoluta in relazione. Se dopo settimane di inappetenza e notti insonni fossi stata rifiutata, cosa sarebbe successo? Lo avrei lentamente de-idealizzato, accettato serenamente la cosa e magari, dopo molto tempo, avrei incontrato qualcuno di nuovo in grado di darmi le stesse emozioni? Oppure sarebbe rimasto fisso nella mia testa come quello "inarrivabile"?


    Negli uomini vedo molto questa tendenza a mitizzare e idealizzare la donna oggetto di infatuazione, soprattutto se c'è stata anche fisicità tra i due e non è stata solo una cosa platonica. E vedo molti uomini bloccati in quell'"amore" (perché loro sono convinti che di questo si tratti, non perché lo sia realmente), dove quella donna è la "one and only, once in a lifetime". E vedo più uomini che donne dichiarare di essersi "innamorati" (con quel che vuol dire in questo caso "innamorato", cioè perdere la testa) una sola volta nella loro vita, non consapevoli, spesso, che la prosecuzione di quella breve e fugace passione avrebbe potuto mostrare incompatibilità e non reggere la quotidianità anche dopo poco tempo.


    A questo punto, chiedo soprattutto agli uomini: siete d'accordo che ci si "innamora" una sola volta in questo modo? Cioè di perdere la testa, pensare solo a quella persona per mesi, anni, non rimuoverla mai dal cuore veramente, anche se si hanno relazioni successivamente?


    E allora, come si fa a convivere con l'idea che qualsiasi persona venga dopo sarà necessariamente una seconda scelta??? Come si accetta questa cosa? Sulla base di cosa scegliete la vostra preda, che sarà a tutti gli effetti un ripiego che mai eguaglierà quell'ideale irraggiungibile?

    Buongiorno a tutti, sono nuova qui e ho 41 anni. Mi ha spinto a iscrivermi il fatto che da 3 settimane sto vivendo un'ossessione destabilizzante, invadente, devastante.


    Questi pensieri intrusivi mi stanno distruggendo (non mangio, non dormo, piango, fatico a fare le pulizie di casa e la spesa) e interferiscono con la mia vita quotidiana. Ora che non sto lavorando, poi, è ancora peggio perché non ho possibilità di concentrarmi su altro.


    Già in passato specialisti hanno escluso bipolarismo, schizofrenia, depressione e altri disturbi di natura psichiatrica.


    Ma in questo momento vedo i farmaci come l'unica cosa che potrebbe restituirmi un po' di tregua e una vita normale, anche se temo tantissimo gli effetti collaterali degli psicofarmaci. In primis, la disregolazione dell'appetito e l'incremento di peso: avendo avuto un passato pluridecennale di disturbi alimentari ed essendone uscita, non voglio ripassare da difficoltà con il cibo né vedermi in una - ancora - nuova forma corporea. In secondo luogo, non voglio farmaci che interferiscano con la mia vita sessuale, che è una delle poche cose che mi dà soddisfazione e che vorrei preservare.


    I soliti consigli: distraiti, esci, leggi, guarda un film... a nulla servono. I pensieri arrivano ovunque io sia, qualsiasi cosa stia facendo.


    Chi c'è passato? Come se ne esce?


    Grazie a tutti in anticipo.

    I pensieri intrusivi sono molto più diffusi di quel che si pensi, non ricordo dove avevo letto che è un modo del cervello per testare la sanità mentale. Per quanto sia terribile, e ti capisco, provare disagio o vergogna può voler dire che non concretizzeresti mai quelle immagini che la mente ti suggerisce. Se iniziano a suscitare piacere o curiosità, beh, lì il discorso cambia. Io sospetto di soffrire di qualcosa di simile al DOC, se non proprio di DOC, ma non è mai stato particolarmente invalidante, a parte qualche periodo della mia vita caratterizzato da pensieri ricorrenti (brutti tarli) e forte ansia, in cui i pensieri intrusivi si sono fatti anche più presenti. Ti faccio un grosso in bocca al lupo <3

    Ciao Anya, mi spieghi cosa vuol dire che i pensieri intrusivi sono un modo del cervello per testare la sanità mentale?

    Io ho dei pensieri ossessivi che mi stanno uccidendo e non so come controllarli. Ho pensato a cose assurde e invece sì, sto pensando di concretizzare ciò che mi suggeriscono questi pensieri intrusivi.

    Io comincio a dubitare della mia sanità mentale perché questi pensieri sono invalidanti e la mia vita è in standby finché non andranno via...