Messaggi di Crisantema

    Approfitto di un piccolo OT per parlare con te Crisantema.

    Io sono alta quanto te e per me già un compagno di 180 cm. è tanto, figurati di 190 cm.

    Ma come la vivi? Come la vivete? E' stato mai un problema, per lui e/o per te?

    Scusa ma, più volte mi è stato fatto notare che è una mia immotivata fissa di "non andare bene" per un uomo alto, ma non sono mai riuscita a ridimensionare questo pensiero, e allora vorrei proprio capire da chi se la sta vivendo.

    Grazie. :)

    Io la vivo bene nel quotidiano, ci sono giusto dei giorni casuali dove mi sveglio, oppure lui torna dal lavoro e mi fermo un istante a guardarlo e poi mi viene da dire: "Ma tu sei proprio alto, ma perché mi sembri più alto oggi?". È un po' l'effetto che hai quando rivedi qualcuno dopo tanto tempo, è una sensazione che dura qualche minuto e poi passa. Per me dipende da come si veste, ci sono capi e scarpe che lo slanciano di più.


    Io gli sono piaciuta molto per la dolcezza di carattere ed estetica, credo che la mia altezza abbia contribuito nel sembrare "cucciola".


    Per me la sua altezza è stato un plus più che un meno, come anche il resto della sua estetica. Avevo già provato il tipo mediterraneo e mi ha solo fatto stare male, di fatti in automatico il mio cervello si è spento per i mediterranei e ha iniziato a trovare attraenti altri tipi di uomo.


    Ti direi che l'altezza non è stata una barriera, anzi, un aspetto che ha fomentato l'attrattiva. Poi certo, quando ci si affaccia a qualcosa di nuovo c'è un po' di ansia e di timidezza, ma è andata meglio delle mie aspettative. Da notarsi che nonostante i fototipi differenti in foto io e lui siamo visualmente molto simili, forse è per quello che non mi è parso così strano e innaturale frequentarlo, aveva qualcosa di confortevole nei lineamenti.


    La sua altezza è utile per prendere cose in alto, glielo chiedo spesso, anche per pulire sopra i mobili. Ha molta più forza di me, quindi è utile. Nei litigi mi fa soggezione, ma lui non è una persona cattiva, non mi mette le mani addosso. Diciamo che sia nell'estetica che nel carattere è una persona molto "dritta", quindi è proprio l'insieme che mi mette soggezione, rivedo il suo lato dirigenziale quando litighiamo. Nell'intimità l'altezza non è un problema, ci vuole giusto qualche accorgimento.


    Il cervello delle volta condiziona, io lo so bene, ma delle volte hai quel senso di timore e curiosità allo stesso tempo che rende la scoperta del nuovo eccitante. Io ho avuto la fortuna di scoprire che quella cosa nuova è anche bella, almeno per me.


    Comunque a me sembra proprio che gli uomini grandi preferiscono le donne piccole: quando facevo dating con ragazzi medi o medio bassi mi sentivo un po' un numero, una non molto speciale, mi sembrava pure che mi snobbavano, quelli più grandi invece si sono fatti vedere più interessanti dal principio. Un po' dipende anche dall'etnia: credo che per gli italiani io sono una semplice, banale, italiana, con occhi marroni, capelli marroni, bassa e via dicendo. Per altre etnie sembro la madonna invece.

    Questo è falso però, attualmente in Italia al maschile la media secondo le stime è sul 1.78m.


    Già quella di 40 anni fa, nati negli anni 80, era sul 1.75 come riporta qui: https://www.istat.it/news-dati…vani-italiani-allaltezza/

    Ciao Abyss, non ho guardato alle statistiche, è la sensazione che ho avuto e ho in Italia, io in amicizia e nel dating con ragazzi italiani ho trovato facilmente ragazzi più bassi di me o all'incirca della mia stessa altezza e non mi aveva dato fastidio. Da un lato ti fa uscire anche una più facile comunicazione perché senti l'altro come un pari. Mentre l'uomo "grande" rende timida.

    Ciao Gray,

    Mia sorella è 1.60 e preferisce i ragazzi che si aggirano attorno alla sua altezza, di fatti il suo compagno sarà al massimo 1.70 quando lo vedo vicino a lei. Non è una cosa detta solo a voce, perché il mio compagno è 1.90 e dove vivo è normale trovare anche chi è di 2 metri, a lei questa cosa intimorisce molto, le fa "strano" e "paura". Associa l'altezza al fatto che un uomo così grande potrebbe farle del male più facilmente, mentre lei preferisce una sensazione più egualitaria.


    Io sono del nord Italia e vivendo all'estero con un compagno estero mi sono resa conto di questo: prima mi consideravo bassa (faccio 1.58), ma poi ho concepito questa distinzione: sono bassa per dove vivo ora (all'estero), perché la media delle ragazze qui è 1.75 e si vede proprio in strada, come anche gli uomini sopra 1.80, se non avessi un partner altrettanto alto, io, piccolina, non riuscirei a camminare tra la folla durante gli eventi, pure i mobili sono fatti più in altezza e anche le porte tanto è la normalità per loro.

    Però, in Italia, che sia al nord o al sud, camminando per strada il mio fidanzato e i suoi amici mi hanno fatto notare che qui non sono bassa, sono anzi più alta di diversa gente in strada oppure nella media, sia tra uomini che donne. Onestamente parlando anche io lo percepisco, sento proprio la differenza: in Italia vedo facilmente persone più basse di me, mentre dove vivo no.

    Fintanto che rimani nel Mediterraneo, dalle donne verrai concepito nella normalità, rientri nella media sul mercato maschile. Altrove potrebbe essere diverso.


    Comunque essere molto alti non è il top del top, il mio compagno in Italia ogni due per tre sbatte la testa contro le pergole esterne dei negozi, deve spesso abbassarsi e gli viene mal di schiena, regolare la macchina non è facile (il sedile deve stare un sacco indietro se no non vede e non ci stanno le gambe), stare in aereo è orribile per lui perché non ci sta con le gambe, i pantaloni dei brand fast fashion gli sono corti, perde l'equilibrio più facilmente. A me lui piace tanto, però anche io delle volte quando mi alzo dal letto e usciamo a camminare uno di fianco all'altro mi stranisco, ho dei momenti in cui realizzo quanto sono piccolina rispetto a lui e ci metto un attimo per riprendere la consueta quotidianità tra noi, sono dei momenti in cui mi fa un po' timore, è come se fosse una montagna.


    In tutta onestà capisco quando mia sorella parla di soggezione, il mio fidanzato mi fa più paura da arrabbiato che altra gente, per esempio se uno dei miei ex mi prendeva il braccio riuscivo a liberarmi, mentre io per lui sono proprio un giocattolo. Ha tante qualità positive che ammoniscono questo istinto femminile di stare con qualcuno più gestibile, ma contro quello che tanti possono pensare io dico questo: si può pensare che un uomo alto faccia sentire più in sicurezza una donna, ma subentra questa domanda: da chi devo proteggermi di più? Da un possibile mal vivente in strada o da qualcuno che accolgo giornalmente nella mia safe zone? Perché spesso chi finisce per farci più male è proprio il fidanzato, il marito, quella persona sotto allo stesso tetto tutti i giorni con noi, quindi non mi stupirei se una donna si sentisse più in sicurezza con un ragazzo fisicamente più gestibile. Le probabilità di un aggressione esterna, per una ragazza già educata ai pericoli esterni, è bassa, rispetto alla probabilità di aggressioni domestiche.

    Mah sull’attrattiva delle unghie lunghissime e artigliate che vanno di moda oggi avrei da discutere... anche da un punto di vista maschile, non mi pare siano così seducenti

    Mi fa sorridere questo commento, io una volta per scherzo mi sono fatta il gel con allungamento in stile artiglietto, facendole da sola a casa mi posso permettere di modificarlo a piacimento. Ho aspettato il mio fidanzato a casa e poi ho iniziato a prenderlo in giro del tipo: "Sono bellissime no? È la nuova moda ora, guarda che bella sensazione sulla pelle". Mi sono messa a muovere le dita sulla sua pelle per fargli il solletico e poi fare i grattini. Stranamente, lui che è uno diretto è un po' semplice di gusti mi ha detto che non gli dispiacevano. Le ho avute per due giorni credo e non gli ha dato per niente fastidio, anzi, voleva i grattini.


    Gli ometti non smettono mai di sorprendere: grattino fatto bene vs unghia elegante, vince il grattino fatto bene per alcuni.

    Infatti è proprio con queste considerazioni che al giorno d’oggi c’è una corsa all’estetica nelle donne che sta diventando penosa, con ritocchi estetici a qualunque parte del corpo a cui si sottopongono anche ragazze giovanissime.

    Negli anni 70 non era così, c’era molta più naturalezza. E si guardava ai veri valori, non a queste cavolate.

    Evidentemente questa ricerca spasmodica dell’estetica viene premiata dagli uomini, altrimenti le donne non spenderebbero migliaia di euro a fare ritocchi.

    Hanno un ritorno.

    50/50

    Ormai sì, è abbastanza naturalizzato fare piccoli ritocchi estetici, anche se non tutti lo fanno per differenza di portafoglio, paura, diffidenza o semplicemente non importa loro.


    In realtà credo che sì, ci siano situazioni dove è l'uomo che può spingere verso ciò, ma nei casi che ho visto personalmente le donne che fanno diversi ritocchi, delle volte sgravando nell'innaturale palese e poco bello a vedersi, hanno forti lacune a livello di autostima, ma continuano a fare colpa a fattori esterni perché è più facile così. C'è dismorfismo.


    Da un lato, posso capire la comodità di piccole cose, che onestamente io trovo anche molto f∙∙∙e: per esempio invece che stare a usare creme e cremine per idratare la pelle ci sono le iniezioni di acido ialuronico per idratare, c'è la biorivitalizzazione, magari hai sempre avuto il cavillo del naso "storto" e quindi lo rifai per te stessa, così finalmente smetti di vergognarti. Insomma, ci sta, in armonia, in modo equilibrato.


    Da un lato però, questi ritocchi sono veramente innaturali? In realtà fanno parte della naturalezza di chi li fa: lo fanno in modo spontaneo perché più legati al bello o altro che vogliono loro. Quindi cercheranno poi chi accetta queste cose.


    Senza allontanarci troppo dal topic, la naturalezza c'è, tu stai naturalmente esprimendo il tuo pensiero, io idem. Quando ci piace tanto qualcuno tutte e due lo esprimiamo secondo la nostra personalità naturale, con le equivalenti scelte estetiche e comportamentali. Il punto è questo: bisogna andare verso ciò che ci piace, non rinnegarlo, e quando abbiamo capito cosa ci piace e ne siamo vicini, valorizzarci come più riteniamo, invece che rimanere spettatori di ciò che succede e subire la situazione.


    Come scrivevo il mio esempio era terra terra, proprio semplice, ma il punto è che naturalmente, usando certe parole, certi sorrisi, certi sguardi, facendo determinate scelte, noi esprimiamo piacere o meno e di conseguenza mandiamo segnali di interesse o meno.

    Io credo che nella vita, per quanto riguarda il fare piacevoli incontri che poi perdurano nel tempo per diventare relazioni, non ci sia una casualità completa. Dal mio punto di vista i migliori incontri hanno una certa naturalezza, quello sì, ma può essere intesa come naturalezza nei modi, nel cominciare a parlare e nel continuare, nel fare complimenti e condividere interessi e fragilità, nel ridere in una certa situazione, nel ben presentarsi. Insomma, io credo che non sia tanto casualità, ma la naturale predisposizione umana alla socialità, all'apertura mentale, alla curiosità e all'istinto di complementarietà.


    Non combaciamo con tutti, quello mi pare un'ovvietà, ma comprendendo le nostre naturali predisposizioni personali poi ci possiamo attivare nel cercare e attirare queste predisposizioni all'esterno: se io capisco che adoro una certa estetica, un certo atteggiarsi, ma poi esco con quelli che non hanno completamente queste cose, perché non voglio riconoscere i miei standard e che tutti hanno standard di vario tipo ed è giusto così, poi non posso lamentarmi se non scattano scintille e arcobaleni.


    Ognuno di noi è come una pianta che necessita di determinate cure e mani capaci nel trattarci e un ambiente sano dove crescere altrettanto sani.


    Io da 24enne ho visto sia ragazze/donne relazionalmente intraprendenti e non, ragazzi/uomini intraprendenti e non. Non siamo più ai tempi dove una donna era considerata "impudica" se mostrava la caviglia o guardava l'uomo negli occhi. Le donne oggi se vedono qualcosa di bello lo guardano, lo possono chiamare con sguardo di vario tipo ed esponendo la pelle e modi di vestire e agghindarsi.

    Chi ti sembra più aperta a parlare e single, quella a scarpa chiusa, calzettoni neri e pull largo nero, zero make up e capelli selvaggi ad una festa, o quella tacco, gamba scoperta, vestito rosso aderente, piega, make up leggero? Sì, ci sono anche donne accoppiate così, ma in tutta onestà, anche per una semplice chiacchierata a sorteggio, con chi ti verrebbe a livello istintivo e visivo di parlare di più? Quella tutta coperta e in nero non la vedrai neanche nella folla.


    Non è una casualità spiccare tra gli altri, attirare l'attenzione di qualcuno. Questa era un esempio terra terra, ma vale per altre dimensioni.


    Comunque, ne conosco di ragazze che dicono "Io sono timida, non approccio, deve essere l'uomo" e questa è una cosa detta a voce, perché poi, se sono in fase "ricerca", nei contesti sociali pure tante di queste emanano forti segnali di apertura. Poi certo, si dirà: "È stata una casualità", ma tanto casuale non è.


    Se ti affidi alla casualità degli incontri, le probabilità di riuscire non diventano nulle, ma diventano molto basse, un po' come puntare a caso all'Enalotto.

    Buongiorno, vivo al nord per lavoro con la mia compagna, entrambi di 36 anni. Siamo del sud e le rispettive famiglie abitano giù.

    Ogni volta che dobbiamo scendere per le vacanze, che durano pochi giorni, si creano discussioni su chi dobbiamo vedere. I miei vogliono che stia con loro... La mia ragazza pure. Insomma, si creano un po' di casini.

    Io, quando scendo, vorrei fare campeggio in tranquillità con lei. Poi si inserisce anche mia sorella più grande, che dice: "Ma non stai con i tuoi genitori che non li vedi mai?".


    Sono in crisi. :anguished_face:

    La risposta è semplice: fai quello che ti va di fare.


    Le costrizioni le hai tutto l'hanno, considerando che il lavoro crea tanti vincoli; almeno quei pochissimi giorni di vacanza che si hanno a disposizione bisogna viverli per il proprio benessere. Le vacanze dovrebbero esistere per rilassarsi, rinfrescarsi, divertirsi, essere liberi. Se qualcuno vuole stare con te, può anche venire da te, non è che devi sempre andare tu dagli altri.


    Ho vissuto anche io una cosa simile, la scelta migliore è stata fare delle vere vacanze invece che tornare dalla mia famiglia, non perché non voglia loro bene, ma perché tanto lì girano invidia, gelosia, consigli poco sani e manipolativi e poi, se qualcuno ti vuole veramente bene a sua volta, capisce che c'è da vivere ben altro oltre che la famiglia e il lavoro, lo dico pensando che tua mamma dice di lasciare stare la tua fidanzata, quando tu invece preferiresti fare un campeggio solo con lei.


    La combo ideale è: estate per te, Natale in famiglia. Altrimenti, per esempio: vacanza di una settimana, due giorni dedicati alla famiglia, il resto per te in altre località. Che poi tanto la famiglia dice: "Ci manchi", ma non è che se stai una settimana intera ti celebrano tutta la settimana, hanno anche loro la loro vita, uno o due giorni sono abbastanza per dirsi tutto ed evitare discussioni e noia.

    Ciao Tanja, a me fa pensare a qualcuno che non vuole problemi, tra cui anche competitività e gelosie varie, quindi fa di tutto per abbassare il suo profilo. Il fatto che eviti di ritrovarsi con i colleghi è un po' lo stesso: meglio stare zitti e analizzare la situazione tranquilli ed esterni che entrarci dentro e magari vivere giudizi o domande scomode. D'altronde i colleghi non sono amici, e neppure i capi. Ci vuole un attimo perché ti attacchino.

    Puoi limitare chi ha accesso alle storie, rendere il profilo privato e bloccare i messaggi di chi non fa parte della lista amici.

    Per fortuna, sui social ci sono molti strumenti a tutela della privacy.

    Se non attivi certe restrizioni, risulta anche inutile bloccare un profilo: chi vuole può crearne un altro a tua insaputa per "spiarti".

    Lo avevo già fatto, ma come dicevo, per quanto limitassi il profilo nella privacy mi è capitato di vivere in un contesto di pushing, dove persona x creava un profilo fake dietro l'altro, oppure usava quello di conoscenze e anche se non accettavo le richieste di follow poi inviava richieste di messaggi...è stato pesante. In un altro caso, un ragazzo che consideravo mio amico andò a dire in vari ritrovi sociali della mia zona che io e lui eravamo fidanzati (probabilmente perché si sentiva in competizione con gli altri maschi) e venni a saperlo da passa parola vari. Dopo che chiusi l'amicizia, a seguito di una discussione in merito, lui fece lo stesso: profili fake, chiamate, accedere di nascosto ai profili della sorella per vedere cosa facevo...capitò pure che studiò le coincidenze che prendevo sui mezzi pubblici per poi seguirmi.


    C'è gente con cui bisogna costruire una barriera totale e nonostante quello cerca di insinuarsi.


    Ecco perché ormai ho i profili barricati. Tutto privato e con una lista snella di follower, poi non pubblico molto.

    Ho provato a evitare di bloccare ma ahimè spesso quelle persone che poi si sono rivelate malsane cercavano di ricontattarmi e c'era chi seguiva le mie stories con obiettivi poco buoni. Per fare capire un mio ex a distanza di anni ha creato un mare di profili falsi per scrivermi, insultarmi e poi pregarmi di tornare, addirittura mi chiamò con il numero della nonna. Recentemente un'altra persona che avevo bloccato sui canali comuni, e che sa benissimo perché, ha cercato contatto su LinkedIn.


    Onesta, non mi va di fare seguire la mia vita privata a chi so apertamente mi vuole o mi ha voluto male in vari modi, per quanto non pubblichi molto, mi dà fastidio.