Messaggi di chuck250

    C'è una ragazza che mi piace che lavora in un negozio in cui vado ogni tanto ma è uno di quei negozi dove per forza di cose puoi andarci all'occorrenza e non cercare di essere sempre lì come ad esempio un bar o qualcosa di simile. Lei da quel che ho capito non è una persona social, tant'è vero che non ha Instagram e ha un profilo senza foto su Facebook a cui sono riuscito a risalire attraverso quello di una sua collega. Partendo dal presupposto che non ho modo di avere contatti, allo stesso modo chiedere un'amicizia su FB ad una persona senza foto profilo può suonare molto strano. Inoltre, sebbene io voglia giocarmi le mie possibilità, una richiesta di amicizia potrebbe peggiorare la situazione, creando anche imbarazzo se in futuro dovessi recarmi nel negozio in cui lavora. Purtroppo anche negli orari di lavoro non ci si può esporre più di tanto perché ho ben capito che il suo titolare non vuole che si vada oltre la richiesta e il servizio. Come potrei fare? Potrei tentare la carta social o apparirei come uno "stalker"?

    Ciao. Ho compiuto da pochissimo anch'io 32 anni e posso dirti che la situazione è praticamente molto simile. Anche io appaio impacciato con coloro che per primi mi rivolgono la parola e magari sembra che abbia qualche problema agli occhi altrui. Per quel che riguarda i gruppi già affermati posso tranquillizzarti circa il fatto che è difficile inserirsi se non hai una faccia tosta o comunque un qualche tramite che ti metta a contatto. Io queste mie difficoltà le estendo anche in campo sentimentale. Sono riuscito a darmi anche delle risposte parziali. Ho notato che a differenza del passato dove soffrivo il fatto di essere messo fuori per il mio carattere chiuso, adesso evito proprio di parlare con gli altri e ciò lo imputo alla mia insicurezza ma soprattutto al fatto di non avere un lavoro che mi dia dignità nel parlare della mia vita. Non posso parlare come uno di 22 anni. Purtroppo ho perso un sacco di treni perché ho voluto proteggere le persone lese all'interno della mia brutta situazione famigliare e sono stato divorato. Mi vedo ahimè sotto un ponte tra qualche anno. Quel che posso dirti è solo di cominciare a vivere tutto con più leggerezza, fregandosene degli altri. Anche io non voglio sentirmi sfigato, ma ho capito che anche amici che vedo ogni tanto e che preferiscono altri a me alla fine pensano questo. Mi consolo di considerarmi sfigato per necessità. Alla fine sfigato è solo una parola. Solo noi sappiamo a cosa è imputabile.

    Oggi compio 32 anni, una vita orrenda di cui ho parlato in altri post.

    Da quasi un anno mi sono tolto da Facebook e il risultato è stato quello di non ricevere da nessuno dei miei amici un augurio, quando io sono il primo a farli, senza avere il bisogno che sia Facebook a ricordarmelo. Sono avvilito, non tanto per il compleanno di per sé perché non faccio mai grandi festeggiamenti se non quello di offrire a coloro i quali si sono ricordati di me. Mi chiedo: sono davvero così indifferente agli altri tanto da non lasciare nulla nonostante tutto quel che faccio? Davvero tutto dipende da un algoritmo che manda notifiche?


    Poi magari mi sentirò anche dire "e non hai detto nulla!?"...

    Ci ho messo un po' prima di scrivere questo post, forse anche perché non sapevo da dove iniziare, ma ci provo.

    Ho 31 anni e oltre a problemi famigliari e di realizzazione personale già descritti in altri post, ma che è inutile inserire qui, vorrei esprimere la mia inquietudine circa le relazioni personali, sia in ottica di una relazione con una ragazza che in campo sociale e, di conseguenza lavorativo.

    La mia situazione famigliare mi ha segnato e mi segna, tanto da non poterne uscire, perché altrimenti metterei altri che hanno bisogno di me nei casini. Detto questo, è venuto fuori un ragazzo introverso, pauroso, che non ha il coraggio di farsi valere e di litigare, fatalista, che ha visto svanire gli anni migliori. Ho caratteristiche migliori a livello umano, perché per quello che ho vissuto e vivo sono empatico, riflessivo, ma so anche dare molto sebbene spesso riceva le briciole.

    A parte ciò è venuta fuori una persona mediocre, uno che per via di una mancanza di lavoro guida poco, non guida moto, non sa andare in bici, non sa nuotare, ha inoltre un brutto corpo che gli fa detestare andare al mare.

    Tutte queste mie mancanze, date dal fatto che nessuno poteva insegnarmele o che comunque mi sono state insegnate male, mi fa capire che non susciterò mai l'interesse in nessuna ragazza. Scapperebbero a gambe levate da uno che ha interessi diametralmente opposti alla stragrande maggioranza delle persone. Mi ritengo, nonostante tutto, una persona gentile col prossimo, e mi vedo davvero male in questa giungla di società, figuriamoci in un ambiente lavorativo pieno di avvoltoi.

    Mi vedo sempre piccolo piccolo, quasi un ragazzino, mentre gli altri li vedo realizzati. Spesso non so di che parlare e sono arrivato al punto di voler evitare tutti quegli incontri che mi porterebbero a dover rispondere a domande che mi metterebbero disagio come "che lavoro fai?", "hai presente quel posto lì?" ecc. Ovvio che ho pochi amici con cui ci vediamo anche poco.

    Vedo ormai la mia vita come quella di uno a cui se va bene riesce a trovare un lavoro (difficile visto che non sono un fenomeno del sapermi vendere o della recitazione) e che se ne starà in disparte da tutto e da tutti.

    Aggiornamento: la incontro nuovamente stamattina, però avevo già deciso di tirare dritto e di fare come se non ci fosse. Nemmeno l'ho guardata più di tanto. Però poi lei comunque non evita i miei spazi, addirittura ha usato la stessa panca dove ero io a fine allenamento per lo stretching. Dispiace perché oggi ci sarebbero state tutte le condizioni per attaccare bottone, anche per altri argomenti tirati fuori durante la mattinata, ma visto lo scotto della volta scorsa, ho deciso di tirare dritto.

    Non so, in generale io trovo di grande maleducazione non ricambiare un saluto, cioè anche se non sono certa di riconoscere chi ho davanti io nel dubbio saluto sempre, poi magari ci penso su e cerco di capire chi era...l'unico caso in cui non rispondo è se sono molto sovrappensiero e non mi sono accorta del saluto...possibile?

    Verissimo.


    Peraltro uno di questi meccanismi comprende il fatto che fino a che si sta in palestra ci sono unioni e preferenze e dinamiche di seduzione/flirt: appena si esce è tutta un'altra storia.

    Allora ragazzi, grazie per le vostre impressioni. Quello che posso dirvi è che sembra sì essere riservata, a maggior ragione viene con sua madre in palestra, però se la mettiamo sul fatto di vivere di apparenza, mi ha incuriosito proprio perché è molto acqua e sapone e mi pareva avere caratteristiche più semplici di tante altre ragazze. Per di più parliamo di una palestra di un comune di provincia, non di una mega palestra milanese. Tant'è vero che con altre persone con cui per qualche motivo ho scambiato qualche parola, mi saluto tranquillamente. Non saprei allora il motivo per cui è stata più gioviale la volta prima dove magari avrei potuto io aggiungere qualche parola ma sono molto timido. Comunque gli occhiali li aveva ahahah.

    Ciao ragazzi. Oggi mi capita una situazione che non saprei come valutare. In pratica questa ragazza che viene in palestra e mi piace, molto riservata, la volta prima scambia due parole con me dopo che io avevo attaccato bottone per avvicinarmi. Oggi, nel salutarla, visto che una volta che parli con una persona in un ambiente come una palestra dove ci si rincontra spesso, è anche bene, per educazione, salutarsi, mi guarda impassibile, come se mi vedesse per la prima volta, come se non avesse capito da dove me ne fossi uscito, tanto che ho dovuto ripetere il mio "ciao" con lo stesso mesto esito. Come dovrei interpretare?

    Anche a me capita di non salutare in palestra appena entro, ma dopo lo faccio, e se non capisco al primo colpo, mi scuso anche.

    Salve a tutti, vi scrivo per dirvi come mi sento. In particolare vorrei parlarvi del mio continuo senso di inadeguatezza rispetto ai miei coetanei, e anche di fronte a coloro che sono più giovani.

    I miei problemi famigliari e il fatto stesso che per tanti anni, anche a causa della mia obesità sino ai 20 anni circa, hanno portato i miei genitori ad essere protettivi con me e di fatto a non farmi mai abituare alla vita fuori. Non do a loro una colpa, vista la brutta vita che io e mia madre abbiamo dovuto passare e passiamo.

    Il fatto è che adesso, a 31 anni, oltre a non essere realizzato col lavoro, noto che tutta la mia inutile e vuota vita ha ripercussioni su tutto quello che faccio. Il mio carattere mi impedisce di essere convincente ad un colloquio di lavoro come pure con le ragazze. Io vorrei tanto amare e sono pronto per farlo, ma mi sento piccolo piccolo. Non reggo la competizione con gli altri ragazzi, visti sempre intraprendenti e sicuri e, anche se dovessi riuscire ad avere una relazione, ho sempre il tarlo che il fatto di non essere competitivo possa solo farmi soffrire perché non ho le capacità per tenermi nulla, probabilmente nemmeno riuscirei a farmi rispettare con qualcuno che dovesse fare lo scemo con la mia ragazza. In più, il mio passato da obeso mi ha fatto sempre rinunciare alle normali attività per ragazzi, come andare al mare o fare attività che in una relazione sono indispensabili. Sento quindi da una parte il bisogno di mettermi in gioco e dall'altra il fatto che è tutto inutile e che dovrei rassegnarmi a questa vita, concentrandomi solo sulla riuscita nel lavoro, semplicemente per sopravvivere.

    Alla fine le ho inviato sto dannato pacchetto via posta perché ho constatato un qualcosa di amaro, facendo confronti con il passato. Probabilmente non ci saremmo visti o, come al solito, mi avrebbe dedicato quei pochi minuti di circostanza. Se vuole, ma non accadrà, può sempre chiedermi di vederci. Non credo che debba essere il ricordino l'argomento per poter dirsi qualcosa.