Parole Sante! 
E non solo non ci accorgiamo noi di aver superato il limite, ma tantodimeno se ne accorge chi riceve i nostri aiuti o favori ! Con la conseguenza che hai detto tu, e cioè che diventa un crescendo di richieste che davvero può sconfinare nell'umanamente e letteralmente insostenibile, fino a quando ci si trova costrette alla "scelta" estrema tra il crollare oppure il cominciare a mettere paletti in nome della propria salute!
Avendolo sperimentato soprattutto in ambito familiare esteso (e cioè comprensivo della mia famiglia d'origine) , io sono giunta alla conclusione che abbiamo una grande responsabilità in questo, perchè la spontaneità e il garbo del nostro dare senza mai far pesare effettivamente ingenera nell'altro (e parliamo di altri che ci amano, eh!) la convinzione sincera (quanto sballata) che a noi tutto pesi nulla.
Personalmente ho preso a dire NO ad altrui richieste, quando la misura era davvero più che colma.
E ti dirò che il senso di colpa, anche per me, tende a riproporsi sulla scena.
Ma forse è stato persino un bene aver atteso che la situazione divenisse insostenibile, perchè sapendo a quale esasperazione fossi arrivata...non avevo letteralmente altra opzione che quella tra il no agli altri, oppure il no più assurdissimo e kamikaze a me stessa.
Per cui: oggi a diradare il senso di colpa , come fumo di una sola sigaretta spenta dopo tre tiri, mi è sufficiente ricordare in quanti miliardi di occasioni non ho intuito il benchè minimo senso di colpa in chi avrebbe avuto ottime motivazioni per viverne nei miei confronti e invece non l'ha mai provato, e mi vedeva (mea culpa? possibile) come Wonder Woman.
Diciamo anche, se vogliamo dirla tutta, che - malgrado legami familiari di indubbio affetto - a volte fa anche COMODO chiudere due occhi su due e sognare la favola bella del congiunto/a che ha superpoteri.
Peccato sia una favola, e che chi è adulto e ha Coscienza , siamo seri...se non si gira dall'altra parte o chiude tutti e due gli occhi...può ben saperlo, solo che sceglie di non volerlo sapere...
E allora : che sensi di colpa ragionevoli dovrei/dovremmo vivere per A) non essere nate Wonder Woman, e B) averlo spiegato con calma a chi (madre, ad esempio; ma anche fratello) avrebbe in realtà dovuto arrivarci da solo/a, e invece se n'è bellamente impipato?
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Un abbraccio a tutte le colleghe di questa (superabile) sventura 