Messaggi di Garden

    Da quel poco che ho letto, l'intervento per l'allungamento delle gambe è molto costoso, molto doloroso e non esente da rischi. Senza contare il lungo periodo di riabilitazione (si parla di circa 1 anno). Ma poi, con le gambe 'allungate' non si crea una sproporzione con le braccia e il tronco?

    Non credo perchè lui accennava di dimensioni della testa che diverrebbero più proporzionate in rapporto ad una maggior altezza.

    Lo capisco MyDarkSoul, ma io valutavo anche l'aspetto economico. Penso comunque che la psicoterapia possa essere accessibile anche gratuitamente, se ci si rivolge al pubblico.

    Rimarebbe comunque l'immagine che lui ha di sé, gli anni in cui si è sentito orrendo e gli anni in cui si è sentito escluso.

    Sì, questo quasi sicuramente, e poi su quello potrebbe intervenire con la psicoterapia, ma avendo acquisito anche una base fisica su cui far attecchire le speculazioni psicologiche.


    Credo che da come si esprime in questo caso l'opener abbia davvero un problema estetico.


    Problema estetico e psicologico non vanno sovrapposti, sono due fronti separati su cui lavorare, ma penso che per ora per lui possa essere prioritario risolvere il problema oggettivo esteriore, se si sente "alle corde".

    Tu sei convinta che i suoi problemi si risolverebbero se si rifacesse il naso, se potesse "prendere" qualche cm? (Non conosco quel tipo di operazione, ma immagino non si riescano a recuperare tanti cm).

    Si perché dal modo in cui scrive non è una persona inclinata alla lagna, e non penso che riacquisirà fiducia su strade meno concrete; se poi mi sbaglio, meglio.

    Allora ho letto male io, ho letto che per il lavoro che fa sarebbe un problema anche solo rifarsi il naso, figuriamoci un'operazione impegnativa come quella per l'altezza. Ho percepito un no netto con quella risposta.

    È impegnativo, ma può essere risolutivo e se lui è una persona dotata di una certa struttura psicologica solida come leggo, penso possa percorrere questa strada.

    Il punto focale del tuo discorso è lavorare su me stesso. Cosa ti fa pensare che io non l'abbia già fatto in passato, ma con scarsi risultati?

    Penso che tutti noi facciamo un percorso nella vita che prima o poi è destinato a finire, in quanto dipende dagli obiettivi che una persona pone a se stessa e alla sua vita.

    Sai Alex, mio papà si è risposato a 70 anni, adesso ha una casa, una moglie, un gatto, e anche due nipotini (della moglie) che gli corrono in giro per casa.


    Fino a qualche anno fa questo scenario non esisteva, non era nemmeno in programma, era da solo.


    Non sai quali finestre può ancora aprirti la vita, e 30 non sono 70.

    Eh, ma l'ha scartata a priori.

    No, non l'ha scartata, ha solo detto che ora si sente stanco e demotivato a percorrerla e che potrebbe generargli un imbarazzo superabile in alcuni frangenti; questo non è scartare.

    Devo sopravvivere con questo corpo? E allora DEVO lavorare dentro per accettarlo.

    No, non c'è nessun dovere, esiste la chirurgia. È una via difficile, rischiosa, costosa, tediosa e stancante, ma penso sia meglio puntarla seriamente e in tempi brevi, piuttosto che puntare ad altre vie e cercare conferme su tali vie.

    Comunque, andare dallo psicologo/terapeuta non vuol dire avere una mente non intatta.

    Andare dallo psicoterapeuta ci sta, purché non dreni risorse economiche da vie più concrete. Se lui non dà fiducia a quella via perché ritiene, e non è detto a torto, che il suo problema sia oggettivo, allora che lo risolva oggettivamente, ma che non getti la spugna.

    E ti farebbe così schifo lavorare su di te per poter tirare avanti la carretta nel miglior modo possibile?

    Penso proprio di si, e i modi per lavorare su di sé possono essere anche più oggettivi.

    Hai 30 anni, non 90 (con tutto il rispetto per i 90enni che comunque hanno il diritto di essere sereni), hai ancora TANTI anni davanti, vuoi passarli a commiserarti,

    Non penso sia questo lo scopo per cui è venuto a cercare conferme da qualche suo "simile", e a tal motivo gli dico: una via aperta in cui credi ancora c'è, anche se difficile, percorrila.

    Mi ha detto in passato frasi molto brutte, che non riesco a dimenticare. Tipo che nessuno avrebbe potuto amarmi e che non ero degna di stima.

    Si possono dire tante cose quando si è magari arrabbiati o delusi per qualche motivo, e non tutte sono da prendersi alla lettera.


    Ma qui forse scorgo un suo svilirti allo scopo di renderti insicura e dunque più legata a lui, e anche nel suo bisogno di amore incondizionato, forse per questioni di autostima, mi fa venire in mente un narcisismo covert.


    Ma sono solo ipotesi molto vaghe basate quasi sul nulla.


    D'ogni modo, anche se fosse, se tu lo ami e siete una coppia che funziona, prova a darti l'obiettivo di risollevare entrambi. Forse tu hai paura di risollevare te stessa da sola, ma se fosse una cosa fatta per entrambi, ti fa lo stesso effetto?