Messaggi di Iridella

    Quello che dici è verissimo e noi femmine dobbiamo cercare di sconfiggere lo stereotipo che l'uomo sia sempre allupato, però la mia esperienza è stata che lui si raccontava come molto portato (talmente cerebrale e coinvolto nell'atto che più di uno al giorno mai fatto), contestualmente mi scriveva che non resisteva ben due giorni di fila senza farlo, ma non aveva gesti di contatto intimo neppure i primi tempi in cui tutto gli andava meravigliosamente. Uno può essere stanco e preoccupato, ma con la sua donna cerca il contatto, le ricambia un bacio o no? Anche con lei può staccare la spina e godersi l'intimità data dalla comprensione e conoscenza di anni. Lui mi diceva che si eccitava di più col tempo, grazie alla maggior conoscenza, che i completini intimi non lo accendevano, ma gli serviva la consuetudine, la casalinghitá. Ho provato a credergli, ma non c'era niente che lo accendesse come intendo io. Evitava di farlo anche durante le prime vacanze insieme ... non era stressato, fidati.

    Ho un vissuto simile e non cambierà se non in peggio. Fare l'amore col mio ex era soddisfacente lato multiorgasmi, ma non mi lasciava endorfine. Tu come ti senti dopo? Non basta l'orgasmo, si sta bene se si comunica e solo così resta l'appagamento e la carica gioiosa energetica.


    Per il fatto che ti tiene lontano, al massimo, prova a capire se non è neurotipico perché se ha qualche tratto dello spettro autistico (Asperger) ha bisogno di abituarsi al contatto e di capire come funziona e può farcela, se lo desiderate tutti e due. Diverso è se è fatto così e non si mette in discussione. Alla sua età, molti usano la pillolina (esistono quelle a basso dosaggio), ma mi sembra di capire che l'erezione è ok, manca la frequenza. La scarsa frequenza va bene se tutti e due siete sintonizzati, ma se tu hai la lecita aspirazione di volere una completa e sana comunicazione intima, allora, in base al mio vissuto, ti consiglio di farti passare il sentimento prima che puoi. Non è vita, te lo garantisco!


    Potrebbe fare un percorso di analisi, ma deve volerlo e i dottori a me hanno detto che non ci sono grandi risultati. La mancanza di fisicità è un aspetto terribile, non è vero che non importa, anche se la maggior parte delle coppie sono bianche. Si tollera se c'è stata, se manca per una malattia, ma non si accetta se è sempre mancata e manca la condivisione della sua importanza fondamentale. Se ti ci trovi bene per le conversazioni e lo stile di vita, interessi in comune: è un coabitante, un amico, non è amore. Ti rovina la vita, io ho tentato oltre 20 anni di farglielo capire poi finalmente ne sono uscita. È come vivere una continua violenza perché lui non mostra cuore per il tuo sentire, perché è indifferente e gli dà fastidio se provi a provocarlo fisicamente o se accattoni un bacio...


    Per me era così. Io mi ero illusa di poterlo sopportare perché gli trovavo altre qualità, invece sono stata malissimo e sono arrivata a somatizzare. Inizialmente ci scrivevamo lunghe e innamorate email in cui lui diceva che non poteva stare più di due giorni senza fare l'amore (e che non gli era mai successo prima :grinning_face_with_sweat:) e dovevamo tenerne conto quando programmavano le uscite (ok, ma quando mi accompagnava a casa da teatro poteva almeno baciarmi, io pensavo non lo facesse perché poi sarebbe stato una tortura fermarsi, ma non avevo capito niente).


    Aveva letto diversi libri erotici. Raccontava di poche ma infuocate relazioni, oltre a quella con la ex moglie che poi ho immaginato fosse finita per i miei stessi motivi, però mi aveva detto che nella sua vita non era mai riuscito a farlo più di una volta al giorno e spesso il giorno seguente non era in grado, perché lui dava troppo nel rapporto (parliamo di massimo 20 minuti di cui la maggior parte ero io che mi muovevo sopra... e lui raramente toccava i miei capezzoli ipersensibili perché faceva fatica a tenere su le braccia, e quando si degnava di farlo si capiva che era uno sforzo). Mai fatto fuori dal letto, spesso al buio, mai mostrato di apprezzare il mio bel corpo, mai toccata se non funzionalmente durante, mai una carezza, un movimento per toccare la mia pelle, se gli tenevo la mano passeggiando, dopo poco si staccava, non mi abbracciava, era moscio e gelido. Quando mi corteggiava veniva a vedere documentari a casa mia e mi salutava senza neppure un bacio in bocca. Ricordo una bella limonata al cinema, ma per il resto della nostra vita non mi ha mai messo un braccio sulle spalle, né compiuto alcun gesto romantico-sensuale. Invece mi respingeva ogni volta che lo volevo baciare, a volte ricambiava, ma sempre scostante. Era proprio l'antierotismo.


    Come te, dovevo aspettare la sua elemosina, 6 - 8 volte al mese e non mi faceva certo venire voglia. Mai una volta che io lo eccitassi e gli venisse voglia di farlo, solo aspettare i suoi comodi e dover cogliere l'occasione, e questo stronca anche un rinoceronte in calore! Sembrava faticare a fare qualunque attività di petting e dintorni. Essere dolce, aspettare i suoi tempi e poi parlargliene, andare da consulenti, suggerire la pillola o almeno di informarsi, ha solo peggiorato la situazione. Non ha mai ammesso i suoi limiti, mi dava della ninfomane, rispondeva che anche le lasagne tutti i giorni stancano.


    Ha ammesso il divario solo una volta, asserendo che non pensava fosse importante (dimostrando che per lui non è mai stato importante ascoltarmi). Stiamo parlando di uno a cui io non sono mai riuscita ad eccitare, che non mi ha mai fatta sentire desiderata, che non mi toccava neppure granché nei punti erogeni che i maschi amano, mentre io avevo avuto solo due uomini, ma decisamente mi avevano apprezzata molto fisicamente. Evitava praticamente sempre di farlo nei fine settimana e in vacanza. Era arrivato ad inventare che io avevo il vaginismo, gli ho detto di chiedere alla mia ginecologa e ovviamente ha ritrattato. Mi aveva scritto che per lui era normale stare tutta la notte a letto a fare cose insieme... Me ne ero innamorata e ho provato ad accontentarmi perché le coppie intorno a me non è che lo facessero ogni giorno, ma la differenza era che lui ha sempre respinto anche le mie effusioni e non me ne ha mai fatte.


    Siamo stati otto anni senza farlo (a parte tre cilecche) dopo l'ultimo consulente. Faceva tante promesse ma quando glielo chiedevo rispondeva che era colpa mia perché lo facevo sentire sotto pressione. Gli ho visto il ribrezzo quando lo volevo baciare, gli ultimi tentativi sono stati fallimentari: una sua cilecca seguita dal nulla, ma da lui interpretata con un "vedi, è facile...". Poi dopo alcuni anni ho preso io l'iniziativa, incredibilmente si è animato, io da sopra ho avuto l'orgasmo all'istante e lui moscio subito. Stessa cosa quattro giorni dopo, anche se si è vantato che era andato tutto bene ed io gli ho detto che quello non era fare l'amore. Gli ho dato un ultimatum dicendo che non poteva accusarmi di assillarlo, ma che se non mi avesse cercata nel giro di tre mesi sarebbe stata finita; dopo circa un anno sono riuscita a chiudere.


    In seguito ho avuto un altro, mi ha distrutto il cuore, ma mi ha restituito il piacere di stare fisicamente, emotivamente e mentalmente bene facendo l'amore. Ora ho il rimorso di aver buttato via quegli anni e poca speranza di incontrare un uomo da amare, ma sono risolta.

    Ti rispondo per primo, dando una chiave di lettura che potrebbe rappresentare un tentativo di spiegazione.

    Premetto che anche io ho in corso una relazione da lungo tempo (dal 1999) che dal punto di vista affettivo è più che soddisfacente, ma da quello sessuale un vero ed autentico disastro. Nonostante tutto il rapporto prosegue, tra alti e bassi, rimanendo stabile.

    Sinceramente l'idea di tradire mi è venuta qualche volta in concomitanza con litigate, magari per i motivi più banali che però venivano usati da "schermo" per altri più seri, però non sono mai passato all'azione, forse perché il mio stile di vita non mi consente di avere relazioni extra.

    Di fatto tradire è contro i miei principi e non solo perché non mi capita la classica occasione che fa l'uomo ladro.

    Come uomo, sarà stata una fatalità, ho sempre trovato partner con le quali l'attrazione prima o poi andava scemando. Soprattutto, quello che trovo difficile da comprendere è come la disponibilità sessuale della donna sia sempre condizionata da mille fattori, tra cui l'umore, gli ormoni ecc. ecc. che, prima o poi, porta l'uomo a cercare al di fuori. Si arriva al punto in cui il sesso, per l'uomo, diventa una concessione da parte della donna... e lo vogliamo chiamare amore?

    Ci tengo a risponderti perché io sono sopravvissuta a una relazione ventennale in cui per lui fare sesso era una concessione e così diventava orribile per me dover aspettare e pure essere pronta ad accogliere le sue briciole. Mi sembrava di mendicare qualcosa che invece ritenevo bello e naturale, ma soprattutto fondamentale in una comunicazione amorosa. È vero che storicamente pensiamo che sia l'uomo a dover prendere l'iniziativa e la donna a concedersi, per cui capisco te e per quanto riguarda me invece era ancora più inaccettabile il fatto che lui fosse poco propenso.


    Quando prendevo io l'iniziativa o indossavo qualcosa di eccitante, continuava beatamente a fare i suoi fatti, a volte pure irritato. Ti risparmio il calvario che ho passato. Credo che sia sopravvalutata la convinzione che le femmine siano condizionare da ormoni e altro, mentre è vero per entrambi che il sesso non vuole pensieri e ammetto che le donne tendono ad essere più cerebralmente sviabili da preoccupazioni domestiche, ma basta poco per farci sentire capite e desiderate.


    Spesso manca la voglia per disistima verso il partner, meritata o meno, per vecchie ferite che lui ha procurato, quindi quello che serve è comunicare sempre e monitorare la relazione. Farla sentire importante e unica. A volte si pensa di essere bravi a letto, mentre semplicemente non si comunica quello che non va. Altre volte puoi avere incontrato una stella marina che non sente l'importanza del sesso in una coppia, allora io continuo a chiedermi perché l'uomo resta, magari abbinando un'amante (a volte ferendone i sentimenti), ma comunque resta in una coppia che tale a me non sembra perché, come dici tu, l'amore latita.