Messaggi di Stregatta@

    Sinceramente? Dipende, da molti altri fattori come le proporzioni, gli occhi, il sorriso... Prima di sposarmi ho avuto storie con ragazze di 1,50 e altre di 1,80. Però ammetto che il primo sguardo va (andava) alle ragazze un pò più alte (mia moglie era 1.67 circa) :)

    Io sono una piccoletta :P

    Ho sempre trovato uomini che impazzivano per le tappette.

    Anche io mi sono sempre sentita diversa, e ora capisco perché.

    Però ti dò uno spoiler: anche se il desiderio di essere compresi fino in fondo è umano e radicato in noi, nessuno ci capirà mai veramente, ognuno di noi ha dentro un universo insondabile. Non è una realtà facile da digerire, ma una volta fatta propria, vivrai con molta meno ansia.


    Sulla tua ragazza, lei cosa ti ha risposto quando le hai fatto notare che non ti ascolta?

    Sembra banale la mia risposta, ma in realtà non ti stai rendendo conto che lo stai già facendo: stai socializzando con noi. Ti sei presentato, hai esposto un tuo dubbio, una tua incertezza e una tua difficoltà.

    Di fatto, tu stai socializzando con persone che non conosci, esponendo una cosa molto personale. E lascia perdere se sei dietro a un monitor. Chi non riesce a socializzare non si sarebbe nemmeno iscritto al forum.

    Quindi credimi: sei già con una base di partenza superiore a chi ha realmente quel tipo di problema.


    Hai una passione, uno sport o qualcosa che condividi o che condivideresti?

    Oddio, se scrivere su un forum è considerato socializzare, siam messi bene…

    Io ci andrei piano col concetto di normalità. Ti definisci diverso, ma una vita sentimentale l'hai. Qui tanti uomini, anche di 50 anni, non sono mai nemmeno usciti con una ragazza. Se tu non sei "normale", loro cosa sono? Inoltre, che ne sai che gli altri si sentono compresi? Io sento dire spesso: "Non mi sento capito o capita da nessuno".

    Scusa ma non è carino quello che dici.

    È forse colpa sua se ha una relazione mentre altri no, e ciononostante si senta diverso?

    Ciao Lumen, ti ritrovo e qui e beh, da quel che dici sembrano esserci dei tratti di autismo come nel mio caso.

    Mi sono sempre considerata introversa, perché fondamentalmente sto bene da sola, ma ho anche sempre sentito una forte pressione sociale ad avere giri, uscite, amici. Negli anni sono migliorata tantissimo e dall’essere timida sono diventata sempre più spigliata e questo mi ha facilitato nel conoscere persone, ma poi la mia parte autistica emerge, perché sono in grado di mantenere legami solo con pochissime persone, forse perché da fuori traspare questa mia autonomia e voglia di stare sola.

    Ma quello che ho sempre bollato come introversione è in realtà autismo, e solo ora ho capito che mi sono fatta violenza per una vita nel cercare quella socialità che per me non è un bisogno essenziale perché io funziono in modo diverso, generandomi solo una quantità indegna di frustrazione.

    Quindi la domanda fondamentale a cui devi darti una risposta è: soffro realmente nel non avere amicizie, o ci soffro perché non è socialmente concepibile dalla massa non avere amicizie, io sono diverso e da qui la sofferenza?


    I consigli su come socializzare sono i soliti, banali, che forse non sono ciò che vuoi sentirti dire: frequenta un corso su qualcosa che ti appassiona e cerca di interagire con gli altri, se c’è qualche collega che ti ispira fiducia, fai cadere l’argomento e proponi un aperitivo, una gita, un’uscita al cinema. Socializzare è un po’ come lo sport: ci vuole esercizio costante.


    Non so la tua età, paradossalmente da piccoli abbiamo tempo e più connessioni, ma almeno per me è con l’età che ho acquisito facilità a socializzare perché è cresciuta la mia autostima, non mi vergogno a mostrarmi come sono, non mi interessa cosa pensano gli altri di me e sono molto più spontanea.

    Se non ci hai pensato, il fattore autostima è qualcosa di importante su cui lavorare.


    Ultima cosa sulla tua fidanzata. Tu dici che né lei né nessuno ti ascolta e ti capisce e che solo lei ti parla dei suoi problemi: hai fatto presente a lei la cosa? Hai manifestato i tuoi bisogni? Abbiamo la tendenza a pensare che gli altri intuiscano le nostre emozioni e capiscano cosa ci passa per la testa dai nostri atteggiamenti, ma purtroppo non è così, è da ciò nascono frotte di malintesi e incomprensioni. Banalmente, lei potrebbe non aver mai visto in te la necessità di confidarsi. Se invece ci hai provato e hai percepito disinteresse da parte sua, il problema è più profondo, e qui dovresti chiederti se ti fa stare bene stare in una relazione dove non ti senti visto veramente.

    Parto dal fondo e ti dico che no, non sempre l’autismo si scopre da piccoli. Io l’ho scoperto adesso, a 40 anni, e questo spiega tanti miei comportamenti per cui mi sono dannata l’anima. Spesso chi è autistico e anche plusdotato mette in atto inconsapevolmente strategie di “masking” per uniformarsi ai neurotipici.


    Io faccio psicoterapia da un po’, ho provato tanti terapeuti in vita mia che però hanno gettato la spugna perché dicono che sono fin troppo brava ad auto analizzarmi. Ora ne ho trovata una brava. Io ti consiglio di cercare di trovare il modo, anche solo ogni due settimane. Anche se ora credo sia scaduto il bando, c’è il bonus psicologo ogni anno, prova ad informarti.


    Nel mio caso la derealizzazione è stata scatenata da un episodio recente, ho cominciato a vivere la dissociazione già due giorni dopo quell’evento, e come detto poi c’è stato un altro evento che l’ha chiusa. Ora a tratti ho dei giorni o mezze giornate in cui sento di nuovo quella sensazione di straniamento dalla realtà, anche se in maniera meno intensa.

    Andando ad analizzare la cosa con la psicologa, abbiamo capito che questo trauma è stato scatenato dal riaprire mie ferite profonde che hanno si radice nell’infanzia: ora sta a me combattere questo dolore che riaffiora e cercare di vivere il presente alla luce di ciò.

    Allo stesso modo, ne vengo da un sovraccarico emotivo e cognitivo di mesi e anni dove non mi sono mai fermata, è come se il mio cervello avesse detto: “basta, ora è troppo, devo prendermi una pausa”.


    Di sicuro non funzioniamo tutti allo stesso modo e non so dirti se nel tuo caso c’è stato qualche evento scatenante o se il semplice sovraccarico ti causa questi episodi…

    Gray, lo so che per una donna è diverso, ma frecciatine sulla mia statura ne ho subite tantissime.

    Qual è la differenza? Che a me la cosa non tocca minimamente, sono io la prima che fa autoironia sulla cosa, della serie: "Ero alla guida in macchina e ti ho salutato ma non mi hai visto, forse perché hai visto una macchina senza nessuno al volante" oppure: "in cucina è tutto ad altezza di sicurezza per me, senza scaletta non arrivo da nessuna parte". Questo aiuta a sdrammatizzare e fa capire che su questo mio difetto ci scherzo su ed è una cosa che crea sintonia con le altre persone: l'accettare serenamente i propri difetti e creare un terreno piacevole di conversazione e leggerezza. E ti assicuro che commenti anche poco carini me ne sono arrivati eccome (tipo essere definita "animale da compagnia" e altre amenità).