Messaggi di Saritta

    Che bel tema, che bella parola :)

    Per quanto possa sembrare semplice la risposta, in realtà non lo è nella pratica, cioè dare una definizione è difficile perché si tratta di un concetto non misurabile nei rapporti umani, anche perché spesso sono sbilanciati (per natura individuale, per abilità ed empatia, per differenti canali comunicativi e di sostegno reciproco).

    Mi riservo di rifletterci e torno quando ho un po' più di tempo e sento di poter dare il mio contributo! :)

    Comunque, giusto per sfatare ulteriormente il mito dell'avere un "tipo" di uomo/donna fisso in mente e immutabile nel tempo, qualche mese fa ho preso una sbandata colossale per un attore coreano. Non ne sono ancora guarita :D

    Prima di quel momento non avevo MAI considerato l'uomo orientale come desiderabile, anzi ero convinta non mi piacesse.

    Ma oltre al fatto che in genere gli orientali abbiano una pelle perfetta e dimostrino meno anni di quelli che hanno (splendide ed eteree anche le donne), questo mio esempio serve per dire che (almeno nel mio caso) conta veramente tantissimo il modo di fare, il sex appeal, il senso di forza e integrità che traspare, la classe, la profondità dello sguardo, ecc.

    Vabbè, lì era un personaggio creato ai fini dello show, ma dio mio quanto era creato bene.

    Elegantissimo, serio, enigmatico, di classe.

    Io poi ci ho messo molto del mio, ci ho creato attorno un'idea e perfezionato ulteriormente il tipo di personaggio.

    Scambiare una scintilla di passione per amore mi sembra comune.

    L’amore va coltivato, anche dopo quella scintilla, ma scambiarsi effusioni e parlare di amore? Mah…

    Mia opinione eh! Ognuno libero di pensarla come vuole ma amore senza fiducia e rispetto mi sa che si sottovaluti la parola amore.

    Sono interessanti i diversi punti di vista, secondo me si tende a sovrapporre concetti quali folgorazione - infatuazione - passione - amore - relazione.

    Credo nella "singola volta" che fa scattare qualcosa, nella sensazione che va oltre ragione e programmi.

    Quella singola volta che innesca un meccanismo per cui quella persona non ci basta mai, ne vogliamo ancora, abbiamo assaggiato qualcosa di così buono che ora ne abbiamo ancora più voglia.

    Ma... penso anche che molte risposte sia il tempo insieme a darle.

    Non necessariamente sensazioni intense porteranno a relazione stabile e duratura e soprattutto, Amore è altro.

    Aggiungo anche che spesso le storie clandestine, inaspettate e teoricamente "sbagliate" possono essere più intense e abbagliare, respingere e attrarre come la favola proibita ed elettrizzante. Ma questo è, al momento nulla più a mio avviso, circa la storia dello scrivente opener.


    Spero vivamente che lei non arrivi all'altare con questi dubbi: non è una firma che porrà fine alle sue voglie o insicurezze. Questo lo deve in primis allo sposo.

    Comunque, più che la giornata perfetta (su cui è meraviglioso fantasticare!), mi piace cercare di ritagliarmi dei momenti perfetti, fossero anche pochi minuti sparsi, all'interno di una giornata.

    Apprezzo sempre di più quando la sera dopo il lavoro sono sola e faccio tutto con i miei ritmi: camminata, o palestra, cena, libro, tv, podcast, non per forza a un orario o ordine specifico. Penso che quello è il "mio" tempo e provo un brivido di soddisfazione per questa risorsa preziosa.

    O possono essere i pochi minuti al mattino in cui mi gusto il caffè e mi sveglio lentamente; o una chiacchierata edificante. In questo periodo nel tragitto verso il lavoro sto ascoltando un podcast in cui si intervistano medici, psicologi o altri professionisti e si parla di longevità, stile di vita, problematiche legate alle nuove fonti di stress, comunicazione, dipendenze, alimentazione. Mi è di ispirazione, mi fa immergere in quelle materie, mi stimola riflessioni.

    Ecco questi momenti...

    Poi a volte la "giornata perfetta" è data da una sensazione al risveglio, una serenità inaspettata, una congiunzione di eventi che ci rassicurano, piccoli gesti o eventi che ci fanno apprezzare la vita.

    Scrivo ciò che mi viene in mente ora, seduta stante...

    Mi sveglio già in un luogo di villeggiatura, magari in prossimità di un lago o in una zona verde, collinare o montuosa...

    Sveglia presto, languire un po' nel letto, poi scendere per la colazione in un baretto del paese, già in tenuta sportiva da camminata...

    Poi partire per una lunga camminata, costeggiare un fiume, arrivare a delle piccole cascate... Mi sovviene un luogo specifico, in una provincia del Trentino... Farmi portare una birra media fredda e leggere qualche pagina del libro che ho portato con me...

    Poi proseguire verso un'osteria o qualcosa di tipico, gustarsi un buon pranzo... Poi chissà magari mi viene in mente un bagno in acque termali, magari nella piscina dell'hotel, e la sera musica dal vivo... Questo che descrivo sarebbe un giorno di vacanza...

    La giornata me la sono immaginata da sola, in realtà una buona compagnia potrebbe ugualmente rendere bella la giornata, soprattutto nella fase del buon cibo e bicchiere di vino o nella fase relax e intimità...

    Però la sveglia e la camminata me la sono immaginata da sola, perché so quanto mi so godere momenti simili...


    Se devo invece immaginare una giornata-tipo nel mio ambiente, mi viene comunque da pensare a un giorno di ferie in cui mi alzo presto, ma magari un'oretta dopo rispetto alla sveglia consueta dei giorni lavorativi... Se fa bel tempo uscirei per una corsetta, poi doccia e colazione fatta in casa, magari un porridge o le fette con la marmellata, una tisana, una moka di caffè da sorseggiare lentamente, un libro, zero fretta e zero orari, e magari il pomeriggio/sera due passi in città, un giro in libreria, un cinema all'aperto, o raggiungere qualcuno per un aperitivo lento...

    l'azienda non mi ha fornito i mezzi necessari per crescere, facendomi fare mansioni "riempitive" per oltre due anni e il mio effettivo lavoro solo negli ultimi sei mesi.

    Purtroppo questa situazione è conseguenza delle lacune e distorsioni del mercato del lavoro in Italia. Già l'apprendistato ha una durata notevole, tre anni, con stipendio che parte più basso e poi annualmente ha degli scatti, ma comunque basso resta. Inoltre, per definizione, l'apprendistato dovrebbe significare "imparare un mestiere", proprio come avveniva nelle botteghe artigiane: imparare un lavoro, professionalizzarsi e divenire autonomi o comunque padroni della materia alla fine del periodo, per poi essere inseriti stabilmente nel contesto lavorativo.

    Oggi invece, per molte aziende apprendistato = sgravio fiscale, avere una risorsa che costa poco garantita per tre anni, a cui far svolgere mansioni da jolly e qualsiasi lavoro "sporco" e non professionalizzante. Oppure mettono l'apprendista a fare di tutto, a formare a sua volta stagisti, a fare il lavoro per tre insomma. Tra l'altro, sono obbligatori anche corsi di formazione a carico dell'azienda durante questi tre anni.

    Ma tranquilla, mi è capitato di scartare annunci di lavoro proprio perché specificavano che la risorsa dovesse avere max 29 anni, cioè il tetto massimo di età per l'avvio di un apprendistato.

    A suo tempo, quando avevo fatto l'apprendistato presso uno studio professionale, la titolare mi faceva seguire suo figlio nello studio e nei compiti, quindi parte delle mie ore era dedicata a quello e non a imparare il mestiere. Comodo, una risorsa in ufficio + baby sitter 2 in 1. Gente con i soldi, arida, con l'attico in centro e con uno str***o sotto al naso di dimensioni mostruose, acidi inetti che pensano di giostrare le persone a loro piacimento.

    Se non erro, l'apprendistato è per definizione un contratto a tempo indeterminato, quindi per decidere di troncare devono esserci giustificati motivi o cose simili. Alla fine la tua azienda ha usato la scusa della difficoltà economica e del calo della mole di lavoro.

    Non scoraggiarti, immagino tu sia giovane, archivia questa esperienza e pensa che non è dipeso da te, loro avevano già deciso e non avevano la minima intenzione di far crescere una risorsa.

    Magari è il momento giusto, dopo tante pagine, di abbassare un po' le difese e raccontare un po' delle relazioni passate/attuali ed eventuali problematiche ad esse correlati.

    Ma penso che di base non si stia cercando costruttività, ci si è addirittura spinti a scomodare il cancro, per carità, se una discussione è sterile alla 29esima pagina, penso possa solo languire nel nulla, se non si cambia registro e argomentazione.