Messaggi di laformadelvuoto

    Sarò sincero Purple Haze, trovo i tuoi interventi completamente sbilanciati e sballati, confusi, ci sarebbe troppo da dire e non ne ho la forza e sicuramente nemmeno le capacità.


    Sei intervenuto dopo pagine di discussione citando Hagumi che aveva detto qualcosa di corretto nella sua semplicità, e la verità è semplice e per questo spesso viene scambiata per altro.

    È stata proprio lei a stimolare questa interessante discussione e tu fresco fresco arrivi e parli di retorica?

    Dopo averti letto, preferisco non dire quello che penso veramente perché verrei bannato per la seconda volta.


    Non interverrò oltre, buon proseguimento.

    "lavoro mirato a cambiare le cose" è un'espressione vaga. C'è gente che si porta dietro problemi invalidanti la propria vita per anni e anni pur facendo terapie e tentativi vari. A seconda delle situazioni, i problemi e le insicurezze possono essere talmente tanti che qualsiasi normale conversazione o nuova conoscenza potrebbe finire per toccare punti scomodi e critici. Un po' come andare a toccare un corpo pieno di ferite.

    Anche il tuo intervento è piuttosto vago, racconta tutto e niente: teorie generali appunto.


    Lavoro mirato significa che non esistono soluzioni valide per tutti perché una volta comprese le teorie generali, i massimi sistemi, poi bisogna tornare con i piedi per terra e guardarsi allo specchio, e capire quello che c'è da capire ammesso che si è in grado di farlo e ammesso che poi siamo in grado di tradurre in pratica ciò che abbiamo capito in teoria.


    Tentare ovviamente non assicura alcun risultato, c'è chi fallisce e continua a provarci e chi invece sta troppo male e molla.


    Anche la percezione del dolore, la sua sopportazione, come le difficoltà relative ad uno sforzo sono altamente soggettive, ciò che per me è una stupidaggine per te potrebbe essere qualcosa di sovra umano e viceversa, tu per ottenere 10 fai uno sforzo di 5 io per ottenere 5 faccio uno sforzo di 10.

    È come avete detto, i giudizi e le aspettative altrui fanno breccia nelle crepe aperte dall'insicurezza personale e alimentano il nostro giudice interiore, altrimenti i giudizi e le aspettative altrui avrebbero lo stesso peso di una scoreggia nel mezzo di una tempesta oceanica.

    Il problema nasce quando i giudizi e le aspettative altrui invece di aiutarci a migliorare ci affossano, ci aiutano a stare peggio, soprattutto se le persone che giudicano e nutrono aspettative hanno un peso non trascurabile nella vita quotidiana del singolo.


    Chi è molto preso dalla rigidità del giudizio altrui giudica a sua volta e senza alcuna elasticità, e di solito nemmeno se ne rende conto ed è convinto che siano solo gli altri ad essere rigidi e giudicanti.

    Vissuto sulla mia pelle, e se qualcuno mi avesse chiesto come mi vedevo avrei risposto: ma io sono la persona più elastica e meno giudicante del mondo.


    Ognuno di noi, per caratteristiche ed esperienze vissute e filtrate attraverso quelle caratteristiche, è un caso particolare.


    Legare profondamente il nostro aspetto ai giudizi-aspettative altrui è quanto di più deleterio possa avvenire per la nostra salute, soprattutto quando i giudizi-aspettative altrui si sono formati sopra modelli generali che poi vengono confusi con la propria individualità come se fossero frutto solamente del proprio personalissimo e indipendente giudizio.

    Le teorie generali sono riassunti, semplificazioni schematiche, pubblicità di vario tipo, e diventano deleteri quando si ha la pretesa di applicarli a casi particolari senza aggiustamenti e senza capire se abbiano ancora un senso e possano essere applicati nei confronti del singolo.


    Questo non significa che basta un semplice atto di volontà per non subirne l'influenza:

    anche dentro un videogioco, in un ambiente virtuale, esistono delle regole alle quali tu sarai soggetto, che ti piacciano o meno, e le subirai anche se dovessi diventare consapevole della loro vacuità-falsità.


    Se nel gioco non è prevista la possibilità di volare e salti dalla finestra ti sfracellerai sull'asfalto, poi che il gioco si chiami World of Warcraft o Esistenza Umana non cambia il concetto che ho espresso.


    Di sicuro è meglio esserne consapevoli che inconsapevoli, poi cosa ci farai con quella consapevolezza è un'altra storia.


    Esserne consapevoli muta la percezione personale, i pensieri e le azioni, ti dà la possibilità di trovare soluzioni, strategie, differenti risposte che altrimenti sarebbe impossibile anche solo immaginare prima ancora di provare a metterle in pratica e...fallire e poi provare ancora e fallire meglio, come direbbe Samuel Beckett.

    Vissuto sulla mia pelle quando ho ottenuto consapevolezza riguardo la mia condizione autistica.


    Quanto segue lo scrivo per condividere parte della mia esperienza di vita.


    Non ho mai legato il mio corpo ai modelli sociali, per me era importante essere agile e scattante perché mi arrampicavo ovunque alberi compresi, scavalcavo muri e cancelli e dovevo essere pronto a eludere, sparire rapidamente, camminavo per chilometri, e agivo quasi sempre da solo.


    Per il tipo di vita che ho vissuto e per l'addestramento che ho ricevuto per me era essenziale essere rapido e fluido e agile non certo per ottenere favori sessuali o avere la ragazza o incarnare modelli estetici diffusi dalla cultura dominante e così sentirmi accettato e soddisfatto di me stesso; anche perché nonostante avessi il fisico di Brad Pitt in Fight Club, e non perché avessi desiderato quel fisico ma ciò è stata la conseguenza del mio stile di vita + arti marziali + struttura genetica, il primo bacio della mia vita l'ho dato a 24 anni e la mia prima storia l'ho vissuta a 27.

    {Storie vissute in totale: 2, la seconda è quella relativa al ghosting che ho raccontato qui.}


    Inoltre l'agilità a me piace, mi ha sempre attratto fin da bambino e ne ho bisogno per trovare il mio equilibrio, che sia fisica o mentale.


    Fa male alla salute vivere dentro un corpo pesante e rigido, peggiora le condizioni vitali, causa complicazioni varie e questo ancora prima di affrontare discorsi estetici e psicologici e modelli sociali.


    La società umana è grassa, è ingrassata sempre di più fino a livelli tali da rendere la condizione del corpo {sociale} patologica.


    Certo nella mia esperienza di vita ha giocato un ruolo fondamentale il mio essere quasi del tutto impermeabile a qualsiasi influenza esterna e non perché lo avessi deciso ma a causa delle mie caratteristiche: nemmeno mi rendevo conto delle aspettative o dei giudizi altrui o dei modelli che seguivano, ero completamente chiuso in me stesso e infatti il termine autismo proviene dal greco autós. Ciò mi ha permesso di distinguere bene tra me stesso e la cultura dominante.

    Tuttavia nel momento in cui diventi consapevole di tutto ciò, prima ancora di cercare eventuali soluzioni e migliorare inizi a peggiorare e soffrire come prima non accadeva perché prima vivevi nella tua bolla:

    la consapevolezza costa impegno e fatica e sofferenza prima di ogni altra cosa.

    Potresti anche rimanere impantanato nella sofferenza della nuova consapevolezza e finire col rifiutarla e quindi tornare al punto di partenza.


    Comunque andando a stringere per me conta un solo concetto e l'unica cosa che volevo veramente dire è questa:


    certe cose è meglio imparare a farle non perché le fanno gli altri o perché si aspettano da noi determinati comportamenti-modelli, è meglio imparare a farle per il nostro corpo, per la nostra salute, perché viviamo meglio con noi stessi, e sarebbe cosa buona e giusta metterle in pratica anche se vivessimo da soli sulla Luna.

    Se hai 5 chili in più del tuo peso forma ottimale e ne fai una tragedia estetica che ti ossessiona ti hanno fatto e/o ti stai facendo del male.

    Se pesi 50 chili in più del tuo peso forma e fai fatica anche a camminare ti hanno fatto o/e ti stai facendo del male.


    Poi ci sono condizioni che non dipendono da te, dal bullo, dai social o dalle pubblicità martellanti, come non dipende da te beccarti la sclerosi laterale amiotrofica o nascere con una struttura scheletrico-muscolare più simile a un elefante rispetto a quella di un felino.

    Non ho più risposto perché sul momento ho perso ogni spinta al confronto.

    Non sono abituato a frequentare un forum, non sono abituato a frequentare persone e luoghi dove avvengono relazioni. Tutto ciò mi costa una quantità abnorme di energie e una persona che non vive la mia condizione molto difficilmente potrebbe anche solo immaginare.


    Purtroppo la fatica di relazionarmi con le persone supera qualsiasi beneficio o interesse possa darmi la presenza altrui, benefici che nella maggioranza dei casi sono prossimi allo zero, e anzi invece di migliorare peggioro.


    Grazie per aver letto e risposto.

    Non richiedo la cancellazione del profilo ma non so quando e se tornerò.

    Parlo a te

    che in silenzio

    nell'ombra

    leggi ciò che scrivo

    correggendo i miei errori.


    Grazie per il tempo e la cura che mi dedichi,

    e un grazie doppio perché quella svista finale nel mio ultimo testo era diventata una piccola spina perché non potevo più correggerla; purtroppo ricordo quello che scrivo e quando perdo il controllo lo rileggo ossessivamente nella mia mente, poi non pago lo rileggo pure qua dentro.

    A volte può diventare un mantra, a volte mi spaccherei la testa contro il muro, a volte il pulviscolo che danza nella luce del crepuscolo, è bello come il sorriso della persona amata.

    Ciao Life, io ricordo che ingrassai parecchio tra gli 11 e i 15 anni, passavo la maggior parte delle mie giornate da solo e quindi dovevo gestirmi ero responsabile di me stesso ma impiegai anni a trovare un precario equilibrio, ricordo che mangiavo senza senso fuori pasto quantità nocive di cibo, il pomeriggio soprattutto, era il mio modo per sfogarmi e riempire un vuoto, affogare tristezza e dolore, cose così.


    Viaggiare è un'attività importante, fai bene a non fermarti, hai la mia stima!

    C'è chi trova il proprio equilibrio nella solitudine ascetica e chi invece lo trova in altri modi...

    Madre Teresa di Calcutta trovò la propria via circondata da persone, dedicò la propria vita agli altri.


    Non perdiamoci d'animo: quando venne scoperchiato il vaso di Pandora e ne uscì fuori ogni sorta di male, sul fondo trovarono Speranza : )

    Volevo condividere con voi una riflessione che nel passato è stata oggetto di studio.

    Non riporto fonti, ma tutto ciò di cui parlo è documentato.


    Volevo parlarvi di ciò che accadde quando le popolazioni del sud America entrarono in contatto con i conquistadores europei.


    Quando le popolazioni che vivevano in quei territori videro per la prima volta i conquistadores rimasero sconvolti.

    Perché?


    1)Avevano un aspetto molto alieno, non solo per quanto riguarda il colore della pelle, degli occhi o dei capelli ma soprattutto per quanto riguarda l'equipaggiamento che sarebbe stato per noi l'equivalente di quello posseduto da esseri provenienti da un altro pianeta.


    2)I conquistadores si presentarono a cavallo e questo fu sconvolgente per due motivi: i cavalli non esistevano nella loro terre quindi non ne avevano mai visto uno e cosa ancora più importante nelle loro culture non si era ancora verificata la divisione tra zoomorfo e antropomorfo il che significava che nei loro culti religiosi l'Animale {e più in generale gli elementi della Natura} faceva ancora parte del divino, un po' come in tutte le tradizioni spirituali/religiose presenti sul pianeta Terra dall'alba dei tempi, e questo è valido senza distinzione tra nord sud est ed ovest del mondo.

    Gli Dei erano antropomorfi quanto zoomorfi, a volte 100% antropomorfi altre 100% zoomorfi, altre si fondevano insieme.


    Quando videro questi esseri vestiti in maniera molto strana {tantissimo metallo addosso sotto forma di armature, armi, oggetti vari} sopra un cavallo, ovvero un animale che non avevano mai visto, loro diedero per scontato che quelli non potevano essere degli umani anche perché un umano grosso come un bue, alto più di 2 metri {altezza del cavallo più cavaliere} con quattro zampe, non li avevano mai visti.


    Successe poi una cosa che li sconvolse ulteriormente: scesero da cavallo, ovvero si separarono dal cavallo, mentre loro avevano dato per scontato che fossero un unico essere e questo perché non avevano mai visto un cavallo, non avevano mai visto un uomo cavalcare un animale qualsiasi, e nella loro cultura gli animali facevano parte del divino.


    Ecco perché pensarono che fossero dèi o spiriti, non certo dei comuni esseri umani.


    Quanto deve essere stato bello e intenso e pieno di stupore quel primo contatto, e quando avrebbe potuto essere bello e ricco il confronto, lo scambio, e invece tutto è finito con violenza e dominio, con gli uomini civilizzati che portano la civiltà a poveri barbari senza morale e senza dio, quello uno e trino o quattrino non ricordo mai bene.


    Tali popolazioni avevano un livello igienico superiore a quello dei conquistadores, e infatti spesso bruciavano essenze e lo facevano perché per loro i conquistadores puzzavano, ma quest'ultimi pensavano che quello fosse l'ennesimo omaggio offerto in segno di sottomissione da quei poveri incivili senza morale e senza dio, quello uno e trino, o quattrino non ricordo.


    Durante simili periodi non sarebbe stato inusuale vedere gruppi di indios spinti a marciare, costretti a tenere in mano, bambini o adulti che fossero, le teste che i conquistadores avevano tagliato ai loro familiari/compagni.


    ...


    Ora mi viene in mente un altro evento storico che ha devastato, con mezzi differenti, milioni di vite.

    I due eventi non sono paragonabili eppure trovo che entrambi illustrino bene l'ipocrita e feroce violenza che l'essere umano ha esercitato contro ogni essere vivente compreso se stesso.


    Quella che hanno definito "mobilità", il mantra del mondo globalizzato, è stata una devastazione sociale di più generazioni.


    Il mondo del lavoro nel nuovo millennio non ha prodotto altro che un mare di precariato e disperazione, persone con l'acqua alla gola che vivono giorno per giorno e più di quello non possono certo programmare. Pronte ad accettare condizioni che al massimo ti permettono di sopravvivere e il peggio non è quando la mega azienda sfrutta il dipendente ma quando un altro poveraccio vittima del sistema è costretto a sfruttare altri poveracci vittime del sistema tanto quanto lui. Questo è il volto terrificante del sistema, perché se io devo mangiare e pagare un affitto sono costretto a comportarmi in determinati modi per non morire di fame e di stenti in mezzo alla strada, e quando si arriva a certe bassezze l'unica cosa che conta è questa: se tu stai affogando e ti attacchi a me e mi trascini giù finisce che affoghiamo insieme, e se voglio salvarmi sono costretto a liberarmi e lasciarti affogare e poi se ho una coscienza abbastanza sviluppata devo anche convivere con il senso di colpa.
    Hanno creato un bacino enorme di lavoratori pronti ad essere sfruttati in ogni modo a vantaggio di chiunque tranne di loro stessi.


    Come può funzionare tutto questo?


    È come l'impiegato che è costretto ad applicare lo spietato regolamento nei confronti di un'altra persona che anche lei è dipendente in un altro posto di lavoro: se non applicano ognuna il proprio regolamento perdono il posto, e questo vale per tutti tranne per i vertici di ogni sistema piramidale perché i vertici sono quelli che fanno le leggi e hanno il potere di farle rispettare e hanno anche il potere di fare i loro sporchi comodi.
    Quindi ecco che leggi spietate possono proliferare e nessuno ne è effettivamente colpevole tranne coloro che le hanno create e hanno il potere di obbligare le persone a rispettarle.
    Fascismo e Nazismo hanno promulgato leggi e direttive ministeriali varie da far accapponare la pelle, eppure all'epoca erano vissute come cose normali, era quella la realtà della vita quotidiana e che ti piacesse o meno se non applicavi le regole allora ne subivi le conseguenze e non conveniva a nessuno subirle, quindi l'adesione almeno a livello di facciata era monolitica: se non ti comportavi come volevano rovinavano la tua vita e quella di tuoi cari fine.
    E questo accade anche oggi: accade in ogni sistema sociale-economico che da mezzo diventa fine e quindi non contano le vite di coloro che fanno funzionare il sistema e non conta nemmeno quanto costa in termini di sacrifici mantenerlo, ma conta solamente che il sistema funzioni.


    Ecco come la follia, la mostruosità, la feroce ottusità, possono diventare legge e normalità in grado di sottomettere milioni di persone.