È come avete detto, i giudizi e le aspettative altrui fanno breccia nelle crepe aperte dall'insicurezza personale e alimentano il nostro giudice interiore, altrimenti i giudizi e le aspettative altrui avrebbero lo stesso peso di una scoreggia nel mezzo di una tempesta oceanica.
Il problema nasce quando i giudizi e le aspettative altrui invece di aiutarci a migliorare ci affossano, ci aiutano a stare peggio, soprattutto se le persone che giudicano e nutrono aspettative hanno un peso non trascurabile nella vita quotidiana del singolo.
Chi è molto preso dalla rigidità del giudizio altrui giudica a sua volta e senza alcuna elasticità, e di solito nemmeno se ne rende conto ed è convinto che siano solo gli altri ad essere rigidi e giudicanti.
Vissuto sulla mia pelle, e se qualcuno mi avesse chiesto come mi vedevo avrei risposto: ma io sono la persona più elastica e meno giudicante del mondo.
Ognuno di noi, per caratteristiche ed esperienze vissute e filtrate attraverso quelle caratteristiche, è un caso particolare.
Legare profondamente il nostro aspetto ai giudizi-aspettative altrui è quanto di più deleterio possa avvenire per la nostra salute, soprattutto quando i giudizi-aspettative altrui si sono formati sopra modelli generali che poi vengono confusi con la propria individualità come se fossero frutto solamente del proprio personalissimo e indipendente giudizio.
Le teorie generali sono riassunti, semplificazioni schematiche, pubblicità di vario tipo, e diventano deleteri quando si ha la pretesa di applicarli a casi particolari senza aggiustamenti e senza capire se abbiano ancora un senso e possano essere applicati nei confronti del singolo.
Questo non significa che basta un semplice atto di volontà per non subirne l'influenza:
anche dentro un videogioco, in un ambiente virtuale, esistono delle regole alle quali tu sarai soggetto, che ti piacciano o meno, e le subirai anche se dovessi diventare consapevole della loro vacuità-falsità.
Se nel gioco non è prevista la possibilità di volare e salti dalla finestra ti sfracellerai sull'asfalto, poi che il gioco si chiami World of Warcraft o Esistenza Umana non cambia il concetto che ho espresso.
Di sicuro è meglio esserne consapevoli che inconsapevoli, poi cosa ci farai con quella consapevolezza è un'altra storia.
Esserne consapevoli muta la percezione personale, i pensieri e le azioni, ti dà la possibilità di trovare soluzioni, strategie, differenti risposte che altrimenti sarebbe impossibile anche solo immaginare prima ancora di provare a metterle in pratica e...fallire e poi provare ancora e fallire meglio, come direbbe Samuel Beckett.
Vissuto sulla mia pelle quando ho ottenuto consapevolezza riguardo la mia condizione autistica.
Quanto segue lo scrivo per condividere parte della mia esperienza di vita.
Non ho mai legato il mio corpo ai modelli sociali, per me era importante essere agile e scattante perché mi arrampicavo ovunque alberi compresi, scavalcavo muri e cancelli e dovevo essere pronto a eludere, sparire rapidamente, camminavo per chilometri, e agivo quasi sempre da solo.
Per il tipo di vita che ho vissuto e per l'addestramento che ho ricevuto per me era essenziale essere rapido e fluido e agile non certo per ottenere favori sessuali o avere la ragazza o incarnare modelli estetici diffusi dalla cultura dominante e così sentirmi accettato e soddisfatto di me stesso; anche perché nonostante avessi il fisico di Brad Pitt in Fight Club, e non perché avessi desiderato quel fisico ma ciò è stata la conseguenza del mio stile di vita + arti marziali + struttura genetica, il primo bacio della mia vita l'ho dato a 24 anni e la mia prima storia l'ho vissuta a 27.
{Storie vissute in totale: 2, la seconda è quella relativa al ghosting che ho raccontato qui.}
Inoltre l'agilità a me piace, mi ha sempre attratto fin da bambino e ne ho bisogno per trovare il mio equilibrio, che sia fisica o mentale.
Fa male alla salute vivere dentro un corpo pesante e rigido, peggiora le condizioni vitali, causa complicazioni varie e questo ancora prima di affrontare discorsi estetici e psicologici e modelli sociali.
La società umana è grassa, è ingrassata sempre di più fino a livelli tali da rendere la condizione del corpo {sociale} patologica.
Certo nella mia esperienza di vita ha giocato un ruolo fondamentale il mio essere quasi del tutto impermeabile a qualsiasi influenza esterna e non perché lo avessi deciso ma a causa delle mie caratteristiche: nemmeno mi rendevo conto delle aspettative o dei giudizi altrui o dei modelli che seguivano, ero completamente chiuso in me stesso e infatti il termine autismo proviene dal greco autós. Ciò mi ha permesso di distinguere bene tra me stesso e la cultura dominante.
Tuttavia nel momento in cui diventi consapevole di tutto ciò, prima ancora di cercare eventuali soluzioni e migliorare inizi a peggiorare e soffrire come prima non accadeva perché prima vivevi nella tua bolla:
la consapevolezza costa impegno e fatica e sofferenza prima di ogni altra cosa.
Potresti anche rimanere impantanato nella sofferenza della nuova consapevolezza e finire col rifiutarla e quindi tornare al punto di partenza.
Comunque andando a stringere per me conta un solo concetto e l'unica cosa che volevo veramente dire è questa:
certe cose è meglio imparare a farle non perché le fanno gli altri o perché si aspettano da noi determinati comportamenti-modelli, è meglio imparare a farle per il nostro corpo, per la nostra salute, perché viviamo meglio con noi stessi, e sarebbe cosa buona e giusta metterle in pratica anche se vivessimo da soli sulla Luna.
Se hai 5 chili in più del tuo peso forma ottimale e ne fai una tragedia estetica che ti ossessiona ti hanno fatto e/o ti stai facendo del male.
Se pesi 50 chili in più del tuo peso forma e fai fatica anche a camminare ti hanno fatto o/e ti stai facendo del male.
Poi ci sono condizioni che non dipendono da te, dal bullo, dai social o dalle pubblicità martellanti, come non dipende da te beccarti la sclerosi laterale amiotrofica o nascere con una struttura scheletrico-muscolare più simile a un elefante rispetto a quella di un felino.