Mi dispiace di non poter più coltivare le mie passioni, mi dispiace che la mia malattia non mi permetta di fare quello che voglio fare.
Depressione?
Perché ho buttato via la mia vita. Però in realtà mi sta antipatico il me stesso del passato. Il me stesso del presente merita affetto e comprensione. Perché per quanto io abbia fallito, so di essere un combattente, e so di aver cercato di proteggermi con le unghie e con i denti.
Cerca allora di non pensare al te stesso del passato.
Conta sempre che tutto ciò che ti dico si basa su ragionamenti superficiali perché di fatto non ti conosco, quindi posso sempre errare. Come si suol dire, "abbi pietà di me se sparo cavolate," ma d'altronde se non dico quello che penso non può esserci dialogo.
Il tuo scritto mi fa pensare al classico pensiero in cui tante volte viene da dire "se avessi fatto così o colì sarebbe andata diversamente," ma non è così. Perché, date le X variabili dell'epoca, l'unico risultato possibile è di fatto quello che alla fin fine ne è uscito.
Come ho detto: se il mondo è deterministico non poteva andare che come è andata, quindi è inutile stare a rimuginarci su. Studiandoti magari tutte le variabili di come sarebbe potuta andare diversamente, no, non sarebbe potuta andare diversamente, accettalo, perché ti mette l'animo in pace e fa chiudere il capitolo, e poi puoi viverti il presente, invece che far rivivere continuamente il passato nel presente.
Il presente non è il posto giusto per il passato, è fuori posto, per questo fa danni. Nel presente va vissuto il presente e basta. Finché non chiudi il capitolo non puoi passare a quello dopo.
In quello dopo hai detto che il te stesso del presente merita affetto e comprensione, viviti quel capitolo allora.
Cerca di mollare l'osso del rimuginio del passato. È un turbine mentale che ti mangia e ti deprime.
Fai un "voto" se vuoi: cerca oggi di essere il meglio che riesci, senza pretendere l'impossibile, perché sennò non è amare te stesso ma bacchettarti, e in cambio di questo impegno, "perdonati" per il tuo passato, anche se non c'è davvero nulla da perdonare a livello razionale, ma è solo un lasciare andare emotivo.
Cosa ne pensi?